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FISSAGGIO:
• Utilizzo di ADESIVI naturali o di sintesi reversibili: resine
acriliche, alcool polivinilico.
• Applicazione tramite pennellatura su veline di carta
giapponese, calicot, garze di cotone, etc.
La RIMOZIONE DEI DEPOSITI incoerenti.
Obiettivi dell’operazione:
• eliminare gli accumuli di guano, polveri, terriccio, materiali estranei
dalle superfici, per prepararle alle successive operazioni di pulitura
evitando che questi materiali si mescolino con i prodotti da
applicare.
Modalità d’intervento:
• Spazzolatura delle superfici con spazzole morbide e pennelli,
aspirazione delle polveri e dei residui; rimozione dei depositi
consistenti con spatole di plastica e scope di saggina; rimozione dei
depositi interstiziali tramite cannule collegate ad aspiratori.
Eventuale spolvero finale con getti di aria compressa a bassa
pressione.
La RIMOZIONE MECCANICA DI PRECISIONE di
concrezioni, corpi estranei, strati cementizi e
superfetazioni.
Obiettivi dell’operazione:
• Demolire strutture addossate; rimuovere cavi, tubature
e centraline di impianti obsoleti; eliminare elementi
metallici infissi come chiodi, ganci, cardini, insegne;
eliminare o assottigliare strati di intonaci, stuccature,
colature e spruzzi di miscele cementizie; eliminare le
eventuali tracce di silicone lasciate durante le
operazioni di rilievo.
Modalità d’intervento:
• Utilizzo di trapani, demolitori e microscalpelli
pneumatici, microfrese, vibroincisori, ablatori
pneumatici o piezoelettrici ad acqua, scalpelli manuali,
bisturi. Aspirazione delle polveri prodotte e
allontanamento di tutti i materiali rimossi dalle
superfici.
L’ELIMINAZIONE DELLE PIANTE SUPERIORI
Obiettivi dell’operazione:
• eliminare tutte le strutture biologiche presenti sulle superfici,
compresi gli apparati radicali, e impedirne l’attecchimento a
lungo termine.
Modalità d’intervento:
• Utilizzo di adeguato prodotto erbicida da applicarsi a spruzzo
sulla superficie fogliare o tramite iniezioni localizzate sul fusto
e se possibile sulle radici: la scelta dell’erbicida e del metodo
di applicazione varia in funzione del tipo, della grandezza e
della diffusione della pianta sul manufatto. Il diserbo va
eseguito quando il ciclo metabolico delle piante è attivo, cioè
in primavera-estate.
• Dopo opportuno tempo di assorbimento del prodotto e
conseguente perdita di vitalità si può procedere alla rimozione
manuale.
La RIMOZIONE DELLA MICROFLORA PATOGENA.
Obiettivi dell’operazione:
• eliminare tutti i microorganismi presenti per
arrestare le interazioni biologiche con il substrato e
restituire leggibilità alle superfici.
Modalità d’intervento:
• Applicazione di prodotti biocidi (sali quaternari di
ammonio) a spruzzo, a pennello o ad impacco,
energica spazzolatura e successivo risciacquo con
abbondante acqua deionizzata per rimuovere tutti i
residui di prodotto e di materiale biologico. In
presenza di licheni crostosi epilitici, dopo l’irrorazione
a spruzzo e un opportuno periodo di posa, si deve
procedere alla rimozione a bisturi dei talli.
LA PULITURA DELLE SUPERFICI: Operazione delicata e IRREVERSIBILE.
OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE:
• Eliminare sostanze nocive per la conservazione dei materiali; restituire leggibilità alle
superfici.
CRITERI D’INTERVENTO:
• Il processo di pulitura deve essere BEN CONTROLLABILE in ogni sua fase;
• deve essere GRADUABILE;
• deve essere SELETTIVO.
• Non deve produrre materiali dannosi per la conservazione delle superfici (ad es. sali
solubili);
• Non deve produrre modificazioni, microfratture o forti abrasioni sulle superfici,
provocandone l’incremento della porosità superficiale.
La PULITURA delle superfici da pellicole, croste, macchie:
Modalità d’intervento:
• TRATTAMENTI UMIDI SU SUPERFICI LAPIDEE E AFFRESCHI
1) Acqua vaporizzata, nebulizzata o atomizzata.
2) Impacchi con reagenti chimici e supportanti.
3) Argille speciali.
• TRATTAMENTI A SECCO SU SUP.LAPIDEE SU AFFRESCHI
1) Pulitura aeroabrasiva (microsabbiatura e Jos). 1) Spugne Wishab.
2) Ultrasuoni . 2) Termocauterio.
3) Tecnologia Laser YAG ND.
LA PULITURA CON ACQUA:
VAPOR ACQUEO:
utilizzato principalmente su affreschi, in presenza di incrostazioni molto
tenaci e comunque su superfici non decoese.
Attrezzatura a basso costo, possibilità di pulire velocemente grandi
superfici.
ACQUA NEBULIZZATA:
Spray a bassa pressione di acqua deionizzata sulle superfici.
Basso costo, pulitura lenta e assorbimento d’acqua da parte delle superfici.
ACQUA ATOMIZZATA:
L’atomizzatore produce particelle molto piccole di acqua, che penetrano
meglio nelle incrostazioni e hanno una maggiore capacità solvente verso
sali e composti solubili.
Basso costo, pulitura lenta e assorbimento d’acqua da parte delle superfici.
Requisito fondamentale dei reagenti
per il restauro: non lasciare sulle
superfici residui o composti reattivi.
LA PULITURA CON REAGENTI CHIMICI:
AMMONIO CARBONATO:
Il reagente più utilizzato sia su materiali lapidei che su affreschi,
controindicato solo in presenza di azzurrite e malachite. Non lascia
prodotti nocivi sulle superfici ma solo residui gassosi; efficace anche
in presenza di solfati.
Costo medio, pulitura lenta e poco controllabile.
AMMONIO BICARBONATO:
Utilizzato sia su materiali lapidei che su affreschi, anche in presenza
di azzurrite e malachite, svolge un’azione più blanda. Non lascia
prodotti nocivi sulle superfici ma solo residui gassosi.
Costo medio, pulitura lenta e poco controllabile.
SOLVENTI CLORATI: Tricloroetano e Tricloroetilene
Utilizzati per la rimozione dei graffiti.
Le sostanze rigonfiate vanno risciacquate dalle superfici con spazzole,
spugne e acqua deionizzata.
LA PULITURA CON AGENTI COMPLESSANTI:
EDTA BISODICO E TETRASODICO:
Sale dell’acido etilendiamminotetracetico, usato per la rimozione delle patine incrostanti
inorganiche (ossalati etc.), particolarmente aggressivo verso il carbonato di calcio e dunque da
utilizzare con estrema cautela.
Costo medio, pulitura lenta, e poco controllabile.
AB57:
Miscela composta da: 1000 cc acqua deionizzata, 30 gr ammonio carbonato,
50 gr sodio carbonato 10 g Desogen 10%
60 gr carbossimeitilcellulosa25 gr EDTA
Normalmente utilizzato (con o senza EDTA) per la pulitura degli affreschi (vedi Michelangelo
alla Cappella Sistina).
Costo medio, pulitura lenta e poco controllabile.
LA PULITURA CON ARGILLE SPECIALI:
SEPIOLITE, ATTAPULGITE, BENTONITE:
Minerali argillosi (silicati di magnesio) con notevole
capacità assorbente (110-130%); la sepiolite può assorbire
acqua senza aumentare di volume. Molto usate negli
impacchi di sola acqua deionizzata, possono essere lasciati
per giorni sulle superfici, ammorbidendo le incrostazioni.
Costo medio, buona resa su grandi superfici.
LA PULITURA AEROABRASIVA:
MICROSABBIATURA:
Con microsabbatrici (ugelli 0.1-0.25 cm) o pistolette sabbiatrici (ugelli
0.3-0.5 cm) collegate ad un tubo per l’aria compressa con manometro
per il controllo della pressione d’esercizio e serbatoi caricati con polveri
abrasive. Le polveri abrasive devono avere durezza (Mohs) inferiore a
quella dei litotipi da trattare, forma (tonda o spigolosa) e granulometria
(mesh) adeguata.
Le polveri abrasive e quelle asportate dalle superfici devono essere
successivamente raccolte e aspirate.
Costo medio, necessita di speciali dispositivi di protezione individuale e
ambientale a causa della dispersione delle polveri nell’aria. Pericolosa
per l’operatore.
SISTEMA JOS:
Con attrezzatura dotata di aspiratore e getto di aria compressa a spirale,
utilizza come abrasivo il carbonato di calcio (durezza 3 nella scala Mohs)
sfruttando meglio l’angolo d’incidenza delle polveri sulle superfici.
Costo medio-alto, necessita di speciali dispositivi di protezione
individuale. GLI ALTRI METODI A SECCO:
ULTRASUONI:
Utilizzati per oggetti di ridotte dimensioni e qualora fossero sconsigliati gli altri metodi: di solito
si parla di vasche di lavaggio ad ultrasuoni.
Costo alto, difficoltà per la necessaria movimentazione dei pezzi da trattare.
SPUGNE WISHAB:
Molto utilizzate per la rimozione del nerofumo su affreschi, hanno una massa gialla costituta da
sostanze che si legano con le particelle di sporco e che sbriciolandosi lo asportano.
Costo basso, di facile utilizzo.
TERMOCAUTERI:
Utilizzati per la rimozione di cere naturali, sono delle piastre d’acciaio riscaldate che si accostano
alle superfici da trattare previa interposizione di carta assorbente.
Costo basso, di facile utilizzo.
LA PULITURA LASER YAG ND:
FUNZIONAMENTO DEL LASER:
E’ dotato di un raggio luminoso che ha la proprietà di vaporizzare le
incrostazioni così rapidamente da non intaccare la superficie sottostante
(sublimazione) e da non causare significative variazioni di temperatura
nell’area interessata. Le radiazioni (infrarosse) vengono assorbite dalla
crosta che, portata rapidissimamente alla temperatura di 4000-7000 K,
viene vaporizzata. Le stesse radiazioni, quando raggiungono il materiale
lapideo sottostante (chiaro), vengono riflesse come se fossero di luce
normale.
VANTAGGI DELLA TECNOLOGIA LASER:
Permette la pulitura di superfici molto danneggiate o preventivamente
trattate con sostanze consolidanti.
Costo elevato, tempi lunghi e necessità di operatori specializzati dotati di
apposite protezioni per gli occhi.
L’ESTRAZIONE DEI SALI SOLUBILI
Obiettivi dell’operazione:
• eliminare per quanto possibile la presenza di sali solubili dalle superfici, successivamente alla
risoluzione del fenomeno di risalita capillare o in vista di interventi di consolidamento.
Modalità d’intervento:
• Applicazione di ripetuti impacchi di acqua deionizzata su supportanti tipo polpa di cellulosa o
sepiolite, per richiamare all’esterno i sali solubili; registrazione della concentrazione dei sali
estratti volta per volta e osservazione della curva di estrazione per valutare l’andamento
dell’operazione e programmarne il termine.
IL CONSOLIDAMENTO DELLE SUPERFICI erose,
disgregate, alveolizzate
Obiettivi dell’operazione:
• Ripristinare la coesione tra i
componenti del materiale
danneggiato (matrice-incluso o
cristallo-cristallo) e tra la parte
superficiale danneggiata del
materiale ed il nucleo sano.
Modalità