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TESTO CORDINATO SULLE UNITA’ DI MISURA
75.1.41 - D.P.R. 12 agosto 1982, n. 802.
Attuazione della direttiva (CEE) n. 80/181 relativa alle unità di misura.
(G.U. 3 novembre 1982, n. 302 - S.O.).
Art. 1.
Le unità di misura legali da utilizzare per esprimere grandezze sono quelle riportate nel
capitolo I dell'allegato al presente decreto.
Sono ritenute legali fino al 31 dicembre 1985 le unità di misura destinate ad esprimere
grandezze riportate nel capitolo II dell'allegato al presente decreto.
Per indicare le unità di misura di cui ai commi precedenti si devono usare esclusivamente le
denominazioni, le definizioni e i simboli previsti nell'allegato.
Art. 2. [1]
Le prescrizioni di cui all'art. 1 riguardano gli strumenti di misura impiegati, le misurazioni effettuate
e le indicazioni di grandezza espresse in unità di misura.
ERRORE DI MISURA
L’errore di una misura altro non è che l’incertezza associata alla misura stessa. Quando si esegue
una misura è impossibile ottenere il valore vero della caratteristica che si vuole misurare. Tale
differenza tra valore misurato e valore vero può dipendere da diversi fattori che possono essere
legati o allo strumento utilizzato per eseguire la misura o al personale che esegue la misurazione.
Per effettuare la misura di una grandezza, abbiamo bisogno di uno strumento di misura. È
impossibile ottenere il valore esatto di una grandezza, perché ogni misura è soggetta a delle
imprecisioni:
LA SENSIBILITÀ: dello strumento di misura, cioè la grandezza più piccola che posso
misurare.
L'ERRORE CASUALE: causato da piccole e imprevedibili variazioni, che aumentano e
diminuiscono di poco il risultato della misura. Sono impossibili da eliminare, ma possono
essere minimizzati con metodi statistici.
L'ERRORE SISTEMATICO: è causato da un difetto dello strumento di misura o del metodo
utilizzato, e si ripete identico ad ogni misura. Data una misurazione vera, l'errore di
misurazione tende a far sì che la misurazione si muova sempre nella stessa direzione:
crescente o decrescente. La loro identificazione si ottiene mediante confronto con
misurazioni di altre grandezze note.
ERRORE GROSSOLANO: sono errori commessi da un'applicazione impropria dei protocolli
di misurazione. In altre parole, sono una rappresentazione imprecisa dell'osservatore.
Questi ultimi potrebbero commettere errori nell'esecuzione di tutte o parte delle operazioni
legate al processo di misurazione a causa di disattenzione, distrazione o fretta.
Inoltre, l’errore casuale dispone di due componenti: componente di lettura ed errore strumentale:
COMPONENTE DI LETTURA: dovuta alla parallasse dell’osservatore rispetto alla verticale
della lancetta. Se l’osservatore ha una posizione fissa è un errore sistematico, se invece ha una
posizione mobile è un errore casuale
ERRORE STRUMENTALE: è l’errore dovuto alle caratteristiche dello strumento ed alla lettura
della scala graduale. Uno strumento di lettura possiede una sensibilità, una precisione e
un’accuratezza.
SENSIBILITÀ: valore minimo di varazione della sollecitazione che provoca una
varazione di misura
ACCURATEZZA: la capacità dello strumento di produrre un valore quanto più vicino al
valore vero
PRECISIONE: la capacità dello strumento di fornire una risposta uguale quando la
sollecitazione è la stessa
Ulteriori errori introdotti dalla strumentazione di misura possono essere la portata e la risoluzione:
PORTATA: è il più grande valore di grandezza che lo strumento può misurare. Esso
rappresenta il fondo scala, se la lettura cade troppo vicino al fondo scala sarà imprecisa,
poichè la precisione si ha al centro della scala
RISOLUZIONE: La risoluzione di uno strumento rappresenta la minima variazione della
grandezza in esame attraverso tutto il campo di misura: essa rappresenta il valore
dell'ultima cifra significativa ottenibile
VALORE MEDIO
Spesso, per ottenere una misura più precisa di una grandezza, la misura viene ripetuta più volte.
Ripetendo la misura, probabilmente si otterranno valori diversi ogni volta a causa dell'errore
casuale. In questo caso, come valore della grandezza si assume la media delle misure.
FORMULE
L'ERRORE ASSOLUTO
Esprime la differenza tra il valore misurato ed il valore reale della caratteristica misurata. Poiché il
valore reale di una caratteristica non è mai conosciuto, spesso si risolve questo problema utilizzando
il suo valore teorico. Se abbiamo a disposizione diverse misure della stessa caratteristica allora un
accorgimento potrebbe essere l’utilizzo della semidispersione massima. Essa consiste nella metà
della differenza tra il valore massimo ed il valore minimo misurato.
FORMULA
ERRORE RELATIVO
Esprime il rapporto tra l’errore assoluto ed il valore misurato. Esprimere l’errore in forma relativa
e consente di capire quanto è attendibile e significativa la misura eseguita.
FORMULA
L'ERRORE PERCENTUALE
Spesso l’errore relativo è espresso in forma percentuale moltiplicando il suo valore per 100.