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La retribuzione non deve essere un semplice salario di sussistenza
Chi stabilisce se la retribuzione è giusta ed equa? I giudici.
Legge sul salario minimo
Non è ancora maturata, continua a rimanere una proposta di legge, e uno degli oppositori è proprio il sindacato confederale che ritiene che possa essere svalorizzata la figura dei sindacati.
Oggi si sente il bisogno di questo salario minimo, anche a causa dei cosiddetti contratti pirata. Contratti che prevedono condizioni molto più svantaggiate rispetto agli altri contratti collettivi, in cui la genuinità della rappresentanza sindacale firmataria è molto dubbia.
Per contrastare questo fenomeno l'idea è quella di stabilire un salario minimo.
Voci retributive:
- Paga base: La semplice paga oraria, alla quale possono aggiungersi altri elementi che l'aumentano, come:
- Indennità: Vanno a compensare la fatica o la pericolosità della prestazione;
- SCATTI DI ANZIANITÁ: Aumento della retribuzione col passare degli anni nei quali si presta servizio nella stessa azienda, questo per premiare la fedeltà e per l'esperienza che rende più produttivo il lavoratore.
- TREDICESIMA: Premio per il lavoratore, anche in funzione della possibilità di spendere in occasione delle festività natalizie. Serve per sostenere il reddito dei lavoratori e incentivare le spese, producendo così un effetto benefico sull'economia.
- BUONI SPESA:
- ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE PER I FIGLI: Per garantire al lavoratore e alla sua famiglia una vita dignitosa. L'assegno non lo si chiede al datore, ma lo si può scaricare sulla solidarietà sociale in base al numero di figli a carico. Essendo universale l'assegno spetterà anche alle altre tipologie di lavoratori, come a quelli autonomi.
- ISEE: Modalità di calcolo della ricchezza di ognuno.
- QUATTORDICESIMA
dalla legge, masi prevede anche che la somma verrà ripartita secondo i bisogni di ogni ereditiere.
INCENTIVI O PREMI
Legati alla produttività e al raggiungimento di determinati obiettivi;
FRINGE BENEFITS
Retribuzione in natura, tramite beni materiali;
Auto aziendale, cellulare.
GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
Il problema del "ridotto" campo di applicazione della Cassa integrazione, ha spinto il legislatore a prevede i c.d. AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA
I quali vengono finanziati senza chiedere contributi alle aziende e ai lavoratori.
Inizialmente previsti per coprire settori per cui la legge non assicurava copertura contro il rischio di disoccupazione, sono stati spesso utilizzati per estendere la durata dei trattamenti a chi già fruiva di ammortizzatori sociali.
LA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ORDINARIA (CIGO)
La legge n. 164 del 1975 rende possibile il ricorso alla CIGO allorquando ricorrano 2 requisiti:
- Transitorietà,
- ...
→Involontarietà: Esso deve sussistere rispetto ad ambedue le parti del rapporto, datore di lavoro e lavoratore, tanto che si allude a situazioni che sono al di fuori della programmabilità organizzativa aziendale e che incidono sulla continuità della prestazione lavorativa.
Cause integrabili:
- Dovute a eventi transitori e non imputabili all’imprenditore o al lavoratore,
- Determinate da situazioni temporanee di mercato.
La durata del trattamento è di 3 mesi prorogabili trimestralmente fino ad un massimo di 12 in un biennio.
Il finanziamento dell’intervento è a carico delle imprese attraverso un contributo ordinario per ogni dipendente e le imprese ammesse al trattamento sono onerate di un contributo addizionale per ogni lavoratore in CIG.
LA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA (CIGS)
L’intervento straordinario della CIG è rivolto:
- da un alto, attraverso la sospensione dei rapporti di lavoro, ad assicurare la
reddito della persona temporaneamente disoccupata. Di questi è rimasta soltanto la previsione, presso il Centro per l'impiego, di una lista in cui confluiscono i lavoratori perdenti posto i quali entrano così in un circuito privilegiato di collocamento. Infatti, al datore di lavoro che assume a tempo pieno i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità sono concessi contributi per ogni mese di retribuzione fino alla durata di 12 mesi.
I LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI (LSU)
I "lavoratori socialmente utili" rispondono ad una duplice esigenza.
- Innanzitutto si vuol mettere a frutto la capacità lavorativa di quei lavoratori che fruiscono a carico della collettività di un trattamento economico;
- Secondariamente costituiscono uno strumento finalizzato ad agevolare il reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti disoccupati, sospesi dal lavoro o in mobilità.
Assicurazione agli LSU tutele minimali quali l'assicurazione contro gli infortuni.
Il rispetto delle pause di riposo e delle sospensioni per malattia con conservazione del trattamento economico, la tutela della maternità. Riconoscimento degli incentivi alle aziende che li assumono.
Si possono distinguere 2 categorie di lavoratori socialmente utili:
- I cosiddetti "transitoristi"
- I lavoratori cosiddetti "autofinanziati"
Oggi, le tipologie di lavoratori avviati a tali progetti di lavoro sono le seguenti:
- Lavoratori in cerca di prima occupazione
- Disoccupati iscritti da più di due anni nelle liste di collocamento
- Iscritti nelle liste di mobilità che non percepiscono l'indennità
- I lavoratori percettori di trattamenti previdenziali
Il lavoratore socialmente utile usufruisce di un assegno erogato dall'INPS e i lavoratori devono essere impegnati per un orario settimanale di 20 ore e per non più di 8 ore giornaliere. Nel caso di un impegno superiore al lavoratore spetta un
assegno integrativo a carico del soggettoutilizzatore.
IL PREPENSIONAMENTO
I pensionamenti anticipati consistono nel collocamento del lavoratore in pensione con un anticipodi cinque o più anni.
Il principio che accomuna tutti i prepensionamenti è fondamentalmente quello di essere rivolto al personale che ne faccia domanda il quale:
- Per ragioni diverse sia divenuto definitivamente "eccedentario", nei cui confronti non può quindi sopperire un mezzo temporaneo quale la cassa integrazione straordinaria;
- Dopo la perdita del posto di lavoro, potrebbe trovarne difficilmente un altro a causa dell'età anagrafica;
- Nel contempo non abbia ancora maturato i requisiti utili per fruire del pensionamento, ma che tuttavia ne sia prossimo.
Dal trattamento ordinario di disoccupazione.