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INTESTINO CRASSO
Sotto l’ileo inizia l’intestino crasso con il cieco, che è la prima parte, poi si hanno il colon ed il retto, che
sfocia nell’ano. La mucosa di CIECO, COLON e RETTO ha un epitelio semplice colonnare organizzato in tubuli
diritti a costituire le cripte. Non ci sono villi.
I nuclei delle cellule epiteliali sono più numerosi delle cellule caliciformi perchè sono ancora presenti cellule
di assorbimento (enterociti), eclissate dalle numerose cellule a secreione mucosa. Nel crasso vengono
riassorbiti acqua e sali minerali ed è presente la FLORA INTESTINALE. Qui si trovano sempre enterociti e
cellule calicioformi, in numero maggiore, e vengono assorbiti acqua e sali minerali, è inoltre presente la
FLORA BATTERICA. Se viene riassorbita acqua si ha una concentrazione di chilo meno fluido, prodotto del
mescolamento e della digestione dell’intestino, ed automaticamente è richiesta la presenza di cellule
dell’intestino. Anche a livello
caliciformi che producono muco al fine di limitare danni alle pareti
dell’intestino crasso è possibile individuare noduli linfatici o follicoli linfoidi solitari, e perciò aggregati di
cellule bianche che però, a differenza dell’ileo, non si organizzano a costituire le placche. Anche in questo
caso inoltre le ghiandole sono formate da enterociti e da cellule caliciformi che producendo tanto muco
risultano pas positive; un'altra colorazione è l'alcian-blu. Se noi guardiamo sezioni dell'intestino crasso,
sembra che l'epitelio ghiandolare sia fatto solo da cellule caliciformi. Tuttavia, se si contano il numero di
nuclei presenti alla base dell'epitelio ci si rende conto che il numero dei nuclei è superiore ai calici visti; per
cui ci devono essere intervallate altre cellule, ossia gli enterociti. Quando si parla di follicolo attivato ci si
riferisce ad un aggregato di linfociti che ha contattato un antigene e perciò un agente estraneo; si ha
perciò, data l’esigenza di esplicazione della funzione immunitaria, un’intensa attività di proliferazione dei
linfociti che si manifesta come una zona più chiara (anche nella milza si può individuare questa zona) al
centro del follicolo chiamato anche secondario
GIUNZIONE RETTO-ANALE
Anche in questo caso si assiste ad un cambio repentino dell’epitelio che da ghiandolare diviene
nuovamente di protezione e perciò pluristratificato piatto ed inoltre esso, nell’ultimo tratto dell’ano, risulta
cheratinizzato.
Esistono delle componenti estremamente importanti per realizzare delle battaglie immunitarie e perciò per
ostacolare l’ingresso di agenti estranei attraverso l’apparato gastro-enterico che risulta aperto verso
l’esterno: componente della saliva, enzima che ha un’azione antibatterica;
-lisozima,
-HCL, dello stomaco (c'è il pH acido), che denatura agenti estranei introdotti dalle proteine; rende
attaccabile l'agente estrani agli enzimi presenti nel primo tratto dell’intestino tenue, enzimi del pancreas.
Ha, dunque, un'azione denaturante anche nei confronti delle proteine dei batteri.
-Follicoli linfatici, o noduli linfatici solitari o organizzati a placche, presenti lungo tutto il tratto digerente.
PANCREAS
E’ una ghiandola esocrina
ed endocrina che deriva
dall’epitelio intestinale
associata all’apparato
digerente. Il pancreas ha
un corpo, più vicino
all'intestino; una regione
centrale; c'è una coda,
più lontano dall’intestino.
Il pancreas è una
ghiandola acinosa
composta: tubuli
ramificati che conducono
agli acini pancreatici;
Come tutte le ghiandole
anche il pancreas è
ricoperto da una capsula di connettivo che si approfonda nel parenchima per andare a costituire dei lobuli
pancreatici, i quali sono visibili perché separati da spazi molto grandi dovuti allo scollamento del tessuto in
seguito ai trattamenti istologici. (gli spazi vuoti sono occupate dal tessuto connettivo) Il tessuto connettivo
inoltre si inserisce all’interno dei lobuli andando a sostenere l’unità funzionale del pancreas esocrino
rappresentata dagli acini pancreatici, strutture più o meno tondeggianti; la trama di tessuto connettivo che
li sorregge è di tipo reticolare, perciò piuttosto lasso. Questo tessuto connettivo, denominato stroma, serve
a portare all'interno del pancreas i vasi sanguini, e per accogliere i dotti che devono portare all'intestino il
succo pancreatico, prodotto degli acini pancreatici. Il pancreas, da un punto di vista anatomico si trova
subito al di sotto dello stomaco ed i succhi pancreatici che esso produce, vengono via via convogliati in dotti
più grandi che consentono ad essi di raggiungere il duodeno dopo che si sono uniti, in un dotto comune in
cui si inseriscono i due dotti di trasporto, alla bile prodotta dal fegato. Il pancreas, se colorato con i comuni
metodi istologici, appare come una ghiandola piuttosto scura perciò la sua funzione è permessa per lo più
da cellule di tipo sieroso che
producono enzimi quali l’amilasi,
la lipasi, la tripsina, alcune
nucleasi che permettono la
degradazione delle
macromolecole biologiche. Nel
pancreas, ghiandola piuttosto
complessa, è possibile
distinguere una zona endocrina
da una esocrina (una ghiandola il
cui secreto viene riversato
all'esterno o in dotto). Il pancreas
è una ghiandola acinosa mista e
gli acini producono enzimi
digestivi che poi vanno nel
duodeno, grazie al dotto di
Wirsung.
Il pancreas esocrino è
Pancreas Esocrino:
costituito dagli acini pancreatici e perciò è
quella porzione di ghiandola responsabile della
formazione degli enzimi digestivi mentre quello
endocrino è rappresentano dalle isole di
Langerhans, le cui cellule sono organizzate in
cordoni, che si trovano tra gli acini. Gli ACINI
producono enzimi digestivi (amilasi, lipasi,
tripsinogeno, chimotripsinogeno, chimosina,
ecc.) che verranno convogliati al duodeno. Gli
acini pancreatici sono fatti da cellule che si
collocano attorno ad un canalicolo centrale. A
livello di questo canalicolo secernono il loro
decreto. Alla base c'è il nucleo e, nella porzione
apicale si apre nei canalicololi. I granuli di secreto liberano il loro contenuto nei canalicololi con un
meccanismo di esocitosi (secrezione merocrina). Nella porzione esocrina, dunque, troviamo una ghiandola
acinosa ramificata, la modalità di secrezione è di
tipo merocrino e la tipologia di secreto è sieroso
(secrezione proteiche). Dal canalicolo il prodotto
di secrezione viene convogliato nei dotti
pancreatici. Al suo interno si trovano
Pancreas Endocrino:
isole pancreatiche dette ISOLE DI LANGERANS
le cui cellule sono disposte in cordoni:
Cellule α producono glucagone che
• bersaglia le cellule epatiche per inibire la
glicolisi ed indurrela glicogenesi, aumenta
la glicemia→ effetto IPERGLICENIZZANTE
Cellule β producono insulina, abbassa la
• glicemia effetto IPOGLICCEMIZZANTE
→
Cellule γ producono il polipetide
• pancreatico (PP) che ha azione sul pancreas
esocrino. La sua produzione è favorita
dall’ipoglicemia e riduce la mobilità
intestinale, oltre a ridurre la secrezione del
pancreas esocrino
Cellule δ producono somatostatina che inibisce la produzione degli ormoni insulina, glucagone e
• gastrina
Cellule ε producono grelina ovvero gli ormoni dell’appetitoù
•
SECREZIONE DELL’INSULINA (ipotesi)
La secrezione è indotta ed è principalmente
regolata dalla concentrazione di glucosio nel
sangue. Nelle cellule β l’ATP chiude i canali
ionici del potassio ed il potenziale di
membrana diventa positivo. Questo porta
all’apertura dei canali calcio, che
depolarizzano e si aprono, ciò contribuisce
all’esocitosi delle vescicole contenenti
insulina. L’insulina cerca i recettori delle
cellule muscolari-scheletriche e epatiche.
L’insulina porta a un aumento dei
trasportatori di membrana per il glucosio per
entrare nelle cellule. Il glucosio viene
utilizzato di più grazie alla trasduzione del
segnale mediato da proteine G, si attivano le
proteinchinasi che intervengono nel
metabolismo del glucosio.
IL FEGATO Possiamo trovare ghiandole
esocrine ed endocrine ma
l’attività viene svolta dagli
epatociti. Il fegato è avvolto
da tessuto connettivo,
capsula di Glisson, che
penetra nel parenchina
suddividendolo in lobuli e
dove si inspessisce prende il
nome di ILO, che è anche il
punto in cui entrano ed
escono i vasi sanguigni del
dotto biliare. Gli epatociti nel
lobulo epatico sono disposti
in cordoni separati dai
sinusoidi, particolari capillari
fenestrati che hanno come
conseguenza il sangue misto.
Le zone dove 3 o più lobuli
adiacenti vengono a contatto
tra loro assumono un spetto
irregolarmente stellato e
vengono indicate con il termine di spazi portali. La triade portale è solitamente formata da una diramazione
dell’arteria epatica e una diramazione della vena porta e una diramazione del dotto biliare.
CIRCOLAZIONE EPATICA E MOVIMENTO DEI SALI BILIARI
dell’ilo entrano
In corrispondenza
la vena porta e l’arteria epatica ed
escono la vena epatica e il dotto
biliare. Tra le file di epatociti che si
irradiano verso la vena centro-
lobulare ci sono capillari sanguigni
chiamati sinuisoidi. Essi
contengono sangue misto:
ricevono, infatti, sangue
ossigenato da diramazioni
dell’arteria epatica e sangue
povero di ossigeno, ma ricco di
nutrienti, da diramazioni della
vena porta proveniente
dall’intestino. I Sali liberi vanno nei
canalicoli liberi e poi nei dotti
biliari. CELLULE DI KUPFFER
Dopo iniezione con inchiostro, i macrofagi del fegato (cellule di
Kupffer), presenti a livello dei sinusoidi epatici, lo inglobano
per fagocitosi e risultano perciò di colore nero. Queste cellule
possono essere trovate sui sinusoidi.
PRINCIPALI FUNZIONI DEL FEGATO –
1. Formazione e secrezione dei sali biliari (emulsione dei grassi) FUNZIONE ESOCRINA.
2. Metabolismo glucidico (formazione di glicogeno).
3. Metabolismo lipidico (es. sintesi di colesterolo, trigliceridi e lipoproteine).
4. Metabolismo proteico (sintesi e secrezione di numerose proteine plasmatiche, inclusi alcuni fattori della
coagulazione - FUNZIONE ENDOCRINA).
5. Detossificazione da farmaci e veleni.
6. Produzione di ormoni steroidei e vitamina D.
7. Organo di riserva di sangue.
8. Funzione emo