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LE PREPARAZIONI INALATORIE

Con il termine di "aerosol" si intende una sospensione di particelle (liquide o solide), veicolate da un gas (generalmente aria), che ha la proprietà di essere respirata e di subire un impatto con la superficie delle vie aeree.

Il TARGET di queste forme farmaceutiche è l'albero bronchiale e quindi sarà necessario un dispositivo che permetta la deposizione del farmaco nei vari tratti dell'albero respiratorio (tratti alti fino agli alveoli polmonari).

TERAPIA INALATORIA

Nella terapia inalatoria è fondamentale lo studio:

  1. Della FORMULAZIONE: ovvero della forma farmaceutica. Le goccioline o particelle che devono raggiungere l'albero respiratorio sono caratterizzate da 2 tipi di DIAMETRO:
    • Diametro inalabile: è il diametro aerodinamico delle particelle che devono essere inalate e depositarsi in qualsiasi tratto dell'albero respiratorio.
    • Diametro respirabile: è il diametro aerodinamico delle particelle che...

Sono in grado di raggiungere gli alveoli, ovvero il tratto dell'albero respiratorio dove avviene lo scambio gassoso.

Il diametro aerodinamico si definisce come il diametro di una sfera (le particelle si assimilano ad una sfera) che si muove con la stessa velocità di sedimentazione della particella sotto l'azione della forza gravitazionale, in aria calma ed in determinate condizioni di temperatura, pressione ed umidità relativa. È quindi un parametro che è dato dal prodotto del diametro geometrico (dimensione) con la densità e misura la capacità di muoversi quando sottoposta all'azione della forza di gravità in condizioni di aria calma. Siccome entrano in gioco 2 parametri (diametro e densità), una particella di 3 di diametro e con una densità di 2 si muove allo stesso modo di una particella di 6 di diametro e con una densità di 1.

Diametro aerodinamico mediano

Di massa “il diametroIl , in questo caso, èmedio del 50% delle particelle che compongono un aerosol” .La variabilità del diametro delle particelle di un aerosol è misurata dalladeviazione geometrica standard (GSD) che da’ un’indicazione sulladistribuzione dei valori dei diametri particellari inalabili e questo valore ciconsente di dividere gli aerosol in 2 classi:

  1. Monodispersi: con GSD< a 1,22
  2. Eterodispersi: con GSD > a 1,22

2. Del DISPOSITIVO: ovvero del sistema utilizzato per rilasciare la formafarmaceutica. Vengono distinti in due classi:

  • Pressurizzati : sistemi che rilasciano la forma farmaceutica che quasi sempre è formulata come una soluzione che agisce esercitando unapressione che nebulizza la forma farmaceutica liquida. In questo caso ildispositivo è parte integrante della forma farmaceutica.
  • Non pressurizzati : si utilizzano sostanzialmente per erogare polveri

3. Delle INTERAZIONIforma farmaceutica ed il

dispositivotra la particella ed il tratto respiratoriotra la : da questa deriva la cinetica dell'aerosol ovvero qual è la forza che consente il movimento della gocciolinaaerosolizzata nel tratto respiratorio:

Nelle prime vie aeree: l'elevato flusso d'aria vorticoso e la struttura di queste prime vie aeree permette alle particelle di muoversi per impattoinerziale

Successivamente la riduzione del diametro delle particelle e la presenza di un flusso laminare (aria calma) fa si che le particelle si muovono per deposito gravitazionale o sedimentazione

Nella parte finale dell'albero respiratorio, cioè nei bronchioli, non c'è più il flusso di aria e quindi le particelle si muovono per diffusione

Sostanzialmente questo tipo di forme farmaceutiche sono distinte in SISTEMI:

La terapia inalatoria può essere utilizzate per:

  1. PRESSURIZZATI agire localmente dalla mucosa nasale fino ai bronchi

Applicazioni locali: ovvero

per : (spray o aerosol) lo spray viene espulso dal dispositivo

Azione sistemica: sfruttando l’assorbimento attraverso gli alveoli polmonari (parte integrante della forma farmaceutica) dalla forza esercitata da un gas compresso o liquefatto.

I COMPONENTI della forma farmaceutica pressurizzante sono:

  • Gas: propellente
  • Dispositivo: contenitore
  • Valvola: la valvola può essere di due tipi:
    • Continua: eroga il prodotto finché si preme il tasto. Es: quelle dei disinfettanti o dei cerotti spray
    • Dosatrice: eroga quando si preme il tasto un volume prestabilito di prodotto. Il volume erogabile varia al variare dell’applicazione che si vuole fare: L da 25 a 125 per le forme farmaceutiche inalatorie, fino a 5 mL per i spray tonici, ovvero per uso topico (antisettici o anestetici locali, disinfettanti per le ferite, cerotti spray)

Principio attivo ed eccipiente: forma farmaceutica vera e propria. Questi possono essere formulati come soluzioni, emulsioni o

sfruttato. Questo può causare una riduzione dell'efficacia del farmaco e un aumento del rischio di effetti indesiderati. Inoltre, lo spray può essere difficile da dosare correttamente. La quantità di farmaco spruzzato può variare a seconda della pressione esercitata sul dispositivo e della tecnica di utilizzo. Ciò può portare a una somministrazione inadeguata del farmaco o a un sovradosaggio. Infine, l'uso prolungato di spray può causare irritazione della mucosa e delle vie respiratorie. Questo può manifestarsi con sintomi come bruciore, prurito o secchezza delle vie respiratorie. Per minimizzare questi problemi, è importante seguire attentamente le istruzioni per l'uso dello spray e consultare sempre il proprio medico o farmacista in caso di dubbi o preoccupazioni.

Esercita la sua funzione. Non permette la formulazione di molecole molto sensibili, suscettibili anche al minimo riscaldamento, come i farmaci peptidici o proteici: questo perché il farmaco in soluzione viene sottoposto ad una pressione per essere erogato. Bassissima accettabilità da parte del paziente perché il paziente non è in grado di sincronizzare la pressione con l'atto respiratorio.

Esiste la monografia delle preparazioni farmaceutiche pressurizzate.

2. NON PRESSURIZZATI: Per ovviare agli inconvenienti delle forme farmaceutiche pressurizzate sono stati introdotti gli INALATORI A POLVERE SECCA (dry inhaler) che:

Consentono di erogare il farmaco sotto forma di polvere e quindi il principio attivo è in una forma più stabile (perché non si trova in soluzione o in un sistema disperso).

Sono attivati direttamente dal respiro del paziente e quindi:

  • Non c'è la coordinazione erogazione-respiro
  • Non richiede

propellenti e quindi sono meno inquinanti- Il farmaco è inalato all'atto dell' inspirazione.Esistono due tipi di inalatori a polvere secca:

  • MONODOSE = erogano una singola dose di farmaco, generalmente contenuto in una capsula, quindi è necessario caricare il farmaco ogni volta che si deve effettuare l'inalazione.
  • MULTIDOSE = contengono numerose dosi di farmaco. caratteristiche della

PROBLEMA: Questo sistema deve però porre l' attenzione alle polveri perché quelle altamente igroscopiche si aggregano, (assorbono umidità dell'aria) portando ad un aumento del diametro aerodinamico mediano di massa che causa una diversa diposizione delle particelle nel tratto respiratorio. Sostanzialmente

TIPI DI INALATORI PER POLVERI: e forme farmaceutiche sono dispersioni solide in cui il principio attivo viene miscelato con un diluente, che nella. Esistono diversi tipi di inalatori a polvere secca: maggior parte dei casi è il

lattosioMONODOSE: erogano una singola dose di farmaco, generalmente contenuta in una capsula e quindi è necessario caricare il farmaco ogni volta che si deve effettuare l'inalazione

MULTIDOSE: contengono numerose dosi di farmaco per erogare il farmaco nella terapia

I NEBULIZZATORI sono apparecchiature utilizzate per l'inhalazione che permettono di trasformare preparazioni liquide in aerosol. Esistono tre tipi:

Nebulizzatori a membrana: basso costo ma prestazioni poco efficienti perché hanno tempi di nebulizzazione molto lunghi e flussi non sufficienti e non costanti nel tempo, quindi non c'è garanzia della dose erogata

Nebulizzatori ad ultrasuoni: sono veloci e silenziosi. Ciò consente l'aerosol ai neonati e agli animali. Il problema è che gli ultrasuoni riscaldano la soluzione di farmaco e quindi il farmaco può subire dei fenomeni di denaturazione.

Nebulizzatori a pistone: hanno un tempo di erogazione ottimale di circa 5

minuti e consentono di ottenere valori di diametro aerodinamico mediano

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/09 Farmaceutico tecnologico applicativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher iry1210 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia, Socioeconomia e Legislazione Farmaceutiche I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Carafa Maria.