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TRASLOCAZIONE RECIPROCA TRA CROMOSOMI ACROCENTRICI
La traslocazione reciproca può avvenire anche tra due cromosomi acrocentrici, quindi i
cromosomi 13, 14, 15, 21 e 22. A volte, in qualche cariotipo si presenta un cromosoma
acrocentrico che porta il braccio lungo di un altro cromosomaacrocentrico. Come prodotto di
traslocazione reciproca, a livello teorico, ci si aspetterebbe un cromosoma 22 con un braccio
corto del22 e un braccio corto del 21; di fatto però questo cromosoma piccolo non è mai stato
visto.
CROMOSOMA AD ANELLO
Il cromosoma ad anello è una mutazione cromosomica didelezione, che si verifica soprattutto
a livello delcromosoma 20; i soggetti che presentano questa mutazione hanno più probabilità
di soffrire di crisi epilettiche. La delezione di una regione cromosomica può avvenire sulle
regioni terminali oppure in una posizione più interna; in questo caso la delezione viene definita
delezione interstiziale.
GLI ISOCROMOSOMI
Un processo anomalo che si è riscontrato a carico del cromosoma X è la scissione anomala
di due cromatidi fratelli con formazione di isocromosomi: la scissione dei due cromatidi fratelli
avviene in modo longitudinale, ma a volte il processo non funziona in modo corretto e la
scissione si verifica sulla linea equatoriale: si genera dunque un cromosoma X costituito
daidue bracci corti e un cromosoma X costituito dai due bracci lunghi. Questi cromosomi
vengono definiti isocromosomi.
INVERSIONE PARACENTRICA: regione di cromosoma si è invertita senza coinvolgere il
centromero.
Nella profase meiotica si verifica il crossing-overe il cromosoma rosa si appaia con l'omologo
rappresentato con il colore blu che però risulta essere mutato, in quanto possiede un'inversione
perché la sua sequenza è A, B, E, D, C, F, G.
Dopo il crossing-over si ha come risultato un cromatide normale, un cromatide che presenta
due centromeri, detto dicentrico con una sequenza a b c D E B A, un cromatide con
inversione che non ha subito crossing-over e un frammento acentrico con sequenza g, f,
e, d, C, F, G.
Va ricordato che può avvenire una mutazione per inversione paracentrica e quando un
cromosoma presenta cromatidi che hanno subito un'inversione paracentrica alla meiosi,
ovviamente, si appaia con un cromosoma normale quindi dopo il crossing-over si può
generare un cromatide normale, uno con inversione oppure cromatidi ancor più mutati.
INVERSIONE PERICENTRICA
L’inversione pericentrica, al contrario di quella paracentrica, coinvolge anche il
centromero.La condizione di partenza è sempre la stessa della situazione precedente: i
cromatidi rosa normali (a b c d e f g) e i cromatidi blu che presentano l’inversione (A B E C D F
G). In un cromosoma, un’inversione pericentrica porta alla formazione di due cromatidi con
duplicazioni e delezioni, di un cromatide normale e di un cromatide con inversione, se il
crossing-over avviene con l’omologo normale.
TRISOMIE e FISH
Abbiamo detto l’ultima volta come la maggior parte degli embrioni aneuploidi per autosomi sono
abortiti spontaneamente; quelli che sopravvivono hanno sindromi specifiche, che portano a
difetti e conseguenze cliniche con vari gradi di importanza, ma con (quasi sempre) associato il
ritardo mentale. In ogni caso i bambini che nascono, per esempio, con sindrome di Down
riescono a avere una vita discretamente buona, con un’aspettativa in media di 50 anni, grazie a
cure e fisioterapia.
TRISOMIA DEL 21 La domanda da porsi è: come si genera uno zigote con
trisomia 21? In realtà siamo già in grado di rispondere, infatti lo zigote parte con tale cariotipo
poiché uno dei gameti (maschile o femminile) portava già il difetto da disgiunzione meiotica, a
livello della gametogenesi. La malattia viene provocata dalla presenza in 3 copie del braccio
lungo del 21, sono proprio quei geni su quel braccio che, se presenti in 3 copie, provocano il
fenotipo della malattia. Ma in che modo ciò si verifica? Quando una traslocazione reciproca
avviene (per caso) tra due cromosomi acrocentrici, quindi con braccio corto esageratamente
corto (trattasi dei cromosomi 13 14 15 21 22), si è riscontrato che, supponendo che il 14 sia il
bianco nell’immagine e il 15 quello più scuro e corto, si otterrà un cromosoma 14 col centromero
del 14, che porta però il braccio lungo del 15, indicato in nero; avremo perciò un cromosoma
che porta i bracci lunghi dei 2 cromosomi iniziali. Non viene invece mai riscontrato il cromosoma
con il braccio corto del 14 che va sul lungo del 15, esso non si forma mai, si perde.
Immaginando che si tratti del 14 e del 21, si può generare un 14 che porta il braccio lungo del
21. Nell’immagine viene riportata una situazione reale, due genitori: con D si intende il 13, 14 o
15, supponiamo si tratti qui del 13, questo genitore darà gameti nella norma. L’altro genitore
invece sarà portatore di traslocazione bilanciata, con un 13 normale, 21 normale, ma anche un
13 con il braccio lungo del 21. Il genitore non lo sa, sta bene, tuttavia ha 45 cromosomi in totale,
in più porta, riguardo al 21, un 21 intero e poi il braccio lungo del 21. Di conseguenza gli esperti
hanno dedotto che basta avere due copie del braccio lungo del 21 per stare bene, avere una
sola copia del corto non influenza lo stato di salute.
Questo genitore, quando va in gametogenesi, avrà un 25% di probabilità di generare gameti
normali, un altro dei 4 gameti bilanciato, poiché porta il braccio lungo del 13 e il braccio lungo
del 21, un ulteriore 25% sbilanciato perché porta due copie del braccio lungo del 21, infine
l’ultimo gamete, col 21 che non porta nulla. Se il gamete generato è quello bilanciato, lo zigote
sarà comunque sano, anche se avrà un cariotipo con 45 cromosomi totali e due copie del
braccio lungo del 21, si ripete la traslocazione bilanciata del genitore, il bambino è portatore, ma
sta bene. Nel caso del gamete che porta due copie del braccio lungo del 21, lo zigote avrà 46
cromosomi, ma 3 copie del braccio lungo del 21. Il bambino nascerà quindi con sindrome di
down (solitamente i bambini affetti da tale sindrome nascono con questo cariotipo). Se poi il
genitore con traslocazione bilanciata genera un gamete con 22 cromosomi, si genera uno
zigote monosomico per un autosoma: la monosomia di un autosoma è considerata letale, si
riscontra in aborti spontanei.
Un'altra situazione si verifica se un genitore è portatore di una traslocazione bilanciata, fusione,
che ha coinvolto due cromosomi 21, invece del 13 e del 21 o del 14 e del 21; c’è una fusione
genica, perciò, tra due 21: il genitore starà bene, ma avrà 45 cromosomi in totale e il 21 è un
cromosoma solo, con un centromero solo, che porta i bracci lunghi del 21. Genererà gameti che
non vanno bene al 100%, si generano gameti con il cromosoma che porta entrambi i bracci
lunghi e un gamete, con 22 cromosomi, che non porta alcun 21. Questo ultimo porta a un
aborto spontaneo, nell’altro caso avremo un bambino con trisomia del 21, porta 3 volte il
braccio lungo del 21, comunque 46 cromosomi. In questo caso non c’è l’opzione di generare
gameti aploidi che vadano bene (avremo aborto o trisomia, nessuna via di mezzo).
Oggi sappiamo che la maggior parte che nasce con sindrome, hanno trisomia del 21 e derivano
gran parte dalla non disgiunzione meiotica materna a carico del 21, mentre solo il 25% dei casi
gametogenesi la disgiunzione avviene nel maschio. Perché? La gametogenesi femminile inizia
già in sviluppo embrionale, l’oogenesi femminile va a step, rimanendo ferma tanto tempo, ciò
aumenta la possibilità di errori, è un processo molto più articolato come processo di quello
maschile. Anche l’età materna incide, ma non in così larga misura come si credeva un tempo.
Abbiamo poi un 4% dei bambini che nascono con traslocazione trasmesse da portatori bilanciati
fenotipicamente normali. Infine, un 1% nasce con cariotipo a mosaico (già visto nelle lezioni
precedenti): esso si può generare durante divisioni mitotiche dello sviluppo embrionale, ci sarà
una percentuale di cellule con cariotipo normale, e un’altra con cariotipo con trisomia del 21.
Quali saranno le conseguenze cliniche? Dipenderà da quante cellule sono presenti con trisomia
del 21.
Ogni spot luminoso ci presenta un cromosoma 21, tecnica FISH, usata quando si vuole
esaminare il cariotipo a livello prenatale, soprattutto per indagini precoci svolte nei primi mesi,
utilizzabile anche quando le cellule sono ininterfase. Le modalità per diagnosticare a livello
prenatale sono quindi possibili e presenti. (trisomia del 13, sindrome di Patau.)
Abbreviazioni o sigle per descrivere cariotipo:
Esercizio di nomenclatura citogenetica:
1) Delezione terminale del cromosoma 18, sul braccio lungo dalla regione 2-1 fino alla
terminazione del braccio lungo;
2) Delezione del 12 interstiziale, braccio corto 13.1- braccio corto 13.3;
3) Duplicazione sul 14, nella regione del braccio lungo 3 1 fino alla parte terminale del braccio
lungo
4) R sta per ring anello, è il 20, l’anello si ricongiunge nella regione del braccio corto 1-3 con la
regione 1-3 del braccio lungo.
Sindrome 5p
È una sindrome cromosomica che riguarda la delezione del braccio corto(p) del cromosoma 5,
fortunatamente ha un’incidenza molto bassa. Questa sindrome viene denominata “cri-du-chat” e
le conseguenze di tale alterazione sono ritardo mentale e deficit dello sviluppo psicomotorio, è
sindrome cromosomica molto grave e non ci sono cure ad oggi. Nl cariotipo di un soggetto
affetto da tale sindrome si può notare una delezione del braccio corto del cromosoma 5.
Fluoroscence in situ hybridization(FISH):
Negli anni ‘60 avvenne la scoperta del cariotipo, e da esso è stato possibile notare la presenza
di mutazioni grazie a un certo potere di risoluzione, in particolare dal bandeggio che guardiamo
sui cromosomi del cariotipo possiamo individuare mutazioni cromosomiche. Con la fluoroscence
in situ hybridization, abbiamo la possibilità di mettere in evidenza delle mutazioni che con lo
schiacciato del cariotipo non erano visibili, questa tecnica ha un potere di risoluzione di 100
kilobasi, lo scopo di questa tecnica è verificare la presenza di una mutazione attraverso una
molecola sonda di dna che si lega tramite ibridazione al corrispondente al gene mutato, essi
sono complementari e antiparalleli tra loro, infine grazie ai marcatori fluorescenti della sonda
riconosco il legame con il gene mutato e quindi confermo la presenza della mutazione. Ogni
molecola di dna è costituita da due filamenti legati da ponti a idrogeno, pongo in una provetta
molte molecole di dna e posso separare i due filamenti di dna (denaturazione) attraverso
diverse tecniche, l’abbassamento del ph creando un ambiente acido, innalzando il ph creando
un ambiente alcalino o aumentando la temperatura. Dopo di che da ogni molecola di dna
ottengo i due filamenti separati(denaturati), successivamente se intendo sapere se qui è
presente una regione che mi inte