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ALCOL
L’alcol è parte integrante del nostro modo di vivere, delle nostre abitudini sociali, eppure è dotato di elevata tossicità
e di provato potere cancerogeno e teratogeno. Inoltre, l’alcol può influenzare il comportamento individuale e così
può essere un fattore determinante per atteggiamenti o comportamenti violenti.
Nel 2019, il 66,8% della popolazione di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno: il 54,2%
beve vino, il 50,5% birra e il 46% aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori.
Tra il 2009 e il 2019 la percentuale di consumatori giornalieri di bevande alcoliche scende da 27% a 20,2%. Aumenta,
invece, la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (da 41,5% a 46,6%) e quella di coloro che bevono alcolici
fuori dai pasti (da 25,5% a 30,6%).
Nel 2019, il 9,7% della popolazione di 11 anni e più ha comportamenti di consumo abituale di alcol che eccedono le
raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute. Tali comportamenti si osservano più frequentemente tra gli
adolescenti di 11-17 anni (il 18,9% dei maschi e il 16,9% delle femmine), tra i giovani di 18-24 anni (2,3% e 1%) e tra
gli ultra64enni (32,6% e 8%).
Per calcolare quanto si beve, è sufficiente contare il numero di boccali/bicchieri/bicchierini
di alcolici che giornalmente o abitualmente si bevono; un boccale di birra (330 ml, 4,5
gradi), un bicchiere di vino (125 ml, 12 gradi), un bicchierino di superalcolico (40 ml, 38
gradi) contengono la stessa quantità di alcol - circa 12g - ossia una Unità Alcolica (UA).
Se si vuole ridurre il proprio peso corporeo è necessario limitare il consumo di alcol o smettere di bere, perché
l’alcol apporta 7 kcal/g.
[Sulle etichette di qualsiasi bevanda alcolica è riportato il contenuto di alcol, ma è espresso in gradi, cioè in volume
su 100ml. Per ottenere i grammi di alcol in 100ml bisogna moltiplicare tale valore per 0.8.]
Se si è astemi è bene continuare a non assumere bevande alcoliche perché non esiste un consumo di alcol esente da
rischi per la salute; se invece sei consumatore di alcol e decidi di continuare a bere, è opportuno rispettare le
condizioni che seguono per minimizzare i rischi per la salute.
La quantità di consumo di alcol compatibile con un “basso rischio” si rosume in un 2-1-0: fino a due unità alcoliche al
giorno se sei un uomo adulto; fino a una unità alcolica al giorno se sei una donna o una persona con più di 65 anni; 0
alcol sotto i 18 anni.
I livelli di consumo alcolico previsti dalle linee guida nutrizionali sono da interpretare nella consapevolezza che
non esistono livelli sicuri di consumo e che occorre valutare accuratamente persone e situazioni.
Gli adulti in buona salute e senza problemi di sovrappeso che desiderano consumare bevande alcoliche, devono
usare l’accortezza di:
- bere solo durante i pasti e mai a digiuno
- bere in misura moderata
- privilegiare bevande a bassa gradazione alcolica (vino e birra)
- evitare di mescolare tra di loro diversi tipi di bevande alcoliche e soprattutto evitare i superalcolici perché
presentano un alto contenuto di alcol
- fare attenzione all’interazione tra alcol e farmaci (psicofarmaci, antiepilettici, antistaminici, antibiotici iniettabili)
e consultare sempre il medico curante sull’opportunità di bere alcolici durante una terapia (l’alcol interferisce a
livello epatico con il metabolismo dei farmaci e può determinare variazioni pericolose nella concentrazione dei
farmaci)
Le capacità del fegato di metabolizzare l’alcol non superano i
6g l’ora. Quindi, bere con moderazione significa non soltanto
bere poco, ma anche non bere in maniera troppo ravvicinata.
In gravidanza l’alcol va assolutamente evitato, anche un consumo moderato, perché è in grado di attraversare la
placenta e arrivare al feto. Le cellule fetali ne subiscono gli effetti dannosi, in particolare a livello del cervello e dei
tessuti in via di formazione, ed interferisce sui normali processi di sviluppo fisico ed intellettivo del feto provocando
malformazioni e ritardo mentale.
Le donne che bevono abitualmente durante la gravidanza hanno una maggior frequenza di aborti spontanei e sono
esposte al rischio di partorire neonati affetti da sindrome feto-alcolica, che ha effetti permanenti e irreversibili sullo
sviluppo del Sistema Nervoso Centrale.
Le più frequenti condizioni morbose associate all’abuso di alcol interessano l’apparato digerente, il sistema nervoso,
il sistema circolatorio; in realtà l’alcol ha azioni nocive più vaste che riguardano tutto l’organismo.
Si stima che ogni anno in Italia circa 13.000 maschi e 7.000 femmine di 15 anni e più muoiano per una causa di morte
parzialmente o totalmente alcol-correlata (cirrosi epatica, tumori, incidenti, suicidi, omicidi ecc.). Le due patologie
che causano il numero maggiore di decessi totalmente alcol-attribuibili, sia tra gli uomini che tra le donne, sono le
epatopatie alcoliche e le sindromi psicotiche indotte da alcol.
L’alcol è un immunosoppressore e favorisce le infezioni virali e polmonari. "Il consumo di alcol non protegge in alcun
modo dal Covid-19".
La persona con un basso consumo di alcol corre un minore rischio di morte, non tanto in funzione del tipo di
bevanda e delle quantità assunte, quanto per una serie di fattori correlati di cui quel consumo rappresenta un
semplice marker. Il più elevato status socio-economico, uno stile di vita più sano, il consumo prevalente in occasione
dei pasti e, ovviamente, un migliore stato di salute sarebbero fattori che svolgono un ruolo di protezione che, ad
esempio, nei consumatori di vino, è spesso erroneamente attribuito ai polifenoli la cui concentrazione è talmente
bassa da rendere non plausibile biologicamente l’ipotesi di qualunque effetto legato a queste sostanze.
L’alcol è responsabile di decessi e disabilità per la sua capacità di influenzare, seppure in maniera transitoria, il
comportamento individuale.
Tasso alcolemico e rischio di incidente stradale
Il rischio di incidente grave cresce in maniera esponenziale all'aumentare dell’alcolemia: fatto pari ad 1 il rischio di
quando si è sobri, il rischio cresce a 1,4 (alcolemia: 0,2-0,4 g/l), a 11 (alcolemia: 0,5-0,9), a 48 (alcolemia: 1-1,4), a 380
quando l’alcolemia è ≥ 1,5 g/l: in pratica, con quest’ultima alcolemia, l'incidente grave non è più solo molto
probabile, ma addirittura quasi sicuro.
È necessario ottenere una progressiva riduzione dei nuovi casi di abuso di alcol e una drastica riduzione del numero
di bevitori eccessivi.
Vietando la pubblicità dell’alcol e conducendo una campagna di informazione ed educazione si deve fare in modo
che i giovani adulti assumano un sano atteggiamento nei suoi riguardi, considerandolo un semplice completamento
alimentare.
Alcuni interventi di regolamentazione rendono meno accessibili, o scoraggiano l’uso delle bevande alcoliche:
- aumento della tassazione (e quindi del costo)
- limitazione dell’orario di vendita e somministrazione
- divieto di vendita ai minori di 18 anni
- sanzioni nei riguardi degli automobilisti con alcolemia pericolosa (> 0,5 g per litro)
10 consigli per guadagnare salute senza abusare di alcol
1. Ricorda sempre che l’alcol non è un nutriente e che il suo abuso può provocare molti danni alla salute
2. Le bevande alcoliche contribuiscono a farci ingrassare
3. Non esiste una quantità di alcol sicura o raccomandabile
4. Se proprio si vuole bere è meglio privilegiare bevande a bassa gradazione alcolica (vino o birra) ed evitare i
superalcolici
5. Se bevi, fallo sempre ai pasti principali e mai a digiuno
6. Bevi in misura moderata e, in ogni caso, evita di metterti alla guida se hai bevuto
7. Evita di mescolare tra loro diversi tipi di bevande alcoliche
8. Fai attenzione all’interazione tra farmaci e alcol (consulta sempre il tuo medico di fiducia)
9. Niente alcol in gravidanza, allattamento, infanzia e sotto i 18 anni o in caso di patologie e sovrappeso
10. Vuoti di memoria o frequenti dimenticanze, senso di solitudine o depressione, bere già appena svegli sono tutti
campanelli d’allarme Alimentazione
L’alimentazione deve assicurare un apporto di “nutrienti”: proteine, grassi, carboidrati, fibre, vitamine, sali minerali,
prebiotici e acqua.
Per una vita in salute è necessario, tra l’altro, che l’alimentazione sia congrua (= sufficiente sotto l’aspetto calorico)
ed equilibrata (= i vari nutrienti devono essere assunti nelle adatte proporzioni gli uni rispetto agli altri).
Piramide alimentare
La DIETA MEDITERRANEA, ispirata al modello alimentare mediterraneo, prevede un abbondante consumo di frutta e
verdura, pesce, olio di oliva e alimenti integrali.
Il modello alimentare mediterraneo è ritenuto in tutto il mondo uno dei modelli alimentari più efficaci per la
protezione della salute ed è anche uno dei più equilibrati e vari che si conoscano.
"La Dieta Mediterranea è molto più di un semplice alimento. Essa promuove l'interazione sociale, poiché il pasto in
comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole
corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la
biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e
all'agricoltura nelle comunità del Mediterraneo".
È con queste motivazioni che, nel novembre 2010, la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta dall'UNESCO
Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.
FRUTTA E VERDURA
Si consiglia di mangiare a colori (i 5 colori del benessere).
Ogni frutto e verdura ha anche una sua specifica composizione fitochimica in relazione alla sua diversa colorazione:
gruppo bianco (es. cavolfiore; contiene quercetina)
gruppo blu/viola (es. radicchio; contiene antocianine)
gruppo giallo/arancio (es. carota; contiene carotenoidi)
gruppo rosso (es. pomodoro; contiene carotenoidi e antocianine)
gruppo verde (es. cetriolo; contiene clorofilla e carotenoidi)
Doppia Piramide alimentare e ambientale
Gli studi della Fondazione BCFN mostrano che adottando un modello alimentare in linea con le raccomandazioni dei
nutrizionisti, come ad esempio quello della dieta mediterranea, è possibile conciliare la salute della persona con
quella del Pianeta.
Per valutare le condizioni di nutrizione di una persona si calcola l’indice di massa corporea (IMC) o il body mass index
(BMI) IMC = peso in kg / quadrato dell’altezza in me