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Centralizzazione del potere
accadico
• Sargon instaurò un governo
centralizzato: nominò governatori
(ensi) fedeli al re in ogni città
sottomessa, abolendo
progressivamente l'autonomia
politica sumera.
Riforme amministrative
• L'impero accadico introdusse una
burocrazia uniforme, stipendiata
direttamente dal re, e impose tasse
standardizzate in tutto il territorio per
finanziare esercito e palazzo.
Organizzazione militare
accadica
• Sargon riformò l'esercito, creando un
corpo professionale permanente, con
carri da guerra leggeri e lance
lunghe, utilizzati in campagne fino al
Levante e all'Iran occidentale.
Naram-Sin: apogeo
dell'impero
• Il nipote di Sargon, Naram-Sin, si
proclamò 'dio di Akkad' e consolidò
l'impero, ampliandolo verso Ebla e le
montagne zagrosiane, come
testimoniato dalla Stele della Vittoria.
Divinizzazione del re
• Con Naram-Sin si affermò la
divinizzazione regale: per la prima
volta un sovrano mesopotamico
venne venerato come dio vivente,
segno della centralizzazione assoluta
del potere.
Economia accadica
• L'economia era basata su agricoltura
irrigua e commercio internazionale:
Akkad controllava rotte commerciali
di legname, metalli e pietre preziose
dall'Anatolia e dall'Iran.
Scrittura accadica e
amministrazione
• La lingua accadica, semitica, sostituì
gradualmente il sumero come lingua
ufficiale e diplomatica, pur
utilizzando la scrittura cuneiforme
appresa dai Sumeri.
Funzionari e scribi imperiali
• Gli scribi accadici documentavano
decreti reali, tributi, contratti e
corrispondenza diplomatica,
formando un'élite burocratica fedele
al potere centrale.
Politica religiosa accadica
• Sargon e Naram-Sin promossero la
venerazione di Ishtar (Inanna) come
dea protettrice dinastica e favorirono
i culti locali per legittimare il dominio
imperiale.
Sistema di vassallaggio
• I re accadici instaurarono un sistema
di vassallaggio: le città sottomesse
mantenevano autorità locale ma
giuravano fedeltà e pagavano tributi
regolari ad Akkad.
Arte accadica come
propaganda
• L'arte accadica enfatizzava la
potenza regale: stendardi, sigilli
cilindrici, stele monumentali e ritratti
idealizzati celebravano il re come
guerriero e pastore divino.
La Stele di Naram-Sin
• Questa stele mostra Naram-Sin in
scala gerarchica, armato, con elmo
cornuto da dio, che calpesta i nemici
sottomessi, simbolo della teocrazia
imperiale accadica.
Declino dell'impero accadico
• Dopo Naram-Sin, carestie, invasioni
dei Gutei e rivolte interne
indebolirono l'impero, che crollò nel
2154 a.C., frammentandosi in regni
locali.
Invasione dei Gutei
• I Gutei, popolazione montanara dei
Zagros, conquistarono Akkad e la
Mesopotamia centrale, ponendo fine
all'egemonia accadica e riportando
anarchia politica.
Conseguenze politiche
• Il crollo dell'impero accadico portò a
un periodo di frammentazione, ma il
modello imperiale rimase come
riferimento per i successivi regni
mesopotamici.
Eredità amministrativa
accadica
• L'uso di governatori provinciali, scribi
ufficiali e una lingua amministrativa
standardizzata fu ripreso da
Babilonesi, Assiri e Persiani.
Innovazioni militari
• L'esercito accadico introdusse nuove
tattiche di massa, formazione
compatta e carri leggeri trainati da
onagri, anticipando l'esercito
babilonese.
Rilevanza culturale e
linguistica
• L'accadico divenne lingua franca del
Vicino Oriente per oltre mille anni,
usata in diplomazia da Elamiti, Ittiti,
Assiri e Babilonesi.