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Estratto del documento

ES:

- la suddivisione delle fibre delle radici posteriori in numerose collaterali sui

motoneuroni spinali

- la divergenza di una fibra motrice sulle fibre muscolari

Principio della convergenza dei circuiti neuronali

Convergenza di due o più fibre su un neurone

ES:

Su un motoneurone terminano in media circa 6000 fibre provenienti dalla periferia e

dal SNC formando sinapsi eccitatorie o inibitorie

Significato funzionale della convergenza

Modulazione dell’attività neuronale:

elaborazione / integrazione dei processi inibitori ed eccitatori che si svolgono a livello

della membrana.

Che determina l’azione finale del motoneurone

Circuiti di inibizione semplice

Inibizione antagonista:

ES. contrazione miscolare: inibizione sui muscoli antagonisti

Inibizione a feedback: inibizione retroattiva su quelle cellule da cui sono state attivate.

(circuito di Renshaw)

Retroazione positiva

Retroazione eccitatoria su cellule già eccitate

Circolazione dell’eccitazione con mantenimento dell’attività per un tempo maggiore:

memoria a breve termine

Potenziamento post-sinaptico

l’uso ripetuto di sinapsi con aumento dei potenziali sinaptici

processo di apprendimento

Depressione sinaptica

Quando i potenziali postsinaptici durante o dopo un terno di stimoli, sono più piccoli di

quelli di controllo

Probabilmente hanno luogo in molte parti del sistema nervoso come correlati neuronali

dell’abitudine (assuefazione)

Sistema nervoso

E’ un sistema che non solo ci interfaccia con l’ambiente ma elabora anche

comportamenti autonomi.

Nei SNC semplici: percezione-elaborazione –memoria = comportamento

Nei SNC complessi con lo sviluppo delle funzioni superiori ( filogenesi), non vi è solo la

risposta all’ambiente ma l’elaborazione di comportamenti autonomi (sfera emotiva,

creatività etc…)

Il sistema nervoso umano comprende il cervello, il midollo spinale e i nervi che

partono da entrambe queste strutture

MORFOLOGIA GENERALE: sostanza grigia, sostanza bianca

Cranio

Scatola cranica o neurocranio

 Massiccio facciale

14 - sfenoide

- etmoide

- vomere

- ossa nasali

- mascellari

- zigomatiche

- palatine

- mandibola

- cornetti

Scatola cranica

Base

 Osso occipitale

– Ossa temporali

– Etmoide

– Sfenoide

– frontale

Volta

 Parietali

– Temporali

– Occipitale

– Sfenoide

– frontale

liquor

100-130 cc

 Trasudato

 Isotonico rispetto al plasma

 ¼ nelle cavotà encefaliche

 ¾ spazio sub aracnoideo

Viene prodotto a livello dei plesso coroidei

 Viene riassorbito dai capillari delle pareti dello spazio sub aracnoideo

Protezione

Nutritizie

Regolazione del flusso di sangue alle formazioni del sistema nervoso

Meningi

Dura

Arcnoide

Pia

Funzione: protezione

Sono involucri connettivali

Esse delimitano

- spazio epidurale

 - spazio sub durale

 - spazio sub aracnoideo

Dura madre

Falci (estensione in senso verticale)

Grande falce cerebrale

– falce cerebellare

15

Tentorio (estensione in senso orizzontale)

- tentorio cerebellare

- diaframma della sella

- tende olfattive

Aracnoide encefalica

Spazi sub aracnoidei

solchi----rivoli

anfrattuosità encefaliche---- cisterne

cisterna del chiasma

cisterna cerebello midolallare

cisterna laterale del ponte

cisterna silviana

La barriera ematoencefalica

Nei tipici capillari sistemici gli scambi delle piccole molecole idrofiliche hanno luogo

attraverso i pori per diffusione semplice; alcune proteine vengono trasportate per

transcitosi. I capillari cerebrali presentano giunzioni strette e le molecole idrofiliche

devono essere specificamente trasportate; non si verifica la transcitosi

Tra le cellule endoteliali adiacenti dei capillari dell’encefalo esistono giunzioni serrate.

Giunzioni simili tra i capillari non esistono in nessun’altra parte del corpo. L’encefalo

deve essere accuratamente protetto sia da variazioni del suo ambiente ionico, sia da

molecole potenzialmente tossiche che riescono a penetrare nel sistema vascolare

Midollo spinale

E’ contenuto nello speco vertebrale e termina a livello del corpo della

seconda vertebra lombare con il cono midollare

Duplice ruolo:

-centro di numerosi riflessi nella vita di relazione e vegetativa

 -importante via di conduzione

 HA LA FORMA DI UNO STELO COLINDRICO

 FLESSIBILE

 ELASTICO

 Più COMPATTO

 PROTETTO DALLE MENINGI SPINALI E DAL LIQUOR

 Cono midollare

 Filamento terminale

 Cauda equina

 Rigonfiamento cervicale

 Rigonfiamento lombare

Sulla superfice del midollo si osservano dei solchi

Solco o fessura mediana anteriore

Solco o fessura mediana posteriore

Solco intermedio anteriore

Solco laterale anteriore

Solco laterale posteriore

Solco intermedio posteriore

Cordoni 3 per ogni antimero :

16 anteriore

laterale

posteriore

MS: Costituito da sostanza grigia a forma di H con due corna anteriori e

 due posteriori

Sostanza bianca che circonda la grigia raccolta in 6 cordoni 2 anteriori

 2 laterali 2 posteriori

Ha una disposizione metamerica

 8 cervicali

 12 toracici

 5 lombari

 5 sacrali

 3 coccigeo

Ogni metamero è fornito di un paio di radici anteriori più un paio di radici posteriori

che si uniscono dando origine al nervo spinale

Mezzi di fissità

Continuità con il bulbo

 Radici dei nervi spinali

 Filamento terminale

 Legamenti denticolati: arcate fibrose che si portano dai due cordini laterali alla

 dura madre (sistema cardanico)

Le radici anteriori sono efferenti o motrici

17

Le radici posteriori sono afferenti o sensitive

Costituito da sostanza grigia ha forma di H con due corna anteriori e due posteriori:

molto più rappresentata a livello dei rigonfiamenti cervicali e lombari

Sostanza bianca che circonda la grigia raccolta in 6 cordoni 2 anteriori 2 laterali 2

posteriori: con massimo spessore a livello del tratto cervicale e lombare

Struttura della sostanza grigia

Cellule funicolari: occupano i territori del corno posteriore e trattasi di cellule

somatosensitve e viscerosensitive

proiezione

associazione

Cellule del 2 tipo di golgi: posizione diffusa nella sostanza grigia: funzione

associativa (elementi internuciali-il neurite non abbandona la sostanza grigia)

Cellule radicolari: sono situate nella porzione anteriore, il loro neurite fuoriesce da

nevrasse attraverso le radici anteriori

Visceroeffettrici

– Somatomotrici:

– motoneuroni alfa --- fibre muscolari principali

 Motoneuroni gamma – fibre intrafusali

Struttura della sostanza bianca

Fasci di proiezione

ascendenti : vie della sensibilità

spino-talamico e tettale (lemnisco mediale)

spino cerebellare

sistema extralemniscale

Discendenti: decorrono nei cordoni antero-laterale

fascio piramidale

origine dalla corteccia motrice

fascio extrapiramidale

Fasci di associazione: in cui i due tipi di fibre coesistono

Vasi del midollo arterioso

Rete extramidollare

 A spinali anteriori

– A spinali posteriori

– A spinali laterali (radicolari)

– Ricca di anstomosi

Rete intramidollare

Deriva dalla rete sub piale extramidollare e penetra nel midollo spinale

- dispositivo circolatorio terminale

Venoso

Vene intramidollari

Vene estramiidollare

RIFLESSI: Sono dei circuiti neuronali

18

Sono risposte dovute a quei circuiti per l’effettuazione di programmi elementari di cui

l’organismo può disporre senza l’intervento delle strutture corticali del SNC.

Senza che ne siamo coscienti

Reazioni streotipate dell’organismo verso stimoli sensitivi

E’ un cambiamento dell’attività neuronale in senso inibitorio o eccitatorio

Finalità: salvaguardare in maniera veloce l’integrità dell’organismo

Arco riflesso

E’ la via anatomica su lungo la quale si sviluppa il riflesso

Recettore

Via afferente

Neurone centrale

Via efferente

Effettore

Arco riflesso monosinaptico

Il neurone centrale è uno: c’è solo una sinapsi centrale.

Il recettore e l’effettore sono nello stesso organo

ES: Riflesso monosinaptico da stiramento nella muscolatura scheletrica

Rappresenta una eccezione in quanto il numero dei neuroni centrali di un riflesso sono

sempre maggiori di uno

Fuso Neuromuscolare

L’attività dei fusi neuromuscolari provoca di riflesso la contrazione muscolare

(arco riflesso) e contemporaneamente hanno connessioni inibitorie sui motoneuroni

antagonisti.

Lo stiramento dl muscolo porta all’attivazione del fuso neuromuscolare cui consegue

l’eccitazione monosinaptica del motoneurone che si esprime in una contrazione e

quindi l’accorciamento del muscolo. Questo riflesso è particolarmente importante per

il mantenimento del tono muscolare

ESEMPIO:Riflesso patellare

Piccola flessione del ginocchio porta ad uno stiramento del quadricipite ed ad un

aumento dell’attivazione dei fusi e l’eccitazione dei motoneuroni alfa del quadricipite

che compensa l’iniziale flessione.

Arco riflessi polisinaptici: Comune la caratteristica è la partecipazione di un maggior

numero di neuroni centrali alla risposta riflessa (vie polisinaptiche)

Riflesso polisinaptico

Il recettore e l’effettore sono spesso in organi o strutture diverse (riflessi estranei)

Riflessi vegetativi

 Riflessi motori polisinaptici

Esempio:

Riflesso di succhiamento o nutrizione

i recettori sono nelle strutture sensibili cutanee (labbra e capezzoli)

 gli effettori sono i muscoli delle labbra, delle guance, della lingua, del

 faringe e gabbia toracica

19

Riflesso polisinaptico

Attività più complicata

La risposta riflessa è meglio adattabile ai fabbisogni dell’organismo in ogni momento

Molto più articolato

Intensità dello stimolo

 Plasticità

 sensibilizzazione

Proprietà dei riflessi post-sinaptici

Segno locale

es i muscoli del’arto inferiore si contraggono in maniera differente in seguito a

stimolazione dolorosa a seconda dell’area dello stimolo

Abitudine

la ripetizione di uno stimo doloroso – meccanico nella stessa sede e con la stessa

intensità produce l’affievolime

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
102 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucy_verde di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Romano Elvira.