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COMUNICAZIONE DELL’EVENTO
Un evento può comunicare o per quello che presenta (un prodotto, un servizio o un’azienda) oppure per se
stesso (un concerto, un evento sportivo, un festival).
Un fatto può diventare notizia per vari motivi, tra cui attualità (se riguarda il noi, la contemporaneità),
inusualità, rilevanza (politica, sociale o economica), riconoscibilità (non sono soltanto io a riconoscere questa
cosa specifica), dimensione se un evento grande è più interessante di quelli più piccoli, ci sono anche degli
à
eventi che sono dedicati ad una nicchia di audience (è comunque rilevante).
Per andare nel dettaglio, quando c’è una difficoltà nell’identificare che cosa è una notizia ci facciamo delle
domande:
• È meritevole di attenzione?
Contiene o trasmette informazioni rilevanti?
o È caratterizzato da valori universalmente riconosciuti?
o Comunica informazioni di interesse generale?
o
• Si rivolge ad un pubblico ampio?
Pubblico interno o esterno?
o Interno tutti i dipendenti o solo una parte?
§ à
Esterno quali giornalisti / influencer /stakeholders?
§ à
E il pubblico generico?
o
• I suoi protagonisti sono riconosciuti?
I manager hanno rilevanza anche al di fuori dell’azienda?
o Si possono invitare ospiti che “aiutano” la notiziabilità dell’evento?
o
• Ha una rilevanza sociale, politica, economica o culturale?
Di quali messaggi è “vestito” l’evento?
o Ci sono informazioni che hanno valore per la comunità?
o
L’evento si può comunicare ai pubblici:
• Interni: dipendenti di ogni livello (executives, white collar, blue collar) i dipendenti sono i
à
principali ambasciatori, nel bene e nel male, dell’azienda.
• Esterni: giornalisti (non esistono solo quelli “nazionali” = ormai con internet non c’è più una
distinzione tra locale e nazionale), influencers (alcuni giornalisti sono influencer in quanto hanno
un loro profilo online e pubblicano le notizie), stakeholders istituzionali, istituzioni locali e nazionali
ma anche fornitori, distributori e altri, pubblico generico (tutti gli altri, anche loro, che siano
consumatori o no, sono ambasciatori).
Come si comunica un evento?
• Pubblico interno:
Sito aziendale = non riguarda solo il pubblico interno.
o Newsletter
o News hub = canale intranet (interno alle aziende) molto presente nelle aziende grandi
o dove chi si occupa di comunicazione pubblica le novità e le notizie dell’azienda à
strumento ufficiale per mantenere viva l’interazione tra azienda e i dipendenti. Forze: è la
voce autorevole, è un canale aperto, aggiornato spesso.
Info e-mail
o Video messaggi.
o
• Pubblico esterno (media, influencer relation):
Sito aziendale = è la prima cosa che si deve guardare nel momento in cui si inizia a lavorare
o per un’azienda è la pagina che permette di capire come comunica l’azienda e come è
à
sviluppata.
Cartella stampa = è uno strumento composto da uno o più testi in cui l’azienda racconta,
o in modo dettagliato, qualcosa di se / del prodotto / del servizio / della sua storia.
Infografiche = è uno strumento che può essere associato alla cartella stampa.
o 6
Social media = tiktok, youtube, linkedin, facebook, instagram, X non pensiamo solo ad
à
o avere una bella foto da postare ma creiamo uno storytelling, partiamo dalla base, usiamo
degli # corretti, bisogna saper gestire i commenti e non lasciare che essi crescano senza un
nostro intervento (no cancellarli ma rispondere bene).
Influencers
o Video / fotoreportage
o
Si può capire che stiamo andando nella direzione giusta bisogna far attenzione allo storytelling, che sia
raccontata bene, bisogna dare importanza più ai valori che ai follower, oltre che dare più importanza al trust
che all’engagement e infine controllare i KPI. 7
DALLA PROSPETTIVA CREATIVA ALLA REALIZZAZIONE
Una parte delle persone si sentono escluse perché pensano di non essere creativi i bambini hanno la
à
capacità di pensare espansiva, sono molto curiosi e vedono la realtà in maniera molto diversa, man mano
che cresce però inizierà a pensare in maniera sempre più ridotta perché l’educazione ci insegna ad avere una
sola risposta esatta. Il 98% dei bambini della scuola materna sono “geni creativi” possono pensare a infinite
à
possibilità di usare una scatola di cartone. Questa capacità si riduce drasticamente man mano che i bambini
passano attraverso il sistema scolastico formale e, a 25 anni, solo il 3% rimane un genio creativo. La maggior
parte di noi ha solo uno o pochi usi per una scatola.
Playfulness = per esprimere creatività bisogna tornare ad essere bambini eliminando tutte le barriere che ci
condizionano.
Si è più creativi quando si è rilassati, ascoltando la musica, di notte, facendo la doccia, ecc le statistiche
à
dimostrano che questo non succede quasi mai al lavoro. Solo il 13% del potenziale del cervello viene utilizzato
per prendere decisioni operativo e di tipo organizzativo mentre l’87% del potenziale rimane chiuso nel
subconscio, inespresso. Due esempi di geni creativi sono:
• Thomas Edison: metteva un penny sulle ginocchia e quando si addormentava il penny cadeva, lo
risvegliava e cercava di ricordarsi quello a cui stava pensando fase in cui si è più creativi.
à
• Salvador Dalì: si addormentava addosso alla tela, quando si addormentava per bene la tela cadeva
e lui si risvegliava; quindi, cercava di ricordarsi cosa stesse per sognare.
Grazie alla creatività sono state sviluppate delle innovazioni importanti: la google car, l’aspirapolvere dyson
e l’ipod della apple spesso l’innovazione passa:
à
• Per la rimozione di cose (sottrazione) minimal;
à
• La necessità di un cambiamento in un momento di difficoltà.
La maggior potenza ideativa dell’essere umano è fra i 15 e i 30 anni, i grandi del passato hanno fatto le loro
scoperte nei loro vent’anni:
• Louise Braille: a causa di un incidente, perse la vista a soli tre anni ma inventa il linguaggio per
ipovedenti a 12 anni.
• Guglielmo Marconi: aveva 21 anni quando invento la trasmissione radiofonica.
• Albert Einstein: aveva 26 anni quando scrisse la teoria della relatività.
• Dante Alighieri: scrive la divina commedia a 35 anni.
• Bill Gates: ad appena 16 anni, fonda insieme a Paul Allen la Traf-O- Data, che tre anni più tardi
verrà ribattezzata Microsoft.
• Marc Zuckerberg: inventa Facebook a 19 anni.
• Steve Jobs e Steve Wozniak: fondano Apple a 21 anni.
• Larry Page e Sergei Brin: inventano Google a 25 anni.
Conclusione: siamo tutti creativi allo stesso modo ma molti di noi hanno dimenticato di esserlo possiamo
à
a questo punto scardinare una credenza diffusa, cioè che la creatività sia un talento, che alcuni hanno e altri
no, che sia nel DNA dell’individuo, appannaggio di chi proviene da famiglie creative o, in ogni caso, qualcosa
con cui si nasce. La creatività è dentro tutti noi, bisogna solo tirarla fuori.
Definizione 1 di creatività capacità di risolvere un problema con rilevanza e novità:
à
• Rilevanza: è il grado in cui un problema è effettivamente risolto.
• Novità: è il grado di unicità e originalità della soluzione.
Le “Big Idea” non esistono: la creatività non arriva da un’intuizione o da un colpo di genio, ma è un insieme
di piccoli passi, di piccoli conflitti. Idea creativa = è qualcosa che prima non c’era. Nella storia esistono dei
periodi più creativi che spesso sono l’espressione di repressione e conflittualità:
• Primo passo sulla luna (conflitto USA/URSS)
• Beatles (rivalità Paul McCartney e John Lennon)
• Michelangelo e il Rinascimento
• Tensioni di classe, di razza e religione negli anni 60 in Inghilterra: The Who, Clash, Led Zeppelin.
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Definizione 2 di creatività la creatività non crea mai qualcosa di nuovo dal niente. La creatività è il prodotto
à
di due unità che non sono mai state messe in contatto.
Connect and combine = short term clash, long term solution ci deve essere un avanzamento graduale
à
perché il nostro cervello lavora per conflitti (centinaia di volte al giorno), le idee creative sono un percorso,
si raggiungono poco alla volta per piccoli step, partendo da qualcosa si possono avere le idee (non copiare
qualcosa ma partire da una cosa simile e rielaborarla).
Creatività nel mondo del lavoro:
• uno studio IBM che intervista 1.500 CEO ha segnalato che la creatività è l’abilità oggi ritenuta più
importante per i leader: in un mondo che diventa sempre più complesso e in continua
trasformazione, sarà proprio la creatività a distinguere i migliori manager, quelli che promuovono
l’innovazione disruptive, incoraggiano gli altri ad abbandonare approcci obsoleti e ad assumere
rischi ponderati. Per un altro studio sulla preparazione della forza lavoro condotto dal Conference
Board in US, il 97% dei datori di lavoro ha dichiarato che la creatività è di crescente importanza,
trainata dalla necessità delle aziende di innovare continuamente.
• Quali skills ci consentiranno di avere un lavoro in futuro? LinkedIn ha pubblicato un elenco di
à
skills sulle quali puntare per avere maggiore probabilità di essere assunti in futuro. Tra le soft skills
la creatività è tra le più richieste. Tra le hard, ci sono le conoscenze sulla blockchain.
Analisi degli obiettivi:
• Cogliere quello che viene detto «tra le righe» durante il briefing e che non viene scritto. Un briefing
preso bene fa il 50% del lavoro.
• Rileggere il briefing attentamente e definire gli obiettivi
• Studiare a fondo il cliente: Chi è? Come comunica? Chi è il decision maker? Che gusti ha?...
• Fare un’analisi dello scenario competitivo sia in Italia che all’estero
• Analizzare quali sono i trend su cui basare l’idea creativa o la presentazione (fatti vs insights vs
trend)
• Fare ricerche extra settore, di altre industry, in altre country
• Essere curiosi e informati a 360°. Imparare ogni giorno qualcosa di nuovo
• La parte analitica è a servizio della creatività. Attraverso i d