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OSMOLITI ATTIVI
numero determina il valore della tonicità. legge di van’t
Quando si parla di tonicità, cioè di scambi idrici, nei sistemi siologici, alla
Ho ϕ
si aggiunge un’altra variabile (sigma) che è il DI DIFFUSIBILITÀ’
COEFFICIENTE
0 a 1:
della molecola in soluzione che può variare da
- soluto è indi usibile ϕ=1
se il ed è
osmolita e cace
chiamato perché il potere
osmotico è completo (come proteine, fosfati
organici, Na il quale può attraversare la
membrana ma è funzionalmente indi usibile
perché ci sono dei sistemi di trasporto attivi
che si occupano di riportarlo fuori come la
pompa sodio-potassio)
- soluto è di usibile ϕ=0
se il è chiamato
osmolita ine cace (è quindi un soluto che
ff ff ff
ff ffi ff ff ffi fi fi ff fi ff fi ff fi ff ff ffi ff fl
non ha e cacia dal punto di vista osmotico)
Una caratteristica importante è che in (condizioni normali)
CONDIZIONI DI ISOTONIA
cioè quando l’acqua passa nei due sensi in maniera uguale senza modi cazione del
attivo
volume cellulare, il mantenimento del volume cellulare è comunque un processo
con consumo di energia (ATP) per mantenere la corretta omeostasi della cellula.
Ad esempio se si blocca l’azione della pompa Na-K nonostante inizialmente le condizioni
siano di isotonia, la cellula aumenta di volume e va incontro a lisi.
che descrive il passaggio netto di acqua
Questo è spiegato dall’ EFFETTO DONNAN
tra un compartimento e l’altro, in ragione del fatto che in uno dei due compartimenti
ci siano anioni indi usibili. Una conseguenza dell’e etto Donnan è che tra i due
compartimenti si stabilisce una di erenza di pressione osmotica: la pressione osmotica è
maggiore nel compartimento contenente lo ione (anione) indi usibile
:
ESEMPIO immaginiamo un recipiente diviso da una membrana in due compartimenti (1
e 2) che contendono una soluzione di KCl (compartimento 1) e una soluzione di
t=0
proteinato di K (compartimento 2) che al hanno la stessa concentrazione di soluti
(quindi non c’è passaggio di acqua). Immaginiamo inoltre che la membrana sia
permeabile al K e al Cl ma NON alle proteine. Gli ioni Cl di ondono da 1 a 2 secondo il
loro gradiente di concentrazione, tuttavia quando uno ione con carica negativa passa in
Equilibrio di Gibbs-Donna
un altro compartimento si porta dietro questa
carica per cui nel compartimento 2 si avrà un
eccedenza di cariche negative e quindi si viene a
gradiente elettrico
creare anche un
transmembranario che li spinge in direzione
opposta (verso il compartimento 1).
Il gradiente elettrico creato dalla di usione degli
ioni Cl richiama ioni K da 1 a 2, ma così facendo
gli ioni K creano, a loro volta, un gradiente di
concentrazione che li spinge in direzione
opposta (verso il compartimento 1). All’equilibrio
[ K ] [
Cl ]
si arriva quando la forza che spinge gli ioni per gradiente elettrico è uguale a quella
Dalla relazione 1 2
[ K ] [
Cl ]
che spinge gli ioni in maniera opposta per gradiente chimico Cl e K si
quindi
1
2
spostano quindi in maniera uguale e opposta a cavallo della membrana secondo
due gradienti. All’equilibrio sono diverse le concentrazioni ioniche (che prima ai due lati
deriva la relazione di Donnan: [ K ] [
Cl ] [ K ] [
Cl ] Relazione di Donnan
1 1 2 2
della membrana erano uguali), infatti al t=f la concentrazione totale degli ioni di usibili (K
e Cl) è maggiore nel compartimento 2 dove si trova l’anione indi usibile, per cui si ha un
ossia i prodotti delle concentrazioni degli ioni permeanti nei due compartimenti sono ug
aumento della pressione osmotica nel compartimento 2 e si crea quindi il gradiente che
permette il passaggio di acqua (per vani care il gradiente che si era creato).
Quindi le cellule del nostro organismo, bagnate nel liquido intracellulare isotonico, sono
etto Donnan
soggette all’e e se questo si instaura comporta una disparità di pressione
osmotica tra l’interno e l’esterno della cellula, che causa a sua volta l’ingresso di acqua e
il rigon amento della cellula. La cellula però non si rompe perché grazie ai meccanismi di
trasporto attivo (pompa sodio-potassio) mantiene costanti i gradienti di concentrazione a
Infatti bloccando la pompa Na-K la cellula si rompe perché
cavallo della membrana.
l’attività della pompa contrasta l’e etto Donnan in condizioni di isotonia (perchè
continuamente con il suo funzionamento porta fuori all’esterno lo ione Na, non
alimentando il funzionamento di Donnan). Grazie alla pompa si sviluppa inoltre un
fi ffi ff ff ff ff ff fi ff ff ff ff fi ff
potenziale elettrico negativo all’interno che in base al gradiente fa uscire lo ione Cl
(pericoloso per via dell’e etto Donnan)
Se c’è una quindi le concentrazioni di Na
CONDIZIONE DI NON ISOTONIA,
nell’organismo aumentano (basta anche un 3% di Na a variare l’isotonia) succede che
aumenta,
l’osmolarità l’acqua esce dalla cellula (per vani care il gradiente formato) e la
soluzione diventa quindi la cellula raggrinzisce.
IPERTONICA
Le cellule sia che perdono o acquistino volume, necessitano di tornare al loro volume
iniziale poiché delle variazioni del volume intracellulare causano dei de cit funzionali.
strategie di difesa stress osmotici.
Pertanto la cellula adotta delle per fronteggiare gli In
diminuzione volume aumentare
risposta alla del cellulare, la cellula tenderà ad la
captazione di soluti, aumentando concentrazione intracellulare.
in tal modo la loro
Così facendo l’acqua seguirà il gradiente osmotico passando dal compartimento
extracellulare a quello intracellulare. Per aumentare la captazione di soluti (Na, K, Cl), la
cellula utilizza dei trasportatori a cotrasporto, un’altra strategia per aumentare la
catabolismo
concentrazione dei soluti intracellulare prevede l’attivazione del cioè la
cellula inizia a degradare macromolecole in monomeri (generando osmoli idiogeniche)
volume aumenta,
richiamando acqua. Nel caso in cui il cellulare la cellula tenderà ad
espellere soluti diminuendo concentrazione intracellulare,
la loro in particolare la
canali ionici
cellula apre dei stimolati da stimoli meccanici ed in inoltre aumenterà la sua
attività anabolica sintetizzando macromolecole.
FORZE DI STARLING plasmatico interstiziale
Il usso di acqua fra il compartimento ed deve attraversare una
capillari
membrana diversa da quella cellulare, ovvero l’endotelio. I infatti sono delle
strutture vascolari molto distribuite, adibite agli scambi perché possiedono una parete
cellule
molto sottile con diametro di qualche micron, costituita da una palizzata di
endoteliali che hanno fra di loro dei pori attraverso i quali passano tutte le sostanze
sciolte nel plasma perché sono in nitamente più piccole dei pori ad eccezione delle
proteine plasmatiche che non riescono a passare (soluto indi usibile). Da ciò si determina
che, dal momento che non c’è una barriera che si oppone al movimento dei soluti, la gran
di usione
parte degli scambi tra plasma e interstizio, di acqua e soluti avvengono per
semplice, quindi a cavallo della barriera endoteliale il liquido interstiziale e plasmatico
hanno sostanzialmente (non del tutto) la stessa composizione ionica e di soluti (elettroliti,
gradiente
soluti organici, trigliceridi, amminoacidi) in quanto ogni soluto, seguendo il suo
di concentrazione, passa tra i pori e quindi si equilibra con l’interstizio, raggiungendo in
entrambi i compartimenti la stessa concentrazione, con l’unica di erenza che
nell’interstizio le proteine sono sostanzialmente assenti, mentre si concentrano nel
plasma. In realtà gli elettroliti tra liquido interstiziale e plasma non sono del tutto uguali
di
(c’è un pò più di sodio dentro e un pò più di anioni fuori) perché c’è l’equilibrio
Donnan secondo il quale se da un lato, quindi nel plasma, ci sono anioni indi usibili
(proteine plasmatiche), questi spostano leggermente il valore della concentrazione degli
elettroliti che invece di ondono, si avranno quindi più cationi di usibili (Na) dalla parte
delle proteine (quindi nel plasma) e più anioni di usibili dall’altra parte (interstizio).
Approssimativamente però si tende ad ignorare l’e etto Donnan delle proteine e si
considera sostanzialmente uguale la composizione ionica e di soluti (sempre ad
eccezione delle proteine) tra plasma e interstizio.
proteine plasmatiche soluti indi usibili
Le costituiscono dei (osmoliti e caci), generano
quindi un gradiente osmotico tra plasma e interstizio che richiama acqua e conferiscono
pressione osmotica pressione
quindi al compartimento plasmatico una (chiamata
oncotica) leggermente diversa dall’interstizio, quindi un’ osmolarità maggiore.
fl ff ff fi ff ff ff fi ff ff ff fi ffi ff ff
La pressione oncotica è quella forza di richiamo d’acqua in un compartimento in
cui le proteine sono più concentrate rispetto a fuori. Il valore della pressione oncotica
25-28 mmHg.
di richiamo d’acqua è di circa Mentre la di erenza di pressione oncotica
1,4
(gradiente osmotico) a cavallo dell’endotelio tra plasma e interstizio è di circa
mosmol/L (che è una frazione molto piccola dell’osmolarità dei liquidi corporei)che
26 mmHg.
equivale a circa
Andando a convertire anche l’osmolarità in mmHg:
1mosmol/L sono circa 19 mmHg
300 mosmol/L 5700 mmHg
sono circa
Nonostante tra plasma (dei capillari) e interstizio il principale meccanismo di scambio di
acqua e soluti è la di usione, una piccola parte signi cativa degli scambi tra plasma e
interstizio di acqua e soluti sono governati dalle FORZE DI STARLING.
forze di Starling che
Le sono un complesso di forze (presenti in tutti i distretti endoteliali)
regolano lo scambio, tra plasma e interstizio a cavallo della membrana endoteliale nei
volumi di acqua insieme a tutti i soluti in essa presenti
capillari ematici, di che prende
usso di massa idrico
il nome di (che non è una di usione perché essa riguarda il
singolo soluto che si muove per gradiente di concentrazione, ma è un usso di massa in
maniera quasi libera).
L’acqua nell’organismo, si sposta tra due compartimenti (in questo caso plasma e
interstizio) in funzione di due forze (di Starling):
1. la (nel capillare e nell’interstizio)
PRESSIONE ONCOTICA pressione del
2. la (nel capillare e nell&rsq