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MOVIMENTI SPECIALI:

I. elevazione e depressione: si può sentire parlare

di elevazione (innalzamento di una parte del

corpo rispetto al piano frontale, come nelle

spalle) o di depressione (abbassamento di un

segmento corporeo rispetto al piano frontale).

Un esempio sono le spalle.

II. protrusione e retrazione: la protrusione consiste nel movimento di una parte

del corpo in avanti rispetto al piano orizzontale (e.g. protrarre

spalle/mandibola). La retrazione consiste nel movimento di una parte del

corpo indietro rispetto al piano orizzontale.

III. movimenti speciali della mano:

A. flessione: chiusura dell’angolo del polso;

B. estensione: apertura dell’angolo del

polso;

C. deviazione ulnare: movimento della

mano verso l’ulna;

D. deviazione radiale: movimento della

mano verso il radio;

E. supinazione e pronazione della mano

(come per avambraccio).

Per il pollice possiamo trovare diversi movimenti:

A. opposizione: pollice è ruotato di

90° rispetto al resto delle dita e lo pone in contatto

con il palmo della mano, perciò i movimenti prima

descritti sono diversi rispetto a quelli finora descritti

(diverso piano di movimento). Sostanzialmente porto il

pollice dal lato del mignolo.

B. flessione, estensione, abduzione e adduzione:

funzionano come per tutte le altre articolazioni.

IV. movimenti speciali della caviglia

A. dorsi-flessione: caviglia verso l'alto, si chiude l’angolo

della tibio-tarsica;

B. flessione plantare: caviglia va verso il basso;

C. inversione: pianta del piede ruotata verso

l’interno;

D. eversione: pianta del piede ruotata verso

l’esterno.

MOVIMENTI DEL CORPO IN TUTTA LA SUA INTEREZZA:

I. flessione laterale (corpo o collo): movimento del rachide sul piano coronale.

Può essere destra o sinistra.

CLASSIFICAZIONE DELLE OSSA:

● in base alla morfologia dividiamo le ossa in:

ossa lunghe*: hanno la caratteristica di essere più lunghe che larghe

I. (es. femore);

ossa brevi o corte: di forma cubica, lunghezza e larghezza di

II. equivalgono (es. vertebre);

ossa piatte: prevalenza di due dimensioni (es. scapola).

III. ossa irregolari: sono di varie forme e presentano punti per

IV. l’articolazione con altre ossa (es. vertebre e le faccette articolari per

l’articolazione con le coste).

ossa rotonde: di forma circolare (come la rotula/patella).

V. ossa suturali o wormiane (nell’immagine sono le

VI. ossa gialle): le troviamo nel cranio, oltre alle

1

classiche ossa . Possono essere presenti o meno e

nascono nei pressi delle suture craniche. Per questo

sono chiamate anche ossa suturali quando

nasciamo le nostre ossa craniche sono divise e le

suture sono aperte (composte da membrana), in

quanto il bambino ha bisogno di poter espandere il

suo cranio per permettere la crescita del cervello.

Dopo una certa età le cosiddette “fontanelle” si chiudono.

ossa pneumatiche: ci sono delle ossa del cranio che

VII. non sono piene d’osso, ma presentano all’interno

delle cellette piene d’aria (es. osso etmoide). Si

chiamano seni paranasali e sono importanti per la

respirazione e la secrezione (necessari per

diminuire il peso del cranio e poter eseguire una

corretta fonazione, infatti quando sono piene di

muco abbiamo una voce diversa).

Domanda dell’orale: ci sono ossa cave nel nostro corpo?

ossa sesamoidi: hanno la caratteristica di svilupparsi

VIII. all’interno dei tendini (es. rotula, formata tra tendine rotuleo e tendine

quadricipitale). Anche sotto il piede abbiamo delle ossa sesamoidi.

*struttura ossa lunghe (guarda istologia: tessuto osseo): presentano due epifisi (prossimale e

distale) e una diafisi (parte centrale). La zona di accrescimento (metafisi) è composta dal

disco epifisario e diafisi. All’esterno delle epifisi troviamo cartilagine articolare (utile per

proteggere l’osso durante i movimenti delle articolazioni). L’osso lungo è composto da tessuto

osseo spugnoso all’interno e tessuto osseo compatto all’esterno.

1

* osso frontale (fronte), osso temporale (tempie), osso occipitale, osso parietale.

1

superficie delle ossa: sulle superfici ossee, possiamo trovare diverse strutture:

I. sedi inserzionali*: servono per l’aggancio di qualcosa (es. tendini, muscoli,

ecc.); 1

II. processi articolari* : combaciano per formare l’articolazione;

2

III. rilievi e depressioni* ;

3

IV. aperture* : hanno funzioni differenti.

*inserzioni: quando parleremo di inserzioni, tratteremo superfici che sono di fatto

delle sporgenze dell'osso, le quali assumono nomi diversi. Indifferentemente dal

nome, dobbiamo sapere che sono punti inserzionali (punti in cui si va ad inserire

qualcosa). Le sedi inserzionali possono essere:

I. apofisi: sporgenza tozza;

II. tuberosità: sporgenza poco circoscritta (es. tuberosità tibiale anteriore in cui si

inserziona il tendine tibiale), non si notano i limiti;

III. tubercolo: sporgenza circoscritta;

IV. cresta: linea ossea rilevata (nel femore tra il grande trocantere e il piccolo

trocantere troviamo la cresta intra-trocanterica)

V. spine: sporgenza appuntita (come la spina ischiatica).

per l’orale: sapere che sono punti di inserzione, poi a seconda di dove si trovano avranno diversi nomi

specifici, ma la struttura è sempre la stessa.

1

* processi: le superfici articolari, quelle che combaciano per andare a formare

l’articolazione, sono diverse. Possiamo avere:

I. testa: forma circa sferica (es. omero, femore, ecc.);

II. condilo: forma tondeggiante (es. condilo femorale);

III. troclea: liscia e scanalata (es. gomito);

IV. faccetta: superficie piatta (es. vertebra).

2

* rilievi e depressioni: poi sulla superficie dell’osso, oltre a rilievi, possiamo

trovare delle depressioni e fosse, perché le strutture tendinee non devono

solo inserirsi, ma devono anche scorrere/passare in mezzo.

Due esempi sono l’omero con il tendine del capo lungo del bicipite che passa

nel solco bicipitale (immagine, tendine evidenziato in verde) e la fossa iliaca,

dove avrà origine un muscolo.

3

* aperture: sulla superficie dell’osso possiamo trovare delle aperture, che prendono

nomi diversi a seconda della funzione e della forma:

I. forame: foro tondeggiante per vasi e nervi (es. forame magno nel cranio);

II. fessura: fenditura (es. fessura orbitale superiore);

III. meato: ingresso ad un canale (es. nell’orecchio troviamo il meato interno, foro

che dà ingresso al canale uditivo);

IV. seno o antro: cavità all’interno dell’osso (es. seni paranasali).

CLASSIFICAZIONE DELLE ARTICOLAZIONI

● in base alla mobilità possiamo dividerle in 3 categorie:

I. sinartrosi: articolazioni immobili, che si dividono in:

II. anfiartrosi: articolazioni scarsamente mobili, che si dividono in:

III. diartrosi: articolazioni mobili, che permettono ampi movimenti. Sono

dette anche sinoviali, per la presenza della membrana sinoviale.

A loro volta, sinartrosi e anfiartrosi, possono essere suddivise in:

materiale fibroso, sono le articolazioni tra le ossa del

SUTURE cranio (es. sutura lambdoidea nel cranio)

materiale cartilagineo (es. connessone cartilaginea tra

SINARTROSI SINCONDROSI

(immobili) l’estremità del I° paio di coste e lo sterno)

tessuto osseo, rappresentano la fusione tra due ossa

SINOSTOSI distinte (es. sutura metopica del frontale nel cranio)

di materiale fibroso che connette due ossa distinte (es.

SINDESMOSI membrana inter-ossea della gamba).

ANFIARTROSI di tessuto cartilagineo, in cui è presente un disco

SINFISI fibro-cartilagineo, che permette piccoli movimenti (es.

sinfisi pubica)

Le diartrosi, sono principalmente le articolazioni più grandi del corpo e

presentano, oltre alla membrana sinoviale, anche delle strutture:

I. cartilagine articolare: formata da tessuto connettivo ad

alta specializzazione (cartilagine ialina), riveste le

superfici articolari del segmento osseo. Presenta

caratteristiche meccaniche peculiari: assorbimento

delle forze compressive, superficie a basso attrito,

ecc.

II. capsula articolare: intorno presentano un manicotto

fibroso, tendenzialmente composto da legamenti, che

tiene salde le strutture dell’articolazione. È formata da

tessuto connettivo denso;

III. cavità articolare (liquido sinoviale): camera che

contiene le estremità articolari, rivestita dalla

membrana sinoviale (sinovia) e contenente il liquido

sinoviale, prodotto dalla membrana stessa. Il liquido

sinoviale è molto importante perché mantiene le

articolazioni sinoviali lubrificate, permettendone un

maggior scivolamento (senza troppi attriti.

IV. membrana sinoviale: riveste la superficie interna della

capsula articolare, termina a livello della cartilagine

articolare. Costituita da tessuto connettivo secernente

2

(sinoviociti) il liquido sinoviale , che ha funzione lubrificante, nutritiva e

di ammortizzazione.

V. nervi sensoriali e vasi sanguigni;

VI. strutture accessorie: di vario genere (vedi sotto).

e.g. (ripetizione con esempio pratico): Il ginocchio è un’articolazione mobile, definita

quindi anche sinoviale, perché all’esterno troviamo la capsula articolare, mentre

all’interno della capsula sinoviale abbiamo il liquido sinoviale prodotto dai sinoviociti

(presente in quantità fisiologiche, ma aumenta in caso di problemi al ginocchio).

Inoltre, presenta le normali strutture accessorie.

strutture accessorie delle articolazioni sinoviali:

I. menischi: strutture fibro-cartilaginee dense con diverse funzioni:

A. servono a cercare una maggior congruenza tra le superfici

articolari;

B. riducono il movimento;

C. regolano il flusso del liquido sinoviale.

II. cuscini adiposi (fat pad): servono per ammortizzare i carichi (es. nel

ginocchio abbiamo il pannicolo adiposo di Hoffa):

III. legamenti: formati da tessuto connettivo fibroso denso. Rafforzano e

stabilizzano le articolazioni. Possono essere:

A. intrinseci (capsulari): ispessimenti localizzati della capsula

articolare (la formano e la ispessiscono);

B. estrinseci: separati dalla capsula articolare (extra-capsulari o

intra-capsulari).

C. accessori: sostengono e supportano le articolazioni.

IV. tendini: formati da tessuto collagenico denso e hanno la funzione di

unire i muscoli all’osso, a volte attraversano o circondano

un’articolazione;

V. borse: tasche di tessuto connettivale, rivestite da membrana sinoviale,

che permettono lo scorrimento delle strutture adiacenti (tendini e

articolazioni) e riducono gli urti.

2 Con l’avanzare dell’età la qualità del liquido sinoviale cambia, quindi è necessario eseguire delle infiltrazioni con

l

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sngrvtt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Humanitas University o del prof Castagneti Lara.