LA CREAZIONE DI VALORE
L’impresa può raggiungere una posizione di vantaggio competitivo
se riesce a creare valore in maniera superiore della maggior parte dei
concorrenti in un determinato business. La creazione di valore si
manifesta nella differenza positiva tra il benefici netto (Bn) generato a
vantaggio del consumatore e il costo totale (CT) sostenuto dall’impresa
per la sua produzione
L’ESSENZA DEL VANTAGGIO COMPETITIVO: LA DIVERSITÀ
Alla base del vantaggio competitivo c’è la capacità dell’impresa di
risultare “diversa” dai concorrenti. Questa diversità può essere
determinata da:
L’efficienza operativa L’effetto di distinzione che l’impresa può
raggiungere su questo piano tende a ridursi nel tempo; all’interno
di uno stesso raggruppamento strategico, infatti, si osserva
normalmente una certa convergenza almeno tra i principali
operatori verso la frontiera tecnologica.
Il posizionamento strategico Capacità di individuare un’area
“felice” del mercato e di disporre delle risorse che permettono di
occupare tale area in maniera stabilmente migliore di quanto
potrebbero fare i concorrenti
LA STRATEGIA DI DIFESA DEL VANTAGGIO COMPETITIVO
-Operare in modo che il proprio vantaggio competitivo non sia percepito
dai rivali e, quindi, non sia attaccato, rendendo difficile l’osservazione
delle sue conseguenze positive sul risultato economico.
-Attuare comportamenti credibili che scoraggino i rivali dal tentare di
raggiungere la stessa posizione dell’impresa
Il vantaggio competitivo (seconda parte):
o L’ANALISI DELLE ATTIVITÀ E DELLE RELAZIONI DA CUI DERIVA IL
VANTAGGIO COMPETITIVO: LA CATENA DI VALORE
La determinazione dei punti di forza e di debolezza deriva dall’analisi
dell’organizzazione aziendale e dalle sue principali aree funzionali e dal
successivo confronto con aziende simili. Tra gli strumenti più diffusi per
definire i punti di forza e di debolezza si segnala l’analisi della catena
di valore (value chain analysis), un modello sviluppato dal professore
Michael Porter della Harvard University, in cui le attività di ogni
organizzazione sono distinte in primarie e di supporto al fine di
evidenziare in quali aree funzionali risiedono le competenze distintive
dell’impresa e dove invece sono presenti problemi e/o inefficienze.
In linea generale le aree nelle quali si annida il vantaggio competitivo sono
(punti di forza/debolezza):
Management e Marketing Risorse umane
organizzazione
Qualità del Management Canali di distribuzione Esperienza personale
Qualità dello staff Quota di mercato Educazione
Grado di concentrazione Efficacia della promozione Turnover
Organizzazione charts Customer satisfaction Assenteismo
Pianificazione, Qualità del prodotto Soddisfazione nel lavoro
informazione, sistemi di Turover della forza di Rimostranze
controllo vendita
Finanza Produzione Ricerca e sviluppo
Margine di profitto Locazione degli impianti Ricerca applicata di base
Indice di indebitamento Obsolescenza dei Competenza del
Indice di rotazione delle macchinari laboratorio
scorte Processo d’acquisto Programmi di ricerca
ROI Controllo qualità Innovazioni di prodotto
Credit rating Produttività/efficienza Innovazioni tecnologiche
IL SISTEMA DEL VALORE
La catena del valore di un’impresa (o di un suo business) si inserisce in
una filiera che comprende a monte le catene dei fornitori degli input
produttivi e a valle quelle degli utilizzatori dell’output realizzato
fino a quelle dei clienti del prodotto finale; e può essere inoltre
connessa con la catena del valore di altri business della stessa
impresa.
La “costellazione del valore”
La “catena delle relazioni”
La formulazione della strategia: missioni e obiettivi
La formulazione della strategia:
o Il piano muove dalla missione per sviluppare un set di obiettivi strategici che
colgano i principali fattori di successo che caratterizzeranno il futuro.
Ogni processo di formulazione strategica parte dalla definizione della mission e
dei grandi obiettivi che l’impresa intende raggiungere. La mission è
un’enunciazione molto ampia degli scopi che l’impresa persegue e
generalmente individua grandi aree di attività nel campo economico e sociale.
La mission deve:
contenere l’indicazione degli obiettivi attraverso i quali la mission stessa
può essere raggiunta;
differenziare l’impresa dai concorrenti;
definire il business o i business in cui l’impresa intende operare;
incorporare le attese non soltanto degli azionisti e del management, ma
anche degli altri stakeholders;
rappresentare una sfida da raccogliere;
incorporare i valori in cui crede l’impresa e le norme di comportamento
che la guidano.
Sebbene questi siano le principali determinanti degli obiettivi strategici, occorre
considerare anche questi elementi:
Forze, Debolezze, Opportunità, Minacce (SWOT analysis).
Risorse disponibili: il piano strategico si sviluppa sulla base del miglior
utilizzo delle risorse.
Trade-off tra alta direzione e responsabili di funzione o di area.
Coerenza con le performance passate (che sono un buon indicatore delle
capacità).
Visione e missione aziendale:
o La Visione: è l’idea di sviluppo futuro di una certa situazione politica,
economica o sociale. La vision non riguarda l’azienda, ma tutto il mercato.
La Missione: è la ragione per cui l’azienda esiste e spiega cosa farà l’azienda
nello scenario futuro. In particolare, esplicita quali bisogni presenti e futuri
soddisfa nello scenario ipotizzato nella vision.
La Missione risponde alla domanda “cosa fate di buono per il mondo?” La
risposta non deve essere semplicemente “Abbigliamento sportivo”, ma qualcosa
come “Eleviamo il piacere di fare sport”. Una buona missione è quella che
cattura l’essenza dell’azienda e deve avere le seguenti caratteristiche:
Fornire la direzione e la visione complessiva dell’impresa.
Trasmettere un’immagine di successo per affrontare il futuro.
Definire i confini competitivi.
Contenere riferimenti al mercato e ai prodotti/servizi.
Evitare di essere troppo specifica.
In conseguenza di quanto detto, la mission diventa la fase successiva e
strettamente conseguente alla vision. Grazie ad essa, l’imprenditore stabilisce il
modo più opportuno per realizzare la vision. La mission risulta perciò
strettamente pragmatica, focalizzata com’è sul presente, volta ad esaltare le
particolarità dell’azienda, vale a dire la sua storia, le sue risorse, i bisogni che
vuole soddisfare. Sono il punto d’arrivo della missione aziendale e
rappresentano, in concreto, ciò che essa pensa di realizzare in un tempo
determinato.
Vision e mission, al di là della loro differenza, confluiranno infine nei valori, che
orienteranno i comportamenti dei dipendenti nella gestione del loro lavoro,
creando in questo modo una cultura aziendale fondata su principi strategici
basilari. Gli obiettivi strategici d’azienda devono essere (SMART): specifici,
quantificabili e coinvolgenti, al fine di:
essere convertiti in azioni specifiche;
fornire un orientamento per tutti;
stabilire le priorità;
facilitare il controllo
Il Management deve tradurre la Mission aziendale in quegli obiettivi specifici che
ne permettono la realizzazione. Alcune aziende preferiscono descrivere la
propria mission con medio lunghe argomentazioni:
Nokia «Mettendo in contatto le persone noi aiutiamo il soddisfacimento di
un fondamentale bisogno umano di contatti e relazioni sociali. La Nokia
costruisce ponti tra le persone - sia quando sono lontane che faccia a
faccia - e colma il divario tra le persone e le informazioni di cui hanno
bisogno».
Ferrero «Qualità elevatissima, cura artigianale, freschezza del prodotto,
accurata selezione delle migliori materie prime, rispetto e considerazione
del cliente».
Altre preferiscono una comunicazione più concisa:
Ferrari «Costruire vetture sportive uniche, destinate a rappresentare, in
pista come sulle strade, l'automobile italiana d'alta scuola. Simbolo di
eccellenza e di sportività, Ferrari non ha bisogno di presentazioni».
Wal-Mart «Dare alla gente comune la possibilità di acquistare le stesse
cose dei ricchi».
O addirittura decidono di limitare la mission ad un semplice slogan dal grande
effetto comunicativo:
Walt Disney «Rendere felici le persone (To make people happy) ».
A conclusione va comunque detto che i concetti sopra delineati non hanno
definizioni chiare e vengono utilizzati spesso in sensi diversi. Quella esposta è
soltanto la definizione desunta dal loro utilizzo nella maggioranza dei casi.
Gli obiettivi strategici:
o Fanno parte della categoria degli obiettivi strategici i seguenti:
Obiettivi di mercato: le strategie di leadership (proprie di aziende
leader nel mercato) come le strategie di difesa (che consiste nel
difendere la propria quota di mercato limitandosi a mantenere la propria
posizione oppure anticipando i competitors); le strategie di espansione
della domanda (aumentare il mercato); le strategie di espansione della
quota di mercato (conquistare i clienti della concorrenza o acquisire le
imprese concorrenti); le strategie di attacco tipiche di un’azienda non
leader che decide di attaccare l’azienda dominante frontalmente; le
strategie di imitazione con cui l’azienda si adatta all’azienda leader, alle
trasformazioni della sua offerta e delle sue politiche, con l’obiettivo di
condividere pacificamente con essa il mercato; le strategie di
penetrazione del mercato (le attività dell’impresa vengono intensificati in
mercati già conosciuti); le strategie di sviluppo del mercato (l’azienda
decide di voler sviluppare gli stessi prodotti in mercati nuovi).
Obiettivi economici: strategie volte alla massimizzazione del valore
economico d’impresa.
Obiettivi relazionali: consistono nello sviluppo da parte dell’azienda di
relazioni strategiche e di marketing con clienti (fidelizzazione) e soggetti
significativi che possono essere partner della filiera. In base alla relazione
con il cliente e la personalizzazione del prodotto/servizio, le aziende
ricorrono ad una strategia che fonda la propria offerta sui bisogni di
particolari gruppi di consumatori. Cercano di instaurare con loro rapporti
duraturi basati sulla soddisfazione del
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Economia, gestione delle imprese sportive
-
Appunti esame Economia e gestione delle imprese sportive
-
Economia e gestione delle imprese sportive
-
Economia e gestione delle imprese sportive