Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
A, B M (R )
1. Se A è inverDbili => A è inverDbile e 7
2. Se A è inverDbile => A è inverDbile e
3. Se A e B sono inverDbili=> A B è inverDbile e
Def.
Def.
L’insieme delle matrici inverDbili di ordine n e GL (R ) M
Def.
A GL (R ). A è ortogonale se A = A
Def.
L’insieme delle matrici ortogonali di ordine n è On (R ) GL (R )
Def.
A M (R ) la traccia di A => tr A (somma degli elemenD sulla diagonale principale)
Proprietà della traccia
1. .
2. .
3. .
4. .
Def. Di determinante
Regola di Sarrus (per matrici 3x3)
Proprietà del determinante
1. Det (A )= det (A)
2. A triangolare superiore, inferiore o diagonale => det (A)=
3. Se o9engo B da A scambiando due righe (o colonne) => det (B) = -det (A)
4. Se o9engo B da A molDplicando una riga (o colonna) per => det (B) = det (A)
5. Se A ha una riga o colonna di zeri o ha due righe (o colonne) uguali o proporzionali => det (A) = 0
6. Se o9engo B da A sommando a una riga (o colonna) un mulDplo reale di un’altra riga (o colonna) =>
det (B) = det (A)
7. Det (A B)= det (A) det (B) [teorema di Binet]
8. Det (A )= 1/ det (A)
Def.
1. una so2omatrice di A è A
es. 8
2. una so2omatrice complementare è una so9omatrice o9enuta eliminando una solo e una sola
colonna di A
3. un minore di ordine k di A è il determinante di una so9omatrice quadrata di ordine k
4. se A quadrata il suo minore complementare di a è det (A )
5. se A quadrata il cofa2ore (complemento algebrico) di a è (-1) det (A ) => sviluppo di Laplace: a per
il suo cofa9ore
Def.
Il rango per minore di A è l’ordine del minore non nullo con ordine più grande e si indica rg(A) o rk(A)
[massimo ordine dei minori non nulli di A]
Oss.
0 < rg(A) < min m,n => rg(A) A = O
ó
Def.
Se rg(A)= min m,n => A ha rango massimo o pieno
Oss.
Det (A) è l’unico minore di ordine n di A => se il det(A) = 0 il rg= n
ó
Oss
Rg (A )= rg(A)
Teo. Teorema degli orla/
1. se tuH i minori di ordine k sono nulli => sono nulli tuH i minori di ordine >k
2. se b= 0 è un minore di ordine k corrispondente alla so9omatrice B di A e sono nulli tuH i minori di
ordine k+1 corrispondenD a so9omatrice contenenD B come so9omatrice (deH orlaD di B) => sono
nulli tuH i minori di ordine k+1 => rg(A)= k
Teo.
Sia B una matrice in forma o scalini con B A (secondo Gauss) => rg(A)=rg(B)=numero di pivot di B
Def.
A è non singolare se det(A) = 0. AltrimenD è singolare
Prop.
A det A = 0
ó
Teo.
A = dove cof (A) è la matrice dei cofa9ori di A
Def.
1. Il rango per righe di A è il massimo numero di righe linearmente indipendenD se consideraD elemenD
di R
2. Il rango per colonne di A è il massimo numero di colonne linearmente indipendenD se considerate
elemenD di R
Teo.
Rango per righe di A= rango di colonne di A= rg (A) 9
Teo.
V spazio ve9oriale su R. v ,…, v V base di V =>
Def. del precedente teorema sono de9e coordinate di V rispe2o alla base v ,…,v
Teo.
Se : A X = b (sistema lineare quadrato) => è determinato det A = 0 e in tal l’unica soluzione è X= A b
ó
Oss.
U, W so9ospazi di V(R ). U W è il so9ospazio più grande di V e W
Def.
V è uno spazio ve9oriale su V su R. U, W so9ospazio di V. La somma di U e W è U+W := {u+w} ed è un
so9ospazio ve9oriale che conDene U e W
Prop.
V è uno spazio ve9oriale su R con U, W so9ospazi di V e base di U e base di W =>
1. U+W = span => cioè generano lo spazio somma, ma, in generale,
non sono una base
2. U W = => => è una base dello spazio somma
Teo. Formula di Grassman
Dim (U+W) + dim (U W) = dim U + dim W
Es.
Matrice di funzioni lineari rispe6o a basi scelte
V, W spazi ve9oriali su R. B = base di V e B = base di W 10
Oss.
Sia C (V) il ve9ore delle coordinate di V rispe9o alla base B
Prop.
V, W, U spazi ve9oriali su R:
1. f: V -> W lineare
g: W -> U lineare
2. f: V-> W lineare =>
Es.
Oss.
Id : V-> V -> funzione iden/tà
Teo. Teorema di Rouchè-Capelli
A X= B è compa+bile rg(A) = rg(A|B). Il rg(A|B) può essere maggiore del rg(A) al massimo di una unità
ó
Teo. Teorema dei sistemi lineari omogenei
L’insieme delle soluzioni di A X= O in n incognite è un so<ospazio di R di dim[n – rg(A)]
Dim.
Consideriamo l’applicazione f: R -> R (n è il numero di equazioni del sistema. Essendo f lineare, ha senso
parlare del suo nucleo. Si ha che Ker f è l’insieme delle soluzioni di A X= O. Quindi S = Ker f < R . Secondo il
teorema nucleo immagine
Basta convincersi che dim (Img)= rg A
Lemma
Se f: U -> V lineare e B è una base di U, allora i ve9ori f (u ), …, f (u ) generano Imf
Dim.
Sia v Imf. Si ha v= f (u ) con u U => v = f(x u +…+ x u ) = x f (u )+…+ x f(u )
Quindi per il lemma, le colonne di A generano l’immagine di f. segue che una base di Imf è un insieme di
colonne l.i. di A di cardinalità massima. Ciò vuol dire che dim (imf) è il massimo numero di colonne l.i. di A=
rg(A).
Teo.
Sia S l’insieme delle soluzioni di un sistema lineare A X= B compaDbile e sia T l’insieme delle soluzioni di A
X=O (sistema lineare omogeneo associato a quello dato). Se Y è un qualunque elemento di S, si ha:
Dim.
Basta provare che S e che. . Sia Y S. Per definizione di S si ha 11
Prop.
A X = B ha 0, 1 o infinite soluzioni. Per dimostrarlo basta applicare il teorema appena visto tenendo presente
che T ha 1 (ve9ore nullo) o infiniD ve9ori
Teorema di Cramer
Un sistema lineare quadrato ha una sola soluzione det A = 0
ó
Dim.
=>Supponiamo che A X = B abbia una sola soluzione Y. Per il teorema precedente, l’insieme delle soluzioni di
A X= O è rido9o al solo ve9ore nullo. Quindi l’insieme delle soluzioni di A X= O ha dimensione 0. Allora per il
teorema sui sistemi lineari omogenei si ha n – rg(a)= 0 => rg (a)= n => det(A)= 0 (pensando al rango per minori)
<=Sia A X= B un sistema quadrato con det A= 0. La matrice A è inverDbile: A A = A A = I => I X= A B => X= A B
Def.
Date A M si chiama aggiunta di A la matrice A M in cui a è il complemento algebrico di a in A
Prop.
A A = A A =
Algoritmo di risoluzione di un sistema lineare
1. calcolo il rg(a) e rg(A|B) per applicare Rouchè-Capelli. Se
• rg (A|B) = rg (A) + 1 non ha soluzione
• rg (A|B) = rg (A) si procede come segue
2. scelgo a piacere un minore di ordine r non nullo di A
3. eliminare tu<e le equazioni del sistema corrispondenD alle righe di A che non sono state u+lizzate
per la costruzione del minore. Rimango con r equazioni in n incognite
4. porto al secondo membro tu9e le incognite corrispondenD alle colonne di A che non ho u+lizzato per
la costruzione del minore. A tali incognite assegno dei parametri arbitrari
5. rimango con un sistema rxr in cui il determinante è quello del minore non nullo al passo 2
6. trovo la soluzione di questo sistema con la regola di Cramer o A A X = A B
7. o9engo soluzioni (dove n-r è il numero di parametri)
Regola di Cramer
Def.
Due spazi ve9oriali U e V si dicono isomorfi (e si scrive U V) se esiste (almeno) un isomorfismo f: U-> V
Teorema fondamentale degli isoformismi
U V dim U= dim V. Il teorema è vero pur di considerare spazi ve9oriali di dimensione finita
ó
Dim.
=>U V => f: U-> V lineare e bieHva (f è inieHva, quindi Ker f= 0 => dim ker f= 0, f surieHva, quindi Img=V).
Applicando il teorema nucleo immagine o9engo dim U= dim V
<=Sia dim U= dim V = n. Sia B= una base di U. Sia B una base di V. Consideriamo l’applicazione
f: U -> V. Si verifica che f è lineare e bieHva
Oss.
f: R-> R. B base di R, B base di R 12
Oss.
F: V-> V lineare endomorfismo (dominio= codominio). B e B basi di V
1. La matrice rappresentaDva di un endomorfismo è unica a meno di una similitudine
2. Se A, B M(R ) e A B rappresentano lo stesso endomorfismo e se B= M A M => M è la matrice del
cambio di coordinate
Def.
A e B sono simili se M GL (R ) t.c. B= MAM e si indica A B
Teo. Divisione di polinomi
Deg (a(x)) > deg (b(x)) => q(x), r(x) R[x] t.c. a(x)= q(x) b(x) + r(x) con deg(r(x)) < deg(b(x))
Es.
Def.
b|a r(x)=0 (“b divide a” = è divisibile)
ó
Def.
P(x) € R , x € R è zero o radice di p(x) se p(x )= 0
Teo. Teorema del resto
Deg(p(x)) > 0 => il resto della divisione è p(x )
Cor.
x è radice di p(x) (x-x )| p(x)
ó
Teo.
P(x) [x] = a + a x +…+ a x n>0 se x € Q (k/h) e supponiamo che x sia radice di p(x) => k|a e h|a
Def.
Deg (p(x)) > 0, P(x )= 0. X ha molteplicità algebrica m se (x- x ) |p(x) (m è la potenza massima che divide
p(x)). Se m= 1, x è de9a radice semplice
Def.
v € V ≠ 0 è de9o autove2ore di f se € R t.c. f(v)= v. In tal caso è de9o autovalore di f. L’insieme degli
autovalori di f è de9o spe2ro di f ed è indicato con f o (f)
Oss.
(f(v)- idv)(v)= 0 ; f (v)= 0
• v € ker (f ).v ≠ 0 è autove9ore v € ker (f ). Esistono autove9ori associaD a ker (f ) ≠ 0 => f
ó ó
non è inieHva, quindi non è bieHva
Autove9ori associaD a det (A ) ≠ 0
ó
Def.
Det (A - I) è un polinomio le cui radici sono gli autovalori. È de9o polinomio cara2eris/co di A e p( ) = 0 è
de9a equazione cara2eris/ca. Si indica con E ( ) il ker f e questo nucleo è de9o autospazio di f relaDvo
all’autovalore. E ( ) è l’insieme di tuH gli autove9ori di f associaD a a cui aggiungo il ve9ore nullo. 13
Prop.
• Det A = (prodo9o degli autovalori)
• Tr A= (somma degli autovalori)
Prop.
Se ≠ => E ( ) E ( ) = 0
Oss.
Quindi se € f tuH disDnD e v € E ( ), …, v € E ( ) => v ,…, v sono l.i. (autove9ori associaD ad
autovalori disDnD sono l.i.)
Def.
A € M (R ). A è diagonalizzabile se è simile ad una matrice diagonale D € M (R ), cioè se M € GL (R ) t.c. M
A M = D. V spazio ve9oriale di dimensione finita. F: V-> V lin => f è de9a diagonalizzabile se lo è una sua
matrice rispe9o a qualche base B di V
Oss.
Sia A = A , A = A con B base di V. A A. Poiché la similitudine è transiDva => A diagonalizzabile <=> A è