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INDICAZIONI TERAPEUTICHE GLUCOCORTICOIDI

Patologie infiammatorie, croniche, quando i FANS non possono essere usati, insufficienze

surrenaliche.

Possono essere usati anche per altre patolgie come la malattia di Addison che causa

insufficienza surrenalica cronica, i pazienti non riescono a sintetizzare cortisolo quindi

possono assumere mineralcorticoidi con una terapia cronica.

Possono essere usati per l'insufficienza surrenalica acuta ad esempio quando le ghiandole

surrenaliche a causa di un danno non producono più glucocorticoidi e mineralcorticoidi.

nb l’insufficienza surrenalica cronica può essere anche una controindicazione se la terapia

viene interrotta bruscamente. essere causata da lesioni surrenaliche o più comunemente

dalla sospensione brusca di una lunga terapia con glucocorticoidi.

Un’altra indicazione terapeutica è l’iperplasia surrenalica congenita, un disturbo ereditario

che si ha quando c’è la carenza di uno o più enzimi per la sintesi di glucocorticoidi e

mineralcorticoidi. Il cervello non viene bloccato dal feedback negativo dato dal cortisolo

perché non lo produce quindi continua a rilasciare l’ormone ACHT. Si somministrano

mineralcorticoidi e glucocorticoidi, tuttavia questa terapia provoca un aumento degli ormomi

sessuali.

2.Patologie immunoinfiammatorie

Schema terapeutico per trattamento cronico in patologie autoimmuni:

Fase di induzione: 1 mg/kg/die per os di prednisone in 3-4 somministrazioni

Fase di consolidamento: 0,5-1 mg/kg/die per os di prednisone al mattino (solo 1 volta al

giorno).

Fase di mantenimento: minima dose efficace per os al mattino in giorni alterni.

Per alcune neoplasie sono somministrati insieme a chemioterapici ad esempio quando sono

associati processi infiammatori come edema cerebrale.

Tuttavia si è visto che nel tumore al seno la somministrazione di glucocorticoidi promuove la

formazione di metastasi.

Uno studio ha visto che i glucocorticoidi favoriscono una proteina che peggiora il tumore al

seno.

I glucocorticoidi avendo effetti immunosoppressivi possono essere negativi per alcuni dei

tumori.

I pazienti in terapia cronica con glucocorticoidi sono suscettibili a infezioni da opportunisti

come la candidosi.

Reazioni avverse dipendenti dalla dose e dalla durata del trattamento (quindi di tipo A)

Soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene: si smette di produrre glucocorticoidi

perché sono forniti dall’esterno.

La sospensione brusca causa rebound. Per terapie croniche sono necessari anche 9 mesi

per il ripristino della produzione di cortisolo.

2) Effetto diabetogeno: iperglicemia e resistenza all'insulina che possono portare

all'insorgenza di diabete mellito.

3) Sindrome di Cushing: patologia che si manifesta con elevata produzione di glucocorticoidi

e si ha la ridistribuzione di grasso corporeo (accoppiata a ritenzione idrosalina).

4)Ritenzione idrosalina: la ritenzione di Na, l'aumentata escrezione di K, l'azione

vasocostrittrice causa sindromi ipertensive.

5) Osteoporosi: per il blocco dell'assorbimento del calcio e per la stimolazione degli

osteoblasti. i glucocorticoidi inducono il rilascio dell'ormone paratiroideo che stimola gli

osteoclasti, pertanto si ha maggiore riassorbimento del tessuto osseo ( sono sconsigliati in

pazienti con osteoporosi e controindicato nei bambinI per arresto della crescita).

6) Aumentata sensibilità alle infezioni: per l’azione immunosoppressiva.

Reazioni cutanee: dovute ad inibizione della sintesi del collagene (ecchimosi e petecchie

cutanee)

Reazioni oculari: formano interazioni covalenti che causano cataratta.

Miopatia: debolezza muscolare degli arti dovuta agli effetti catabolici dei glucocorticoidi sul

tessuto muscolare

Disturbi neuropsichici: i glucocorticoidi interagiscono sul recettore GABA A.

Possono aggravare un’ulcera preesistente per il blocco dell’acido carbonico

Ulcera gastroduodenale: possono aggravare un’ulcera preesistente perché diminuiscono

prostaglandine gastroprotettive.

Necrosi dell’osso: frequentemente sul femore e omero, il meccanismo è ignoto.

Interazioni farmacodinamiche con altri farmaci

Potenziano gli agonisti β2-adrenergici, perché aumentano il numero dei recettori β2

broncopolmonari, la cosomministrazione riduce anche gli effetti collaterali.

Siccome a livello renale i glucocorticoidi interferiscono con i mineralcorticoidi favorendo il

riassorbimento di Na e inducendo eliminazione di K causano ipokalemia causando reazioni

avverse in pazienti sotto trattamente con digitalici (digossina blocca la pompa Na/K a livello

dei cardiomiociti) si ha potenziamento dell’eliminazione di K.

Possono interferire con i farmaci usati per il diabete di tipo 2 perché aumentano l’insulino

resistenza.

Possono interferire con l’azione di curari (depolarizzanti (agonisti prolungati) e non

depolarizzanti (antagonisti) che agiscono come bloccanti neuromuscolari de recettori

colinergici nicotinici sulla placca motrice).

ASMA

L'asma bronchiale è una patologia infiammatoria che può avere anche una componente

allergica. E’ una malattia cronica delle vie aeree caratterizzata da ostruzione bronchiale

solitamente reversibile spontaneamente o in seguito alla terapia, da iperreattività bronchiale

e da un accelerato declino della funzionalità respiratoria che può evolvere in alcuni casi in

un'ostruzione irreversibile delle vie aeree.

I sintomi sono dispnea, respiro sibilante, broncocostrizione e aumento della secrezione delle

mucose, tosse, senso di costrizione toracica.

La patologia si presenta perché un allergene entra nelle vie respiratorie entra in contatto con

le pareti bronchiali e induce una risposta infiammatoria soprattutto degranulazione dei

mastociti che rilasciano l’istamina. L’istamina è il principale mediatore dell’infiammazione

responsabile della broncocostrizione.

Esistono diverse forme di asma a gravità diversa.

Nelle forme lievi di asma ci sono attacchi sporadici, quando si ha irritazione della mucosa

respiratoria quando si è sotto sforzo fisico, in presenza di allergene o influenza.

Forme più gravi sono caratterizzate da attacchi frequenti di dispnea con sibili (soprattutto di

notte) e inducono dispnea. Anche solo lo stress può causare un attacco d’asma, allergie a

farmaci, polvere, sostanze chimiche, inquinamento, microrganismi, cibi e peli di animali.

L’asma si presenta particolarmente in età pediatrica, più nei maschi e di solito si attenua con

l’aumentare dell’età.

L’asma è una manifestazione dell’ipersensibilità di tipo 1 in cui si formano IgE nella prima

fase di sensibilizzazione e nella seconda fase. Si producono interleuchine, chemochine,

citochine.

Trattamento

L’asma viene trattato con farmaci più sintomatici e che quindi agiscono sul broncospasmo

come i beta-2-agonisti che provocano vasodilatazione oppure farmaci di fondo che hanno

effetto immunosoppressivo e antinfiammatorio.

Farmaci per il sollievo dei sintomi sono: i beta-2-agonisti a rapida azione, glucocorticoidi

sistemici, farmaci anticolinergici per bloccare il sistema parasimpatico(stimolazione del

sistema parasimpatico induce broncocostrizione mentre il simpatico induce

broncodilatazione).

Composti come la caffeina che fanno parte delle Metilxantine possono avere effetto

broncodilatatorio.

Farmaci per il controllo dell'asma: ß2-agonisti a lunga durata d’azione, glucocorticoidi

inalatori e orali in cronico,

antagonisti recettoriali dei leucotrieni, metilxantine e cromoni

GLUCOCORTICOIDI

Sono farmaci modificatori della malattia perché hanno effetto immunosoppressorio e

antinfiammatorio.

I Farmaci glucocorticoidi INALATORI sono di 1° scelta nei pazienti con asma di grado lieve

o moderato.

Di solito vengono somministrati per via inalatoria per i sintomo lievi e ridurre effetti collaterali

(eclometasone,fluticasone, budesonide, flunisolide) nei casi gravi per via orale e

endovenosa.

I glucocorticoidi per via inalatoria hanno anche effetti sistemici: candidosi oro-faringea

(necessario lavare bocca) e disfonia.

Per ridurre gli effetti collaterali e i sintomi lievi si usa la via inalatoria.

Quando i glucocorticoidi sono inalati, una piccola dose raggiunge i polmoni mentre un’altra

parte viene eliminato per effetto sistemico.

Spesso si associano i corticosteroidi con agonisti β2-adrenergici per avere un’azione

sinergica

i beta-2-adrenergici stimolano i recettori beta2 dando broncodilatazione, i glucocorticoidi

aumentano l’espressione dei recettori β2 e potenziano l’effetto dei β2 agonisti,.

BRONCODILATATORI

favoriscono il rilassamento della muscolatura liscia delle vie aeree per il trattamento

dell'ostruzione a carico delle vie respiratorie.

CLASSIFICAZIONE

BETA 2 AGONISTI (simpaticomimetici) più utilizzati. Ne esistono di 2 tipi:

Short-acting (salbulamolo)

Long -acting (salmeterolo)

Teofillinici(metilxantine) utilizzati abbastanza.

Anticolinergici antimuscarinici

Broncodilatatori rivedi dalla generale adenilato ciclasi

BRONCODILATATORI ß2-agonisti

I recettori beta-2 si trovano a livello bronchiale e sono accoppiati a Gs quindi l’effetto finale è

la broncodilatazione. Questi recettori sono anche su cellule del sistema immunitario e infatti

la loro attivazione porterà all’inibizione del rilascio di mediatori infiammatori da parte di

mastociti/macrofag.

Possono essere usati in acuto (short-acting) o per prevenire (long-acting).

Quelli ad azione rapida hanno effetto in 5 minuti e durano 6 ore. Quelli ad azione protratta

agiscono entro 20-30 minuti e durano fino a 12 ore.

Effetti collaterali Soprattutto quelli poco selettivi che vanno ad agire anche sui beta-1

possono causare tachicardia e aritmie cardiache. L'uso prolungato può provocare tolleranza

farmacodinamica.

AGENTI ANTIMUSCARINICI ipratropio e tiotropio

Sono broncodilatatori antagonisti dei recettori muscarinici M3. Bloccano anche la secrezione

della mucosa che è causata dalla stimolazione parasimpatica.

Gli effetti collaterali sono quelli associati ad antagonisti muscarinici come secchezza delle

fauci.

BRONCODILATATORI TEOFILLINICI

Hanno una struttura purinica e sono di origine vegetale.

Hanno diversi meccanismi d’azione: aumentano il cAMP perché inibiscono le fosfodiesterasi

3 e 4 che degradano il cAMP, hanno effetto broncodilatatore sovrapponibile a quella dei

beta-2-agonisti.

Sono anche antagonisti dei recettori per l’adenosina (broncocostrittrice).

Agiscono anche su cellule del SI bloccando il rilascio di mediatori dell’infiammazione da

parte dei mastociti.

Esempi sono la Teofillina, Teobromina, caffeina, aminofillina, derivati xantinici.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
9 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Smarty03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Morena Maria.