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PERCHÉ VALORE AZIONI
il valore dell’azione cresce al crescere del fatturato e degli utili della società
➔ cresce quando il mercato in cui opera la società è in crescita
➔ quando il tasso di interesse diminuisce (minori costi per gli interessi, quindi, aumento degli utili)
➔ I FATTORI CHE DETERMINANO LA DOMANDA DI MONETA
IL RUOLO DEL REDDITO : maggiore è il reddito e maggiore sarà la quantità di denaro richiesto per
poter essere speso. La domanda di moneta come mezzo di scambio sarà:
=
Lm: domanda di moneta in termini reali
k: costante che esprime il rapporto tra domanda di moneta e reddito nazionale Y
DOMANDA DI MONETA IN TERMINI REALI
È il rapporto tra la moneta nominale e il livello dei prezzi:
Quando si decide di prelevare soldi dal bancomat si ha in mente quali sono i prezzi dei beni che si
intende acquistare. Se i prezzi sono alti si preleverà di più. La Lm sarà espressa in termini di capacità di
acquisto, ossia in termini reali, e dipenderà sostanzialmente del reddito.
IL RUOLO DEL TASSO DI INTERESSE: per la domanda di moneta con finalità di riserva di valore il
fattore determinante è il tasso di interesse. La moneta non genera tassi di interesse, a differenza dei titoli
obbligazionari. Quando gli interessi sono bassi non si perde un granché a detenere contanti, quando gli
interessi sono alti la somma persa sale.
La domanda di moneta varia in modo inverso ai tassi di interessi.
Quando il tasso di interesse sale diminuisce la domanda, al contrario quando il tasso di interesse
scende. Quindi: = − ℎ
h: costante che esprime il rapporto tra domanda di moneta e tasso di interesse
i: tasso di interesse LA FUNZIONE DELLA DOMANDA DI MONETA
Volendo rappresentare la domanda di moneta con un’unica formula si avrà:
= − ℎ
Quando cresce la domanda di moneta diminuisce quella dei titoli obbligazionari (usi alternativi della
quantità di moneta limitata). La domanda di titoli aumenta al crescere del tasso di interesse nominale,
confermando che quando si accresce il tasso di interesse nominale la domanda di moneta diminuisce.
LE TEORIE SULLA DOMANDA DI MONETA
1. teoria quantitativa della moneta
2. teoria sulle scelte di portafoglio
3. teoria di Baumol – Tobin sui costi di detenzione della moneta
1. TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA
Si basa sull’equazione quantitativa della moneta:
=
M: quantità nominale di moneta
V: velocità di circolazione rispetto alle transazioni, ossia il numero di volte che la moneta cambia di mano in un dato periodo per
effettuare il numero di transazioni
P: prezzo che mediamente viene pagato in una transazione
Tr: numero di transazioni
MV: quantità di moneta che è circolata in un sistema economico in un dato periodo di tempo (un anno)
PTr: valore totale degli scambi nel sistema economico nello stesso periodo di tempo (un anno)
Se V è costante, M rappresenta la domanda di moneta e dipende dal livello dei prezzi e dal numero delle
transazioni (in un paese con un PIL basso c’è bisogno di meno moneta rispetto a un paese con un PIL
elevato). Il valore delle Tr è proporzionale al valore monetario della produzione.
Quindi si può sostituire Tr con Y e l’equazione diventerà:
×à = ×
× = ×
In questo caso la velocità di circolazione rispetto al reddito indica il numero di volte in cui la moneta
esistente nel sistema economico cambia di mano per entrare nel reddito nazionale in un dato periodo di
tempo.
Se aumenta la quantità di moneta in circolazione aumenta l’inflazione (P). Secondo questa teoria la
Banca centrale controlla l’offerta di moneta mantenendola stabile, mantenendo così stabile anche il
livello dei prezzi, e si controlla l’inflazione.
2. LA TEORIA SULLE SCELTE DI PORTAFOGLIO
Secondo questa teoria, le persone detengono una parte della loro ricchezza in moneta e una parte sotto
forma di attività alternative (ad esempio: titolo, depositi bancari).
La domanda di moneta dipende dal rischio e dal rendimento che sono offerti dalla moneta e dal rischio e
dal rendimento delle attività alternative che gli individui possono detenere al posto della moneta.
La teoria, inoltre, sottolinea come la domanda di moneta dipenda dalla ricchezza totale, poiché da
questa dipende l’entità del portafoglio che viene ripartito tra moneta e attività alternative.
La funzione di domanda di moneta diventa:
= (, , π, ℎ)
rs: tasso di rendimento reale atteso dalle azioni
rb: tasso di rendimento reale atteso dalle obbligazioni
πe: tasso di inflazione atteso
Wh: ricchezza in termini reali
Un aumento di rs o di rb riduce la domanda di moneta, in quanto le attività alternative rendono di più.
Anche un aumento dell’inflazione attesa riduce la domanda di moneta, poiché la moneta diventa meno
conveniente (perdita di valore per aumento prezzi). Un aumento di Wh aumenta la domanda di moneta,
portafoglio più grande ed in proporzione aumenta la moneta detenuta.
3. LA TEORIA DI BAUMOL – TOBIN SUI COSTI DI DETENZIONE DELLA MONETA
Ipotesi: la moneta è detenuta per provvedere agli acquisti. Se è vero che detenendo moneta ho un
costo in termini di interessi, dovrò sostenere un costo ed un fastidio anche quando dovrò andare in
banca a prelevare. Il costo di detenere moneta è dato:
= + = /2 + Λ
Λ: costo di ogni viaggio in banca
N: numero di prelievi
i: tasso d’interesse
C: spesa complessiva che dipende dai consumi
C/N: valore del prelievo
C/2N: media del denaro liquido che si detiene nel periodo 1/N
Ipotesi:
Λ: 10€ viaggio in banca
N: 24 volte (2 al mese)
C: 12.000€
i: 5% = /2 +
Λ = 0, 05× ( 12. 000/24
)×1/2 + ( 10×24
) =
0, 05×500/2 + 240 = 0, 05×250 + 240 = 12, 5 + 240 = 252, 5
Il costo totale di detenere i soldi in tasca e non in banca è di 252,5€. Il vero costo è quello di andare in banca ossia 240€.
L’OFFERTA DI MONETA
quantità di moneta messa in circolazione in un sistema economico
È definita come la (dati 2011)
Aggregati Valori in mld
Attività rientranti negli aggregati monetari
monetari di euro
Cc Banconote e monete circolanti (base monetaria) 152
M1 Cc + depositi immediatamente liquidabili (es. c/c) 776
M2 M1 + depositi liquidabili entro 24 ore 1.164
M2 + raccolta bancaria “pronti contro termine”, quote di fondi
M3 monetari, titoli di mercato monetario e obbligazioni con 1.247
scadenza originaria fino a 2 anni
L M3 + buoni di risparmio e titoli di Stato a breve termine -
Per le decisioni di politica monetaria viene utilizzata come base informativa M1 e M2 mentre L non viene
nemmeno stimata. L’autorità monetaria (Banca Centrale) emette moneta, non più in base alle riserve
auree e valutarie che possiede, ma in base alla politica economica che si prefigge di raggiungere
(mantenimento del valore della moneta, ossia bassa inflazione). Se c’è pericolo di inflazione la Banca
Centrale diminuisce l’offerta di moneta, mentre se vi è elevata disoccupazione la Banca Centrale
potrebbe aumentare l’offerta di moneta per stimolare la produzione e ridurre la disoccupazione.
Come fa la Banca centrale ad immettere moneta nel sistema economico?
I CANALI DI IMMISSIONE DI MONETA
1. Banca Centrale – Tesoro: si tratta di anticipazioni al Ministero dell’economia che la Banca
Centrale effettua per consentire il pagamento delle spese dello Stato, ricevendo in cambio titoli di
Stato (non sono più ammesse).
2. Banca Centrale – sistema bancario: sono prestiti che la Banca centrale eroga alle banche, le
quali a loro volta fanno prestiti ai propri clienti (è il canale principale).
3. Banca Centrale – operatori economici: attraverso l’ufficio di cambio (Uic), la Banca centrale
raccoglie le divise estere dando in cambio valuta nazionale a tutte le banche che le consegnano,
avendole ricevute dai propri clienti.
4. Banca centrale – possessori di titoli: si tratta di operazioni di mercato aperto, basate sullo
scambio di titoli con le banche, che poi li vendono o acquistano dai propri clienti.
Tutte le volte che si ha un passaggio di moneta dalla Banca Centrale ad un qualunque altro soggetto, si
ha creazione di moneta, ossia aumento della quantità di moneta in circolazione. Quella detenuta dalla
Banca Centrale non viene conteggiata nell’offerta di moneta in quanto non entra nel sistema economico.
IL RUOLO DELLE BANCHE
L’offerta di moneta non è determinata solo dall’autorità monetaria, ma è influenzata anche dal
comportamento delle banche commerciali. Il sistema bancario funziona con il cosiddetto sistema con
riserve parziali (stabilite dalla BC).
Esempio: se un risparmiatore deposita 100€, la banca trattiene 5€ come riserva, gli altri 95€ sono
utilizzati per prestiti alle imprese o ai consumatori o in investimenti come l’acquisto dei titoli. I 95€
impiegati finiscono di nuovo in banca, che tratterrà la riserva e utilizzerà il rimanente e così via. Si
moltiplica la moneta.
LA TEORIA SUL SISTEMA BANCARIO CON RISERVE PARZIALI
Se aumenta il tasso di riserva parziale diminuisce la moneta in circolazione. Secondo questa teoria,
l’offerta di moneta dipende dalla base monetaria, dal rapporto riserve-depositi e dal rapporto
circolante-deposito, ossia da 3 variabili:
1. la base monetaria (B), costituita dal circolante (Cc) e dalle riserve bancarie (Rb).
2. il rapporto riserve-depositi (rd), frazione dei depositi (D) che le banche detengono come riserve (Rb).
3. il rapporto circolante-deposito (cd), quantità circolante (Cc) detenuta dal pubblico in proporzione
all’ammontare dei propri depositi in c/c D.
’offerta di moneta = +
L sarà:
base monetaria = +
La sarà:
+ /+1
Dividendo dividendo per D
=
+ /+/
Dove e
= / = /
Si avrà: = [
(
+ 1
)/
(
+
)
] =