IL PARTO PRETERMINE
Determina una prematurità dal punto di vista funzionale di alcuni apparati
Qualunque parto, indipendentemente dal peso alla nascita, che avviene prima della 37°
settimana di gestazione
Incertezza sul limite temporale inferiore: tradizionalmente dalla 20° settimana di gestazione
Nel passato si parlava generalmente di feto prematuro, mentre ora si distinguono
Nati pretermine
o Piccoli per l’età gestazionale (ultima data della mestruazione + ecografia alla 12°-13°
o settimana per misurare che le dimensioni del feto corrispondano all’età gestazionale,
perché a volte la donna può ovulare più tardi quindi in base al calcolo inziale sarà più
piccolo rispetto a quanto si pensava; questi ricalcoli possono essere fatti solo fino alla 20°
settimana perché dopo questa tutti i feti si modificano in maniera diversificata)
LBW (Low Birth Weight) < 2500 g
VLBW (Very Low Birth Weight) < 1500 g
Criteri per la diagnosi di parto pretermine
Gestazione compresa tra le 20-37 settimane
o Contrazioni uterine regolari con intervalli minori di 10 minuti
o Membrane intatte
o Il collo dell’utero di modifica in struttura “scomparendo” quando il travaglio è già avanzato
o Quando questi fenomeni sono contemporanei si può fare una diagnosi di parto
pretermine 22
Incidenza
La stima della reale incidenza è difficile perché compromessa dalla difficoltà nel
o differenziare i feti piccoli per l’età, genericamente definiti prematuri, dai feti piccoli perché
nati pretermine
Si stima che circa il 10% delle gravidanze sia pretermine
o
Fattori di rischio
Gemellarità
o Parto non oltre alla 38° settimana, spontaneamente tra la 35° alla 38° settimana
Soprattutto se sono più di 2
Razza
o Comportamento sociale (fumo, eventi traumatici, alimentazione, …)
Comportamento sessuale (infezioni, …)
Accesso all’assistenza medica di livello elevato
Più è alto il livello dell’assistenza medica più è elevato il rischio che la
donna partorisca prima perché laddove vi è un alto reddito e un sistema
sanitario elevato è più frequente l’assistenza alla fecondazione che
aumenta il rischio di gravidanze a pretermine e dall’altro essendoci una
sanità ad alto livello gli ostetrici, confidando nell’assistenza neonatale,
fanno partorire prima donne a rischio anche se non ce ne è bisogno
Ciò si è manifestato in modo clamoroso negli anni 80-90 quando
o l’assistenza alla fecondazione è nata
Intervalli corti (meno di un anno) tra le gravidanze
o Età materna
o Malformazioni dell’utero
o Donne che hanno avuto lesioni chirurgiche a livello uterino
o Tecniche di fecondazioni assistita
o Infezioni
o Fumo
o Essere sottopeso
o Rischi clinici
o Lunghezza del collo dell’utero, se è più corto di 25 mm il rischio di parto
pretermine è molto elevato
Vaginosi batterica, nota come un’alterazione non patologica della flora vaginale
anche se oggi viene considerata una malattia trasmissibile sessualmente e causa
un’irritazione che risale nel canale cervicale e causa un’infiammazione della
placenta e delle membrane scatenando il fenomeno del parto pretermine
Si deve trattare per evitare un’infezione alta
Batteriuria asintomatica
Batteri nelle urine pur in assenza di sintomi, ciò può avvenire sia per
presenza di batteri nel tratto urinario che per la presenza di batteri nella
vagina
Lavoro e parto pretermine
o La regolamentazione tiene conto dei rischi che il lavoro può avere sul parto
pretermine
Alcuni studi dicono che vi è una correlazione tra lavoro e parto pretermine mentre
altri no perché oggi il lavoro prevalentemente sedentario
Probabilmente un lavoro che richiede costantemente un livello sia fisico che
mentale elevato può causare un aumento del rischio di parto pretermine 23
Non si sa cosa determina ciò che fa scattare il parto pretermine
Si presume che a scatenare il parto sia l’asse corticosurrenalica del feto che porta alla
o produzione di cortisolo che provoca una produzione di fattori di tipo infiammatorio che a
loro volta vanno a stimolare le contrazioni dell’utero e le modificazioni sia a livello del
miometrio sia a livello del collo dell’utero
Un’infezione placentare che provoca sofferenza fetale e quindi il parto, come
anche le altre infezioni sistemiche (nefrite, covid nelle sue forme gravi)
Fattori clinici e patologici possono convivere al momento del parto
L’induzione al parto avviene comunemente assumendo delle prostaglandine
Morte perinatale
Morte che avviene tra 22° settimana, o i 500 gr se l’epoca non è nota, e i 28 giorni post-
o partum
È la somma della mortalità prenatale e neonatale
o Il parto pretermine è la principale causa di mortalità perinatale
o Oggi è rianimabile un feto che nasce dopo la 22° settimana
o Obbliga il pediatra a curare il neonato
Blocca l’ostetrica nell’effettuazione di un aborto
Sopravvivenza in accordo all’età gestazionale tra i nati vivi
Dove è presente una terapia intensiva di livello elevato vediamo come la probabilità di
o sopravvivere si alza sensibilmente con l’aumento dell’età gestazionale
Morbità acuta in accordo all’età gestazionale
Conseguenze legate sia alla prematurità che agli interventi necessari per tenerlo in vita
o
Morbità cronica in accordo all’età gestazionale (schema ad andamento uguale a quello di sopra)
Vediamo come la morbità cronica diminuisce con l’avanzare dell’età gestazionale
o
Danno neurologico nel nato pretermine
Fragilità dei neuroni a ipossie e dei vasi cerebrali ad emorragie
o
Gestione del rischio di travaglio pretermine 24
La rottura intempestiva delle membrane può capitare anche lontano dal travaglio e non
o sempre ne è seguita, ciò può avvenire a causa di infezioni
La supplementazione con progesterone dovrebbe essere offerta alle donne con
o gravidanza singola e una storia di precedente parto pretermine spontaneo di un singolo
feto, con somministrazione a partire dalla 16°-24° settimana di gestazione e continuando
fino alla 36° settimana di gestazione
La sorveglianza della lunghezza cervicale tramite ecografie transvaginali dovrebbe essere
o considerata nelle donne ad alto rischio di parto pretermine
Il progesterone vaginale dovrebbe essere offerto alle donne con gravidanza singola e
o senza una precedente storia di parto pretermine spontaneo, se viene identificata una
lunghezza cervicale pari o inferiore a 20 mm prima della 24° settimana di gestazione
I corticosteroidi antenatali dovrebbero essere somministrati alle donne tra la 24° e la 37°
o settimana di gestazione che sono a rischio di parto pretermine entro sette giorni
Un secondo ciclo di corticosteroidi può essere considerato nelle donne che
rimangono ad alto rischio di parto pretermine prima della 34° settimana, e per le
quali siano passati almeno sette giorni dopo il primo ciclo
La tocolisi con agenti β-adrenergici, calcio-antagonisti o FANS dovrebbe essere
limitata al prolungamento a breve termine della gravidanza (fino a 48 ore) al fine di
facilitare la somministrazione dei corticosteroidi antenatali
Il solfato di magnesio riduce il rischio di paralisi cerebrale nei neonati pretermine quando
o si prevede il parto prima della 32° settimana di gestazione
LEZIONE 9.4.2025
IL DIABETE IN GRAVIDANZA
Si distingue in
Diabete pre-gravidico
o Diabete Gestazionale (GDM)
o È una condizione specifica di quella gravidanza
Compare sempre nella seconda metà della gravidanza, intorno alla 20-24°
settimana, e si risolve entro 3 mesi dal parto
Non è sempre dovuto al fatto che la donna ha già il diabete prima della gravidanza
stessa
Il termine diabete in gravidanza comprende generalmente tutte le situazioni che comportano una
condizione di iperglicemia riscontrato per la prima volta in gravidanza
Può essere a causa di un diabete precedente alla gravidanza misconosciuto oppure da un
o diabete gestazionale che sparisce quando la donna partorisce
Dobbiamo distinguere le condizioni in cui i livelli di iperglicemia riscontrati per la prima volta in
gravidanza sarebbero tali da far porre la diagnosi di diabete anche al di fuori della gravidanza dalle
condizioni in cui tali livelli non sono superati
Questa distinzione corrisponde alle condizioni di “diabete (overt diabetes) riscontrato per
o la prima volta in gravidanza” e di “diabete gestazionale”
La differenza tra le due condizioni è più critica negli ultimi 20 anni a causa
dell’epidemia di obesità e dell’età materna più avanzata
Il diabete pregravidico
Rischio aumentato di malformazioni congenite
o Rischio aumentato di aborto spontaneo
o 25
Rischio aumentato di preeclampsia, iposviluppo/macrosomia fetale
o Sono dovuti ad alterazioni del circolo materno perché il diabete va ad inspessire le
pareti dei vasi
Il glucosio materno passa facilmente attraverso la placenta
Rischio aumentato di morte in utero
o
Emoglobina glicata esprime la percentuale di emoglobina a cui sono legate le molecole di
glucosio e il suo valore rappresenta il glucosio presente
< 7 non vi è rischio maggiorato di malformazione congenita
o 7-10 3-7% di rischio di malformazione congenita
o 10-11 8-10% rischio di malformazione congenita
o > 11 10-20% o più di rischio di malformazione congenita
o
Criteri per le diagnosi di GDM nella pratica clinica e in studi randomizzati
Più stretti sono i parametri che utilizziamo più è probabile un’eventuale diagnosi
o Soglia in Europa e Italia IADPSG OR 1.75
a
o
Fattori di rischio per il GDM
Sovrappeso o obesità
o Età avanzata
o Etnia non caucasica
o Storia di diabete tipo 2
o Storia precedente di diabete gestazionale
o Feto maschio
o Madre multipara
o Gravidanza multipla
o Fattori genetici
o Diagnosi di sindrome di ovaio policistico
o Fumo
o Fattori psicologici
o Fattori dietetici non salutari
o Stile di vita inattivo
o
Rapporto tra BMI e GDM
BMI (kg/m ) Categoria Prevalenza
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