PREFABBRICAZIONE PESANTE
Consiste nel trasferimento in fabbrica dei
cicli di lavorazione tipici del cantiere
tradizionale. Vengono prodotti elementi in
c.a., ferro, legno lamellare, ecc.
Secondo il tipo di struttura e di
conformazione i sistemi di prefabbricazione
si possono classificare (cfr. figure) in:
– monodimensionali
– bidimensionali
– tridimensionali
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
– la produzione di materiali e
prodotti con metodi
industriali inizia nella metà
dell’800 (cemento armato
intorno al 1850: brevetto
Monier 1855, prima trave
prefabbricata di Francois
Coignet del 1891 , brevetto
ossatura portante
Hennebique 1892); Sistema Hennebique, 1892
– negli stessi anni ha inizio la
meccanizzazione del
cantiere edile (primo
escavatore a vapore Stati
Uniti 1834);
– è soprattutto il settore delle
infrastrutture ad essere
coinvolto dalla
industrializzazione (ponti,
stazioni ferroviarie, serre,
musei, mercati) Johann Roebling,
Ponte di Brooklyn 1870
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Palazzo di Cristallo (Londra) - Joseph Paxton
Periodo di costruzione: 1851 – 1854
(ricostruito nel 1852-54 a Sydenham)
• Il comitato responsabile dell’esposizione decise di realizzare
un semplice progetto base, per poi farlo sviluppare
ulteriormente da altri architetti (concorso di progettazione). Fu
Joseph Paxton, costruttore di serre, a fornire la variante del
progetto base che prometteva l'esecuzione più rapida.
• Utilizzando elementi prefabbricati – elementi metallici e lastre
di vetro – vennero usate tecniche mutuate all'edilizia funzionale
per architetture di rappresentanza.
• Fu favorito lo sviluppo dimensionale, lasciando alle spalle le
tradizionali considerazioni di peso e massa e si realizzò, inoltre,
una volumetria trasparente.
• La costruzione dell'edificio diede origine alla polemica tra
pionieri della funzionalità tecnica e i conservatori della
"architettura degli stili", tra strutturalisti e decoratori.
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Movimento Moderno
Sperimentazione dei procedimenti industrializzati
General Panel (K. Wachsmann e W. Gropius, 1941)
Tra il 1941 e il 1949, Konrad Wachsmann e Walter Gropius realizzavano
per la General Panel Corporation il Package house system. Si trattava di un
sistema di produzione di elementi costruttivi prefabbricati in legno, da
impiegare per la realizzazione di abitazioni nei sobborghi statunitensi nella
fase postbellica. Durante la fase di sperimentazione, il prototipo veniva
montato in sole otto ore, inclusa l’installazione degli infissi e degli impianti.
Per questo progetto Wachsmann e Gropius sperimentarono uno dei primi
giunti universali in legno, a forma di cubo, dove convergevano dodici
pannelli. Il difetto del sistema, destinato alla produzione di massa, era
nell’essere progettato con pezzi prefabbricati già completamente disegnati,
e pertanto non modificabili in alcuna parte. Per questo motivo il sistema non
raggiunse il successo sperato.
Casa Dymaxion - Casa Wichita (R. B. Fuller)
Pensata per la prima volta negli anni '20 e sviluppata a Wichita nel ‘44
(Kansas), la casa era leggera, estremamente economica, facile da montare
e particolarmente adatta all'utilizzo in climi ventosi: nel pensiero di Fuller
doveva essere prodotta dalle stesse industrie che avevano prodotto gli aerei
della Seconda guerra mondiale. Dal look ultramoderno, con struttura in
alluminio e coperture in acciaio, richiedeva solo 90 metri quadrati di spazio
per l'installzione nella sua versione base. Nonostante i numerosissimi ordini
derivanti dal boom post-bellico, la casa non venne mai prodotta a causa del
fallimento dell'azienda dovuto a politiche interne.
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Il secondo dopoguerra impone l’esigenza di
¼ ¼
ricostruzione eccezionale domanda di alloggi si
diffonde l’industrializzazione a ciclo chiuso (Francia e
Russia) mediante:
– Prefabbricazione di serie in officina degli elementi
costruttivi funzionali (piani, spaziali, etc);
– Industrializzazione dei getti (in officina si
preparano le casseforme (piane o spaziali-a
tunnel), in opera si realizzano i getti.
Unità d’abitazione (Marsiglia, 1946). I mezzi a disposizione non
consentono ancora una prefabbricazione totale (ossatura in ca, colata
nelle casseforme coi metodi usuali, con alloggi interamente
prefabbricati: pavimenti, pareti, finestre, soffitto, arredamento e servizi).
Una foto del modellino mostra una mano che infila, nell'ossatura
portante dell'edificio, un intero alloggio, così come si può infilare il
cassettino di un mobile. Nuova e rivoluzionaria tutta la concezione,
¼
impreparata e immatura l'industria edilizia la costruzione va un po'
per le lunghe: dal 14 ottobre 1947 al 14 ottobre 1952.
RUSSIA: sistemi tridimensionali in cls alleggerito.
INGHILTERRA: sistema Jackblock (scheletro in c.a. e
solai prefabbricati a piè d’opera e sollevati con un
sistema di martinetti)
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Residenza a Pacific Palisades, 1949
Charles Eames (collaborazione Saarinen)
Realizzata per addizione di elementi prefabbricati
(architettura come “assemblage”) con particolari
intenzionalità estetiche ed architettoniche
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Moshe Safdie, Habitat ’67, Montreal
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
J. Utzon, Teatro dell’Opera di Sidney, 1960
Le forme originarie libere nello spazio impedivano
l’uso di moduli, di componenti prodotti in serie,
finché Utzon non trasformò le vele in porzioni di
una calotta sferica tagliata lungo i meridiani.
Ogni semiguscio è una somma di nervature tutte
identiche; ognuna di esse si scompone in
segmenti di uguale lunghezza, ma di sezione
variabile poiché i costoloni si svasano da
¼
un’estremità all’altra elementi prodotti in serie
¼
(serie analogica) economia di costruzione
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Foster, Hong Kong Bank (Hong Kong, Cina)
Data di costruzione: 1979-1986
Foster disegnò un’intelaiatura che parte da
cinque enormi strutture, sostenute da otto
gruppi di quattro colonne d’acciaio ricoperte di
alluminio. In sostanza si tratta di una struttura
“appesa”, i cui piani pendono dall’alto anziché
salire dal basso. Questo disegno permise di
svuotare il nucleo centrale dell’edificio,
permettendo di realizzare un atrio gigantesco,
di dimensioni e luminosità impressionanti.
Ulteriore luce naturale proviene dall’uso di
specchi, regolati dal computer, che riflettono la
luce nell’atrio. Sono visibili ingranaggi, motori,
catene e altre parti mobili degli ascensori e
delle scale mobili (per questo è stato
soprannominato “robot building”).
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
La struttura portante principale è costituita da otto 'antenne', disposte su due file di
quattro elementi ognuna; ogni antenna a sua volta è formata da quattro pilastri
cilindrici in acciaio, collegati da travi rettangolari di tipo Vierendeel; le antenne sono
collegate, a intervalli regolari, da caratteristiche travature reticolari 'a gruccia', alte due
piani, così da formare un'incastellatura stabile ma relativamente leggera; dalle travate
a gruccia pendono delle 'staffe' - cioè dei tubi d'acciaio a sezione circolare - a cui sono
sospese le solette dei vari piani; ogni soletta di piano è costituita da due travi d'ambito
fissate alle 'staffe' e collegate tra di loro da travetti, reggenti un solaio formato da una
lamiera grecata irrigidita da una caldana di 10 cm di calcestruzzo armato.
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
I servizi, le canalizzazioni e alcuni
impianti, come quello dell'aria
condizionata, sono contenuti in
moduli prefabbricati, posti sui lati
della torre.
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Frank O. Gehry, Museo
Guggenheim di Bilbao, 1995
Esempio di industrializzazione
non condizionata dalla
produzione in serie.
L’industrializzazione da limite
per la creatività diventa
strumento indispensabile per
l’interpretazione dell’architettura
libera da schemi precostituiti
STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
Partizione interna
TENDENZE ATTUALI: verticale realizzata
USO DI COMPONENTI con elementi
prefabbricati
assemblati in opera
Oggi il prodotto prefabbricato
non si identifica più con i
componenti complessi e
completi (elementi strutturali, Pareti perimetrali
pannelli complessi di facciata, verticali realizzate
con pannelli
ecc.) i cui limiti applicativi prefabbricati in cls.
risiedevano in un’eccessiva alleggerito
prefigurazione d’uso. assemblati in opera
La domanda è orientata verso
componenti molto semplici, di Pareti perimetrali
piccole dimensioni, di peso verticali realizzate
contenuto, in grado di essere con pannelli
facilmente interfacciabili e di prefabbricati
non richiedere grossi oneri per il costituiti da laminati
leggeri assemblati
trasporto e lo stoccaggio in opera
TENDENZE ATTUALI:
RAZIONALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
Uso di tecniche rapide e ripetitive
L’uso di tecniche rapide e ripetitive
consiste essenzialmente nell’adozione in
opera di casseforme reimpiegabili o a
perdere per i getti di calcestruzzo Struttura a telaio in profili di acciaio zincato a caldo
Pannelli in legno multistrato (betulla, s=18 mm) e rivestimento
fenolico da 250 g/mq; accessori in acciaio zincato a caldo
◄Un tassello di questo
TENDENZE ATTUALI: tipo inserito nel cls può
RAZIONALIZZAZIONE DEL PRODOTTO sopportare carichi
dell’ordine di qualche
decina di tonnellate
Uso di unioni a secco
L’uso di unioni a secco consente di
assemblare elementi in modo rapido
contrariamente ai sistemi umidi che
usano malte e calcestruzzi con lunghi ◄ Partic. dei profili ad U
tempi di presa. e dei bulloni ad ancora
Tamponamento a secco. Dall’interno verso l’esterno: pannello in cartongesso rivestito da microlamina di alluminio
(lato non a vista) che funge da barriera vapore; proseguendo: vano cavo in cui è inglobata l’intelaiatura, telo steso
in aderenza come barriera al vento e pannello rigido a base cementizia a chiudere verso l’esterno.
TENDENZE ATTUALI:
RAZIONALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
Programmazione dei
lavori
Finalità del
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Il processo di industrializzazione in Europa
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