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IL METODO SPERIMENTALE DI WUNDT
WUNDT viene considerato come il fondatore della psicologia Europea e della psicologia come scienza.
Tradizionalmente si fa risalire la nascita della psicologia come disciplina al 1879, ovvero l’anno in cui
Wundt inaugurò, presso l’Università di Lipsia, il primo laboratorio di psicologia sperimentale lo
scienziato era convinto che si potesse studiare la mente umana e i processi psichici utilizzando lo stesso
metodo usato dai biologi, medici e altri scienziati per studiare i loro oggetti di ricerca. Volendo, il metodo
applicato da Wundt può essere considerato galileiano: infatti, fu il primo ad applicare il metodo
deduttivo e/induttivo alla psicologia.
Wundt prestò molta attenzione ad un processo psichico della percezione. In laboratorio creò una serie di
apparati finalizzati a studiare il rapporto tra uno stimolo (uditivo, visivo, etc.) e la risposta a quello
stimolo. Raccolse molti dati nell’intento di elaborare una legge di funzionamento generale della
percezione, basata sul concetto che “A parità di stimolo si ha parità di risposta”, se ciò accade possiamo
ritenere di ricavare delle leggi di funzionamento generale dei gesti percettivi.
Questo è l’elemento messo in discussione da tutta la psicologia del 1900: si vedrà che a parità di stimolo
non si ottiene parità di risposta
SCUOLE DI PENSIERO/INDIRIZZI DELLA PSICOLOGIA: diversi in termini di oggetti di studio nelle ricerche.
Strutturalismo, Comportamentismo, Evoluzionismo, Psicologia della Gestalt (studio della percezione e
del funzionamento della mente umana), Psicoanalisi (ha dato il suo contributo, non ai processi psichici
fondamentali ma bensì all’ambito clinico e sociale), Teoria sistemico-relazionale, Epistemologia genetica
(studi rivolti alla psicologia infantile. Piaget, considerato il padre della psicologia genetica, ha studiato lo
sviluppo e il comportamento infantile) e Cognitivismo.
Attualmente in Italia i settori scientifico-disciplinari sono 8:
M-PSI/01 psicologia generale psicologia sperimentale, studia i processi psichici fondamentali.
●
M-PSI/02 psicobiologia e psicologia fisiologica si occupa dell’interazione tra mente e cervello,
● e tra comportamento e SN.
M-PSI/03 psicometria studia il comportamento umano tramite l’utilizzo di test.
●
M-PSI/04 psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione studia le persone nel corso
● del ciclo di vita, quindi, il loro intero sviluppo umano fino alla morte (non solo un’unica fase,
come ad esempio quella infantile), che comprende l’affrontando sfide evolutive particolari.
M-PSI/05 psicologia sociale si occupa dell’interazione dell’individuo con il gruppo sociale di
● appartenenza, in cui vive (spesso i gruppi sociali determinano una grossa quota dell’identità e dei
comportamenti individuali).
M-PSI/06 psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
● M-PSI/07 psicologia dinamica e M-PSI/08 psicologia clinica: sono l’anima più applicativa della
● psicologia, in quanto si occupano della cura dei problemi di carattere psicologico e del
funzionamento normale, tipico e atipico della mente, e anche in parte di sviluppo.
DIFFERENZA TRA LE FIGURE PROFESSIONALI
PSICOLOGO: persona laureata in psicologia, che si è abilitata alla professione e iscritta all’albo
● degli psicologi.
PSICOTERAPEUTA: professionista della salute mentale, che ha acquisito un titolo ulteriore oltre
● la laurea, facendo la specializzazione in psicoterapia. Egli interviene con metodi non somatici e
non farmacologici, per affrontare particolari situazioni di malessere di carattere psichico.
PSCHIATRA: persona laureata in medicina e chirurgia e iscritta all’albo. Per la legge italiana
● questa figura è anche uno psicoterapeuta, prima però deve sottoporsi ad un training di
formazione, durante il quale il soggetto sarà sottoposto ad un’analisi psichica continua secondo il
modello Wundtiano (prevede due analisi una dopo l’altra).
PERCEZIONE E L’ELEMENTARISMO DI WUNDT
Il processo psichico finalizzato alla conoscenza dell’ambiente di vita, che rappresenta il primo oggetto di
studio della psicologia moderna, è la percezione. Innanzitutto risulta necessario porre una differenza tra:
SENSAZIONE: meccanismo di risposta recettoriale ad uno stimolo proveniente dall’ambiente
esterno (visivo, acustico, olfattivo, etc.) ed è dunque un avvenimento su livello molecolare, che
coinvolge le unità elementari.
PERCEZIONE: attività tipica di ciascun organismo che consente di integrare e dare significato al
complesso delle sensazioni. In ambito psicologico è un’entità complessa ed elaborata in termini
mentali e psicologici funzione di integrazione delle sensazioni in percetti dotati di senso.
La psicologia moderna affonda le sue radici nel laboratorio di WUNDT ed è il suo studio dei processi
percettivi che crea un filone che va sotto il nome di “elementarismo”, in quanto ciò che lo scienziato
studia sono gli strumenti elementari del processo di percezione.
Egli scompone il percetto nei suoi costituenti elementari per ricavare le leggi strutturanti il fenomeno
percettivo: “legge della costanza”, la quale afferma che a parità di stimolo si dovrebbe ottenere una
uguale sensazione, cioè un’eguale risposta.
VISTA = nella maggior parte dei casi è la vista la sensazione messa al centro degli studi della psicologia
percettiva, infatti molte delle leggi della percezione sono derivanti da esperimenti visivi.
Wundt esponeva i soggetti ad uno stimolo (visivo ma saltuariamente uditivo) e ne misurava la reazione,
ovvero la risposta attraverso semplici mezzi, come l’alzata di mano o l’utilizzo di un campanellino nel
momento in cui essi si sentivano stimolati “mito della misurazione” o “introspezione” (il paziente si
sentiva in qualche modo stimolato e ne manifestava la reazione attraverso un comportamento).
Ma davvero è così?
Il primo a mettere in crisi l’elementarismo di Wundt è il fisico-psicologo CHRISTIAN VON EHRENFELS
attraverso lo studio delle melodie. Si suppone di ascoltare due melodie tra loro molto simili, da risultare
apparentemente la stessa. L’alternanza di note della prima è diversa dalla alternanza di note della
seconda, di conseguenza le due melodie dovrebbero dare dei diversi stimoli, se non fosse che esse sono
organizzate in modo che il percetto sia lo stesso causando una “stessa reazione” i costituenti
elementari della stimolazione percettiva sono differenti ma portano ad uno stesso esito.
Intuizione di Von Ehrenfels: la somma di elementi diversi può dare un risultato eguale. Ciò che determina
il senso di un percetto non è l’insieme dei suoi costituenti elementari definito come somma di essi, ma la
sua “qualità formale”, ovvero la configurazione complessiva e finale che quel determinato percetto
assume “Un percetto non è dunque solo la somma delle sue parti” non è più vero che a parità di
stimolo si ha una parità di risposta.
Gli psicologi della percezione post-wundtiani hanno elaborato nuove leggi nello sviluppo percettivo e si
sono basati su ILLUSIONI, nella maggioranza di casi ottiche. Ecco alcuni esempi di illusioni ottiche, ognuna
è il frutto di un costrutto sperimentale che chiarisce una legge generale della percezione:
1. LINEE DI MULLER-LVER: i segmenti vengono percepiti
come diversi, cioè con diversa lunghezza. In realtà non
è così, i segmenti hanno esattamente la stessa
lunghezza. Viene meno la “legge della costanza”
perché, essendo di stessa lunghezza i segmenti, a
parità di stimolo dovremmo ricevere un pari percetto. Ciò non accade perché compaiono degli
elementi di sfondo, e si può per tanto dare origine a una nuova legge che fonda la psicologia
percettiva per la quale: il percetto assume senso e significato in termini di articolazioni di figura e
sfondo ovvero la figura assume una particolare qualità percettiva a seconda dello sfondo in cui è
organizzato.
2. PROFILI DI RUBIN: qui vige sempre la stessa regola “figura-sfondo”,
tuttavia si nota come il nostro processo percettivo si organizza a “scatti”
perché si riesce singolarmente a vedere nella figura dapprima il vaso e poi
i volti di profilo, mai entrambi insieme, nonostante la stimolazione sia la
stessa a parità di stimolazione si ottengono percezioni completamente
diverse.
3. MULLER-LVER’S ILLUSION: in questa immagine in realtà le
linee rosse hanno la stessa lunghezza ma noi le percepiamo
come diverse.
Questo accade ogni giorno nella nostra vita, al di fuori del
laboratorio, la nostra mente si comporta in modo tale da dare al
percetto un’organizzazione figura-sfondo.
TEORIA DELLA GESTALT
La legge del percetto ha dato origine ad una teoria e scuola di psicologia che prende il nome di “Teoria
della Gestalt” (termine tedesco che significa “forma”). Molti scienziati di origine germanofona
accomunati da questa teoria hanno messo in evidenza l’idea per cui non ci sia una corrispondenza diretta
e paritaria tra stimolo e risposta.
Uno dei primi “gestaltici” è stato MAX WERTHEIMER che studiò il movimento stroboscopico o
“movimento apparente” o “fenomeno phi” la percezione del movimento è una proprietà costruita
che noi attribuiamo alle cose esterne: la rapida successione di accensione-spegnimento di punti
luminosi statici produce un effetto di un unico punto luminoso in movimento (es. insegna di una
farmacia) … movimento che in realtà non esiste (illusione). Attiene al fenomeno della persistenza
percettiva dell’oggetto: fenomeno psicologico per cui tendiamo a integrare gli stimoli che
continuamente arrivano ai nostri organi di senso, dall’ambiente che ci circonda, come se questi
fossero sempre originati da singoli oggetti permanenti (anche quando non lo sono).
Sulla base dello stesso meccanismo si comporta il nostro cervello, ad esempio, al cinema in cui di fatto
non vi è un reale movimento delle immagini che si osservano ma, una rapida successione di elementi
statici accostati alla giusta rapidità, tale da indurci a percepire il movimento. La corretta percezione del
movimento si verifica quando la retina umana riceve almeno 60 immagini al secondo (per i cani/gatti, che
hanno una maggiore sensibilità al movimento e sono meno predisposti ad essere ingannati al movimento
essendo dei predatori, sono necessari almeno 80 immagini al secondo) tale valore di immagini
nell’unità di tempo