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Z
Z Z (t 1) 2
2
− − −
arctan( (t 1) arctan t dt =
x + 1) dx = 2 dt + (t 1) arctan t 1
2
1+ t
1
0 1
2
Z 2t 2
2
− −
1 dt + (t 1) arctan t
= 1
2
1+ t
1 5
2
2 2
− − −1 + arctan 2 .
= ln(1 + t ) t + (t 1) arctan t = + ln
1 2
√ 2x −
Con il cambio di variabile t = e 1 e integrando per parti, si ottiene:
√ √ √ √
√
ln 2 3 3
2
Z
Z Z
t 1 π
3
2x − − − −
e 1 dx = 1 dt = t arctan t = 3 .
dt = 0
2 2
1 + t 1 + t 3
0 0 0
∈
3. (6 punti) Al variare k deteminare se la matrice A è diagonalizzabile
R k
1 k 1
0 k 0
A = .
k
1 0 1
Nel caso A diagonalizzabile, determinare una matrice diagonale simile ad A e la relativa matrice
k k
di passaggio.
SOLUZIONE.
− − − {0, 6 6
Si ha det(A λI) = λ(λ 2)(k λ) e gli autovalori di A sono 2, k}. Se k = 0 e k = 2, gli
k k
autovalori sono semplici e dunque A è diagonalizzabile.
k
Se k = 0, l’autovalore 0 è doppio e si ha
1 0 1
0 0 0
A = .
0
1 0 1
Siccome A è simmetrica risulta anche diagonalizzabile.
0
Se k = 2, l’autovalore 2 è doppio e si ha
1 2 1
0 2 0
A = .
2
1 0 1
Un vettore u(x, y, z) soddisfa A u = 2u se e solo se y = 0 e x = z; l’autospazio è quindi generato dal
2
vettore (1, 0, 1) e ha dimensione 1. Pertanto, A non è diagonalizzabile.
2
6
Per le matrici diagonalizzabili A (con k = 2), una matrice diagonale simile è
k
0 0 0
0 k 0
M = .
k
0 0 2
Gli autovettori associati agli autovalori 0, k, 2, sono, rispettivamente
−
1 k 1 1 1 0 1
− 6
0 k 2 0 0 1 0
se k = 0, 2, se k = 0.
−1 −1
1 1 0 1
Di conseguenza, le matrici di passaggio sono
−
1 k 1 1 1 0 1
− 6
0 k 2 0 0 1 0
se k = 0, 2, se k = 0.
−1 −1
1 1 0 1
4. (6 punti) Si considerino i vettori −1,
u = (1, 0, α), v = (0, α), w = (α, 0, 1)
∈
con α R.
(a) Determinare per quali α i vettori u, v, w sono linearmente indipendenti.
(b) Nei due casi in cui i vettori u, v, w risultano complanari, determinare l’equazione del piano che
li contiene e passa per l’origine e determinare l’equazione parametrica della retta normale a tale
piano e passante per il punto (2, 0, 1).
(c) dimostrare che le due rette trovate nel punto precedente sono complanari e calcolare l’angolo
da loro formato.
SOLUZIONE.
(a) Risulta 1 0 α 2
−1 −
0 0
det(u, v, w) = = α 1 ,
α α 1 6 ±1.
perciò i vettori sono linearmente indipendenti se e solo se α =
(b) Se i vettori sono complanari, possiamo prenderne una qualunque coppia non proporzionale per
∧ − −
determinare la direzione normale al piano; risulta u v = αi αj k e i piani passanti per l’origine hanno
equazione − − − −1
x y z = 0 se α = 1 , x y + z = 0 se α = .
Le equazioni parametriche delle rette richieste sono (per esempio!)
x =2+ t x =2+ t
−t −t
y = y =
r r
1 2
−
z =1 t z = 1 + t.
(c) Dato che le rette r e r si intersecano nel punto (2, 0, 1), sono necessariamanete complanari. L’angolo
1 2 −1, −1) −1,
α che formano è lo stesso dei loro vettori direttori u (1, e u (1, 1); pertanto
1 2
· 1 1
u u
1 2 − −
= =⇒ α = arccos .
cos α = |u | · |u | 3 3
1 2
Ingegneria Chimica, dei Materiali e delle Nanotecnologie
Analisi Matematica I e Geometria (PRIMA PARTE) - 31 gennaio 2017
LE RISPOSTE VANNO MOTIVATE.
1. Risolvere il sistema 2x + 3y = 1, x + 2y = 1.
2. Scrivere le equazioni parametriche della retta passante per i punti A(1, 1, 1) e B(2, 2, 2).
C: − −
2
3. Risolvere in z + 5iz 7 i = 0.
4. Scrivere in forma esponenziale le radici cubiche di i.
−1, −
5. Calcolare la distanza tra il punto A(1, 1) e il piano di equazione x 2y + 3z = 0.
( )
−1
1
6. Stabilire se la matrice A = è invertibile .
−1 1 )
( 1 2 1 .
7. Determinare il rango della matrice B = −1
1 2 · ·
8. Siano A e B le matrici dei due punti precedenti. Ove possibile, calcolare A B e B A.
1 2 1
2 2 0
9. Stabilire se la matrice A = è diagonalizzabile.
1 0 π R → R
3 2
10. Determinare il nucleo dell’applicazione lineare L : definita da L(x, y, z) = (x + y, 2x +
2y, 3x + 3y). Ingegneria Chimica, dei Materiali e delle Nanotecnologie
Analisi Matematica I e Geometria (SECONDA PARTE) - 31 gennaio 2017
Teoria. (3 punti) Dare la definizione di matrice diagonalizzabile. Enunciare una condizione necessaria e
sufficiente per la diagonalizzabilità.
Soluzione. Confrontare il libro di testo.
C
1. (6 punti) Risolvere in l’equazione )
( 1 = 0, (1)
Im 1 + z
dove Im indica la parte immaginaria del numero. Disegnare nel piano complesso i seguenti insiemi:
{ }
{ } { }
1
√
∈ C ∈ ∈
A = z : z risolve (1) , B = w = (1 + i)z : z A , C = ξ = w + i : w B .
2
̸
Soluzione. Sia z = x + iy. Per z = 0 definiamo il numero complesso
− −y
2 2
1 z +1 x + iy + 1 (x + iy + 1)(x iy) x + y + x
w =1+ = = = = + i .
2 2 2 2 2 2
z z x + iy x + y x + y x + y
∈ \ {0}.
Imw = 0 sse y = 0. Le soluzioni di (1) sono i complessi z = x, al variare di x R
L’insieme delle soluzioni A: y x
L’insieme B si ottiene ruotando A di un angolo θ = π/4:
y x
L’insieme C si ottiene traslando l’insieme B di un’unità lungo l’asse y:
y 1 x
R → R
3 4
2. (6 punti) Sia data l’applicazione lineare L : definita da
L(x, y, z) = (x + y + 2z, x + z, 2x + 2y + 4z, x + z).
(a) Determinare se L è iniettiva, suriettiva, biunivoca.
−2, ∈
(b) Dimostrare che v = (−1, 2, 2) ImL e trovare le sue controimmagini.
∈ R ̸∈
4
(c) Trovare un vettore w tale che w ImL.
Soluzione.
(a) Associamo ad L la matrice rappresentativa
1 1 2
1 0 1
A = .
2 2 4
1 0 1
[ ]
1 1
La sottomatrice ha deteminante non nullo e la terza colonna della matrice è somma
1 0
delle prime due colonne. Quindi rkA = 2. Dal teorema di nullità più rango si ottiene che la
dimensione del nucleo è 1 la dimensione dell’immagine è 2, l’applicazione L non è iniettiva, non
è suriettiva, non è biunivoca.
−2, ∈
(b) Il vettore v = (−1, 2, 2) ImL, infatti la matrice
−1
1 1 2
[ ] 1 0 1 2
A|v =
−2
2 2 4
1 0 1 2
ha rango 2. Le controimmagini di v sono le soluzioni del sistema
−1
x + y + 2z =
{ − − −
y = t 2 2t 1
−1
x + y + 2z =
x + z =2 −t
⇐⇒
⇐⇒ x = + 2 ,
−2
x + z = 2
2x + 2y + 4z =
z = t
x + z =2 −t − ∈
quindi i vettori (x, y, z) = (−t + 2, 3, t) al variare di t R.
̸∈
(c) Il vettore w = (1, 0, 0, 0) ImL, infatti la matrice
1 1 2 1
[ ] 1 0 1 0
A|w = .
2 2 4 0
1 0 1 0
ha rango 3, la sottomatrice
1 1 1
1 0 0 .
2 2 0
ha determinate non nullo.
3. (6 punti) Data la matrice
1 k 1
0 1 0
A = .
0 k 5 ∈ R.
determinarne autovalori ed autovettori al variare di k Per quali valori di k la matrice A è
diagonalizzabile?
Soluzione. Calcoliamo gli autovalori della matrice, come radici del polinomio caratteristico:
−
1 λ k 1
−
− − − −
0 1 λ 0
P (λ) = det(A λI) = det = (1 λ)(1 λ)(5 λ) = 0
−
0 k 5 λ
sse λ = 1, 5.
L’autovalore λ = 5 ha molteplicità algebrica 1 quindi è regolare.
L’autovalore λ = 1 ha molteplicità algebrica 2. Per determinare se è regolare calcoliamo la sua
− −
molteplicità geometrica d = 3 rango(A I). Essendo
1
0 k 1
−
0 0 0
A I = ,
0 k 4
̸
il rango è 2 sse k = 0. In questo caso l’autovalore 1 non è regolare, e la matrice A diagonalizzabile.
Se k = 0 il rango è 1, l’autovalore 1 è regolare e la matrice A è diagonalizzabile.
Per determinare gli autovettori raltivi a λ = 5 risolviamo il sistema
−4x
x = t
+ ky + z = 0
−4y y =0
= 0 sse
z = 4t
ky = 0 ∈
Otteniamo che gli autovettori relativi a λ = 5 sono i vettori (x, y, z) = (t, 0, 4t) al variare di t
\ {0}.
R
Per determinare gli autovettori raltivi a λ = 1 risolviamo il sistema
{ ky + z = 0 ̸
sse k = 0, z = 0 oppure k = 0, y = z = 0.
ky + 4z = 0
Otteniamo che gli autovettori relativi a λ = 1, nel caso k = 0, sono i vettori (x, y, z) = (t, s, 0) al
∈ ̸ ̸
variare di t, s R, con (t, s) = (0, 0); nel caso k = 0 sono i vettori (x, y, z) = (t, 0, 0) al variare di
∈ \ {0}.
t R −
4. (6 punti) Sia dato il piano π di equazione cartesiana x + y z = 0.
(a) Determinare la retta r ortogonale al piano π e passante per il punto A = (1, 0, 0).
1
(b) Determinare la retta r simmetrica di r rispetto al punto B = (1, 1, 1).
2 1
(c) Stabilire se la retta di equazioni cartesiane x = y = z interseca π.
Soluzione. −1),
(a) Il piano π è ortogonale al vettore n = (1, 1, quindi l’equazione parametrica di r è
1
x =1+ t
y = t
−t
z = ′
(b) La retta r è parallela a r e passa per il punto A simmetrico di A rispetto al punto