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D'IMPULSO - Servizio completamento

Categorie che hanno un ruolo di integrazione e completamento dell'assortimento. Ad esempio, gli stuzzicadenti.

CATEGORIA PROGRAMMATA

Categorie all'interno dell'assortimento che suscitano interesse e sono emozionale-occasionale: destinate a stimolare entusiasmo e curiosità da parte della clientela. Vi deve essere un focus sulla novità per stimolare l'impulsività. Promozioni tematiche ed eventi per stimolare l'acquisto dei prodotti in maniera impulsiva. L'esposizione deve essere primaria in area calda.

CATEGORIA D'IMPULSO

La comunicazione a livello di prodotto (etichette). Nel momento in cui il consumatore interagisce con il prodotto, le etichette nutrizionali diventano un potente mezzo di comunicazione. Troppo spesso, però, tali etichette risultano troppo complesse poiché ricche di informazioni non chiare o ricche di scritte piccole che il consumatore fatica a leggere. Inoltre,

una lettura attenta di etichette nutrizionali ritenute complesse porterebbe via tempo andando all'interno del supermercato, così a prolungare il tempo di permanenza del cliente. Proprio per ridurre il tempo di permanenza all'interno del supermercato, molto spesso i consumatori utilizzano delle scorciatoie euristiche (ovvero meccanismi adottati dal nostro cervello per sfuggire alle migliaia di input sensoriali a cui siamo esposti all'interno del supermercato). Tali scorciatoie ci permettono di semplificare la nostra scelta affidandoci all'abitudine, in quanto spesso non abbiamo né tempo né capacità cognitive per confrontare tutti i prodotti del supermercato (come invece dovremmo fare secondo le teorie classiche). Dato che l'obiettivo principale del supermercato dovrebbe essere quello di semplificare le nostre scelte, anche le etichette dei prodotti dovrebbero essere semplificate. Ad esempio, il distributore può rendere il processo di scelta più veloce mettendo delle

Etichette intuitive sugli scaffali (health star rating = rating da mezza stella a cinque stelle per indicare la qualità dei prodotti) adatte a soggetti tendenzialmente sani (senza intolleranze/allergie). Alcuni prodotti, però, potrebbero essere sfavoriti in conflitto con l'industria. Inoltre, questi bollini non sono equiparabili a livello globale in quanto non vi è uno standard riconosciuto. L'azienda, in collaborazione con il dipartimento di DESPAR dell'università di Parma, ha deciso di rivedere il contenuto di grassi, zuccheri e sale di circa 300 prodotti a marchio. Per capire come comunicarlo correttamente attraverso dei bollini (impegno benessere vs obiettivo benessere), sono state condotte 50 interviste e 8 focus group. "Obiettivo benessere" "risultato". Al bollino sono state associate parole con accezione.positiva quali "mangiare sano", "stare bene", "salute". "impegno benessere". Al bollino invece, sono state associate all'attività parole relative fisica, sforzo, costanza e alla dieta. Chiaramente, la scelta di "obiettivo comunicazione è ricaduta sul bollino benessere". La comunicazione a livello di categoria/segmento Passare da una logica di prodotto ad una logica di categoria/segmento potrebbe migliorare la reperibilità dei prodotti (accorpati/raggruppati insieme) facilitandone l'acquisto. Inoltre, in questo modo, ci sarebbero meno discriminazioni verso i prodotti meno sani (non + sfavoriti). Dall'altro canto però, questo potrebbe disorientare il consumatore rispetto alle sue abitudini di scelta, basta pensare al consumatore il cui driver di scelta non è la considerazione di un prodotto sano. In questo caso il rischio maggiore è connesso al non acquisto per via della.confusione generata. Per prima cosa è stata individuata l'insegna (Sainsbury's), poi la categoria merceologica (barrette). Dopo di che l'assortimento è stato classificato con l'health star rating e, infine, sono stati individuati 3 segmenti nutrizionali (verde, giallo, rosso). La misurazione della risposta emotiva agli stimoli davanti al display merceologico è stata misurata tramite l'eye-tracking. I risultati hanno evidenziato che, secondo i segmenti nutrizionali, facilita la scelta e promuove prodotti sani. L'esperimento si basava sulla divisione delle merendine in tre scaffali in base ai loro valori nutrizionali e di evidenziare questa divisione tramite l'uso di colori. Sappiamo che i driver di scelta dei consumatori, oltre alla qualità nutrizionale, sono vari (abbiamo il gusto, familiarità, prezzo e...).

Controllo del peso). Difatti, prima dell'esperimento, i risultati hanno evidenziato l'importanza del gusto come driver di scelta. Dopo l'esperimento, però, i risultati hanno evidenziato un sorpasso da parte della qualità nutrizionale. Questo dimostra come la presenza di info-sintetiche ed intuitive possa influenzare il consumatore indirizzandolo verso acquisti più sani.

Il packaging. I primi ad apporre il proprio marchio e a fare comunicazione sul packaging sono i fratelli Smith, produttori di caramelle per la tosse. I due fratelli cominciano ad utilizzare un packaging diverso per "mediche" identificare e diversificare le caramelle da quelle tradizionali (vendute in barattoli di vetro e non brandizzate). Il packaging, dunque, comincia ad essere un mezzo di comunicazione e la carta packaging viene definito "venditore silenzioso" in quanto non è più un mero involucro. Nel 1961, il si contrappone ai consigli del venditore.

Esso è in grado di fornire tutte le info che il consumatore necessiterà per compiere delle scelte corrette in linea ai suoi bisogni. Esso è il processo di progettazione e realizzazione del contenitore, involucro ed imballaggio di un bene. Inoltre, viene considerato come parte di un prodotto e del brand. Difatti, nella letteratura di un'identità marketing viene definito anche come (diventa quasi la 5 P del marketing).

Andando nello specifico, evidenziamo tre diversi livelli di packaging (imballaggio primario/secondario/terziario) a cui associamo tre funzioni (protezione/marketing/conservazione).

- Protezione: grazie alla protezione fornita dal packaging, il prodotto deve garantire gli standard qualitativi previsti per legge e per il rispetto della soddisfazione del consumatore. Inoltre, il prodotto viene protetto dal packaging per evitare gli sprechi (i.e., deterioramento/rottura) e per ridurre gli smarrimenti.

- Marketing: questa funzione comincia ad essere

svolta solo nel momento in cui si comunica direttamente con il consumatore, ovvero nei punti vendita. Gli obiettivi principali sono: - creare un prodotto riconoscibile (il consumatore deve poter associare facilmente il prodotto al produttore); - catturare l'attenzione anche dal punto di vista visivo; - differenziare automaticamente il prodotto dagli altri. Per quanto riguarda gli elementi del packaging, tutti devono essere coerenti con il posizionamento. Gli elementi visivi del packaging sono quelli che noi processiamo in tempi molto brevi: - Forma e dimensione: Noi consumatori siamo portati ad associare il contenuto al contenitore. Tanto più c'è coerenza tra il contenitore ed il prodotto, tanto maggiore è la probabilità di acquistare il prodotto. In alcuni casi la forma di un prodotto può essere identificativa, in altri casi invece essa serve per attirare l'attenzione (basta pensare al tubo delle pringles). Per via dell'euristica della completezza,I consumatori tendono a percepire prodotti contenuti in pack che presentano forma incompleta (ad esempio con buchi) come quantitativamente inferiori rispetto ai pack che presentano forma completa. Varia a seconda di chi utilizza il prodotto, dell'occasione. In quanto alla dimensione del pack, essa dipende dall'uso, dall'acquisto d'impulso - della natura (ridotta per acquisti grandi formati per acquisti programmati). A tal proposito, la monoporzione ci porta a pensare di mangiare un prodotto in maniera contenuta. In realtà, come scritto nella slide, è stato scoperto che le dimensioni contenute spingono a consumare di più. Questo bias (distorsione percettiva) viene sfruttato dalle aziende per aumentare il consumo offrendo al consumatore i multipack. Il multipack nasce proprio con l'obiettivo di aumentare il consumo del prodotto. Materiale: Il materiale deve essere funzionale alla tipologia di prodotto, alle modalità di conservazione (che variano anche a seconda del clima).

Del paese in cui il prodotto è commercializzato). Una volta consumato il contenuto, il packaging diventa per noi un rifiuto da smaltire: in questo caso, l'obiettivo principale è quello di ridurre i costi. La riduzione dei costi è strettamente legata alla riduzione della quantità di materiale che viene utilizzato (prodotti sfusi, materiali riciclati ecc ecc). Ne consegue che esso ci aiuta a capire il grado di sostenibilità del prodotto.

Colore e grafica: Molto spesso il colore è indicativo del gusto. Difatti, maggiore è la coerenza sarà la probabilità d'acquisto poiché semplifica il processo di scelta. Tra colore e prodotto, maggiore è bene specificare che alcune volte la mancata coerenza tra colore e prodotto, per scelta di differenziazione e innovazione, può essere un successo (es. Gatorade: blu. Dal punto di vista visivo, l'attenzione il colore insolito della bibita cattura del consumatore). L'incongruenza!!

ricazione, ingredienti, data di scadenza) - info aggiuntive (valori nutrizionali, certificazioni, avvertenze) La disposizione degli elementi informativi deve essere chiara e leggibile, evitando sovrapposizioni o confusione. Inoltre, è importante utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile per tutti i consumatori. Infine, la scelta dei colori può influire sull'aspetto sensoriale del prodotto. Ad esempio, colori vivaci e accesi possono attirare l'attenzione e suscitare interesse, mentre colori più tenui e pastello possono trasmettere un senso di delicatezza e raffinatezza. In conclusione, la formattazione del testo utilizzando tag html può contribuire a rendere il contenuto più chiaro, leggibile e attraente per i lettori.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
28 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher af_123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Food management e sostenibilità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT o del prof Grandi Benedetta.