DISACCARIDI
Quando due monosaccaridi si legano tra loro tramite un legame glicosidico, si forma un composto
disaccaride.
chiamato
A differenza degli aminoacidi, in cui il legame peptidico è sempre lo stesso e coinvolge sempre gli
stessi atomi (cambiando solo i gruppi laterali non coinvolti nel legame), nei disaccaridi i gruppi –
OH coinvolti possono variare: uno dei monosaccaridi deve sempre usare il carbonio anomerico
per formare il legame; l’altro monosaccaride può coinvolgere qualsiasi gruppo –OH disponibile.
Di conseguenza, l’identità di un disaccaride dipende da due fattori principali:
• L’identità dei monosaccaridi che si uniscono.
Gli atomi di carbonio coinvolti nel legame glicosidico.
•
Esempi di disaccaridi
• Maltosio: glucosio.
formato da due molecole di Il legame glicosidico coinvolge il C1 del primo
legame α-1,4 glicosidico.
glucosio e il C4 del secondo, formando un
• Saccarosio: glucosio e fruttosio,
formato da entrambi anomerici. Il glucosio è in
legame α-1,β-2 glicosidico.
configurazione α, il fruttosio in configurazione β, formando un
• Lattosio: galattosio e glucosio, β-1,4 glicosidico.
formato da con un legame
OLIGOSACCARIDI E POLISACCARIDI
Poiché i monosaccaridi possiedono più gruppi –OH liberi, è possibile legare più monosaccaridi
insieme.
• Oligosaccaridi: pochi monosaccaridi (circa una decina).
• Polisaccaridi: molti monosaccaridi legati tra loro.
Per aggiungere ulteriori monosaccaridi, almeno uno dei due carboni anomerici non deve essere
coinvolto nel legame glicosidico.
Nota - saccarosio,
Nel entrambi i carboni anomerici sono impegnati, quindi non può reagire
ulteriormente.
Uno zucchero che può aggiungere altri monosaccaridi e quindi partecipare a reazioni di
riducente,
ossidoriduzione è detto perché possiede un gruppo –OH anomerico libero.
Classificazione dei polisaccaridi sulla base della loro funzione
1. Funzione di riserva
• Amido: principale nutriente delle piante, costituito da catene di glucosio presenti in due forme:
- Amilosio: legami α-1,4 glicosidici.
catene lineari di glucosio legate da A causa della
configurazione reale del glucosio (sedia o barca), le catene non sono perfettamente lineari e
si avvolgono a spirale nello spazio.
- Amilopectina: ramificazioni periodiche.
simile all’amilosio, ma con Tutti i residui di glucosio
legami α-1,4 glicosidici,
formano ma occasionalmente un residuo di glucosio si lega tramite
ramificazioni α-1,6 glicosidiche.
il C1 al C6 di un altro glucosio, creando Le molecole di
amilosio e amilopectina nelle piante si intrecciano, con l’amilosio che spesso si arrotola
sopra le ramificazioni di amilopectina.
• Glicogeno: ramificazioni più fitte
simile all’amilopectina, ma con e una proteina centrale
glicogenina,
chiamata che ne sintetizza la struttura.
Le differenze tra amido e glicogeno sono più che altro nelle dimensioni della molecola:
• Amilosio: migliaia di residui.
• Amilopectina: milioni di residui, ramificazioni ogni 24-30 unità.
• Glicogeno: decine di migliaia di residui, ramificazioni ogni 10-12 unità, presente soprattutto nel
fegato. deposito di glucosio
Questi polisaccaridi servono da per il metabolismo.
La natura lega i glucosio in macromolecole per motivi di:
• Compattezza e gestione dello spazio: legare 50.000 residui di glucosio in una singola
macromolecola è più efficiente che avere tante molecole separate.
• Effetto osmotico: se i monosaccaridi fossero liberi, la concentrazione sarebbe elevata e
genererebbe una pressione osmotica enorme (ad esempio, 50.000 molecole di glucosio libere
creerebbero 400 mM, molto superiore alla concentrazione del glicogeno nei fegati, circa
10 nM), causando potenziali danni cellulari.
2. Funzione strutturale
• Cellulosa: legami β-1,4
polisaccaride vegetale più diffuso, costituito da glucosio legato da
glicosidici. La configurazione β impedisce l’avvolgimento a spirale delle catene: i gruppi OH
formano legami a idrogeno intracatena e tra catene adiacenti, generando fogli tridimensionali
rigidi. La cellulosa conferisce resistenza alla trazione e costituisce gran parte delle strutture di
valore energetico
sostegno vegetali (foglie, fili d’erba). Dal punto di vista nutrizionale ha un
nullo per l’uomo, poiché le nostre α-amilasi non possono rompere i legami β-1,4 glicosidici.
• N-glicosamminoglicani: polisaccaridi strutturali dell’uomo, spesso derivati da monosaccaridi
modificati, importanti per il tessuto connettivo e altre funzioni meccaniche.
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Glucidi
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Metabolismo dei glucidi
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Componenti organici: i glucidi
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Biochimica I – Glucidi e lipidi – Schemi