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PROPOSIZIONE2 2f :
→Sia iniettiva, supponiamo che:ℝ ℝf- sia continuaf (0) = 0 → f- è linearef- trasforma rette in rette
PROPOSIZIONEn mL :
→Sia la trasformazione lineare associata alla matrice A.ℝ ℝa A , . . . , A j : 1,...,nSiano con le colonne di A.1 j( )A = L e = 1,...,nAllora: .j A j nejDove è il j-esimo elemento della base canonica di .ℝ{ }y = a x + bx1 2 LAy = cx + d x1 2 1 0 0[ ] [ ] [ ]0 1 0La base canonica è: 0 0 1
NUCLEO DI UN’APPLICAZIONE LINEARE
Il nucleo è un sottospazio del dominio.f : V → WSia definisco il nucleo come( ) { }(v)Ker f = v ∈ V f = 0
IMMAGINI DI UN'APPLICAZIONE LINEARE
L'immagine è un sottospazio del condominio.f : V → WSia definisco l'immagine come:( ) { }(v)Img f = w ∈ W ∃ v ∈ V : f = w|
PROPOSIZIONEf : V → W
Sia lineare, allora:(Ker f ) v1) Il nucleo di f è un sottospazio di(Img( f )) w2) L’immagine di f è un sottospazio
diA x f
Sia A, l'immagine di A mediante f è: {f(x) | x ∈ A}
B y f
Sia B, la controimmagine di B mediante f è: {f-1(B) | x ∈ X, f(x) ∈ B}
f : V → W
NB: lineare
Ker f = {0}
Img f = {f(v) | v ∈ V}
PROPOSIZIONE
f : V → W lineare.
Se S ⊆ V è sottospazio vettoriale, allora f(S) ⊆ W è sottospazio vettoriale di W.
Se S ⊆ W è sottospazio vettoriale, allora f-1(S) ⊆ V è sottospazio vettoriale di V.
COME TROVARE L'IMMAGINE
Dato x ∈ A, trovare x ∈ X tale che f(x) = y.
L'immagine si ottiene eliminando le variabili dell'equazione f(x) = y.
Bisogna eliminare le variabili dal sistema per farlo.
1) Scrivo il sistema in modo tale che le variabili da eliminare compaiano prima delle altre;
2) Si riduce a scala fino a eliminare le variabili da eliminare.
INSIEME DI GENERATORI DI V
Sia V uno spazio vettoriale: siano v1, ..., vn ∈ V.
Si dice che v1, ..., vn generano V se ogni vettore di V è combinazione lineare di v1, ..., vn.
v1, ..., vn sono un insieme di generatori di V se ogni vettore di V si può ottenere come combinazione lineare di v1, ..., vn.
Sia V uno spazio vettoriale (o punto, o piano o retta), siano v1, ..., vn ∈ V. Si definisce span:
span(v1, ..., vn) = {v ∈ V | v = λ1v1 + ... + λnvn è combinazione lineare di v1, ..., vn}
È l'insieme di tutte le possibili combinazioni lineari che posso fare con i vettori v1, ..., vn con i vettori con coefficienti numerici che stanno in ℝ. È il più piccolo sottospazio che contiene i vettori.
NB: Se ho due vettori v1 e v2 in ℝn, tutti i vettori nella forma λv1 + μv2 sono linearmente indipendenti lo span è ℝ2.
OSSERVAZIONE: v1, ..., vn ⇔ span(v1, ..., vn) generano V (è il sottospazio vettoriale generato da v1, ..., vn).
PROPOSIZIONE: v1, ..., vn ∈ V. Sia span(v1, ..., vn) il sottospazio vettoriale di V.
DIMENSIONE
Sia V uno spazio vettoriale. Diremo che V ha dimensione edimV = n se:
- Esistono n vettori v1, ..., vn ∈ V che generano V
- È impossibile trovare un insieme di generatori costituito da meno di n vettori.
TEOREMA 3
Le dimensioni di ℝn sono n.
Siano v1, ..., vn ∈ ℝn; v1, ..., vn non generano ℝn.
LEMMA A = m × n
In A = A1, ..., An sono le colonne di A e B = B1, ..., Bm sono le righe di B.
Siano A e B matrici tali che B = AT; n × m ≥ n.
Allora AT = BT sono le righe di A e B = AT sono le colonne di B.
SCHEMA
Siano v1, ..., vn ∈ ℝn.
Sia x = [x1, ..., xn]T.
Sia A = [v1, ..., vn].
Ax = x1v1 + ... + xnvn.
Ax = b è un sistema lineare in ℝn con p equazioni e n incognite.
Sistema è suriettivo se ogni vettore b ∈ ℝp è risolubile.
Sistema è iniettivo se ATx = 0 ammette solo la soluzione x = 0 come una soluzione.
v1, ..., vn sono linearmente indipendenti se e solo se ogni combinazione lineare di v1, ..., vn che è uguale a 0 ha solo i coefficienti nulli.
Se presi ℝ1, P1, Pλ v + . . . + λ v = 0, λ , . . . , λ = 0 allora- 11, pp, 1PBASE v , . . . v ∈ V Siano si dice che formano una base per V se:
- generano V → λ v + . . . + λ v = 0
- sono linearmente indipendenti 1 1 n n
- INIETTIVITÀ E SURIETTIVITÀn mA : → B r Sia e matrice ridotta a scala con pivot. Allora:
- ℝm (nA = × n) B = × m) ⇔ r = n → Ker f = 0
- A è iniettiva (colonna di A linearmente indipendenti). Sia per definizione di(0) nucleo . m(a) ⇔ r = m → Img = ℝ
- A è suriettiva (righe di A linearmente indipendenti)
- TEOREMA n mA : → Sia ed B matrice ridotta a scala con r pivot. ℝ ℝ Allora:
- Img A = r
- Ker A = n − r →
- Conseguenza del Teorema di Rouchè-Capelli r r (A) RANGO PER RIGHE Massimo numero di righe linearmente indipendenti. rc(A) RANGO PER COLONNE Massimo numero di colonne linearmente indipendenti.
diagonale principale.
TEOREMA DI BINET
Siano A e B due matrici. Il determinante del prodotto è il prodotto dei due determinanti.
SEGNO DEL DETERMINANTE
Se Det (B) > 0 allora det (AB) > 0
Det (A) > 0
Se Det (B) > 0 allora det (AB) < 0
Det (A) < 0
Se Det (B) < 0 allora det (AB) < 0
Det (A) > 0
Se Det (B) < 0 allora det (AB) > 0
Det (A) < 0
DETERMINANTE MATRICE 3 x 3
[ ]
A = v ; v ; v
1 2 3
( )
Det (A) = P v ; v ; v
1 2 3
{ +) se v ; v , v orientati positivamente
1 2 3
(A)Det = −) se v ; v ; v orientati negativamente
1 2 3
v Λ v ⋅ v
Orientazione positiva: angolo acuto
1 2 3
v Λ v ⋅ v
Orientazione negativa: angolo ottuso
1 2 3
PROPRIETÀ DEL DETERMINANTE
1. MULTILINEARITÀ
2. ALTERNANZA Det (I ) =1
3. NORMALIZZAZIONE n
PRODOTTO MISTO
( )(v Λ v ) ⋅ v = Det v ; v ; v
1 2 3 1 2 3
( ) (3,v = 1, 2, 5 w = 1, 4)
1 2 5 [ ] [ ] [ ]
1 5 1 2
2 5
3 1 4
v Λ w = i − j + k
3 1 4
1 4
i j k
SVILUPPO DI LAPLACE
+ −
+− + − Applico il prodotto misto con una riga a scelta+ − +MINOREUn minore di ordine K è il determinante di una sottomatrice quadrata ottenuta intersecando K righe e K colonne della matrice considerata.
TEOREMA DEGLI ORLATIm × nUna matrice ha rango K se:
1. Esiste un minore di ordine K non nullo (il rango è l'ordine massimo di un minore non nullo)k + 1
2. Non esistono minori di ordine K+1, o se esistono sono nulli (se ⩾ K trovo un minore di ordine K non nullo allora il rango è K)
PROPOSIZIONE k m × nI minori di ordine K di una matrice sono:
m!(n-K)!(K!(m-K)!)
GEOMETRIA PROIETTIVA Det ≠ 0
Vettori linearmente indipendenti hanno Det ≠ 0
Vettori linearmente dipendenti hanno Det = 0 e il rango
PROPOSIZIONE 2r P // v P ∈
Sia la retta passante per P e P1. Sia v ∈ ℝ^3
P ∈ r ⇔ v ; v ; v sono linearmente dipendenti.
PROPOSIZIONE
P(x, y) v(a, b) ≠ 0 v e v sono linearmente indipendenti
P ∈ r(A) = 2 A
Perché . .a b 0MATRICE ASSOCIATA A UN'APPLICAZIONE LINEARE
Siano V e W spazi vettoriali. dimV = n dimW = m f : V → W
Data una funzione lineare. Prese le basi:
- v , . . . , v basi di V1 n
- w , . . . , w basi di W1 m f
La matrice associata ad f rispetto alle due basi scelte, è la matrice lew , . . . , c cui colonne sono costituite da coefficienti rispetto a 1 mf v , . . . , v dell'immagine rispetto all'applicazione di ogni vettore 1 n della base.
AUTOVETTORI E AUTOVALORI
Un autovettore è un vettore non nullo, la cui immagine è il vettore stesso moltiplicato per un numero ( ) detto autovalore.
PROPOSIZIONE
n nA : → matrice quadrata
ℝ ℝ nλ ⇔ ∃ x ≠ 0 x ∈ è autovalore ℝ (AAx = λ x Ax - λ x = 0 A x - λ In x = 0 - λ In) x = 0 ∀x ≠ 0
TEOREMA (Aλ ⇔ det - λ In) = 0 è autovalore di APOLINOMIO CARATTERISTICO
Sia A una matrice di
- ordine n. ( )Det A - λ I = P (λ) si dice POLINOMIO CARATTERISTICO.
- n aMOLTEPLICITÀ ALGEBRICA:
Sia A una matrice di ordine n.
P (λ) polinomio caratteristico.