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ATTIVITÀ FISICA, MOBILITÀ
E GESTIONE DELLE ALTERAZIONI
ATTIVITÀ FISICA: Qualsiasi forza esercitata dai muscoli scheletrici che aumenta il dispendio
di energia al di sopra del livello basale (o a riposo). (OMS, 2006)
ESERCIZIO FISICO: Attività fisica svolta di proposito, per migliorare la forza muscolare, in un
contesto sportivo, quando è strutturata, ripetitiva ed intensa.
La sedentarietà è responsabile di un aumento
significativo di morbilità e mortalità. Sedentarietà è fattore di rischio principale
nel terzo millennio.
I BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA
• riduce la mortalità del 20-35%
• aiuta a prevenire le malattie metaboliche, cardiovascolari e neoplastiche
• riduce il tessuto adiposo in eccesso
• agisce come fattore protettivo sulla pressione arteriosa
96
• modula positivamente il colesterolo nel sangue
• controlla il livello di glicemia
• riduce il rischio di diabete di tipo 2 del 35-50%
• comporta benefici evidenti per l’apparato muscolo-scheletrico prevenendo e/o attenuando le
artrosi
• contribuisce a ridurre il rischio di depressione del 20-30%, di ansia, stress e solitudine.
TOLLERANZA ALLO SFORZO
Le diverse attività fisiche vengono classificate in relazione alle risposte dell’apparato
cardiovascolare.
L’impegno cardiocircolatorio dipende dall’intensità dello sforzo, a sua volta proporzionale alle
richieste metaboliche dei muscoli impegnati.
MET = equivalente metabolico
1 MET è pari all’ossigeno consumato (VO2) per le funzioni basali da un uomo adulto in
condizioni di riposo (3,5 ml di ossigeno/Kg di peso/minuto).
Esistono livelli di attività che possono e devono essere consigliati e prescritti a tutta la popolazione
considerata sana come misura di prevenzione primaria e di miglioramento (come ad esempio 60
minuti di attività giornaliera per i ragazzi sotto i 18 anni, 30 minuti di attività fisica per 5 giorni a
settimana per l'età compresa tra i 18 e i 65 anni).
La tolleranza all'attività/esercizio è l'intensità o la durata di uno sforzo fisico che un individuo
riesce a sostenere.
L'intolleranza all'attività/esercizio è la condizione nella quale la persona non è in grado di
effettuare attività fisica a un livello o per la durata attesa; questa non è una malattia o una
sindrome ma un sintomo in quanto ci possono essere molte ragioni che possono inibire l'esercizio
come ad esempio dolori muscolari, crampi, difficoltà respiratorie ecc.
I principali segni e sintomi dell'intolleranza all’attività fisica sono:
- la difficoltà a tornare al valore di frequenza cardiaca precedente all'attività entro 3-4 minuti
- dispnea, fanno
- aumento eccessivo della frequenza cardiaca 97
LA RISPOSTA EMODINAMICA ALLO SFORZO È INFLUENZATA DAL TIPO DI
ESERCIZIO
DIAGNOSI NANDA
• INTOLLERANZA ALL'ATTIVITÀ / TOLLERANZA ALL'ATTIVITÀ RIDOTTA
• RISCHIO DI INTOLLERANZA ALL’ ATTIVITÀ
• FATIGUE
Manifestazioni dell’intolleranza all’attività
• difficoltà a ritornare al valore di FC precedente all’attività entro 3-4 minuti dal termine
• aumento eccessivo della FC e modificazioni del ritmo
• dispnea, affanno
Meccanismi / cause
• ridotta perfusione del distretto muscolare scheletrico
• anomalie morfologiche e funzionali del muscolo scheletrico
ACCERTAMENTO
La raccolta dati è orientata a comprendere la tolleranza della persona assistita all'attività fisica e la
presenza di possibili situazioni che possono influenzarla. Bisogna valutare:
- il tipo, i tempi e la frequenza dell'attività fisica e se ci sono stati cambiamenti durante l’attività
- la presenza di stanchezza e l’aumento della frequenza respiratoria
- il tipo e la durata di attività fisica che provocano l'insorgenza di questi sintomi (quanti metri in
salita il paziente riesce a fare senza fermarsi oppure quanti gradini)
- il tempo di recupero
- la frequenza e ritmo cardiaco, la pressione, il ritmo respiratorio durante la deambulazione (i
parametri vanno raccolti prima dell'inizio dell'attività e dopo alcuni minuti la fine).
L'accertamento deve identificare anche quali fattori sono la causa dell'intolleranza:
- legati allo stato di salute e malattie (malattie cardiovascolari o polmonari)
98
- fattori ambientali (presenza di barriere architettoniche)
La tolleranza all'attività viene valutata attraverso dei test specifici: un tipo di test è il test del
cammino che misura la distanza percorsa in 6 minuti di cammino.
SCALA DI BORG
Nasce nel 1962 per la valutazione del livello di sforzo percepito durante l’esercizio fisico.
In seguito modificata nel 1982 per misurare l’intensità della dispnea, come percezione di
mancanza di respiro correlata all’attività fisica.
RISULTATI ATTESI
• Riduzione della sensazione soggettiva di affaticamento a riposo e/o durante l’attività
• Mantenimento/aumento del grado di tolleranza all’attività fisica senza comparsa di
sintomatologia
• Riduzione delle pause durante le attività e/o nella deambulazione
INTERVENTI ASSISTENZIALI
• Condividere con assistito e caregiver le aspettative e quali attività sente di riuscire ad eseguire in
autonomia o con un minimo supporto
• Educare la persona e il caregiver nell’aderire ad un programma di attività fisica personalizzato
• Prediligere gli esercizi aerobici (camminare, andare in bicicletta) ed evitare gli esercizi anaerobici
(sollevamento pesi)
• Fornire alla persona gli strumenti e gli indicatori per valutare il proprio grado di tolleranza
all’attività
• Consigliare di interrompere l’attività fisica, sedendosi o sdraiandosi, qualora percepisca
vertigine, dispnea o malessere
• Accompagnare e sostenere la persona durante la deambulazione; posizionare delle sedie
durante il tragitto per permettere alla persona di riposare
• Posizionare gli oggetti necessari comodi per il loro uso senza sforzo (es. campanello di chiamata)
• Somministrare ossigenoterapia se prescritta durante l'attività
• Monitorare e documentare l’attività dell’assistito
MOBILITÀ= È la capacità di muoversi liberamente nell’ambiente. È fondamentale per il
mantenimento della salute e della propria autonomia.
AUTONOMIA= Capacità di un individuo di svolgere le attività di vita quotidiana (ADL),
lavorative e quelle legate al proprio ruolo sociale e familiare.
ACCERTAMENTO DELLA CAPACITÀ MOTORIA
L’accertamento è orientato a comprendere il grado di funzionalità motoria e di autonomia della
persona, e il livello di assistenza richiesto. 99
• Andatura e deambulazione
• Capacità nei movimenti fini
• Capacità di provvedere alle attività di vita quotidiane
• Equilibrio e coordinazione dei movimenti
• Forza e tono muscolare
• Escursioni articolari
• Sensibilità tattile e pressoria
• Propriocezione
• Desiderio di muoversi
• Utilizzo di ausili e grado di accettabilità
SCALE DI VALUTAZIONE
INDICE DI BARTHEL Valutazione del livello di dipendenza nella
-Funzionale cura di sé e ADL
-Mobilità Valutazione autonomia nelle ADL
SCALA DI KATZ Activity Daily Living-Attività di Vita
Quotidiana
SCALA DI LAWTON Valutazione autonomia nelle IADL
E BRODY Instrumental Activity Daily Living
Valutazione della dispnea
SCALA DI BORG durante lʼattività fisica
TINETTI TEST Valutazione equilibrio e andatura
SCALA DI CONLEY Valutazione rischio di caduta
SCALA DI MORSE Valutazione rischio di caduta
ACCERTAMENTOANDATURA
Il termine andatura viene usato per descrivere la deambulazione, o camminata, di una persona:
può essere definita come la capacità di spostare la proiezione a terra del proprio baricentro da un
piede all'altro alternativamente e dinamicamente. La deambulazione normale avviene con la testa
e tronco eretti e le braccia che pendono in modo sciolto e armonioso lungo i fianchi.
L’andatura descrive la deambulazione (camminata) di una persona.
Si valutano:
- allineamento corporeo
- oscillazione arti superiori
- movimento del piede
- numero e ritmo dei passi
- base di appoggio
- bilanciamento del peso
- il fatto che il paziente cerchi appoggi
- caratteristiche della marci 100
Andatura ATASSICA: il paziente cammina a gambe divaricate in modo
tale da allargare la base d’appoggio e allargare il baricentro con
abduzione degli arti superiori (lesioni cerebellari)
Andatura STEPPANTE: il paziente non può flettere
dorsalmente il piede (piede
cadente) per cui tende a sollevare tutto l’arto (lesione del
nervo peroneo).
Andatura PARKINSONIANA: andatura a piccoli passi, lenta ma che può presentare una
improvvisa accelerazione (festinazione), piedi strisciati al suolo, tronco flesso e braccia
lungo i fianchi Andatura ANSERINA o ondeggiante: il paziente cammina come se delineasse
delle anse; pendolarismo del tronco che segue il piede di appoggio (perdita di
forza prossimale degli arti inferiori)
Andatura FALCIANTE o emiparetica: l’arto inferiore, intraruotato, viene mosso in
avanti con difficoltà con un movimento caratteristico: il piede viene strisciatoa
terra mentre tutto l’arto compie un movimento di rotazione attorno al fulcro
costituito dalla pelvi (emiparesi, paralisi spastica).
ALTERAZIONI DEL TONO MUSCOLARE
- atrofia: riduzione delle dimensioni e della forza contrattile di un muscolo e si verifica ad esempio
in persone paralizzate o in seguito alla immobilità temporanea di un muscolo dopo l'ingessatura;
è reversibile solo nella prima fase.
- flaccidità muscolare: dipende da un ridotto tono muscolare. I muscoli si presentano deboli e
molli con una ridotta resistenza e movimenti;
- spasticità muscolare: è uno stato di tono muscolare eccessivo che si presenta con l'aumento della
101 .
resistenza; derivata da lesioni del motoneurone superiore
- paralisi o plegia : è la conseguenza di una lesione del motoneurone superiore e determina la
perdita totale della funzione motoria volontaria. A seconda della sede colpita si distingue in
emiparesi, paraparesi (localizzata negli arti inferiori), tetraparesi (tutti e quattro gli arti).
Sopravviene nelle malattie cerebrovascolari, neuromuscolari degenerative, traumi, tumori,
infezioni del SNC. Può essere: loca