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TURISMO E GEOGRAFIA AMBIENTALE

L'evoluzione del pensiero geografico: I geografi hanno spesso dato risposta diversa alla domanda "in che modo società e ambiente devono interagire tra di loro per iniziative turistiche?" Fino alla prima guerra mondiale, la risposta data dai geografi era: la natura comanda e l'uomo subisce. Questa condizione si chiama determinismo. In questa fase la geografia politica e la geopolitica elaborano modelli secondo cui è la natura a determinare le scelte umane in ambito politico e a dirigerle verso le uniche e sole soluzioni durevoli possibili.

Le cose cambiano tra le due guerre mondiali: abbiamo la fase del possibilismo, dove ambiente e società vengono messe sullo stesso piano e si influenzano l'un l'altro, ma dove uno non determina l'azione dell'altro: l'azione umana ha larga autonomia sull'ambiente, che può essere modificato da e a vantaggio delle società organizzate. Dopo la seconda guerra mondiale...

guerra mondiale fino agli anni '70 circa troviamo la terza fase: quella del volontarismo, ovvero la concezione secondo la quale l'uomo deve comandare: egli è talmente forte da sopraffare qualsiasi limite di natura e qualsiasi forza dell'ambiente. Fino alla prima guerra mondiale il turismo era molto d'élite: i turisti erano pochi e isolati e impossibilitati a superare il livello della forza della natura; tra le due guerre il turismo diventa man mano di massa e il turista riesce a interagire in modo paritario con la natura; con il volontarismo si sviluppa a pieno il turismo di massa e il turista si sente padrone della natura. 1976: disastro di Seveso. Un punto importante di cesura per gli italiani in cui c'è una presa di coscienza in cui l'uomo non è padrone della natura: la natura si ribella e la società ne paga le conseguenze. È in questi anni che si decide di abbandonare, almeno in termini teorici, ilparadigmavolontarista nasce il paradigma della sostenibilità (ecocentrismo).Lo sviluppo sostenibile si definisce sostenibile quello sviluppo che soddisfa ifabbisogni del presente senza compromettere le capacità delle generazionifuture di soddisfare i propri bisogni. Lo sviluppo sostenibile è dunque un concettointergenerazionale.Ha sempre tre dimensioni:La sostenibilità ambientale, che richiede di conservare il capitale naturale- per cui l’uso delle risorse ambientali deve rispettare i vincoli dati dalla capacitàdi rigenerazione e di assorbimento da parte dei sistemi ecologici;La sostenibilità economica, che richiede di integrare nel calcolo economico di- un intervento, oltre ai due tradizionali parametri del capitale e del lavoro, ancheil capitale naturale, dato dall’insieme dei sistemi naturali, dai prodotti dellanatura e dal patrimonio artistico costruito dalle società umane.La sostenibilità sociale, che richiede

Un miglioramento qualitativo delle condizioni di vita, cioè più servizi e lavoro, rispetto e valorizzazione del pluralismo culturale e delle tradizioni locali, sostegno alla partecipazione popolare, cambiamenti sostanziali negli stili di vita dei consumatori, soprattutto nel nord del mondo.

L'ONU ha stilato una serie di 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, ma nessuno è incentrato sul turismo. Questo perché tutti i punti sono soddisfatti dallo stesso: il turismo è un'attività trasversale a tutti i 17 obiettivi per la sostenibilità.

Nasce il concetto di turismo sostenibile: nel 1995 a Lanzarote, nelle Canarie, viene firmata la carta di Lanzarote sullo sviluppo sostenibile: "lo sviluppo del turismo deve essere basato sul criterio della sostenibilità, ciò significa che deve essere ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, eticamente e socialmente equo nei riguardi delle"

comunità locali ". La sostenibilità del turismo non ha dunque solo una dimensione ambientale, ma anche sociale ed economica e si relaziona alla responsabilità del turista in modo che sostenibilità=obiettivo, mentre responsabilità= strumento. Critiche allo sviluppo sostenibile: Ruocco indica nella concezione di "ambiente" adottata dalla Dichiarazione di Rio un limite poiché essa dà al termine un significato "ecocentrico", escludendo così la componente culturale dell'ambiente: l'essere umano: L'ambiente non è solo natura, ma anche cultura. N.B: ambiente geografico diverso dall'ambiente fisico (o naturale): "l'ambiente è quell'insieme di condizioni esterne, fisiche, umane ed economiche, in cui si trova un oggetto o si manifesta un fenomeno[...] dovunque l'ambiente fisico è diventato ambiente geografico, più o meno trasformato oalterato dallaprolungata presenza umana e dagli interventi consapevoli degli uomini tesi a modificare il contestonaturale in cui si sono trovati a vivere e a operare”.“di fatto è accaduto che il polo d’interesse del pianeta si siaGagliardo dice“spostato dall’essere umano, in quanto dominatore della Terra, alle risorse cheegli stesso consuma per vivere, quasi a voler significare l’inconsistenza o lasubalternità della persona al di fuori di un sistema di nutrizione”.“la sostenibilità acquista la valenza di un’ideologia”. Schmidt di Friedberg:“conservatrice, strettamente legata al processo di globalizzazione e rivolta agiustificare l’esistente da un punto di vista sociale e politico: una formula,quindi, rivolta più a raccogliere consensi che a fare chiarezza sui problemi darisolvere”.Latouche: per lui particolare successo ha riscosso il paradigma della decrescita felice, recentemente declinato.anche come frugalità felice che mette in discussione il meccanismo della crescita economica come fattore di benessere. La messa in crisi del concetto di sviluppo sostenibile ha ovviamente trascinato con sé anche il concetto di turismo sostenibile: il turismo modernamente inteso e sostenibilità sono due concetti inconciliabili tra loro secondo Schmidt di Frieberg. "Il turismo sostenibile è quello di rimanere a casa" (Brauer). Sicuramente è sostenibile dal punto di vista ambientale, ma una rovina dal punto di vista sociale ed economico che porta inevitabilmente ad un atteggiamento turismofobico e snobistico per cui il turismo va ostacolato e non promosso. Nonostante queste critiche, il concetto di sostenibilità continua a essere applicato e citato in campo turistico molto frequentemente e non c'è oggi praticamente programma o piano o progetto che non si ispiri al paradigma sostenibilista, tanto che Manzi lo.

ritiene“un’utopia necessaria” ha tanti limiti, ma non è stato elaborato ancora qualcosa dimeglio. 23Ricordarsi anche della sostenibilità rappresentata: molto spesso si hanno immagini, rappresentazioni che inneggiano alla sostenibilità, ma che è solo di facciata ed effettivamente nonha niente a che fare con approcci sostenibili.

Lozato-Giotart richiama l’attenzione sullo spazio turistico. La sua concezione, basatasullo spazio turistico, si articola in 4 punti:

  1. Lo spazio visitato: non intaccato (impossibile) o poco; uno spazio si deve- intendere visitato se l’impatto ambientale del fenomeno turistico non hamodificato profondamente l’ambiente originario
  2. Spazio organizzato: l’attrazione turistica è la risorsa; spazio ludico/spazio- quotidiano; spazio rimodellato e ristrutturato per creare uno spazio turistico
  3. Spazio consumato: eroso e commercializzato; l’inquinamento e la- degradazione dei siti sono tra

Le più gravi cause di destrutturazione degli ambienti ricettivi resi fragili da un’affluenza turistica a volte mal controllata; è lo spazio distrutto dall’insediamento turistico. Spazio gestito: attraverso l’immagine dove “lo spazio non è più solamente conservato, è gestito (rimodellato e ristrutturato) e allo stesso tempo consumato. Ci si può interrogare sulle attuali realtà turistiche, in particolare partendo da quegli spazi o contesti geografici la cui immagine non è altro che un riflesso abbellito”. Tradizionalmente i geografi si sono occupati quasi esclusivamente dell’impatto ambientale sulle regioni di turismo passivo, poco sulle regioni di transito (il turista cerca sempre di ridurre al massimo il viaggio di spostamento, considerato una perdita di tempo, ma a volte la preferenza ricade su viaggi più lenti, come l’orient express o la crociera, in modo tale da aumentare il numero di

Turisti che si fermano nelle varie località sul tragitto e spendano; se prima infatti le regioni di transito erano semplicemente attraversate dai turisti e l'impatto territoriale era considerato solo in funzione delle emissioni dei gas di scarico dei mezzi di trasporto e dell'inquinamento acustico da essi prodotto, oggi riscoprono anch'esse una loro importanza turistica, in quanto vengono attrezzati appositamente per indurre i turisti a trascorrere parte del loro tempo e possibilmente a farli spendere parte del loro reddito, diventando esempi di turismo o escursionismo di transito; tuttavia ad oggi si tende ad un abbassamento dell'inquinamento atmosferico causato dai mezzi di trasporto, in tempi abbastanza brevi, attraverso l'utilizzo di mezzi pubblici e mezzi non a carbonio) e quasi per niente sulle regioni di turismo attivo. Di queste regioni è infatti difficile parlare di vero e proprio impatto ambientale del turismo in termini esclusivamente ecologici.

(il turista infatti prima o poi ritorna al luogo di abituale residenza senza che la sua assenza abbia modificato il territorio di outgoing). Se si considera invece per ambiente non solo un milieu fisico, ma anche gli scambi economici, relazioni sociali, il modo di agire e pensare delle persone, le abitudini di vita, si deve considerare che il turismo ha un grosso impatto ambientale anche sulla regione di outgoing. La visione negativa del turismo riguarda il fatto che il turista spende altrove i suoi soldi, generando flussi di denaro e portando dunque ad un impatto negativo, inesistente in Italia dato che gli stranieri spendono di più nel nostro paese rispetto agli italiani all'estero, ma allo stesso tempo vengono finanziate una serie di figure professionali legate al turismo situate nella regione di fuga. Il turista che viaggia poi accresce la sua cultura... Talvolta, l'importanza del turismo è talmente grande nelle nostre società urbanizzate occidentali cheindividuo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
32 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisasuppa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Bagnoli Lorenzo.