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ENDEMIA)

Le malattie infettive possono essere classificate in base:

- All’evoluzione nel tempo: in base a ciò che può presentare un

andamento crescente (come il caso della pandemia di AIDS e della

infezione da HCV), stazionario (come segnalato per l’infezione

streptococcica), o decrescente (con riduzione del numero dei casi in

Italia per la difterite ed il morbillo).

- Alla distribuzione nello spazio e la tipologia di accadimento di una

malattia infettiva unita alla suscettibilità della popolazione presa in

considerazione ed alla circolazione del germe, ci permette di

classificarla in epidemica, pandemica, endemica e sporadica.

EPIDEMIA: si intende una malattia che colpisce un numero di soggetti (casi)

significativamente superiore a quanto ci si sarebbe attesi in quel

determinato territorio (area geografica limitata) e in un dato periodo di

tempo considerato.

PANDEMIA: per pandemica (dal greco pan-demos tutto il popolo) si intende

una malattia diffusa in più aree geografiche perché coinvolge più continenti

con un alto numero di casi ed una mortalità elevata. Si applica solo a

malattie o condizioni patologiche contagiose (es. Influenza, AIDS).

ENDEMIA: malattia costantemente presente in una popolazione o in una

determinata area geografica.

SPORADICA: malattia sporadicamente presente in una determinata area

geografica con un numero di casi limitati e rari.

Ubiquitarie: affezioni morbose presenti ovunque (es toxoplasmosi)

Esotica: patologia abitualmente assente nel territorio considerato ma

presente in altri (es la malaria è esotica per l’Italia ma è presente in Africa).

16) Intossicazione intestinale e infezione intestinale

Quando ingeriamo un alimento contaminato possono verificarsi:

- Intossicazioni intestinali

- Infezioni intestinali

- Tossinfezioni vere e proprie

L’intossicazione intestinale è dovuta alla presenza negli alimenti di tossine

che sono state elaborate al di fuori dell’organismo ed una volta ingerite

determinano la malattia (come si verifica nelle intossicazioni da clostridium

botulinum e da stafilococchi).

Nell’infezione intestinale l’agente eziologico è presente nell’intestino dove

esplica la sua azione patogena (come si verifica nelle infezioni da c.

perfringens).

Nella tossinfezione alimentare l’azione patogena è causata sia dalla tossina

presente nell’alimento già prima dell’ingestione e sia dall’azione diretta

dell’agente patogeno ingerito.

Nel caso di tossinfezioni alimentari in sensu strictu occorre che l’alimento

contenga sia le tossine (preformate nel cibo) che i batteri con la loro azione

diretta.

17) Fattori di rischio

Se un fattore si presenta associato ad una malattia e questa, a sua volta

presente un aumento di frequenza di comparsa, allora questo fattore viene

definito fattore di rischio, ossia un elemento la cui presenza è associata ad

un’alta probabilità di contrarre la malattia.

Per essere un fattore di rischio, devono essere soddisfatte alcune condizioni:

- La frequente o costante associazione del fattore con la malattia

- La sequenza temporale, ossia la presenza del fattore prima della

malattia.

CLASSIFICAZIONE:

I fattori di rischio possono essere classificati in:

- Personali (aspetto fisico, psichico e culturale / aspetti positivi

connessi: buono stato nutrizionale, protezione immunitaria, benessere

fisico soggettivo, stabilità emotiva, educazione sanitariaecc)

- Comportamentali (abitudini di vita e lavoro / aspetti positivi connessi:

sonno e svago sufficienti, lavoro stimolante e appagante, non

stressante ecc)

- Ambientali (ambiente fisico, biologico e sociale / aspetti positivi

connessi: buona qualità dell’acqua, dell’aria e del cibo, buone

condizioni igieniche e dell’abitazione, ecc).

NOTA BENE: Non ci sono solo fattori di rischio ma anche fattori positivi, i

quali concorrono a rafforzare le condizioni di benessere (vedi sopra), al

contrario i fattori negativi, “i determinanti di malattia”, tendono a ridurre il

grado di salute.

Questi fattori possono essere rappresentati da entità numericamente e

quantitativamente identificabili. Così la salute può diventare una variabile

quantizzabile: il fine dell’uomo è quello di progredire da un livello 0 di

malattia ad un livello 100 di massimo benessere.

Le cause di un cattivo stato di salute sono complesse e possono essere:

- Dovute a fattori individuali, non modificabili, determinati

geneticamente come il sesso e l’età;

- Dovuti a fattori comportamentali, modificabili, del singolo e della

collettività come per esempio l’ambiente e gli stili di vita.

L’attribuzione di rischio ad un fattore non implica il riconoscimento del ruolo

eziologico, al contrario, l’attribuzione è provvisoria e deve essere dimostrata

scientificamente.

Successivamente, con l’aumento delle conoscenze, si potrà giungere ad una

attribuzione più certa: il fattore di rischio verrà a far parte dei fattori causali

oppure si dovrà ammettere che si può parlare di un semplice indicatore di

rischio.

La condizione di rischio può avere 3 diverse evoluzioni:

- L’eliminazione del rischio con il ripristino dello stato di salute

- La persistenza indefinita del rischio, per cui l’individuo dovrà imparare

a conviverci

- L’evoluzione verso la malattia.

18) Fattori causali:

L’attribuzione di rischio ad un fattore non implica il riconoscimento del ruolo

eziologico, al contrario, l’attribuzione è provvisoria e deve essere dimostrata

scientificamente.

Successivamente, con l’aumento delle conoscenze, si potrà giungere ad una

attribuzione più certa: il fattore di rischio verrà a far parte dei fattori causali

oppure si dovrà ammettere che si può parlare di un semplice indicatore di

rischio

Il fattore può svolgere un ruolo causale diretto, ma non necessariamente:

non sempre ha un ruolo nella manifestazione patologica alla quale è

associato.

Fattori causali – 5 criteri:

- Consistenza; la stessa associazione è stata dimostrata in altri studi;

- Forza: misurabile con il rischio relativo o la odd ratio;

- Specificità: misura quanto l’esposizione induce una ben determinata

malattia;

- Temporalità: l’esposizione deve precedere la malattia;

- Coerenza; l’associazione deve essere biologicamente plausibile.

Fattori causali possono essere distinti in:

- Fattori causali maggiori, in grado di determinare una specifica e

determinata patologia,

- Fattori causali minori, che hanno un ruolo secondario.

19) Epidemiologia delle malattie infettive

L’epidemiologia è una scienza che pone in correlazione l’andamento delle

malattie con i fattori di rischio, al fine di fornire elementi essenziali per

pianificare strategie preventive e quindi attuare dei piani sanitari idonei per

ridurre l’insorgenza della malattia.

La malattia infettiva è una patologia causata da agenti microbici (virus,

batteri, funghi) che introdotti nell’organismo hanno bisogno di sfruttare

lìospite (le funzioni vitali) per sopravvivere e riprodursi. Ciò comporta una

alterazione funzionale da parte dell’ospite che di conseguenza deve

difendersi.

Possiamo dire che la malattia è l’esito della contrapposizione fra sistema

immunitario e l’organismo estraneo.

Ovviamente gli esiti del contatto dipendono da variabili relative sia al

microrganismo che all’ospite.

Evoluzione storica delle malattie infettive:

Le malattie infettive hanno influenzato la struttura genetica delle

popolazioni, poiché chi riusciva ad adattarsi a questo fattore selettivo,

rimaneva in vita.

Prima della sedentarietà dovuta alla stabilizzazione dell’uomo con la

transizione alla agricoltura, che peggiorò le condizioni sanitarie, gli ominidi

vivevano in piccole bande isolate nomadi (massimo un centinaio di

individuim per cui non potevano manifestarsi epidemie di infezioni acute,

ma soltanto croniche).

Inoltre, il continuo spostamento non consentiva agli agenti responsabili di

infezioni acute (come morbillo e vaiolo) di diffondersi epidemicamente.

Ad un certo punto vi è un cambiamento, un momento successivo

caratterizzato dall’agricoltura e dalla sedentarietà: questo ha comportato la

scelta di luoghi particolari, vicino a fonti di acqua, nelle valli fluviali e questo

ovviamente ha comportato delle conseguenze, come per esempio il

diffondersi di malattie che hanno avuto come vettori gli insetti (es. la

malaria).

Anche l’allevamento di animali (a partire dal Mesolitico, circa 18 mila anni

fa) ha comportato scambi reciproci di agenti infettivi tra uomo ed animali,

favorendo la trasmissione e l’adattamento all’uomo degli agenti infettivi.

Possiamo dunque affermare che l’agricoltura peggiorò le condizioni

sanitarie: i primi insediamenti stabili erano circondati da rifiuti con roditori

ed insetti che favorivano la circolazione degli agenti infettivi, quindi

maggiori furono le pressioni selettive e le opportunità di trasmissione degli

agenti infettivi.

Un altro fattore che ha influenzato la diffusione delle malattie infettive è

stata la rapida espansione dell’urbanizzazione, la quale comportò una

pressione sull’evoluzione delle malattie infettive. Le epidemia avevano

luogo, infatti, quando civiltà differenti (e con profili immunitari specifici)

venivano in contatto e gli agenti infettivi si diffondevano (collegamento con

patocenosi).

QUINDI -> l’agente patogeno si è adattato all’uomo per sopravvivere e la

pressione selettiva, esercitata dalle nuove infezioni, ha favorito

l’acquisizione di forme di resistenza genetica alle malattie da parte

dell’uomo.

Diverse epidemie colpirono varie popolazioni:

- Peste di Atene nel 430 a.c. dovuta ad un’alta concentrazione di

persone all’interno delle città durante la guerra del Peloponneso con

un agente infettivo probabilmente proveniente dall’Etiopia;

- Le epidemie nella penisola italica dovute al ritorno dei legionari dalle

conquiste espansive di Roma;

- Si registra una stabilizzazione del quadro patogenico (patocenosi)

durante l’Impero romano, ma nl 167 d.c. vi fu la Peste Antonina

Gli strumenti messi in atto per arginare queste situazioni furono:

- La segregazione dei malati;

- Miglioramento delle pratiche igieniche (igiene personale, ambientale

ed alimentare).

(Per arginare la peste del 1377 nell’attuale città di Dubrovnik, fu adottata

per la prima volta la quarantena, misura di prevenzione contro le malatti

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
25 pagine
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Yaret di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Pavacci Valdemaro.