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LE RISPOSTE
Chiarificazione: tradurre ciò che è stato detto in un linguaggio più comprensibile.
➔ Traduzione: rendere esplicito ciò che è stato detto ad un livello certo di
➔ consapevolezza.
Riassunto o riformulazione: riesaminare brevemente quanto è stato appena
➔ espresso.
Le risposte e gli eventuali dati possono essere rappresentati graficamente: visualizzano le
classi o categorie di valori, insieme alle frequenze assolute entro ciascuna categoria.
Possono essere utilizzati:
Grafico a torta o circolare, grafico a barre o colonne: utilizzato per variabili qualitative e
quantitative discrete.
Istogramma, poligono di frequenza: su variabili quantitative continue
Le informazioni raccolte per essere “trattate” dal computer devono essere organizzate in
Data Base (matrice dei dati). Le informazioni vengono organizzate consecutivamente per
riga dove vengono elencati i dati relativi ad ogni soggetto. La matrice dei dati presenta tante
righe quante sono le unità statistiche osservate e tante colonne quante sono le variabili
statistiche considerate (con l'aggiunta di una colonna ed una riga per le intestazioni)
Fase 4: analisi dei dati: vengono analizzati i dati e vengono interpretati i risultati.
Validità interna: grado in cui le conclusioni descrivono correttamente ciò che accade nello
studio. Validità esterna: grado in cui le conclusioni dello studio sono applicabili alla
popolazione.
VALIDITA’ Capacità di evidenziare l’effetto di un trattamento quando questo effettivamente
esiste.
GENERALIZZABILITÀ Applicabilità delle conclusioni di uno studio alle popolazioni “reali” al
di fuori delle condizioni “artificiali” create dalle sperimentazioni
Analisi dei risultati di uno studio: obiettivo fondamentale degli studi consiste nella
misurazione dell’associazione tra esposizione ad un fattore e modificazione della condizione
preesistente.
Metodi di analisi statistica: STATISTICA DESCRITTIVA si occupa della presentazione,
organizzazione e sintesi dei dati. STATISTICA INFERENZIALE ci permette di generalizzare i
risultati ottenuti da un campione per una popolazione più ampia.
L’analisi dei dati può essere fatto attraverso: range, moda, media, mediana, OR (odds ratio),
RR (risk ratio/rischio relativo), SD deviazione standard.
Moda: modalità più frequente tra quelle osservate; si usa sia su variabili qualitative che
quantitative di ogni tipo; unica da usare nelle variabili qualitative nominali; unimodale,
bimodale, multimodale, no moda.
5 5 5 3 1 5 1 4 3 5 Unimodale = 5
1 2 2 2 3 4 5 6 6 6 7 9 Bimodale = 2 e 6
1 2 3 6 7 8 9 10 No Moda
Media:somma dei valori osservati diviso il n° dei partecipanti; si usa solo su variabili
quantitative; non utilizzabile su valori estremi molto lontani.
Es.: pulsazioni sotto sforzo 130 140 135 140 150 180 120 120 170 130 134 121 154 169
170 136 158 167 130 133 154 129 166 142 Media = 3478/24 = 144.92
Mediana: valore centrale o media dei 2 valori centrali delle variabili osservate ordinate in
ordine crescente o decrescente; divide la distribuzione in 2 parti uguali. Non è influenzata da
valori estremi; si usa su variabili quantitative discrete.
esempio per un numero dispari di valori 4, 5, 5, 6, 7, 8, 35 centro esatto Mediana= 6
esempio per un numero pari di elementi 4, 5, 5, 6, 7, 8, 12, 35 non c’è un centro esatto
Mediana= 6+7/2= 6.5
Range:Il range è il più intuitivo fra gli indici di dispersione, ha però l'inconveniente di basarsi
solo sui due valori estremi, nei quali più evidentemente si manifesta la variabilità di
campionamento e l'errore di misura.
Esempio
A: 8, 5, 7, 6, 35, 5, 4
B:11, 8, 10, 9, 17, 8, 7
media = 10
mediana A = 6
mediana B = 9
Xmax - Xmin valore più alto - valore più basso
Il range di A è RA= 35 - 4 = 31
Il range di B è RB= 17 - 7 = 10
Deviazione standard: In statistica la deviazione standard è un indicatore di dispersione di
una distribuzione di valori.
È anche detto scarto quadratico medio ed è indicata con la lettera greca sigma (σ).
Data una distribuzione statistica composta da “N” valori numerici, la deviazione standard è la
radice quadrata della media aritmetica degli scarti assoluti tra i valori della distribuzione {x1,
x2, ... , xN} e un valore medio (μ) (di solito la media aritmetica della distribuzione di valori).
Se la DS (σ) è grande, i valori della distribuzione sono dispersi. Viceversa, se la deviazione
standard è piccola, i valori sono concentrati vicino alla media.
RR (rischio relativo): Rischio che si manifesti l’evento negativo nel gruppo degli esposti
rispetto a quello dei non esposti. Il rischio che si verifichi l’evento (malattia) nelle persone
esposte è dato dalla proporzione tra persone non esposte che contraggono la malattia e
tutte le persone non esposte. Utilizzato negli studi di Coorte.
OR (Odds Ratio): Vengono confrontate le probabilità e non il rischio dell’evento sfavorevole.
Rapporto fra il numero di volte in cui l’evento si verifica (o si è verificato) ed il numero di volte
in cui l’evento non si verifica (o non si è verificato). Utilizzato negli studi Caso Controllo.
"odds” = "probabilità a favore“
RR o OR: interpretazioni
Entrambi possono assumere valori teorici compresi fra 0 e infinito.
Valore =1 indica assenza di associazione tra malattia ed esposizione
Valore <1 indica un’associazione negativa (cioè il fattore può proteggere dalla malattia).
Valore >1 indica l'esistenza di un’associazione positiva (il fattore può causare la malattia)
Fase 5: utilizzo della ricerca: avviene la diffusione dei risultati della ricerca e la
pubblicazione dello studio.
I risultati della ricerca possono essere direttamente utilizzati nella pratica clinica, per
migliorare la qualità assistenziale erogata alla persona, oppure possono essere
indirettamente utilizzati per favorire lo sviluppo delle conoscenze disciplinari.
I risultati degli studi vanno diffusi con:
- le pubblicazioni;
- presentazione orale;
- presentazione mediante poster.
La pubblicazione di studi è un momento fondamentale del processo di ricerca nella fase di
diffusione dei risultati.
La struttura di un articolo:
titolo
abstract
introduzione
metodi e strumenti
risultati
discussione
conclusioni
citazioni bibliografiche
Durante la lettura di una pubblicazione si devono trovare informazioni sufficienti, presentate
chiaramente e con coerenza, affinché si possa decidere, in base alle evidenze fornite dagli
autori, se le conclusioni a cui sono arrivati sono logiche e credibili.
L’analisi critica di un articolo di ricerca viene effettuata attraverso:
RILEVANZA: argomento dello studio, importanza nella pratica clinica, similitudine con il
proprio contesto lavorativo.
FATTORI ESTRINSECI: autore, rivista di pubblicazione.
FATTORI INTRINSECI: disegno dello studio, campione arruolato, metodi utilizzati, analisi
statistiche
Le fasi dell’analisi critica di un articolo di ricerca sono:
FASE PRELIMINARE consiste in una lettura del titolo e dell’abstract per decidere se vale la
pena proseguire.
FASE DI COMPRENSIONE consiste in una lettura veloce dell’articolo per comprenderne
l’argomento e i punti più importanti.
FASE ANALITICA consiste in una lettura sistematica, precisa e con metodo di tutte le parti
che costituiscono l’articolo per comprenderlo nel dettaglio.
FASE DI SINTESI consente di riassumere l’articolo, evidenziando le possibili implicazioni
nella pratica clinica.
Nella fase analitica è necessario valutare 3 cose:
1. VALIDITÀ INTERNA: metodologia corretta; conclusioni giustificate dalla scelta dei metodi;
conclusioni ragionevoli.
2. SIGNIFICATIVITÀ (AFFIDABILITÀ) CLINICA: risultati? Statisticamente significativi?
3. APPLICABILITÀ CLINICA: risultati generalizzabili alla mia popolazione? Risultati
significativi per la pratica clinica?
Questi 3 elementi devono essere tutti positivi.
Validità interna:
I risultati dello studio sono validi? a. Lo studio si basa su una domanda di ricerca
chiaramente formulata? Una domanda di ricerca è chiaramente formulata se sono indicati la
popolazione studiata, l’intervento erogato, l’outcome considerato. b. Gli autori hanno
utilizzato il tipo giusto di studio? Deve esserci coerenza tra il disegno dello studio ed il
quesito.
I risultati dello studio sono validi? c. L‘assegnazione dei pazienti al trattamento è
randomizzato? I migliori metodi di randomizzazione sono quelli realizzati con il computer o
con le tabelle dei numeri random. Sistemi più deboli sono rappresentati dalla assegnazione
alternata, secondo l’ordine di arrivo o del giorno, settimana o mese. Se non c’è stata
randomizzazione si può anche lasciar perdere l’articolo in esame.
I risultati dello studio sono validi? d. Tutti i pazienti ammessi a partecipare allo studio sono
stati considerati in modo appropriato nella formulazione delle conclusioni? La percentuale
dei pazienti persi al follow up non può essere superiore al 20%. L‘analisi dei risultati deve
essere effettuata secondo l‘intention to treat (ITT)
I risultati dello studio sono validi? e. I pazienti, gli operatori ed i ricercatori erano ciechi
rispetto al trattamento? Considerare che questo non è sempre possibile, ma valutare se
sono stati compiuti tutti gli sforzi per assicurare la cecità.
I risultati dello studio sono validi? f. I gruppi erano simili all‘inizio dello studio? Valutare
l’eventuale presenza di fattori di confondimento che possono avere influito sugli esiti. g. Al di
là dell‘intervento sperimentale i partecipanti sono stati assistiti nello stesso modo? Ad
esempio verificare se sono stati valutati agli stessi intervalli
SIgnificatività clinica:
Quali sono i risultati? a. Quanto precisa è la stima dell‘effetto del trattamento? Valutare
misure utilizzate.
Applicabilità clinica:
Il risultato potrà aiutarci a livello locale? a. I risultati possono essere applicati alla
popolazione locale? Considerare se i pazienti considerati nel trial sono così diversi da quelli
da te assistiti. Considerare se si sono verificati abbandoni
Il risultato potrà aiutarci a livello locale? b. Gli outcomes considerati sono clinicamente
rilevanti? Occorre considerare se lo studio ha risposto alla propria domanda iniziale, se si
sono evidenziati o se sono stati trascurati altri outcomes rilevanti. c. I benefici bilanciano i
rischi ed i costi? Generalmente è difficile rispondere a questa domanda in assenza di analisi
e