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Sperimentazione a semplice cecità: il paziente non sa se è nel gruppo di

- trattamento oppure in quello di controllo

Sperimentazione a doppia cecità: sia il medico sia il paziente non sanno a quale

- gruppo è assegnato il paziente

Sperimentazione a tripla cecità: sia il medico sia il paziente sia gli statistici che

- analizzano i dati non sanno a quale gruppo è assegnato il paziente

Uno studio clinico è diviso in fasi. Ad esempio nella sperimentazione di nuovi farmaci

sono 4:

1) determinazione dose massima tollerata (tramite farmacocinetica)

2) valutazione dose minima efficace, dosaggi ed effetti collaterali

3) confronto dell’attività terapeutica col vecchio farmaco o con il placebo oppure

studio prospettivo: valutare se la persona malata guarisce

4) fase post vendita in cui si controllano sicurezza ed efficacia

Gli studi sperimentali permettono di studiare uno o al massimo qualche fattore alla

volta, quindi sono inefficaci per studiare l’alimentazione nel suo complesso in quanto

è caratterizzata da un insieme di interazioni tra i nutrienti.

• Gli studi osservazionali consistono nell’osservazione del campione di

popolazione, senza possibilità di manipolazione o intervento da parte dello

sperimentatore.

Possono essere:

1) Osservazionali descrittivi o ecologici: sono studi veloci ed economici che non

prevedono confronti fra gruppi, ma all'interno di un unico gruppo di persone

accostano indici relativi a fattori di rischio (es. stato nutrizionale) con indici

relativi allo stato di salute.

Ci danno dati assoluti e non relativi (in quanto non vi è confronto con altri gruppi di

controllo).

Sono generatori di ipotesi, ovvero le osservazioni fatte possono poi essere

utilizzate per studi successivi e descrivono il fenomeno, la frequenza, la distribuz.

spaziale, la storia…

È impossibile riprodurne i risultati e non possono essere utilizzati per fare

inferenza, in quanto molto generici.

Es: relazione tra l’assunzione di un nutriente e il rischio di una malattia, rischio di

una malattia e paese in cui si vive (poi si ipotizzano le cause)…

2) Osservazionali analitici: studi in cui è possibile fare confronti tra gruppi.

Spesso partono dalle ipotesi generate negli studi descrittivi o ecologici.

In base alla direzione temporale con cui si guardano esposizione e malattia, li

distinguiamo in:

Studi di coorte / prospettici: si osserva prima esposizione al fattore di rischio e

- poi l’outcome di interesse (ordine cronologico, prospettico), in un determinato

periodo di tempo.

Si osservano due gruppi definiti coorte, in quanto vivono un’esperienza comune:

gli esposti (talvolta classificati in gradi di esposizione) e i non esposti: se tra gli

esposti e i non esposti c’è una differenza sostanziale nella risposta (incidenza)

allora di dice che la comparsa della risposta è associata all’esposizione.

Nell’alimentazione spesso vengono prima rilevate le abitudini alimentari nel

tempo e poi si valuta l’associazione con un’ampia gamma di malattie e con la

mortalità.

Sono studi costosi, lunghi, che quindi richiedono un campione molto ampio di

popolazione per far fronte ad abbandoni, sono utili se l’esposizione è rara e le

patologie frequenti.

Studi di caso-controllo / retrospettivi: si osserva prima la malattia, e poi in

- modo retrospettivo si cerca di definire le esposizioni che possono averla causata.

In questo caso abbiamo il gruppo dei malati, e il gruppo di controllo dei non

malati: se l’esposizione è maggiormente presente tra i malati rispetto ai non

malati, allora di dice che la comparsa della risposta (malattia) è associata

all’esposizione.

La rilevazione dell’esposizione è complicata e soggetta ad errori a causa delle

alterazioni psicologiche (dimenticanze o alterazioni dei ricordi) e delle

distorsioni soggettive (sovra o sottostima) in cui il soggetto può incorrere

(difficile in alimentazione).

Al contrario del prospettico, viene considerata un’unica patologia ma più possibili

esposizioni simultaneamente.

Sono studi veloci e poco costosi, utili per le patologie rare.

Studi trasversali o cross-sectional: si osservano contemporaneamente la

- presenza della malattia e dell’esposizione: rimane quindi poco chiara la relazione

temporale tra le due, e di conseguenza il nesso causale (se persone grasse hanno

una determinata malattia non so se è la malattia che causa l’eccesso adiposo o

se è l’eccesso adiposo a causare la malattia). Creo una correlazione fra le due.

• Sintesi problemi degli studi analitici:

In generale richiedono un campione numeroso per riuscire a ottenere risultati

statistici solidi.

I risultati permettono di ottenere solo delle generali relazioni e stime del rapporto tra

l’esposizione e la malattia. Inoltre:

Studi di coorte / prospettici: sono studi costosi, lunghi, che quindi richiedono un

- campione molto ampio di popolazione per far fronte ad abbandoni.

Studi di caso-controllo / retrospettivi: la rilevazione dell’esposizione è complicata

- e soggetta ad errori a causa delle alterazioni psicologiche (dimenticanze o

alterazioni dei ricordi) e delle distorsioni soggettive (sovra o sottostima) in cui il

soggetto può incorrere (difficile in alimentazione).

Studi trasversali o cross-sectional: non viene definita la relazione temporale tra le

- due, e di conseguenza il nesso causale.

• Sintesi differenze principali degli studi analitici:

Direzione temporale con cui si guardano esposizione e malattia

- Il reclutamento dei soggetti: negli studi di coorte vengono reclutati in base

- all’esposizione a cui sono soggetti, e solo dopo verranno considerati eventuali

outcomes, nel caso-controllo vengono reclutati in basse all’outome/malattia, e

solo dopo si valuta se c’è stata esposizione ad un qualche fattore di rischio.

Quindi si differenziano anche per i gruppi osservati: nel primo esposti e non

- esposti, mentre nel secondo malati e non malati.

Quantità di esposizioni e malattie considerate: nello studio di coorte viene

- considerata un’esposizione e poi si valuta l’associazione con un’ampia gamma di

malattie e con la mortalità, al contrario nel caso-controllo viene considerata

un’unica patologia ma più possibili esposizioni simultaneamente.

Determinazione di un nesso causale: se nei primi due si va a determinare una

- relazione causale, nel trasversale ottengo una correlazione ma non un nesso

causale.

• Bracci paralleli e crossover:

crossover significa che ciascun gruppo durante lo studio seguirà (in ordine

- diverso) tutti i trattamenti dietetici, separati tra loro da un periodo di wash out

Il wash out fa in modo che non si confondano i due trattamenti e che non ci sia

effetto di trascinamento: quando inizio il secondo trattamento gli effetti del primo

devono essere totalmente terminati.

a bracci paralleli significa che ciascun gruppo seguirà un solo trattamento e al

- termine dello studio vengono confrontati i risultati ottenuti nei diversi gruppi

03 epidemiologia

10) Misure di frequenza

Una frequenza è una conta, cioè il numero o la percentuale di soggetti che

esprimono quel valore o quella modalità di variabile.

• Indici di valutazione di una malattia:

La prevalenza: è una proporzione che indica il numero di casi presenti (nel

- momento di rilevazione dei dati), rapportato al numero complessivo di persone

presenti nella popolazione totale. Viene poi portato in percentuale. È un indice di

presenza della malattia, indipendentemente dal momento in cui è insorta la

malattia.

Se la prevalenza si mantiene alta nel passare del tempo, può significare che c’è

un alto indice di sopravvivenza della malattia, e non necessariamente che si

ammalano più persone.

L’incidenza: è un tasso che indica il numero di nuovi casi di malattia in un

-

determinato periodo di tempo, rapportati alla somma dei tempi di esposizione di

tutte e persone a rischio (in questo caso si parla di densità di incidenza).

Stima la velocità di sviluppo di una malattia nell’intervallo di tempo. Si indica poi

in percentuale.

Al numeratore indico quindi semplicemente il numero di persone che si sono

ammalate nel periodo di tempo considerato.

Al denominatore sommo tutti i giorni durante i quali le persone sono rimaste sane

all’interno quel periodo.

Se ad esempio considero un periodo di 2 giorni:

Le persone già malate non le considero

- Le persone che si sono ammalate subito hanno tempo di esposizione pari a 0

- Le persone che si sono ammalate dopo un giorno hanno tempo di esposizione

- pari a 1

Le persone che sono rimaste sane hanno tempo di esposizione pari a 2

- Si utilizza per paragonare il rischio di malattia tra due popolazioni.

Posso calcolare l’incidenza solo grazie agli studi prospettici perché nei

retrospettivi non conosco quanti erano gli esposti a rischio all’inizio del periodo.

La variazione piò essere data però anche dai cambiamenti nelle diagnosi, quindi

non necessariamente è aumentata la diffusione della malattia, ma

semplicemente è stata vista con maggior facilità.

Indecenza e prevalenza danno risultati quasi identici solo nel caso in cui la

malattia sia rara.

L’incidenza cumulativa: rapporta il numero di nuovi casi, al numero totale di

soggetti sani all’inizio dell’osservazione.

Non considera il tempo di esposizione ed è utile al posto della densità per le

malattie rare: se la patologia è rara il tasso di incidenza (come densità) sarà

uguale al tasso di incidenza cumulativa.

I tassi di mortalità: indica la probabilità di morire per quella malattia (numero di

- morti per quella malattia/numero di malati).

Sono fortemente dipendenti dalla capacità di cura di quella malattia: il tasso di

mortalità è alto per malattie asintomatiche, di veloce diffusione, di difficile

diagnosi, o di cure sconosciute (quindi coincide con l’incidenza, ovvero il numero

di persone malate è molto simile al numero di persone che moriranno).

Al contrario si abbassa se è una malattia che posso facilmente diagnosticare e

curare, e ho il tempo di curarla, e di conseguenza aumenta la prevalenza.

• I tassi di mortalità e di incidenza si dividono in 3 classi:

Tassi grezzi: tassi applicati all’intera popolazione

- Tassi specifici: tassi calcolati nell’ambito di specifici sottogruppi omogenei

- secondo una o più specifiche caratteristiche

Tassi standardizzati: tassi grezzi modificati, aggiustati per controllare gli effetti

- delle caratteristiche (es. l’età perché

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A.A. 2023-2024
26 pagine
SSD Scienze mediche MED/01 Statistica medica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ANUunimi2023_2024 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Epidemiologia nutrizionale e statistica medica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ferraroni Monica.