Riconoscimento di ioduri e iodati
Ossidazione con acqua di cloro
Aggiungere alcune gocce di acqua di cloro e agitare fortemente: in presenza di ioduri, la fase organica si colorerà di rosso/viola.
Ossidazione con ipoclorito
Procedere come nel caso precedente, con la differenza che è necessario aggiungere una soluzione di ipoclorito di sodio (NaClO) anziché l’acqua di cloro.
Riconoscimento degli iodati
Ossidazione dello ioduro
Preparare una soluzione acquosa del sale incognito. Acidificare con alcune gocce di HCl diluito (2M). Aggiungere alcune gocce di soluzione di ioduro di potassio (KI). In presenza di iodato, si forma una colorazione bruna dovuta allo iodio.
Precipitazione con nitrato d'argento
Preparare una soluzione acquosa del sale incognito. Acidificare con alcune gocce di HNO3 diluito (2M). Aggiungere qualche goccia di soluzione di AgNO3. In presenza di iodato, si forma un precipitato bianco caseoso di AgIO3, solubile in NH3 diluito (2M).
Precipitazione con cloruro di bario
Preparare una soluzione acquosa del sale incognito. Aggiungere alcune gocce di soluzione di BaCl2. In presenza di iodato, si forma un precipitato bianco di Ba(IO3)2, che in HCl 6M si colora di giallo pallido.
Riconoscimento dei solfiti
Procedimento
Preparare il bagnomaria ben caldo (bollente). Preparare la cartina al bicromato: tagliare una strisciolina di carta da filtro e bagnarla con qualche goccia di soluzione K2Cr2O7. In una provetta, mettere una piccola quantità di sale e aggiungere 1-2 pipettate di HCl diluito. Scaldare a bagnomaria per qualche minuto, ponendo sull’imboccatura della provetta la cartina al bicromato. In presenza di solfiti, si sviluppa SO2 che farà cambiare il colore della cartina imbevuta di bicromato di potassio da giallo a verde. L’anidride solforosa è anche riconoscibile per il pungente odore. A questo riconoscimento sono positivi: solfiti (SO32-), tiosolfati (S2O32-) e metabisolfiti (S2O52-).
Riconoscimento dei tiosolfati
Decomposizione con HCl
Preparare il bagnomaria ben caldo (bollente). Preparare la cartina al bicromato. In una provetta, mettere una piccola quantità di sale ed aggiungere HCl diluito. Notare la soluzione che diventa lattiginosa (bianco-giallastra) per via della formazione di zolfo. Scaldare a bagnomaria per qualche minuto, ponendo sull’imboccatura della provetta la cartina al bicromato. In presenza di tiosolfati, si sviluppa SO2 che rende verde la cartina imbevuta di bicromato di potassio. L’anidride solforosa è anche riconoscibile per l’odore pungente.
Precipitazione con AgNO3
Procedere come nel caso degli alogenuri. In breve tempo, il precipitato, dapprima bianco, diventa bruno e poi nero.
Misurazione del pH
Il pH di una soluzione di tiosolfato è neutro o leggermente basico.
Riconoscimento dei solfati
Precipitazione con BaCl2
Preparare una soluzione acquosa del sale incognito. Acidificare con HCl diluito (pH = 0). Aggiungere qualche goccia di soluzione di cloruro di bario. In presenza di solfati, si forma un precipitato bianco insolubile in acidi e in basi.
Precipitazione con acetato di piombo
Preparare una soluzione acquosa del sale incognito. Acidificare con alcune gocce di acido acetico diluito (CH3COOH). Aggiungere alcune gocce di soluzione di acetato di piombo ((CH3COO)2Pb). Esso ha la duplice funzione di fornire la base coniugata per il tampone a pH = 5 e lo ione Pb2+ per la precipitazione del solfato. In presenza di solfato, precipita il bianco solfato di piombo. Per conferma, si può verificare la solubilità del precipitato (che va preventivamente separato dalle acque di precipitazione) in idrossido di sodio (NaOH).