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Proemio III

È invocata Erato, musa della poesia amorosa. Al centro dell'avventura c'è l'amore di Medea per Giasone.

Gusto per l'eziologia, Erato è la musa più adatta per narrare la materia del poema poiché ha avuto in sorte lo stesso dominio di Cipride (Afrodite), cioè l'amore, e perché ha un nome che contiene in sé quello di Eros (= 'amore').

Dunque, recupero della concezione arcaica dell'esistenza di un legame ontologico tra nome e cosa.

Libro III

Profonda attenzione verso quella che modernamente chiameremmo la 'complessità psicologica' del personaggio.

Descrizione degli effetti psicologici dell'amore.

Descrizione degli effetti fisici dell'amore (domanda: dove abbiamo già trovato questo tipo di descrizione?).

Come... così: uso della similitudine di stampo omerico, ma per descrivere gli effetti.

dell'amore

Indecisione della protagonista (si trova già nella Medea di Euripide, quando la maga non sa se uccidere i figli. Medea infrange i codici comportamentali tradizionali della donna e se ne prefigura le conseguenze. L'immagine della 'cattiva fama' della donna torna nell'Eneide di Virgilio, ove Didone, regina di Cartagine, cede all'amore di Enea.

EZECHIELE TRAGICO  Ezechiele Tragico vissuto tra III e II sec. a.C. è l'autore di una tragedia intitolata Esodo (Exagogè) contenuto della tragedia: la vita di Mosè.

Modello sacro: La BIBBIA DEI SETTANTA: traduzione in greco della Bibbia ebraica, effettuata nel corso del III sec. a.C. per mettere a disposizione degli Ebrei della Diaspora, ormai del tutto ellenizzati, il testo biblico. La leggenda narra che il testo fu redatto in 72 giorni da 72 dotti, che scrissero indipendentemente l'uno dall'altro. Ispirati da Dio, essi produssero tutti un testo identico. La traduzione,

In realtà, avvenne nel corso di un secolo e presenta 'infedeltà' rispetto all'originale ebraico, che rivelano adattamenti alla cultura degli Ebrei ellenizzati.

Modelli profani:

  • Eschilo
  • Sofocle
  • Soprattutto, Euripide prologo espositivo; racconto del messaggero; vari riecheggiamenti a livello stilistico

Tratti innovativi, forse propri del teatro ellenistico:

  • Rottura della classica unità di spazio e tempo: le scene si snodano lungo spazi e tempi differenti
  • Eliminazione o quasi del coro

FRAMMENTI Sono trasmessi da Eusebio di Cesarea, biografo di Costantino I, vissuto tra il III e IV sec. d.C.

Fr. 1: Mosè racconta l'antefatto (l'ordine del re Faraone di uccidere i maschi ebrei; la salvezza giunta grazie all'esposizione da parte della madre e al ritrovamento da parte della figlia del re; la crescita presso la reggia; la fuga da Faraone)

Fr. 2: Mosè racconta un sogno al suocero, che lo interpreta come un segno

dellafutura gloria del nipote: la creatura ‘nobile che aveva il diadema e un grandescettro’ è Dio

CULTURA LAT INA: IL PE RIODO PRELETTERARIO240 a.C. data convenzionale di inizio della letteratura latina (Livio Andronico rappresenta per la prima volta un dramma ai Ludi Romani)

Dal 300 a.C.: i Romani conquistano la Magna Grecia (nel 241 a.C., con la fine della prima guerra punica, anche la Sicilia). La culturagreca influenza profondamente ogni aspetto della cultura romana

Uso della scrittura limitato ad ambito pratico, religioso (le formule dei libri Sibillini, la registrazione degli eventi più importanti della cittànegli Annales pontíficum) e legale (le leggi delle Dodici Tavole del 450 a.C., il Corpus Flavianum, serie di formulari giuridici della fine delIV a.C., scritti da Gneo Flavio, liberto [= schiavo a cui è stata concessa la libertà] di Appio Claudio, un politico di spicco

Le manifestazioni preletterarie del mondo latino erano

affidate all'oralità. Di particolare importanza erano i carmina, componimenti con un ritmo in parte prosastico e in parte poetico, destinati a varie occasioni: ad es. religiose (carmina dei collegi dei Salii e dei fratres Arvales), conviviali in lode di persone illustri (carmina convivalia). Importanti anche i Fescennini, versi licenziosi legati in qualche modo alla città di Fescennium, odierna Corchiano (prov. di Viterbo). LIVIO ANDRONIC O Tito Livio (I a.C. – I d.C.) racconta le origini delle rappresentazioni sceniche, dalle prime danze etrusche al suono del flauto ai versi satirici improvvisati, che i giovani romani si scambiavano, fino alle satire espresse dal canto accompagnato dal flauto e da opportune movenze. Lo storico romano ci dice che Livio Andronico fu il primo a comporre un dramma con intreccio unitario e fu attore di professione. Con Livio Andronico: 1. nasce la figura dell'attore professionista (ars indica, infatti, il professionismo) 2. il

pubblico non è più partecipe al dramma, ma è spettatore

Livio Andronico è un greco di Taranto, chiamato dalla classe dirigente romana per celebrare, nei Ludi Romani del 240 a.C., la vittoria di Roma nella Prima Guerra Punica (264 a.C. – 241 a.C.).

Livio Andronico è anche colui che ha 'importato' nel mondo romano il genere della poesia epica: è infatti l'autore dell'Odusìa, una traduzione letteraria in latino dell'Odissea (ci sono rimasti solo pochi frammenti). Odisseo era stato incluso in miti di fondazione di città italiche: la classe dirigente romana voleva fare di Roma l'erede diretta del mondo greco.

Livio Andronico instaura una competizione emulativa con Omero, esasperandone i moduli espressivi fino a giungere a toni tragici e patetici.

Egli però adatta il suo poema al nuovo contesto romano e impiega il verso saturnio, tipicamente romano, caratterizzato da robuste

allitterazioni.Il poema era recitato oralmente raggiungeva anche un pubblico incolto (che la classe dirigente voleva influenzare).Un esempio di frammento dall’Odusia Le parole sono collocate quasi tutte nella stessa posizione delle corrispondenti grechee molte richiamano quest’ultime o sono ad esse ‘imparentate’.Al posto delle Muse ‘greche’, troviamo la dea Camena. Le Casmenae o Camenae eranoantiche divinità latine delle fonti.

GNEO NEVIOContemporaneo di Livio Andronico, proviene anche lui da un’aerea fortemente grecizzata (la Campania) e forse gode della cittadinanza romana(sebbene non di pieno diritto)Nel 264 – 241 a.C. Prima Guerra Punica Nevio combatte la guerra, mentre nella Seconda Guerra Punica (219 – 201 a.C.) Nevio componeil BOELLUM POENICUM, poema epico che celebra gli avvenimenti della Prima Guerra Punica (quindi, importantissimo valore ideologicodell’opera).Poema epico di argomento storico (e di storia

Praticamente contemporanea!) e scritto in saturni (il metro romano per eccellenza). E celebrava le origini mitiche di Roma, che Nevio collega alla saga troiana. Forse era cantato l'incontro tra Enea, eroe troiano alle origini della fondazione di Roma, e Didone, regina cartaginese che Enea ama e poi abbandona per compiere il suo destino di fondatore della Città. È possibile che tale mito volesse spiegare le cause mitiche delle attuali guerre contro i cartaginesi.

Nevio scrive tragedie e commedie: rispetto a Livio Andronico è più innovatore a livello sia linguistico (mescolanza di latino e greco) sia drammatico (contaminatio = tipica della commedia, è la contaminazione del modello principale della propria opera con altri modelli, anche di autori diversi) sia musicale.

Inventore della FABULA PRAETEXTA = tragedia di argomento romano, diversa dalla fabula cothurnata che è, invece, la tragedia romana di argomento greco.

Inoltre, scrive il ROMULUS

(praetexta che attinge al mito) e il CLASTIDIUM (praetexta che attinge alla storia contemporanea: vittoria romana a Casteggio nel 222 a.C. Roma ha il controllo del Nord-Ovest della Penisola italiana).

SVILUPPO DEL TEATRO LATINO DOPO L. ANDRONICO E NEVIO

Istituzione di ludi:

  1. Ludi Megalenses: inizio di aprile; in onore di Cibele
  2. Ludi Apollinares: metà di luglio; in onore di Apollo
  3. Ludi Romani: metà di settembre; in onore di Giove
  4. Ludi plebei: metà di novembre; in onore di Giove

Altri spettacoli nel contesto di eventi occasionali (trionfi; funerali di personaggi di spicco). Concorrenza di altre forme di spettacoli (corse di cavalli; combattimenti di gladiatori; lotta; pugliato; lotta tra animali; danza sulla fune) maggior violenza rispetto ai greci.

I LUDI erano collaterali a feste religiose e avevano carattere ufficiale; erano finanziati in piccola parte da denaro pubblico, in gran parte dai magistrati che se ne occupavano, spesso gli 'edili', che

ne avevano un ritorno in immagine (e, dunque, in potere politico) e in termini di controllo sui contenuti delle opere (i drammaturghi non potevano fare propaganda o satira sociale e politica). L'allestimento a cura di compagnie di attori su palcoscenici temporanei in legno (solo nella metà del I sec. a.C. sono create strutture stabili in pietra) e con scenografia semplice. Il pubblico molto diverso da quello greco: eterogeneo per origine sociale (dalle classi più elevate a quelle meno) e genere (uomini e donne); scomposto, non interessato a trame organiche e ad approfondimenti psicologici. La tecnica della contaminatio (propria della commedia): contaminazione del modello principale della propria opera con altri modelli, anche di autori diversi (N.B. i modelli sono sempre greci).

ENNIO

Ennio di origine messapica, nasce a Rudiae (vicino all'attuale Lecce) nel 239 a.C. e muore a Roma nel 169 a.C. Forse apprende il greco a Taranto, il latino a Brindisi.

Tragedie

Ci sono

rimasti pochi frammenti (400 versi) delle 20 tragedie a noi note). I modelli sono i grandi tragici ateniesi del V a.C., soprattutto Euripide, modificati, però, secondo la prassi esecutiva greca di epoca ellenistica (formazione di un repertorio precostituito, manipolato dagli attori, che trasformarono le tragedie in recital formati da brani presi dagli originali e 'montati' ad hoc; trasformazione di parti recitate in parti cantate). Non solo tragedie di argomento greco: l'AMBRACIA è una praetexta (tragedia di argomento romano) con cui Ennio celebra la vittoria di Quinto Fulvio Nobiliore, suo patrono, nella guerra etolica del 189 a.C.. Viene ricompensato con la cittadinanza romana (184 a.C.). Gusto per tutto ciò che è esotico, meraviglioso, per peripezie come naufragi e scene di riconoscimento, inganni e vendette. Anche quando traduce fedelmente dall'originale (vd. il caso del prologo della Medea), aggiunge elementi patetici. Per esempi di

patetismo vd.frr. 27-30 (Alcmeo) e 86-99 (Andromacha aechmalotis) Vahlen (= 9.2.1 e 9.2.3) dell’antologia.Utilizza molti giochi verbal

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
21 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinamati di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione alla cultura classica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Melis Valeria.