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SECONDA PARTE-IL SOGNO

Lezione V-Difficoltà e primi approcci

Il sogno divenne oggetto di indagine psicoanalitica a partire da degli studi effettuati su pazienti

nevrotici. Durante questo trattamento si osservò che i malati oltre ai loro sintomi producevano

anche i sogni, nacque così il sospetto che questi sogni avessero un senso. Il sogno venne quindi

individuato come sintomo nevrotico che ha il vantaggio di presentarsi anche in tutte le persone sane.

Riguardo tale studio, sono state fatte molte critiche poiché esso contrasta quelli che sono i requisiti

di una ricerca esatta e veritiera: raccontare un sogno non da necessariamente la garanzia di averlo

fatto in modo esatto, aggiungendo, per esempio, qualcosa di inventato o omettendo cose che si

vogliono celare.

Tutti gli antichi popoli hanno attribuito ai sogni una grande importanza e li hanno ritenuti

riutilizzabili da un punto di vista pratico: vi hanno cercato, ad esempio, presagi! Come ad esempio

nel caso di Alessandro Magno che quando intraprese la sua campagna di conquiste, al suo seguito si

trovavano i più famosi interpreti di sogni. Per i medici il sogno non è un atto psichico ma

l'espressione di stimoli somatici nella vita mentale. A volte inutile, altre addirittura morboso.

Secondo la scienza esatta contenuto del sogno hanno molta influenza, determinati stimoli somatici

attivi durante il sonno. Che cos'è dunque il sogno? Dove trovarlo? E' la reazione ad uno stimolo che

disturba il sonno. Primo tratto comune a tutti i sogni è il fatto che nel sognare dormiamo. Il sogno

costituisce, così, la vita della psiche durante il sonno: è lo stato intermedio tra sonno e veglia. Che

cos’è dunque il sonno? Il sonno è uno stato nel quale l'individuo si ritrae per estraniarsi

completamente dal mondo esterno, tenendo lontano i suoi stimoli, come se ci ritirassimo nello stato

prenatale, ossia nell'esistenza endouterina. La tendenza biologica del sonno sembra quindi essere il

ristoro. Il fatto che nel sonno no ci sia nessuna attività psichica, ma il sogno presumibilmente ne è,

allora bisogna pensare che i vari residui di attività psichica che si possono notare nel sonno non

Scaricato da Simone Varriale (simone.varriale@hotmail.it)

lOMoARcPSD|2638771

siano che residui del sogno. I sogni sono dunque i residui dell'attività psichica della veglia che

disturbano il sonno. Il secondo tratto comune di tutti i sogni riguarda il fatto che i processi psichici

nel sonno hanno un carattere del tutto diverso da quelli della veglia: nel sogno si hanno ogni sorta di

fatti, soprattutto immagini visive. E qui è la difficoltà di raccontare il sogno: tradurre le immagini in

parole. Di solito i sogni vengono dimenticati al risveglio oppure resistono per una giornata, ma

sempre con maggiori lacune. I sogni di risveglio sono quelli che offrono le migliori possibilità di

rilevare l'influenza di stimoli esterni perturbanti il sonno. Non da tutti i sogni si viene però

risvegliati, dunque sarà difficile capire lo stimolo perturbatore che forse ha agito durante la notte.

Freud ipotizza che tutto sia dovuto all’influenza di stimoli provenienti dall’esterno ma si possono

avere anche stimoli provenienti dagli organi interni, cosiddetti corporei. Come ad esempio un

eccessivo riempimento della vescica o eccitamento degli organi genitali. Importante è il fatto che un

sogno però non riproduce semplicemente lo stimolo, ma lo rielabora, vi allude, lo inserisce in un

contesto, lo sostituisce con qualcos'altro. Un caso particolare di sogni, che deriva da quello che è

l'uso linguistico delle parole, è il sogno ad occhi aperti: sono fantasie, fenomeni molto generali,

osservabili anche in persone sane che sono facilmente accessibili allo studio sulla propria persona.

Questi non hanno niente di comune riguardo ai tratti comuni ai sogni: non si hanno quando si

dorme, non vi è in essi nessuna esperienza o allucinazione bensì la rappresentazione di qualcosa.

Sono scene e avvenimenti in cui trovano soddisfacimento i bisogni egoistici, di ambizione e

potenza, oppure i desideri erotici della persona. Nei giovani uomini prevalgono per di più fantasie

ambiziose mentre le donne usano riversare la loro attenzione nei successi amorosi o nelle fantasie

erotiche. I sogni ad occhi aperti vanno di pari passo con il tempo e ne ricevono un’impronta, che

attesta l’influsso di ogni nuova situazione, hanno quindi una relazione con la realtà. Vengono

definiti “sogni” in quanto il loro contenuto è da ritenersi poco reale quanto quello dei sogni.

Lezione VI-Premesse e tecnica dell’interpretazione

Un metodo per procedere all’indagine del sogno utilizzato in psicoanalisi, è interrogare il sognatore

rispetto al significato del proprio sogno. Questa raccolta di informazioni è il modello di ogni

indagine psicoanalitica, la psicoanalisi segue la tecnica di farsi comunicare da coloro che vengono

esaminati la soluzione dei loro enigmi. Ma questo non è così semplice, ad esempio nel caso in cui il

sognatore non ricorda il sogno è impossibile risalire al significato in un modo immediato o in altri

casi è possibile che il sognatore sappia che cosa significhi il suo sogno, solo non sa di saperlo e per

questo crede di non saperlo. Freud pone quindi due premesse, la prima è che il sogno non è un

fenomeno somatico ma psichico e la seconda è che esistono quindi nell’uomo fatti psichici che egli

conosce senza sapere di conoscerli. Nel 1889 Liébeault e Bernheim a Nancy effettuarono un

esperimento nel campo dei fenomeni ipnotici. Il soggetto veniva trasportato in uno stato di

sonnanbulismo e in tale stato gli si faceva vivere in forma allucinatoria ogni possibile esperienza.

Una volta sveglio, inizialmente il soggetto sembrava non sapere nulla di quanto era avvenuto

durante il sonno ipnotico. Gli studiosi lo invitavano a raccontare cosa gli fosse accaduto, insistendo.

Il soggetto così iniziò a diventare titubante, riflettere e i ricordi da nebulosi iniziarono a diventare

sempre più chiari e completi. Gli studiosi concludono che anche prima il soggetto sapesse di questi

ricordi, solo erano inaccessibili. Esiste una chiara somiglianza tra lo stato ipnotico (sonno

artificiale) e lo stato del sonno, il quale è la condizione necessaria per sognare poiché in entrambi i

casi ritiriamo il nostro interesse dal mondo esterno ma nello stato ipnotico restiamo in contatto con

colui che ci ha ipnotizzato. Freud scompone il sogno nei suoi elementi principali e li esamina

separatamente come nel caso del lapsus verbale chiedendo al sognatore la prima cosa che gli viene

in mente e insistendo se si dimostra titubante. In questo modo si potrà a vere una chiave di lettura

del sogno. È come se gli si chiedesse di abbandonarsi ad un'associazione libera tenendo fissa una

rappresentazione iniziale. Le idee che affiorano liberamente sono così in un certo senso

condizionate e inserite in un contesto determinato; pertanto, le idee sottoposte ad un unico vincolo,

quello con una rappresentazione iniziale, non possono esserlo di meno. Dunque le idee che si

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presentano liberamente sono determinate, non sono arbitrarie come invece si crede. In un

esperimento che Freud condusse con un giovane che intratteneva un numero elevato di relazioni sia

con donne che ragazze di ogni tipo. Freud gli chiese il primo nome di donna, e il ragazzo aveva un

‘ampia possibilità di scelta, sorprendentemente l’unico nome che venne in mente fu: «Albina».

Non conosceva nessuna Albina, non riuscì ad associare nulla a questo nome. Derivava dal fatto che

il giovane aveva colori straordinariamente chiari e nei colloqui di cura con Freud lo aveva chiamato

varie volte per scherzo Albino.

Lezione VII-Contenuto manifesto del sogno e pensieri onirici latenti:

Generalmente il sogno viene concepito come un qualcosa di inautentico, un sostituto di

qualcos’altro, che al sognatore è sconosciuto. Un sostituto di qualcosa la cui conoscenza è presente

nel sognatore ma gli è inaccessibile. L’interpretazione dei sogni consiste nel far emergere, per

mezzo di libere associazioni con questi elementi, altre informazioni sostitutive che ci permettano di

scoprire ciò che è nascosto. Il sogno diventa così nel suo complesso il sostituto deformato di

qualcos'altro, di qualcosa di inconscio, il compito dell'interpretazione è quindi quello di scoprire

questo materiale inconscio. E' del tutto indifferente se il sogno viene ricordato poco o molto: il

sogno ricordato non è infatti il materiale autentico, ma un suo sostituto deformato che deve

aiutarci a giungere più vicino al materiale vero e proprio, a rendere conscio ciò che di inconscio vi è

nel sogno. Il lavoro di interpretazione del sogno si effettua contro una resistenza che si oppone a

questo lavoro e che si esprime mediante delle obiezioni critiche. Queste resistenze sono

indipendenti dal convincimento teorico del sognatore. Solitamente le idee che si vorrebbero

reprimere si rivelano senza eccezione le più importanti, quelle decisive per la scoperta del materiale

inconscio. Le resistenze possono essere più o meno consistenti. Talvolta bastano una sola o poche

idee improvvise per portarci dall’elemento onirico al suo materiale inconscio. Mentre altre volte,

per ottenere questo risultato, sono necessarie lunghe catene di associazioni e il superamento di

molte obiezioni critiche. Quando la resistenza è scarsa, anche il sostituto non è molto lontano dal

materiale inconscio; una cospicua resistenza implica invece grandi deformazioni del materiale

inconscio e quindi un lungo cammino a ritroso dal sostituto verso il materiale inconscio. Si parla di

contenuto onirico manifesto per indicare ciò che il sogno racconta. Mentre si parla di pensieri

onirici latenti per indicare ciò che è nascosto e che dobbiamo scoprire e interpretare, si presentano

nel sogno manifesto attraverso il lavoro onirico. Il lavoro di interpretazione ha il compito di

trasformare il sogno manifesto in sogno latente. Il sogno manifesto consiste prevalentemente di

immagini visive e più raramente di pensieri e di parole. La relazione tra elementi manifesti e latenti

non è semplice, in nessun caso è una relazione tale per cui un elemento manifesto sostituisce

sempre un elemento latente. Tra i due campi deve esserci una relazione d'insieme entro la quale un

elemento manifesto può rappresentare vari elementi latenti e uno latente può essere sostituito da più

elementi manifesti.

Lezione VIII-Sogni infantili:

I sogni nei bambini sono brevi, chiari, coerenti, facili da comprendere e inequivocabili. La

deformazione onirica comincia a manifestarsi molto presto

Dettagli
A.A. 2022-2023
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simonelatalpa.varriale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Zurlo Maria Clelia.