Estratto del documento

Italia per affrontare i comuni della Lega Lombarda. Chiese ad Enrico un aiuto militare, che il Duca

si rifiutò di fornire. Questo rifiuto, che portò alla sconfitta dell'imperatore nella battaglia di

Legnano, fu interpretato come un atto di tradimento.

• Il Processo e l'Esilio: Nel 1180, Federico Barbarossa lo convocò più volte alla dieta

imperiale per rispondere delle accuse. Enrico si rifiutò di comparire, e fu quindi dichiarato

ribelle. L'imperatore gli sottrasse quasi tutti i suoi possedimenti e titoli, lasciandogli solo i

territori di Braunschweig e Lüneburg, che rimanevano l'eredità della sua dinastia.

• L'Esilio e il Ritorno: Costretto all'esilio in Inghilterra, dove il suocero era il potente re

Enrico II Plantageneto, Enrico il Leone non rinunciò mai completamente alle sue ambizioni.

Alla fine tornò in Germania, ma non riuscì più a riottenere il suo potere passato. Morì nel

1195, lasciando un'eredità complessa.

Enrico il Leone e la Memoria Storica

Enrico il Leone è un esempio perfetto della lotta tra centralizzazione imperiale e potere dei principi

territoriali che segnò la Germania per secoli. La sua caduta dimostra i limiti del potere di un singolo

principe, anche il più forte, di fronte a un'autorità universale come quella dell'imperatore.

La sua figura è stata a lungo dibattuta dagli storici: c'è chi lo vede come un ambizioso traditore che

minò l'autorità imperiale, e chi lo considera un moderno statista che cercò di creare un regno

centralizzato e potente, anticipando il concetto di stato nazionale. In ogni caso, il suo nome rimane

indissolubilmente legato alla fondazione di città, alla colonizzazione dell'est europeo e alla grande

lotta di potere con il suo illustre cugino.

La relazione tra Enrico il Leone e l'imperatore Federico Barbarossa fu complessa e cruciale per la

storia del XII secolo in Germania. Iniziata come un'alleanza stretta, si trasformò in una rivalità

implacabile che portò alla caduta di Enrico.

L'Alleanza Iniziale

All'inizio, il loro rapporto fu basato su un'alleanza pragmatica. Enrico, capo della fazione dei

Welfen (Guelfi), e Federico, esponente dei Hohenstaufen (Ghibellini), erano cugini e, per un certo

periodo, collaborarono. Enrico sostenne attivamente Federico nella sua elezione a re dei Romani nel

1152, e in cambio l'imperatore riconsegnò a Enrico i ducati di Sassonia e Baviera, consolidando il

potere del suo cugino e rendendolo il principe più forte dell'Impero.

Inizialmente, la loro partnership sembrò funzionare:

• Supporto reciproco: Enrico partecipò ad alcune delle prime campagne italiane di Federico,

fornendo truppe e risorse.

• Dividere le sfere d'influenza: Federico si concentrò principalmente sull'Italia e sul

Mediterraneo, mentre Enrico si dedicò all'espansione e alla colonizzazione dei territori slavi

a est dell'Elba (la cosiddetta Ostsiedlung), un'attività che l'imperatore approvava e sosteneva.

L'Inizio della Frattura

La rottura tra i due avvenne a causa di due fattori principali:

• L'ambizione di Enrico: Man mano che Enrico consolidava il suo potere e la sua ricchezza,

il suo desiderio di autonomia crebbe. Iniziò a comportarsi più come un monarca

indipendente che come un vassallo, e le sue azioni crearono attriti con l'autorità imperiale.

• Il rifiuto del supporto militare: Il punto di non ritorno fu il rifiuto di Enrico di aiutare

Federico nella sua spedizione in Italia del 1176. Federico aveva bisogno di rinforzi per

affrontare la Lega Lombarda, ma Enrico si negò, forse per non indebolire le sue forze o per

non rafforzare eccessivamente il suo cugino. Questo rifiuto portò l'esercito imperiale a

subire una pesante sconfitta nella battaglia di Legnano , un'umiliazione che Federico non

perdonò.

La Caduta e le Conseguenze

Dopo la sconfitta, Federico tornò in Germania e decise di agire contro Enrico.

• Il processo: Enrico fu convocato più volte alla dieta imperiale per rispondere dell'accusa di

ribellione. Non si presentò, e questo rifiuto fu considerato un atto di sfida aperta all'autorità

imperiale.

• La sentenza: Nel 1180, l'imperatore dichiarò Enrico in contumacia, lo mise al bando

dall'Impero e lo privò di tutti i suoi titoli e possedimenti ducali. La Sassonia fu assegnata

a Bernardo III di Ascania, e la Baviera a Ottone di Wittelsbach, segnando una profonda

ridefinizione della mappa politica tedesca.

• L'esilio: Sconfitto militarmente, Enrico fu costretto a un periodo di esilio alla corte di suo

suocero, il re d'Inghilterra Enrico II Plantageneto. Sebbene in seguito gli fu permesso di

tornare in Germania, non riottenne mai il suo potere perduto.

La fine della loro relazione dimostra il fallimento di un'alleanza tra due figure ambiziose. La vittoria

di Barbarossa rafforzò l'autorità imperiale a scapito dei grandi principi, mentre la caduta di Enrico il

Leone segnò la fine di un modello di principe territoriale eccessivamente potente.

Le fondazioni urbane e la politica di insediamento di Enrico il Leone sono tra gli aspetti più

significativi e duraturi del suo regno. A differenza di molti principi del suo tempo che si limitavano

alla conquista, Enrico aveva una visione più moderna e strategica che mirava a creare centri di

potere economico.

La Visione di un Principe Mercante

L'espansione di Enrico il Leone verso i territori a est del fiume Elba, abitati da popolazioni slave,

non fu solo una semplice conquista militare. L'obiettivo era creare nuove opportunità economiche e

consolidare il potere della sua dinastia attraverso il commercio. Questa politica è nota agli storici

come "Ostsiedlung" (insediamento orientale).

Enrico attirò coloni da altre parti della Germania settentrionale offrendo loro terra e privilegi.

Questi coloni portarono nuove tecniche agricole e artigianali, contribuendo alla crescita delle

regioni appena acquisite. Le città che fondò o rifondò divennero rapidamente centri di commercio e

di potere, fondamentali per la prosperità del suo ducato.

Le Città Iconiche Fondate da Enrico

Due delle città più importanti della Germania settentrionale e meridionale devono la loro ascesa a

Enrico il Leone:

1. Lubecca: Enrico conquistò e rifondò Lubecca nel 1159, dopo che la città originale era stata

distrutta da un incendio. La sua posizione strategica sul Mar Baltico la rese un punto di

snodo cruciale per il commercio con i paesi scandinavi e russi. Enrico garantì alla città

importanti privilegi e un porto franco, trasformandola in uno dei membri più importanti

della futura Lega Anseatica.

2. Monaco di Baviera: Nel 1158, Enrico entrò in conflitto con il vescovo di Frisinga a causa

di una disputa sul controllo di un ponte sul fiume Isar, un punto chiave per il commercio del

sale. Dopo aver distrutto il ponte del vescovo, ne costruì uno proprio, dirottando il traffico

commerciale. Intorno a questo nuovo ponte, fondò un mercato e diede origine a quella che

sarebbe diventata la città di Monaco.

Eredità e Significato Storico

Le fondazioni urbane di Enrico il Leone dimostrano la sua visione a lungo termine: non si limitò a

estendere i suoi confini, ma costruì le fondamenta per una potenza economica duratura. Queste città

non solo rafforzarono il suo ducato, ma gettarono le basi per lo sviluppo urbano e commerciale

della Germania settentrionale. La sua politica, orientata più alla crescita economica che alla pura

conquista militare, lo rende una figura notevole e, per certi versi, un precursore di un nuovo tipo di

potere politico, basato non solo sul feudalesimo, ma anche sul commercio e sulla prosperità delle

città.

L'eredità storica di Enrico il Leone è profonda e complessa, e si estende ben oltre la sua vita. La sua

figura è un punto di svolta per la storia della Germania medievale, incarnando al tempo stesso la

forza e le contraddizioni del potere feudale.

Il Conflitto tra Potere Imperiale e Principesco

Il principale lascito di Enrico è la sua lotta contro Federico Barbarossa, che rappresenta il culmine

dello scontro tra due visioni politiche opposte.

• Enrico il Leone simboleggiava il potere dei principi territoriali, che cercavano di

consolidare la loro autorità all'interno dei loro feudi, creando quasi dei "stati" indipendenti.

La sua ambizione era di trasformare i suoi ducati in un'entità politica coesa e forte, separata

dall'autorità imperiale.

• Federico Barbarossa rappresentava il potere universale dell'imperatore, che cercava di

mantenere l'unità del Sacro Romano Impero, subordinando tutti i principi alla sua autorità.

La sua vittoria su Enrico fu una conferma temporanea che il potere imperiale era ancora

preminente.

La caduta di Enrico non pose fine a questa tensione, ma la definì per i secoli successivi. Il suo

fallimento nel creare un regno indipendente dimostrò i limiti del potere principesco, ma il suo

modello di governo, basato su città e commercio, influenzò profondamente i principi successivi.

Le Fondazioni e la Germanizzazione dell'Est

Un'altra eredità cruciale è legata alla sua politica di espansione. Enrico non è ricordato solo per le

sue guerre, ma per aver promosso l'insediamento di coloni tedeschi nelle terre slave a est del fiume

Elba. Questo processo, noto come Ostsiedlung, ebbe conseguenze durature.

• Sviluppo urbano e commerciale: Le città che fondò o sostenne, come Lubecca e Monaco

di Baviera, divennero motori economici e politici. Lubecca, in particolare, gettò le basi per

la successiva Lega Anseatica, che dominò il commercio del Baltico per secoli.

• Un'eredità controversa: Questa espansione, se da un lato portò prosperità e sviluppo,

dall'altro comportò la sottomissione e la parziale assimilazione delle popolazioni slave

locali, un aspetto che gli storici moderni analizzano con una prospettiva più critica.

La Dinastia dei Welfen

Nonostante la sua caduta, la dinastia di Enrico non si estinse. I Welfen (Guelfi) continuarono a

detenere il controllo dei loro territori ancestrali di Braunschweig e Lüneburg. Secoli dopo, il ramo

della sua famiglia, noto come casato di Hannover, raggiunse una posizione di enorme prestigio,

salendo al trono di Gran Bretagna nel XVIII secolo. L'attuale famiglia reale britannica, infatti,

discende direttamente da Enrico il Leone.

In sintesi, Enrico il Leone fu un per

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

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