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Z Z
log x x cos(
dx x) dx .
x
1 0
SOLUZIONE. Integrale immediato:
√
e
Z log x 2 2
e
h i
3/2
dx = log x = .
x 3 3
1
1 2
Per sostituzione x = t e per parti:
2
π π
√
Z Z π
h i 2
3 3 2 −
− − = 6(4 π ) .
x cos( t cos(t) dt = 2 (t 6t) sin t + (3t 6) cos t
x) dx = 2 0
0 0 ∈
Esercizio 3. (6 punti) Determinare, al variare del parametro α l’insieme delle soluzioni del sistema lineare:
R,
−14
2x + (4 + 2α)y + (4 + 2α)z =
−8
(2 + α)y + 4z =
− −4
2y + (4 α)z = .
SOLUZIONE. Si potrebbe calcolare il determinante della matrice dei coefficienti, ma sembra più semplice
studiare il sistema composto dalle ultime due equazioni, dato che non compare la x:
−8 − −4
(2 + α)y + 4z = , 2y + (4 α)z = .
Questo sistema ammette un’unica soluzione sse il suo determinante è non nullo:
− − 6 − 6
(2 + α)(4 α) 8 = 0 =⇒ α(α 2) = 0 .
In tal caso, la soluzione è data da
8 4
−
(y, z) = ,
α α
che, sostituita nella prima equazione, fornisce l’unica soluzione del sistema di partenza
8 8 4
− −
(x, y, z) = .
3, ,
α α α
Se α = 0, il sistema in (y, z) diventa
−8 −4
2y + 4z = , 2y + 4z = ,
ovviamente impossibile. −2
Se α = 2, il sistema in (y, z) si riduce alla singola equazione y + z = che, sostituita nella prima, fornisce
−2 −
le infinite soluzioni (x, y, z) = (1, y, y).
∈
Esercizio 4. (6 punti) Determinare, al variare del parametro k la dimensione dello spazio V generato dai vettori
R, 2
k +1 1 k +1
1 1 1
u = v = w = .
−
1 k 1 k +1
Per ognuno dei casi trovati, determinare poi una base dello spazio V .
SOLUZIONE. Si tratta di determinare il rango della matrice
2
k +1 1 k + 1
1 1 1
M = .
−
1 k 1 k +1
2
Si ha detM = k (k + 1), pertanto:
• 6 6 −1, {u, {i,
se k = 0 e k = M ha rango massimo e dimV = 3, una base è (ovviamente) v, w} oppure j, k};
• {u};
se k = 0, M ha rango 1 (si ha u = v = w) e dimV = 1, una base è
• −1, − {u, {u, {v,
se k = M ha rango 2 (si ha w = 2v u) e dimV = 2, una base è v} (oppure w}, oppure w},...).
Ingegneria Chimica, dei Materiali e delle Nanotecnologie
29 agosto 2018 - Analisi Matematica I e Geometria (PRIMA PARTE)
Cognome: Nome: Matricola:
Prescritto Teoria Es.1 Es.2 Es.3 Es.4 Totale
LE RISPOSTE VANNO MOTIVATE.
)
( 1 1
−
3 .
1. Calcolare il limite lim n sin
n n
n→∞
{ }
∈ N
n−1
2. Dato l’insieme E = cos(nπ) : n , determinare supE ed infE.
n+1 R |x|) −
3. Determinare se è monotona in la funzione f (x) = ln(1 + x.
∫ √
1 − 2
4. Calcolare l’integrale definito 1 x dx.
0 ∫ x 2
sin(t )dt,
5. Determinare l’equazione della retta tangente al grafico della funzione F (x) = 0
nel punto di ascissa x = 0.
∈ R, C
6. Determinare per quali α le soluzioni della seguente equazione in ha radici complesse coniugate:
−
2
αz 2z + 1 = 0.
7. Determinare la posizione reciproca delle rette r e r , dove
1 2
x =1+ t x = s −
∈ R, ∈ R.
y = 1 + t y = 3 2s
r : , t e r : s
1 2
−1
z = t z = + s
−1).
8. Calcolare l’angolo tra i vettori u = (1, 0, 1) e v = (0, 1, L R → R
3 3
9. Stabilire se è iniettiva, suriettiva, biiettiva l’applicazione lineare : , definita da
L(x, y, z) = (x + y + z, x + y, z).
10. Determinare se le seguenti due matrici A e B sono simili
1 2 3
1 0 0
0 2 3
0 2 0 .
e B =
A = 0 0 3
0 0 3
Ingegneria Chimica, dei Materiali e delle Nanotecnologie
29 agosto 2018
Analisi Matematica I e Geometria (SECONDA PARTE)
Cognome: Nome: Matricola:
Teoria. (3 punti) Enunciare e dimostrare il teorema del valor medio di Lagrange. Fornire un’applicazione
significativa del teorema.
Esercizio 1. (8 punti) Studiare la seguente funzione 2 −|x|
x
f (x) = e x+1
e disegnarne un grafico qualitativo. ̸ −1.
SOLUZIONE. Affinché la funzione sia definita occorre che x = Quindi il dominio della funzione
−1) ∪
è (−∞, (−1, +∞).
2 −x
x ≥
2 −|x| e se x 0
x x+1
f (x) = e =
x+1 ̸ −1.
x
e se x < 0, x =
Limiti agli estremi del dominio: −1
lim f (x) = +∞, lim f (x) = 0, lim f (x) = e .
x→+∞ x→−∞ x→−1
→ −∞,
Per x f presenta un asintoto orizzontale di equazione y = 0, non esiste asintoto obliquo per
→
x +∞.
f (x) > 0 nel suo dominio di definizione, quindi non ammette né punti di minimo assoluto né punti di
massimo assoluto.
Per lo studio della derivata prima distinguiamo i casi x > 0 e x < 0. In (0, +∞) la funzione è derivabile
e vale: − − −
2 2
2
2 (2x 1)(x + 1) x + x x + 2x 1
−x
−x x
x
′ = e .
f (x) = e x+1 x+1
2 2
(x + 1) (x + 1)
Tale espressione mostra che √
′ ⇐⇒ − ⇐⇒ −1
2
f > 0 x + 2x 1 > 0 x > + 2
√ √ √
−1 −1
quindi f decresce in (0, + 2) e cresce in (−1 + 2, +∞). Il punto + 2 è di minimo relativo
√ √
2 2−3
e f (−1 + 2) = e . −1) ∪
Per x < 0, la funzione è derivabile in (−∞, (−1, 0):
′ x
f (x) = e .
′ −1) ∪
Quindi f > 0 in (−∞, (−1, 0) ove f risulta crescente.
′ ′
−1 ̸
Essendo lim f (x) = = lim f (x) = 1, la funzione non è derivabile nel punto angoloso
−
+
x→0 x→0
x = 0.
La derivata seconda per x > 0 risulta: −
2 2
2 2
(x + 2x 1) 4
−x −x
x x
′′
f (x) = e + e .
x+1 x+1
4 3
(x + 1) (x + 1)
′′ ′′ ∈ −1) ∪ ∪
x
Per x < 0, f (x) = e . f (x) > 0 per ogni x (−∞, (−1, 0) (0, +∞), quindi f è convessa.
L’andamento qualitativo della funzione è descritto dal seguente grafico.
y √
0 x
+ 2
−1 −1
Esercizio 2. (4 punti) Al variare del parametro α > 0 calcolare il seguente limite:
√ √ −
x−ln(1+ x) x/2
e e
lim .
α
x
+
x→0
√
SOLUZIONE. Cambiamo variabile t = x e studiamo il limite:
2
−
t−ln(1+t) t /2
e e
lim .
2α
t
+
t→0
→
Ricordiamo i seguenti sviluppi per t 0:
3 2 3
2 t t t
t
− 3 t 3
+ + o(t ), e = 1 + t + + + o(t ).
log(1 + t) = t 2 3 2 6
→ +
Pertanto, per t 0 , 2 3 2 3 2
−
t t 3 − − −
2 2 t t t
− − 3 3
+o(t )
t−ln(1+t) t /2 t /2 1+ + o(t ) 1 + o(t )
e e e e 1
2 3 ∼ − 3−2α
2 3 2
= = t .
2α 2α 2α
t t t 3
Quindi 3
0 se α <
√ √ 2
2
− −
x−ln(1+ x) x/2 t−ln(1+t) t /2
e e e e − 13 3
se α =
lim = lim = 2
α 2α
x t
+ +
x→0 t→0 −∞ 3
se α > .
2
L R → R
4 3
Esercizio 3. (6 punti) Determinare il nucleo e l’immagine della seguente applicazione lineare : :
− −
L(x, y, z, w) = (y + z + w, 2x + y 2z, 2x + 2y z + w).
∈ R 3
Determinare un vettore v ortogonale all’immagine di L.
SOLUZIONE. Associamo ad L la matrice rappresentativa
0 1 1 1
−2
2 1 0 .
A = −1
2 2 1
Il rango di A è 2, essendo ( )
0 1 ̸
det = 0
2 1
e la terza riga della matrice somma delle prime due. L’immagine di L ha dimensione 2,
0 1
∈ R
2 1
ImL = t + s : t, s .
2 2
L
Il nucleo di ha dimensione 2, ed è l’insieme delle soluzioni del sistema omogeneo
32 12
x = s + t
y + z + w =0
−s −
y = t
− ⇐⇒ ∈ R.
2x + y 2z = 0 , t, s
z = s
−
2x + 2y z + w = 0 w = t
Quindi
3
1
x
2 2
−1 −1
y
∈ R
+ s : t, s
KerL = .
= t
0 1
z
1 0
w
v = (a, b, c) è ortogonale ai vettori dell’immagine sse
{ 2b + 2c = 0
· · ⇔ ⇔ −t, ∈ R.
v (0, 2, 2) = v (1, 1, 2) = 0 v = (−t, t), t
a + b + 2c = 0
−1,
Possiamo prendere ad esempio v = (−1, 1).
∈ R R
Esercizio 4. (6 punti) Al variare del parametro k stabilire se la seguente matrice A è diagonalizzabile in
1 0 1
1 0 1
A = .
k 1 1
− −λ(λ − −
2
SOLUZIONE. L’equazione caratteristica di A è det(A λI) = 2λ k) = 0; pertanto, gli
√
± −1 R
autovalori sono λ = 0 e λ = 1 1 + k. Se k < la matrice A non è diagonalizzabile in (ha
autovalori complessi).
≥ −1. ̸ −1
Sia k Se k = 0, gli autovalori sono semplici, quindi A è diagonalizzabile.
−1, −
Se k = gli autovalori sono λ = 0, λ = λ = 1. La matrice A I ha rango 2, quindi l’autovalore
1 2 3
1 non è regolare e A non è diagonalizzabile.
Se k = 0, gli autovalori sono λ = λ = 0, λ = 2. La matrice A ha rango 2, quindi l’autovalore 0 non
1 2 3
è regolare e A non