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DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE E CATEGORIE DI ADOTTANTI
Everett M. Rogers (1995) suggerisce un modello che permette la classificazione delle categorie di
adottanti:
• Gli innovatori: avventurosi, a loro agio con un alto grado di complessità e incertezza; hanno accesso
a risorse finanziarie considerevoli (pensate a coloro che hanno adoperato per primi le auto, erano
soggetti che potevano permetterselo). Gli innovatori sono il 2,5%.
• I primi adottanti: Ben integrati nel loro sistema sociale e hanno un grande potenziale di influenza sul
comportamento altrui (leader d'opinione). Loro scelgono e verranno seguiti dalla massa (che si divide
tra maggioranza anticipatrice e maggioranza ritardataria). I primi adottanti sono 13,5%.
• La maggioranza anticipatrice: adottano innovazioni leggermente prima del consumatore medio;
hanno una buona rete relazionale e interagiscono frequentemente con i loro pari. La maggioranza
anticipatrice è il 34%.
• La maggioranza ritardataria: si avvicinano all'innovazione con aria scettica; subiscono la pressione
dei loro pari; solitamente hanno risorse finanziarie scarse. La maggioranza ritardataria è il 34%.
• I ritardatari: adottano solo dopo che tutti hanno adottato, quando sono sicuri che l’adozione non
porti ad un fallimento. Essi basano le loro decisioni principalmente sull'esperienza passata piuttosto
che sull’influenza delle reti sociali; scettici nei confronti delle innovazioni e degli innovatori; devono
essere certi che una nuova innovazione non fallirà prima di adottarla. I ritardatari sono il 16%.
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TRAIETTORIE TECNOLOGICHE E “SEGMENTO ZERO”
Le tecnologie spesso migliorano più velocemente di quanto richiesto dall’esigenze dei clienti e di quanto i
clienti stessi imparano ad adoperarle. Ciò consente alle tecnologie di fascia bassa di soddisfare le esigenze
del mercato di massa. Il mercato di massa inizia a sentire che sta pagando per funzionalità di cui non ha
bisogno. Quindi, se il mercato di fascia bassa viene trascurato, può diventare un terreno fertile per potenti
concorrenti. Il mercato della low-and market è stato coniato "segmento zero" da Andy Grove, ex CEO di
Intel.
In figura vediamo traiettorie tecnologiche che per semplificare non hanno la forma ad S, ma le abbiamo
rappresentate con una linea retta. È possibile che la traiettoria tecnologica offra delle
performance nel tempo che non sono richieste da
determinati acquirenti.
Ci sono degli acquirenti che hanno delle aspettative
nei confronti della tecnologia e possibilmente hanno
anche delle capacità di acquisto ridotte che non
richiedono delle performance così elevate rispetto
ad un determinato prodotto. Essi sono i LOW-AND
MARKET, quel gruppo di consumatori che non
richiede performance elevate.
In questo caso la traiettoria tecnologica potrebbe interessare un mercato di soli consumatori che richiedono
performance fortemente elevate, gli HIGH-END MARKET.
Quindi il low-and market NON viene considerato
affatto, se le performance sono elevate, sono anche
molto più costose e quindi non si produce per il
segmento del low-and market.
Non producendo per questo segmento si può lasciare
spazio a una tecnologia rappresentata da una
traiettoria più bassa (fig. 3.9), che ha performance
più bassa, ma che offre qualcosa che costa meno e
che può servire un mercato meno esigente e meno
abbiente.
Quindi isolare, non considerare il mercato di fascia bassa indicato con “segmento zero”, può portare a degli
errori strategici enormi.
Il "segmento zero" su cui si è concentrata Intel erano i personal computer di fascia bassa. I suoi margini
erano poco attraenti all'inizio ma, con l'avanzare della curva tecnologica, le esigenze del mercato di massa
sono state soddisfatte a un prezzo inferiore rispetto alla tecnologia di fascia alta. Quindi inizialmente puoi
soddisfare il Low-and market, ma se continui a risalire su questa traiettoria puoi intercettare il mass
market, quindi rubi clienti a chi poi è orientato solo a qualità elevata. Quindi è entrata in un mercato che
altrimenti non sarebbe stato soddisfatto e ha acquisito potere di mercato.
Approfondimento su Intel: Fra il 1980 e il 2012, Microsoft ha potuto godere di una posizione inattaccabile,
poiché la dominanza del suo sistema operativo nei personal computer le garantiva un’enorme influenza su
molti aspetti dei settori dell’hardware e del software. Sebbene in quegli anni fossero stati introdotti sistemi
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operativi alternativi (quali per esempio Unix, Geoworks, NeXSTEP, Linux e Mac OS), la quota di mercato di
Microsoft si era mantenuta stabile attorno all’85%. Quindi abbiamo Microsoft che fa da impresa dominante.
Tuttavia nel 2013 la posizione dominante dell’azienda è stata posta seriamente sotto minaccia come mai
prima. Una corsa per conquistare il primato per la generazione futura di sistemi operativi era appena
cominciata è Microsoft non appariva neppure nel plotone di testa.
Come Andy Grove, fondatore e per molti anni a capo di Intel osservò fin dal 1998 in molti settori (per esempio
nell'industria dei semiconduttori nel software, nell'industria motociclistica nei motori elettrici) le tecnologie
migliorano più velocemente di quanto aumenti la domanda di mercato. In termini grafici la curva del
miglioramento tecnologico si pone al di sopra della traiettoria tracciata dall'evoluzione dei bisogni e delle
esigenze del consumatore (fig. 3.8). Come emerge dalle ricerche di Clayton Christensen (1999), le imprese
non poche volte aggiungono ulteriori caratteristiche (velocità, potenza) ai propri prodotti (caratteristiche in
più che si pagano) con tempi troppo rapidi se paragonati alla capacità dei consumatori di assorbire le novità.
Ma perché si chiede Christensen, sono disposte a fornire prestazioni superiori a quelle richieste dalla maggior
parte dei propri clienti potenziali? La risposta all’interrogativo sembra risiedere nella segmentazione del
mercato e nelle strategie di pricing dei fornitori di una tecnologia. Poiché l’intensificarsi della competizione
in un settore tende a comprimere verso il basso prezzi e margini unitari, l’impresa spesso cerca di sottrarsi
alla trappola, provando a “spostare” le vendite dei propri prodotti verso i segmenti alti del mercato, dove le
promesse di performance superiori e di prodotti ricchi di caratteri innovativi potrebbero garantirle margini
più elevati.
Qual è il problema? Noi abbiamo detto che l’innovazione è un imperativo strategico, diventa necessario
perché la competizione erode i margini e se tu innovi puoi assorbire surplus dai consumatori che sono
disposti a pagare l’innovazione.
(Se io ho la possibilità di spendere per l’ultimo modello di IPhone se sono interessata ad un’immagine più
precisa ecc, lo acquisito. Se io volessi l’ultimo IPhone ma il mio budget non me lo permette non lo acquisto.
quindi devi avere la possibilità di acquistare il bene)
Anche se i clienti potrebbero attendersi di ottenere in un futuro prossimo prodotti con prestazioni ancora
superiori, la loro capacità di beneficiare completamente di questi miglioramenti di performance è attenuata
dal dover apprendere l’uso delle nuove caratteristiche introdotte e di adattare a esse il proprio lavoro o il
proprio stile di vita. Così benché entrambe le traiettorie (sia la curva del miglioramento tecnologico, sia la
curva della domanda di mercato) tendano verso l’alto, la prima ha una pendenza maggiore.
Nella figura 3.8 la traiettoria tecnologica comincia in
un punto dove offre un livello di performance
prossimo a quanto domandato dal mercato di
massa. Con il passare del tempo, l’evoluzione della
traiettoria accelera con un ritmo superiore alle
aspettative della maggior parte degli utilizzatori,
poiché le imprese si rivolgono alla fascia alta del
mercato. Quando il prezzo della tecnologia aumenta,
il mercato di massa potrebbe ritenere di rischiare di
pagare troppo per aver in cambio caratteristiche di
poca o nessun’utilità.
3.8 16
Quindi aumenta il tempo, la performance migliora, ma il mercato di massa o il Low-and market (fascia bassa
del mercato) che già è escluso, le esigenze nel tempo del Low-and market sta sotto rispetto alla performance
che ci descrive la traiettoria tecnologica. Nella fig. 3.9, la fascia bassa del mercato non è servita da
alcuna impresa, perché sono performance che non
richiede e che quindi non è disposta a pagare; i
consumatori potenziali che vi appartengono hanno due
alternative: essere disposti a pagare di più per
caratteristiche innovative di cui non hanno realmente
bisogno, oppure farne a meno. Questa zona del mercato
è stata definita da Groove “segmento zero”.
3.9
Per Intel, il segmento zero era il mercato dei personal computer di fascia bassa (quelli venduti a un prezzo
inferiore alla soglia psicologica dei 1000 dollari). Mentre il segmento zero sembrava essere poco attrattivo
in termini di margini, se fosse stato dimenticato dai produttori, sarebbe diventato terreno fertile per imprese
disposte a fornire versioni più semplici di quella tecnologia.
Quindi tu produci computer che costano più di 1000 dollari, il segmento zero è dimenticato, ma qualcuno
Intel si può inserire.
E come ebbe modo di osservare Groove: il trascurato, mal servito e apparentemente non profittevole
segmento “ultimo o zero” del mercato può offrire condizioni favorevoli a un radicale cambiamento delle
regole del gioco competitivo.
Quindi l’imperativo strategico alla continua innovazione, noi ci spostiamo lungo la traiettoria tecnologica,
miglioriamo e serviamo un mercato di massa. (Se ci sono miglioramenti nel tempo, migliora la performance,
tu fai pagare di più, perché il mass market potrebbe non essere servito).
Quindi mentre noi abbiamo studiato che nel tempo il miglioramento della performance può migliorare anche
l’efficienza produttiva e quindi abbattere i costi, qui stiamo dicendo un’altra cosa che man mano che noi
forniamo miglioramento tecnologico lo facciamo perché vogliamo ampliare i margini, questo ampliamento
dei margini comporta un prezzo più elevato del prodotto. stiamo ampliando i nostri margini su prodotti più
performanti escludendo chi alla fine non si può permettere il prodotto più performante. Ma se tu ignori il
segmento zero, puoi lasciare spazio a qualcuno che si inserisce in questo mercato e questo è quello che fece
Intel.
Quando però le imprese che si orientano verso i segmenti bassi del mercato, offrendo tecnologie più
semplici, risalgono lungo la traiettoria del miglioramento