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La teoria multiprocesso

Atkinson e Shiffrin hanno proposto una teoria della memoria basata su tre tipi di

memoria distinti: 13

1 Memoria sensoriale: Mantiene le informazioni sensoriali (visive, uditive,

olfattive, tattili) per un breve periodo (uno o due secondi). È suddivisa in

memoria iconica (visiva) e memoria ecoica (uditiva), entrambe caratterizzate

da un'elevata capacità ma con un rapido decadimento.

2 Memoria a breve termine (MBT): Permette di trattenere informazioni per

circa 30 secondi, con la possibilità di estendere questo periodo attraverso la

reiterazione o ripetizione silente. La MBT è limitata nel numero di unità che

può contenere, come indicato dalla famosa regola del “magico numero sette

più o meno due” di Miller.

3 Memoria a lungo termine (MLT): Si concentra sul significato delle

informazioni, piuttosto che sulla forma con cui sono state codificate. È

suddivisa in conoscenze proposizionali (dichiarative) e procedurali. Le

conoscenze proposizionali includono la memoria episodica (eventi personali)

e semantica (conoscenze culturali), mentre la conoscenza procedurale

riguarda abilità motorie e percettive.

La profondità di elaborazione

Craik e Lockhart hanno proposto che la durata della memoria dipende dalla

profondità di elaborazione dell'informazione piuttosto che dal processo di

reiterazione.

L'elaborazione più profonda, che implica un’analisi significativa e contestualizzata

delle informazioni, porta a una migliore ritenzione rispetto a un'elaborazione

superficiale.

Le mnemotecniche

Le mnemotecniche sono tecniche utilizzate per migliorare la memoria. Storicamente,

queste tecniche includevano l’uso di ambienti familiari e schemi mnemonici per

facilitare il recupero delle informazioni.

Tra le mnemotecniche più conosciute ci sono:

· Metodo dei loci: Associa le informazioni a una serie di luoghi noti,

immaginando di percorrere mentalmente questo percorso e incontrare gli

elementi da ricordare.

· Parole piolo: Abbina i numeri a una lista di parole da ricordare.

· Parola chiave: Associa una parola nuova a una parola simile e facilmente

rappresentabile per mezzo di un'immagine.

Il concetto di metamemoria riguarda la consapevolezza del proprio funzionamento

mnemonico e delle strategie per migliorarlo. Studi condotti da Flavell negli anni

Settanta hanno dimostrato che una maggiore consapevolezza metacognitiva può

migliorare le prestazioni mnemoniche.

Sviluppo della memoria

La capacità mnestica si evolve nel corso della vita attraverso diverse fasi:

· Prima infanzia: Memoria motoria e riconoscimento immediato.

· Secondo e terzo anno: Memoria iconica, basata su immagini mentali e

memoria differita. 14

· Dai 4-5 anni: Memoria semantica-linguistica, con tracce mnestiche di tipo

verbale e concettuale.

L’oblio

L’oblio può verificarsi durante diverse fasi della memorizzazione e può essere

causato da fattori come il trascorrere del tempo, l'interferenza, la confusione o

traumi. L’interferenza può essere retroattiva o proattiva, e l’oblio può anche essere

motivato o traumatico.

Il trauma può portare a una perdita di memoria per eventi recenti o addirittura per

intere fasi della vita.

Affinamento mnestico

Per migliorare la memorizzazione, è fondamentale la motivazione e l'interesse, ma

anche tecniche specifiche come il “sleeper-effect” e il rinforzo del ricordo attraverso

situazioni analoghe a quelle della codificazione.

Pensiero

Abbiamo esplorato come la mente umana elabori e memorizzi le informazioni

attraverso un processo complesso di organizzazione cognitiva.

Questo processo non si limita a raccogliere dati, ma crea connessioni significative

tra eventi per dar loro coerenza.

Le esperienze emozionali, ad esempio, sono rappresentate nella memoria come

immagini che includono luoghi, odori, suoni e sensazioni. Queste rappresentazioni

mentali sono alla base del nostro pensiero.

Il pensiero si esprime attraverso il linguaggio, il quale consente di comunicare e

dare struttura alle idee.

Anche se alcuni dettagli nei ricordi possono sembrare sfumati, la traduzione delle

esperienze in parole aiuta a ricostruire e integrare le parti mancanti, conferendo così

coerenza e significato agli eventi ricordati.

In sintesi, la traduzione linguistica è fondamentale per attribuire coscienza e struttura

al pensiero, un argomento che sarà ulteriormente esplorato nei capitoli successivi

del nostro studio. 15

Modulo 2 – Cos’è il Pensiero?

Parlare di “pensiero” sembra apparentemente semplice, considerando che è una

facoltà a cui tutti gli esseri umani dedicano ore e ore ogni giorno della loro vita.

È la prima cosa che facciamo quando ci svegliamo e l’ultima quando andiamo a

dormire, e ci accompagna incessantemente per l’intera giornata.

È naturale chiedersi “che cosa è il pensiero?” e “come funziona il pensiero?”. Il

termine pensiero rivela una delle conoscenze apparentemente più familiari, ma

anche una delle più discusse e controverse.

Si tratta di un tema affascinante, misterioso e complesso, dato che ogni individuo

pensa. Il termine pensiero può indicare sia la facoltà del pensare, cioè l'attività

psichica attraverso cui l'uomo acquisisce coscienza di sé e della realtà esterna, sia

ciascuno degli atti del pensare, e le rappresentazioni che nascono nella mente. In

altre parole, pensiero può designare sia l’insieme dei fatti psichici, sia l’attività della

ragione e dell’intelletto, distinta da quella dei sensi e della volontà.

L’uso del termine nel suo senso più estensivo è diffuso nella filosofia moderna prima

di Kant, specialmente nella tradizione cartesiana, dove la percezione, il sentimento e

la volizione sono considerati “pensieri” come manifestazioni dell’intelletto e della

ragione.

Fin dalla filosofia greca classica, il significato di pensiero come attività conoscitiva

distinta dalla volontà è stato predominante.

In Platone e Aristotele, troviamo due forme di pensiero: nùs, l’intuizione immediata

dell’oggetto mentale, e diànoia, l’attività discorsiva (lògos) che procede attraverso

domande e risposte, affermazioni e negazioni.

Nella tradizione scolastica, il pensiero è inteso come indagine mentale caratterizzata

da processi di riunione, distinzione, ordinamento e confronto, distinto dalla visione

mentale che è più propriamente definita “intelligenza” o “intelletto”.

Kant definisce il pensiero come “conoscere per concetti”, dove il pensiero diventa

conoscenza reale quando i concetti si riferiscono a intuizioni sensibili.

Con l’idealismo romantico, il termine intelletto indica un pensare astratto e separato

dal contenuto.

Tuttavia, il vero pensiero è considerato la ragione, l’attività produttiva di sé stessa e

del proprio oggetto.

Anche nella psicologia, pensiero può designare l’insieme dei fatti psichici o, più

specificamente, l’attività intellettuale-razionale dell’uomo.

Nel primo significato, l’indagine del pensiero si intreccia con la questione della

psicologia come scienza. I fatti psichici hanno una faccia obiettiva, relativamente

facile da cogliere attraverso metodi oggettivi e il contributo di biologia, fisiologia,

matematica, fisica e sociologia.

Tuttavia, il lato soggettivo dei fatti psichici è accessibile solo all’introspezione, un

metodo criticato per essere insufficiente, deformante e non scientifico.

Alcuni ritengono che la psicologia scientifica debba concentrarsi solo sui

comportamenti osservabili e non sugli stati di coscienza descrivibili solo in modo

soggettivo. 16

Tuttavia, è stato argomentato che la psicologia scientifica non può rinunciare alla

verifica introspettiva.

Originariamente, la psicologia si concentrava sugli atti percettivi osservabili,

considerando i processi intellettuali e volitivi consapevoli come non suscettibili di

osservazione obiettiva. La ricerca sui processi di apprendimento da parte di

Ebbinghaus, Thorndike e Pavlov ha dato impulso al comportamentismo, che si è

focalizzato sul comportamento manifesto e sulla soluzione di problemi attraverso

metodi come prove ed errori.

La psicologia dell’inconscio ha contribuito a chiarire i meccanismi delle funzioni

superiori della mente e dei modi in cui l’uomo si adatta alla realtà. Questa

impostazione è condivisa da vari indirizzi di ricerca scientifica del pensiero.

Risolvere Problemi

Perché gli animali hanno sviluppato un cervello?

Il filosofo Karl Popper rispose indirettamente a questa domanda, affermando che

tutta la vita è “risolvere problemi”.

Questa prospettiva biologica considera gli animali come macchine biologiche in lotta

per sopravvivere e riprodursi.

L’evoluzione del cervello animale è vista come lo sviluppo di una macchina per

risolvere problemi.

Spostare il piede in avanti per muoversi, scrivere una poesia o realizzare un dipinto

equivale a risolvere un problema, cioè esprimere emozioni o sentimenti. Molti

psicologi e neuroscienziati condividono questa visione del pensiero come una forma

di risoluzione di problemi.

Gli animali, a differenza delle piante che sono immutabili, devono affrontare

cambiamenti e risolvere problemi per adattarsi all’ambiente. Questo processo può

avvenire attraverso tre modalità: prestabilita, analitica e flessibile, in ordine di

complessità.

Ad esempio, un fungo mucillaginoso, sebbene risolva problemi spostandosi verso il

cibo, non pensa nel senso umano del termine, poiché segue risposte preimpostate

senza formulare idee. In questo contesto, pensare implica usare razionalmente e

oggettivamente la propria mente per analizzare, affrontare una situazione e

formulare idee significative.

Approcci Teorici

Alcune scuole, come il comportamentismo, cercano di evitare la “nozione

superflua” di coscienza, studiando le attività psichiche superiori attraverso

manifestazioni obiettivamente constatabili e misurabili.

Le funzioni come l’apprendimento e la memorizzazione vengono ricondotte alle basi

neurologiche e quantificate.

Altre scuole psicologiche, come quella di Würzburg, considerano il pensiero come

un’attività finalistica. Gli studiosi di Würzburg hanno osservato che l’attività razionale

17

include la formulazione del compito e l’anticipazione schematica della soluzione,

distinguendola dai process

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tigrotta_993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del pensiero e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Dante Bruna.
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