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Bienno rosso italiano:
forte dinamica d’instabilità politica e sociale, soprattutto nei ceti popolari- ambizioni
nazionali frustrate: mito della “vittoria mutilata”; “brutalizzazione della politica”
George Mosse; Psicosi rivoluzionaria e massimalismo socialista; formazione del
movimento fascista, Milano, 1919.
Effetto dell’esperienza bellica, di mobilitazione di massa, apoteosi nazionalizzazione:
1919 suffragio universale maschile, prima proposta della sx storica, poi riforma sotto
Giolitti, questo il terzo passaggio di allargamento del suffragio.
Nascita politica di massa, nascita partito moderno: Partito popolare italiano, cattolico;
nel 1919 da Don Sturzo, comparsa definitiva della presenza cattolica nella politica
italiana.
1919: PSI, programma massimalista: rivoluzione sovietica suo modello d’azione,
adesione alla terza internazionale, esplicito accoglimento della violenza; suo fine la
costruzione di un nuovo ordine comunista. Radicali, effetto di alimentare la psicosi.
Prime elezioni, novembre 1919, di svolta anche per il sistema proporzionale:
corrispondenza numero di rappresentanti da mandar e in parlamento e proporzione di
votanti: sistema politico che si sta pluralizzando, aprendo a una politica di massa,
moderna.
23 marzo 1919: Fasci di Combattimento (partecipano alle elezioni ma nessuno eletto,
presenti solo nel collegio di Milano), nel 1921 prenderà il nome di Partito; la loro prima
comparsa sulla scena.
Liberali maggioranza, PSI in netto aumento rispetto al 1913, così come il PPI. Forze
politiche di vecchio stile verso crollo dei consensi (Repubblicani e Radicali).
Governo Nitti e poi Giolitti, richiamato a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio-
Governi liberali con appoggio del PPI-
Conflitti nelle fabbriche e campagne:
estate 1920: richiesta dell’“Imponibile di manodopera”, obbligo dei proprietari di terre
di assumere un tetto fisso di lavoratori salariati, stabilito non dai proprietari ma nella
contrattazione coi rappresentanti sindacali. Richiesta sindacale, sarà un successo delle
rivendicazioni salariali, verso la riduzione dell’autonomia della proprietà privata.
Sempre in questo periodo: occupazione delle fabbriche, soprattutto al nord, sul
modello dei soviet della riv. Bolscevica- autogoverno della fabbrica. Dimostrazione che
il pericolo rosso è reale-> verso forme di gestione della fabbrica, rischio
ridimensionamento proprietà privata. Risposta della classe imprenditoriale con la
“serrata”, blocco produzione-> tensione risolta con successo delle forze sindacali ma
sconfitta dell’opzione rivoluzionaria-> prevale la mediazione, nessun smantellamento
del sistema capitalistico.
Effetto Terza Internazionale: gennaio 1921, frattura del PSI-> Pcd’I, partito Comunista
d’Italia, scissione di Livorno- egemonia modello sovietico/ Congresso agosto 1920 della
Terza Internazionale: guerra alle forze riformiste dei partiti che si associavano a loro.
Contro borghesia e complici: riformisti di qualunque sfumatura. Il PCI farà questo, chi
scinde sono giovani, elemento generazionale importante per comprendere la radicalità
e conflittualità: sono i giovani del primo dopoguerra che vivono il tutto a seconda della
loro esperienza biografica.
Altro lato della medaglia: Nazionalisti, anche qui rilevante la giovane età dei militanti
radicali, cresciuti in un clima di forte radicalità; giovinezza come categoria politica, i
giovani prendono voce.
Fase in cui il furore nazionalista acquista più forza, alimentando il mito della vittoria
mutilata, sostenendo l’esperienza dell’occupazione di Fiume da settembre 1919 al
dicembre del 1920, la città libera di Fiume, contesa fra Italia e Jugoslavia, occupata da
un insieme di formazioni paramilitari (brutalizzazione della politica, in tutta Europa)
guidati da D’Annunzio, in protesta contro la decisione di concessione del territorio al
regno dei Servi, Croati e Sloveni. Forma d’insurrezione nazionalista che attesta la
debolezza del governo italiano, della sua classe dirigente, mancanza diplomazia.
Occupazione termina quando il governo Giolitti manda le truppe e reprime
quest’illegittima occupazione militare.
Clima di opposti radicalismi emerge la figura di
Benito Mussolini, 1883-1945- da Predappio da una famiglia piccolo-borghese, di
provincia (elemento importante). non si laurea, quindi non notabile, giurista…
passione politica all’interno dell’alveo socialista, da suo padre. Cresce da militante
socialista, rapida carriera fino ad essere uno dei leader. 1912: direttore dell’organo del
Partito. Fedeltà incontrerà le difficoltà tipiche del periodo della Guerra, dibattito tra
neutralisti ed interventisti. Inizialmente fedele alla linea del PSI; neutralista, ma poi nel
dibattito, cambia posizione e aderisce al fronte interventista (che è variegato, lui
aderisce ad uno radicale, rivoluzionario, guerra utile per questa). [interventismo
democratico; interventismo nazionalista di destra…]. Per questo espulso dal partito e
fonda “Il popolo d’Italia”; giornale che presta molta attenzione, in chiave di
propaganda antitedesca, alla questione dello stupro, al corpo delle donne: intreccio
posizione radicale di sinistra su questioni sociali e il forte nazionalismo.
Partecipa brevemente alla guerra come volontario.
Fondazione Fasci di Combattimento:
fasci: dal latino fasces, fasci littori dell’antica Roma- insieme di bastoni tenuti insieme
da strisce di pelle: UNITA’.
Programma: pastiche, insieme di elementi anche contraddittori. Forte anima sociale,
anche radicale (anche promessa del voto alle donne), ma forte componente radical-
nazionalista, che nel socialismo non era coerente con l’internazionalismo.
Dopo elezioni del 1919, radicale cambio di rotta: movimento calca un posizionamento
antisocialista e anticomunista, associando a questo un forte nazionalismo: socialisti e
comunisti forze antinazionali.
Nasce la retorica contro gli “antinazionali”.
Sulla linea della brutalizzazione della politica-> formazion “squadre d’azione”, gruppi
paramilitari, finanziate e reclutate dagli agrari padani e da industriali- formazioni che
sentono la pressione della conflittualità sociale, vedono nella soluzione violenta il
modo per ripristinare l’ordine. Squadrismo diventa caratteristica del biennio rosso:
guerra civile, scia di violenza, 2000 militanti socialisti e 700 fasci muoiono.
Come si comporta lo Stato di fronte a questa realtà antidemocratica: si rivela
incapace, spesso rivela una simpatia verso queste squadre, che hanno metodi
fortemente intimidatori->
incendi all’Hotel Balkan, Trieste, casa nazionale slovena: comparsa sulla scena delle
squadre- Antislavismo connota il movimento sin dagli esordi, in difesa dell’italianità.
Poi incendio sede “Avanti”, sede socialista.
Attacchi simbolici- violenza efferata anche sui corpi dei militanti colpiti; sono
imprevedibili, dinamiche terroristiche; forme di umiliazioni fisiche del nemico, con
componente di genere: colpite le parti intime- olio di ricino per umiliare.
Elemento fondamentale: culto dei caduti. Discorso di Mussolini a Modena nel 1921,
occasione dei funerali dei fascisti morti per la causa: “fascismo è uno dei movimenti
più spiritualistici, religiosi… erano difensori che hanno mormorato il grido di- viva
l’Italia-“
Domanda retorica: sono morti per l’Italia, non parte di forze politiche, senza interessi
di parte.
Esaltazione elemento giovanile- passato e futuro si uniscono nella gloria razziale e
spirituale.
Culto dei caduti per la nazione (causa fascista è causa nazionale). Al potere scarto:
concentrazione del culto dei caduti nella Grade Guerra (guerra nazionale per
eccellenza).
Necessaria forza politica portatrice del rituale collettivo di cui la società ha bisogno,
esperienza collettiva di milioni di famiglie- ampio consenso essendo portavoce del
dolore dei caduti in guerra.
Metodologie di nazionalizzazione delle masse: boschetti volitivi…
Nazione categoria fondamentale del lessico fascista, “Non è la somma degli individui
viventi, ma un organismo comprendente la serie indefinita delle generazioni, di cui i
singoli sono elementi ultimi”. Idea dell’entità della nazione, che trascende la somma
degli individui, più importante della loro libertà e volontà. Individui trans e ultimi:
ontologicamente secondari rispetto a un’entità che sopravvive nel tempo e nella
storia- nascono e muoiono, non come la Nazione che è eterna e superiore agli individui
che a compongono, sintesi suprema di tutti i valori della STIRPE (intercambiabile con
razza).
Istituiti politici efficaci solo quando sono espressione dei valori nazionali; se non lo
sono vanno eliminati: la rivoluzione fascista p antiliberale (carro vecchio da eliminare).
I valori autonomi e di più individui (famiglie, comuni…) vanno promossi, difesi, sempre
nell’ambito della nazione a cui sono subordinati. Famiglia, comuni, corporazioni…
esistono solo dentro la struttura più importante della nazione (organicismo). Questo
dal Programma del partito nazionale fascismo.
Discorso di Mussolini: Fascismo deve provvedere al problema della razza. Si parte dal
concetto di nazione, fatto che non può essere cancellato o superato (siamo contro tutti
gli internazionalismi), socialismo il nemico per l’idea internazionalista. Identità
razziale, ontologicamente sempre esistita, superiore alla storia, niente può superarla.
Regolamento del Partito, definito Partito Milizia, 03/10/1922: il milite fascista deve
servire l’Italia, con un senso misticista (linguaggio religioso), fede e volontà inflessibile,
sprezzante della prudenza e della viltà. Deciso al sacrificio, essere fascisti: essere
apostoli della nazione. Per salvare la grande madre comune, la nazione, per donare
forza e purità.
Onore e legge che tende al culmine della perfezione senza limiti. Giustizia assoluta,
anche al di fuori, sempre al di sopra della legge scritta e formale; legge morale
(superiore a quelle umane), forzatura dell’ordine legale dello stato, questa devono
seguire il fascista. Lessico del tradimento.
Aumento in un solo anno dei partecipanti, raggiunge 180mila iscritti, il PSI 200mila.
Alle elezioni del 1921 coi liberali nei Blocchi Nazionali, i liberali li vedono come
strumento, difatti hanno un aumento in queste elezioni, perde punti il PSI, il PPI
uguale.
A queste elezioni, 38 rappresentanti in Parlamento, Mussolini compreso (7% dei seggi).
Governo Liberale Bonomi, Governo Facta- presiederà il Consiglio dei ministri durante
l’ottobre del 1922.
Composizione sociale dei militanti fascisti: commerciant