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Le unità abitative risultano giustapposte le une alle altre con gli accessi

indipendenti e diretti dall’esterno. Gli alloggi risultano dotati di due affacci

liberi e due lati ciechi. Quando il numero delle cellule della schiera si riduce

a due (casa binata) entrambi gli alloggi fruiscono di un terzo affaccio libero.

La caratteristica: possibilità di prolungarsi linearmente mediante ripetizione

di cellule base, di variare il corpo di fabbrica, in altezza e in larghezza e di

slittarle rispetto all’asse longitudinale. Fondamentale la posizione della

scala: prevalentemente a rampe lineari, consecutive, addossate sul lato

cieco per lasciare gli altri spazi alla luce. (Mies van der Rohe)

Il tipo a ballatoio è caratterizzato dalla presenza di un connettivo

orizzontale lungo il quale sono disposti gli accessi all’alloggio, il connettivo è

servito da corpi scala, generalmente posti alle estremità dei blocchi o da

ascensori. L’unità abitativa è dunque dotata di due affacci: uno esterno e

l’altro sul ballatoio . E’ per questo che generalmente sul ballatoio vengono

inseriti gli spazi di servizio, bagni e cucina, mentre nell’altro affaccio:

soggiorno e camere. Per quanto attiene alla sua disposizione il ballatoio può

essere su tutti i livelli o su livelli alternati, determinando quindi alloggi

simplex o duplex.

Il tipo in linea è caratterizzata dalla distribuzione mediante un blocco

verticale, vano scala e ascensori, con il relativo pianerottolo che serve gli

alloggi organizzati sui diversi piani. La connessione delle varie parti

dell’organismo abitativo avviene quindi in senso verticale e la collocazione

del blocco scala e ascensore condiziona la definizione degli stessi alloggi.

Un terzo alloggio può essere collocato davanti alla scala. In genere gli

alloggi hanno due pareti cieche e due libere, fatta eccezione per gli alloggi

di testata. La profondità del corpo di fabbrica che permette la buona

collocazione dell’ascensore e della scala è di circa 12 metri.

Il tipo a corridoio centrale è caratterizzato da un elemento di

distribuzione orizzontale collocato in genere nella parte centrale interna del

corpo di fabbrica. In questo caso, per una buona distribuzione delle unità

edilizie interne, si utilizza una profondità di circa 14 metri. Gli alloggi hanno

libero solo un lato, ma se l’organizzazione è simplex o duplex o triplex – con

conseguente alternanza del corridoio centrale – gli affacci possono essere

diversi e l’appartamento, su un piano, può estendersi per tutta la lunghezza

dell’unità edilizia

Le matrici del tipo a patio/corte sono ritrovabili nella storia della casa

mediterranea a corte. Negli esempi contemporanei esso è costituito

normalmente da un alloggio con pianta a forma di “elle”, distribuito su un

unico piano (o massimo due) attorno ad uno spazio all’aperto privato e

protetto, appunto patio. Le modalità aggregative possono essere diverse,

così come diversi possono essere i numeri dei patii. La differenza tra la casa

a corte e quella a patio risiede nel rapporto interno/esterno. La corte è un

luogo di lavoro, che attiene alla economia del nucleo familiare e su di essa

possono aprirsi delle vedute all’esterno. Nel tipo a patio, invece, manca

questo rapporto e i muri di confine sono alti e senza aperture.

Comporre significa raggruppare gli elementi scelti per farne un tutto

omogeneo e completo in modo che nessuna parte del tutto possa

pretendere di essere sufficiente per se stessa, ma che tutte loro al contrario

si subordino più o meno a un elemento comune d’interesse, centro e

ragione d’essere della composizione… L’importanza e la disposizione degli

elementi devono essere tali che tutti insieme, piccoli e grandi, restino

sottomessi al grande principio della disciplina che domina indistintamente le

creazioni mentali: quello dell’Unità.

Esistono 2 tipi di ritmo: DINAMICO dipende da una alternanza ben

determinata di elementi, dal loro movimento di progressione. Un elemento

succede ad un altro, e la percezione che abbiamo in un istante T in

riferimento a ciò che abbiamo avuto un istante precedente costituisce la

sensazione ritmica. MOVIMENTI DI UN ELEMENTO NEL TEMPO. MUSICA,

DANZA COME RITMI ATTIVO-DINAMICI; STATICO è generato nei fatti urbani

in cui la variabile temporale non è percepibile. Es. la facciata di un edificio, il

disegno di una pianta urbana. I caratteri della progressione statica del ritmo

sono dunque di natura esclusivamente spaziale.

Il ritmo è nel movimento, ma il movimento è nella successione di momenti

statici isolati. Le leggi del movimento, come le leggi che sovrintendono un

istante di movimento, si sovrappongono reciprocamente le une nelle altre.

In architettura, nell’analisi degli elementi ritmici del movimento o spazio

prevale sul tempo (… è più evidente). La dinamica di momenti statici isolati

di un monumento architettonico rappresenta il suo carattere ritmico. La

bellezza del momento statico di ritmo genera l’armonia del monumento

stesso. L’ARMONIA è l’essenza matematica del ritmo.

le misure e i rapporti di misura, cioè quelli che gli architetti definiscono la

“scala dimensionale delle cose”. Si tratta di imparare a misurare

mentalmente non solo la dimensione degli oggetti, ma anche la loro

reciproca distanza, la loro distribuzione nello spazio

Abbiamo disegnato un quadrato di altezza 1 diviso dalla mediana verticale

(ab) in due rettangoli; tracciamo la diagonale (1b); proiettiamo la diagonale

in orizzontale (bc). Sappiamo che la lunghezza bc è pari a mentre il lato

(1b1c) del rettangolo vale 1.618… Abbiamo quindi disegnato un rettangolo

di lati 11 e 1b1c, la cui area vale 1.618… Questo rettangolo viene detto

rettangolo aureo.

Il rettangolo poteva essere ottenuto con altro procedimento partendo

sempre da un rettangolo di altezza 1 e lunghezza ½, cioè da mezzo

Dettagli
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beppehalabarba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di composizione architettonica e urbana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Cocco Giovanni Battista.