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I GRADO II GRADO
rosa, rossa, senza rosa, rossa, pallido/
vesciche giallo, intenso/
marrone
III GRADO IV GRADO
ustione profonda, interessa i muscoli
marrone/nero, fino all’osso
vesciche e bolle 5
→
DISPOSITIVI ESTERNI Un dispositivo
esterno applicato alla cute o intorno ad essa
esercita pressione o attrito sulla cute stessa.
→
SENSIBILITA’ RIDOTTA I pazienti con paralisi, insufficienza
circolatoria o danni ai nervi locali sono incapaci di sentire una
lesione alla cute.
Durante l’igiene per esempio, accertare la funzionalità nervosa
sensibilità controllando il dolore, la sensibilità tattile e quella
termica .
→ FORZE MECCANICHE (frizione, forze di
IMMOBILIZZAZIONE Quando impedito a tensione, pressione)
muoversi liberamente, le parti del corpo
dipendenti sono esposte a pressione che riduce la FRIZIONE Si verifica quando due superfici
circolazione ai tessuti interessati. si sfregano insieme. Quando la
cute sfrega su una superficie
come un letto, possono
verificarsi piccole lesioni e
abrasioni.
FORZE DI Si verifica quando gli strati
TENSIONE tissutali scorrono uno sull’altro,
causando uno stiramento dei
vasi sanguigni che passano nel
tessuto cutaneo.
PRESSIONE Causa principale della
formazione delle lesioni.
L’ulcera da pressione è una
lesione localizzata della cute
e/o tessuto circostante,
solitamente sopra una
prominenza ossea come
conseguenza di una pressione
o di una pressione combinata
con una tensione e/o frizione
(NPUAP, 2007). 6
Manifestazioni delle alterazioni della funzione tegumentaria
→
1 – Dolore Quando i nervi della cute
vengono stimolati si percepisce dolore. Le
alterazioni della normalita’ della cute
possono aumentare la quantita’ di tali
impulsi. La distruzione dell’epidermide e del
derma crea un’alta sensibilita’ e un dolore
acuto e intenso.
→
2 - Esantema calore eccessivo, malattie
trasmissibili, allergia e stress emotivo
possono causare un esantema, che significa
un’eruzione cutanea temporanea.
→
3 - Principali lesioni cutanee Possono essere primarie o secondarie
LESIONI PRIMARIE
Cambiamento nel colore della cute, Masse solide e palpabili Elevazioni superficiali della cute
piano non palpabile formate da liquido libero in una
cavità dentro gli strati cutanei
MACULA (petecchia/lentiggine) PAPULA (0,5 cm, neo elevato) VESCICOLA (liquido sieroso)
CHIAZZA (vitiligine) PLACCA (> 0,5 cm, piatta in rilievo) BOLLA (>0,5 cm)
NODULO (> 0.5 cm, profondo) PUSTOLA (piena di pus)
POMFO (irregolare, transitorio,
puntura di zanzara)
LESIONI SECONDARIE
Perdita di superficie cutanea Materiali sulla pelle
EROSIONE (perdita di epidermide superficiale. Umida, CROSTA (tessuto morto)
non ematica)
ULCERA (perdita più profonda di superficie cutanea, SQUAMA (leggero strato di epidermide sfogliata)
può sanguinare e cicatrizzare)
FESSURA (rottura lineare nella cute) 7
→
4 - Lesioni da pressione Coinvolge la perdita di struttura o funzione di un tessuto normale.
Le dimensioni possono variare da pochi millimetri a molti centrimentri.
Si posso utilizzare diversi strumenti per valutare le lesioni: la scala di Braden, Norton, Waterlow. (Vedi lezione
2 - Prevenzione e gestione delle lesioni da decubito)
Guarigione delle ferite
La guarigione delle ferite avviene attraverso un processo sistematico in 4 fasi:
emostasi
- infiammazione
- proliferazione
- maturazione
-
Questo processo inizia al momento della lesione e si completa in 12-24 mesi.
Molte cellule sono coinvolte nella guarigione delle ferite e alcune di queste producono e rilasciano dei
messaggeri chimici chiamati fattori di crescita che svolgono un ruolo importante nel processo di riparazione
della ferita.
EMOSTASI Inizia immediatamente dopo la lesione con
l’attivazione della vasocostrizione,
aggregazione piastrinica e formazione del
coagulo.
INFIAMMAZIONE Si completa in circa 3 gg. vasodilatazione e
fagocitosi per pulire la ferita.
PROLIFERAZIONE Si può verificare epitelizzazione o
granulazione.
MATURAZIONE 3 settimane dopo il danno e può durare fino a
2 anni.
Tipi di guarigione 8
Fattori che influiscono sulla guarigione
FATTORI SISTEMICI FATTORI INDIVIDUALI FATTORI LOCALI
NUTRIZIONE ETA’ NATURA DEL DANNO
CIRCOLAZIONE E OSSIGENAZIONE OBESITA’ PRESENZA DI INFEZIONI
FUNZIONE IMMUNITARIA FUMO AMBIENTE LOCALE DELLA FERITA
FARMACI
STRESS
Accertamento - intervista
ACCERTAMENTO DEI RISCHI
Storia di allergie
- Storia di precedenti condizioni patologiche cutanee
- Recenti esposizioni a fattori che possono causare traumi, rash…
- Fattori che possono influenzare la guarigione delle ferite, come la malnutrizione, la circolazione alterata,
- l’immunosoppressione, l’obesità e il fumo….
Rischio di formazione di ulcere da pressione (scala di Braden e/o Norton)
-
ACCERTAMENTO DEI PROBLEMI
Se è presente una lesione, raccogliere dati su:
Localizzazione
- Durata (da quanto tempo è comparsa)
- Modalità di diffusione (es. se rash)
- Trattamenti già eseguiti
- Impatto delle lesioni sull’autonomia
-
Accertamento - esame obiettivo
ISPEZIONE DELLA CUTE
Colorito
- Integrità e vascolarizzazione
- Turgore e idratazione
- Mobilità
- Tessitura superficiale
- Umidità
- Presenza o assenza di lesioni: rilevare dimensioni, tipologia e colore
-
Diagnosi infermieristiche
• Rischio di integrità cutanea compromessa/ rischio di alterazione dell’epidermide correlata a ridotta
mobilità
• Integrità cutanea compromessa correlata ad incisione chirurgica secondaria ad intervento
Risultati attesi
I risultati attesi per l’integrità cutanea e tissutale, centrati sull’assistito, includono la promozione dell’integrità
cutanea, la prevenzione dei danni e la promozione della guarigione dei tessuti danneggiati:
Il paziente presenterà cute intatta, priva di aree di infiammazione locale per tutta la durata della
- degenza/entro la fine della degenza 9
Il paziente dimostrerà le tecniche adeguate di cura e gestione della ferita chirurgica entro 5 giorni
-
Interventi per la cura della cute
Mantenere la cute asciutta ed idratata
- Effettuare una accurata igiene personale
- Ispezionare la cute frequentemente
- Utilizzare creme idratanti o creme «barriera» per proteggere la cute
- Evitare prodotti che possono compromettere il PH della cute o seccarla eccessivamente (es. borotalco o
- prodotti a base alcolica)
Interventi
→ IGIENE DELLA FERITA CHIRURGICA
detergere la ferita con garza sterile e soluzione fisiologica 0,9 % (dall’alto verso il basso e verso l’esterno
- della sutura senza ritornare sul punto già deterso)
effettuare l’asepsi con iodopovidone (solo su cute suturata integra)
- applicare medicazione sterile a piatto
-
→ SOLLIEVO DAL PRURITO
Utilizzare creme e lozioni idratanti
- Evitare bagni ricorrenti che possono seccare la cute
- Usare acqua tiepida e massaggiare con delicatezza la cute secca
- Bagni freddi e umidi e impacchi freddi promuovono la vasocostrizione e danno sollievo
- Approccio farmacologico sistemico
- Applicazione del caldo
Promuove la guarigione Ferite chirurgiche, ferite infette, emorroidi…
Diminuisce l’infiammazione Flebiti, infiltrazioni per endovena…
Diminuisce il malessere Mal di schiena, crampi, contratture…
muscolo/scheletrico
Applicazione del freddo
Controlla il sanguinamento Frattura, trauma, lacerazioni, punture…
Diminuisce l’edema Distorsione, incidente sportivo…
Allevia il dolore Artrite, trauma… 10
Prevenzione e gestione delle lesioni da decubito
Una lesione tessutale, con
evoluzione necrotica, che interessa
la cute, il derma e gli strati
sottocutanei, fino a raggiungere, nei
casi gravi, la muscolatura e le ossa.
Essa è la conseguenza diretta di una
elevata e/o prolungata
compressione, da uno stress
meccanico dei tessuti dovute a forze
di taglio causanti la strozzatura dei
vasi sanguigni.
Cosa valutare del paziente?
• Intervista (patologie presenti, abitudini, attività fisica…)
• Esame obiettivo (attenzione alla cute)
• Modello di alimentazione e idratazione
• Indagare la presenza di dolore (sede, intensità, caratteristiche…)
• Valutare il rischio di sviluppare lesioni da decubito con gli strumenti appropriati (Scala di Braden e
Norton)
Raccogliere i dati per determinare la presenza di fattori intrinseci ed estrinseci.
I fattori estrinseci sono correlati all’allettamento (prolungata permanenza a letto senza poter variare la
posizione) e l’immobilità prolungata. Intensità della pressione
Durata della pressione
Immobilità
Forze di stiramento o frizione
Forze di attrito o sfregamento
Umidità
Intensità della pressione
L’intensità della pressione è identificabile come la quantità minima di
pressione necessaria per far collassare un capillare, provocando
ischemia tissutale.
Il valore fisiologico della pressione capillare è in un range di 16-32
mm/Hg
Quando la pressione a cui è sottoposto un tessuto è superiore al
valore di pressione di occlusione capillare (P.O.C) i capillari si
chiudono e l’apporto di ossigeno si riduce. La sofferenza tissutale
può esitare velocemente in un danno permanente se non vengono
presi tempestivi provvedimenti. 11
Durata della pressione
La durata della pressione è maggiormente importante rispetto all’’intensità; pressioni di bassa intensità
prolungate nel tempo provocano con maggiore frequenza danni tissutali (Una pressione debole per tanto
tempo è molto più dannosa di una pressione forte per poco tempo)
Il tempo sufficiente alla formazione di una lesione è di circa 2 ore.
Immobilità
Rappresenta il maggior fattore estrinseco associato allo sviluppo di lesioni.
Forze di stiramento o frizione
Forza di deformazione tangenziale che si
produce quando due strati cutanei scivolano
uno sull’altro in direzione opposta e
causano una lesione del tessuto sottostante
per un meccanismo di microtrombosi locale
con ostruzione dei vasi sanguigni.
Forze di attrito o sfregamento
Sono causate da scorrette manovre di
mobilizzazione del paziente
La cute sfrega sulle lenzuola, provocando una
abrasione, ossia una perdita dello strato
corneo del