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CITOCHINE
INTERLEUCHINA-2 UMANA RICOMBINANTE (IL-2): l'IL-2, in seguito al legame con il recettore di superficie, favorisce la proliferazione, l'attivazione e l'inibizione dei linfociti, favorendo la morte per apoptosi. Ha breve emivita e perciò viene somministrata per infusione continua o mediante dosi multiple intermittenti. L'effetto avverso più importante è una sindrome caratterizzata da infiammazione e marcato aumento della permeabilità vasale e la cui conseguenza più importante è l'edema polmonare.
INTERFERONI (IFN): hanno azione antivirale ed immunomodulante. Legando i propri recettori di superficie, innescano una serie di eventi intracellulari, tra cui l'aumento della fagocitosi da parte dei macrofagi ed l'aumento dell'attività dei linfociti T. Abbiamo tre tipi:
- IFN α: uso nei tumori e in alcune malattie infettive (epatite B)
- IFN β: standard della terapia della sclerosi multipla
- IFN γ:
diverso PM, con formazione di un complesso macromolecolare che è in grado di inibire la Calcineurina (una fosfatasi Ca-calmodulina dipendente).
L'inibizione della Calcineurina comporta l'inibizione della defosforilazione del fattore di trascrizione NF-AT a cui consegna la (fattore nucleare delle cellule T attivate) mancata traslocazione nel nucleo di NFAT.
La mancata traslocazione nel nucleo di NF-AT comporta la mancata trascrizione del gene della IL-2 e di altre citochine.
Questo non è il solo meccanismo, infatti per esempio Tacrolimus lega l'immunofillina P56 che fa parte del complesso macromolecolare del R dei glucocorticoidi e questa interazione causa la traslocazione nucleare di tale R con conseguente aumento degli effetti trascrizionali da lui mediati.
Questo meccanismo contribuisce all'azione farmacologica ma anche agli effetti avversi (irsutismo) del Tacrolimus.
Quindi questi 2 F agiscono inibendo i processi di attivazione e di proliferazione dei
linfociti T
Farmacocinetica: uso per via orale o per via ev, soprattutto nei pz sottoposti atrapianto. Altri impieghi: artrite reumatoide, psoriasi. La reazione avversa piùimportante è la tossicità renale (diminuzione VFG) . Metabolizzate da CYP3A4
Rapamicina: Lega la stessa immunofillina del Tacrolimus ma, a differenza delTacrolimus, il complesso che si forma inibisce TOR, una proteina ad attività chinasicaimplicata nella proliferazione dei linfociti T attivati. Perciò Rapamicina riduce laproliferazione dei linfociti T. Il suo principale impiego è nella prevenzione del rigetto ditrapianto, spesso in associazione. Meccanismo d’azione:
Glucocorticoidi: le reazioni avverse ne limitano l’uso. (vedicorticosteroidi)
Usi: malattie autoimmuni, trapianti. Prima scelta nel trattamento dell’epatite cronicanon virale
FARMACI BIOTECNOLOGICI CHE INIBISCONO L’AZIONE DELLE CITOCHINE
NB: desinenza ximab (chimerico) / zumab (umanizzato)/ umab
(umana):- il TNF- è una citochina proinfiammatoria che aumenta in corso di numerose patologie infiammatorie-autoimmuni come artrite reumatoide, psoriasi, malattie infiammatorie intestinali. Questi F legano ed inibiscono,TNF- sopprimendo così la generazione delle citochine infiammatorie (IL-1 ed IL-6), che l’ espressione di molecole di adesione coinvolte nell’ attivazione linfocitaria. Nell’ artrite reumatoide vengono associati al Metotrexato quando quest’ ultimo è inefficace in monoterapia. Usati per via ev. reazioni al sito di iniezioni ed aumento della frequenza di infezioni. Abbiamo: l’ Infliximab (anticorpo monoclonale chimerico), l’ Adalimumab e il Golimumab (sono 2 anticorpi monoclonali di origine umana)
Anticorpi antagonisti del recettore della IL-2 (CD25): Abbiamo il Daclizumab (anticorpo umanizzato) e dal Basiliximab (anticorpo chimerico). La IL-2 è la citochina.
Questi F Legano con elevata affinità maggiormente coinvolta nell'attivazione dei linfociti Tα della subunità R dell'IL-2, espressa sulla superficie dei linfociti T attivati, antagonizzando quindi gli effetti mediati dall'IL-2. Questi anticorpi sono usati nel rigetto del trapianto in associazione a GC ed inibitori della Calcineurina.
Anticorpo antagonista del recettore della IL-6: Il Tocilizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro il R dell'IL-6 espresso (citochina proinfiammatoria) nei linfociti T e B. Usato nell'artrite reumatoide.
Anticorpo antagonista della IL-12/IL-23: Ustekinumab è un anticorpo monoclonale umano diretto contro la subunità p40 condivisa dalla IL-12 e dalla IL-23, citochine prodotte in corso di infiammazione e determinanti nella differenziazione dei CD4. Trattamento soprattutto della psoriasi e dell'artrite psoriasica. Somministrazione per via sottocutanea ed in particolare, dopo una
- terapia di attacco (1° e 2° dose alla distanza di 4 settimane)
- Anticorpi antagonisti della IL-17: Secukinumab è un anticorpo monoclonale umano diretto contro la IL-17. La IL-17 è il prodotto della principale di una sottopopolazione dei linfociti T CD4, la Th17, che gioca un ruolo patogenetico in numerose malattie reumatiche (infiammatorie). È un F d’elezione per il trattamento della spondilite anchilosante. Dopo una terapia d’attacco viene somministrato per via sottocutanea ogni 3 mesi, specialmente contro Candida Albicans, una vigilanza a lungo termine è necessaria per prevenire l’insorgenza di candidosi.
- FARMACI CONTRO LE ALLERGIE
L’Omalizumab è un anticorpo monoclonale