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SIN
Il concetto di sistema di i. nazionale (SIN) descrive il ruolo delle istituzioni e delle politiche
tecnologiche nel condizionare e nel promuovere l’attività innovativa delle imprese.
Il SIN racchiude in un’idea di sistema l’insieme delle org., delle istituzioni e delle infrastrutture di
supporto all’attività innovativa delle imprese. L’idea che tale sistema sia nazionale nasce negli anni
’80, nel tentativo di spiegare alcuni fatti stilizzati avvenuti in quel periodo che hanno attirato
l’attenzione di alcuni economisti e policy-maker.
In tema di SIN, risulta essenziale analizzare le interazioni fra org. che appaiono più importanti in
relazione ai processi innovativi. I tipi di org. caratterizzati nazionalmente sono 5:
- imprese;
- università;
- istituzioni di ricerca scientifica;
- istituzioni finanziarie;
- governo.
Le interazioni fra imprese sono di 2 tipi:
1) Le interazioni verticali fra cliente e fornitore (ICF). Il progresso tecnologico dipende
fortemente dal grado di interazione degli agenti coinvolti: le novità di processo e/o di prodotto si
fondano sulle basi di conoscenza tecnologica del settore e delle imprese di riferimento.
L’introduzione di nuovi processi produttivi spesso è caratterizzata da condizioni di incertezza e di
informazione limitata in relazione al risultato economico atteso dell’i.. In tali circostanze, può
essere vantaggioso sviluppare relazioni stabili con i fornitori, attivare meccanismi di apprendimento
interattivo, dai quali potrebbe svilupparsi un codice comune di comunicazione e una rete di
relazioni personali e informali che facilitino l’interazione. ICF stabili possono consentire una
riduzione, non solo dell’incertezza, ma anche dei costi di transazione. Inoltre possono svilupparsi a
livello locale, settoriale, nazionale, globale.
2) Le interazioni orizzontali si manifestano:
- o nella forma di attività di cooperazione tecnologica: sempre più diffuse sono le reti di
imprese su scala internazionale in cui avviene lo scambio di conoscenza tecnologica.
Nonostante la globalizzazione, resta comunque importante il ruolo dei SIN poiché si ha
maggiore sviluppo di tale scambio qualora le relazioni siano personalizzate, stabili e di
reciproca fiducia. I gruppi industriali giapponesi ne sono un esempio;
- o nella forma di competizione: la quale stimola la varietà di comportamenti fra le imprese
e lo sviluppo di efficienti meccanismi di selezione. I modelli competitivi sono forme
istituzionali socialmente costruite e determinate da scelte di politica industriale. Esistono
differenti modelli competitivi:
- in Giappone, l’assetto istituzionale favorisce un tipo di concorrenza fondata sul progresso
tecnico, qualità e differenziazione del prodotto e, dunque, incoraggia una prospettiva di 26
lungo periodo nella formazione, ricerca e scelte di investimento;
- altri contesti presentano un mercato di capitali orientato al profitto di breve periodo e una
competitività orientata all’abbattimento dei costi.
La ricerca scientifica e il sistema educativo: la relazione tra avanzamento di conoscenza scientifica
e i. nelle imprese è piuttosto complessa: da un lato, alcune scoperte scientifiche, come l’elettricità,
la radio e la televisione, hanno determinato la nascita di nuovi settori; dall’altro sono state le nuove
tecnologie produttive a incentivare la ricerca scientifica. L’influenza dei SIN si rileva,
principalmente, nei rapporti fra le imprese e il sistema educativo, in particolare l’università, in cui è
reso possibile alle imprese lo scambio di personale con istituti di ricerca pubblici e privati e
l’ottenimento di competenze tecnico scientifiche. Tuttavia, affinché il sistema educativo risulti a
beneficio dell’i., deve essere mantenuto in stretto contatto con le necessità dell’industria.
Il sistema finanziario. Il contesto istituzionale offre un importante chiave di lettura per capire il
diverso peso attribuito all’attività innovativa dai diversi sistemi finanziari:
- nei sistemi (Germania, Italia, Francia e Giappone) bank-based la relazione di reciproca fiducia e
conoscenza tra la proprietà e il management diminuisce il grado di asimmetria informativa e di
comportamenti opportunistici, favorendo la volontà dei finanziatori di valutare le prospettive di
lungo periodo. Questi sistemi sono migliori poiché attenuano i problemi legati alla poca visibilità
dei costi dell’i. e all’asimmetria informativa;
- nei sistemi (USA e Regno Unito) dove è più rilevante il mercato borsistico (stock exchange
based), è presente un alto grado di separazione fra proprietà, che predilige profitti di breve termine,
e management. Tali sistemi accentuano la difficoltà di finanziamento (maggiore asimmetria
informativa). Tuttavia, nel caso in cui la tecnologia cambi rapidamente e l’attività innovativa dia
luogo a investimenti molto rischiosi, si dimostrano più adeguati rispetto a quelli bank-based, perché
permettono di suddividere l’alto rischio fra i portafogli diversificati.
Il governo. Le politiche tecnologiche influenzano le performance innovative delle imprese e
nazionali in differenti modi:
a) Creando e sviluppando una specifica tecnologia. Lo strumento più utilizzato a tal fine è il
finanziamento da parte del governo della R&S. In media, nei paesi OCSE, più di1/3 della spesa
lorda nazionale in R&S è finanziata dal governo. Importanti fattori che hanno fortemente
influenzato le imprese a innovare sono stati: il livello delle competenze tecniche che il sistema
educativo è in grado di creare; il grado di esposizione alla concorrenza internazionale.
b) Sviluppando infrastrutture e org. formali di supporto all’i.. Congiuntamente alle istituzioni
educative e di ricerca, le politiche tecnologiche mirano ad attrarre competenze specializzate e
imprese tecnologicamente avanzate. Tale obiettivo assume particolarmente rilevanza nei distretti
industriali italiani, in cui le amministrazioni locali intervengono, aiutando le piccole e medie
imprese a raggiungere i mercati internazionali.
c) Attraverso le politiche a garanzia della concorrenza. Come una severa legislazione anti-trust.
d) Attraverso la tutela dei diritti di proprietà intellettuale.
Il concetto di sistema settoriale di i. (SSI) (Malerba), rappresenta un tentativo di studio dei
processi innovativi a livello settoriale, includendo i processi di selezione e interazione fra imprese,
il ruolo delle istituzioni e la dimensione geografica delle attività innovative. Il SSI è, innanzitutto,
costituito da imprese. Tali imprese sono collegate:
- attraverso processi di interazione e collaborazione per lo sviluppo dei beni e delle tecnologie; 27
- attraverso processi di competizione e selezione nelle attività innovative e di mercato.
In un SSI, le imprese interagiscono con altre org. ed agiscono tenendo conto delle istituzioni proprie
del settore o che hanno una dimensione nazionale o locale.
Il SSI focalizza l’attenzione sulle dinamiche industriali, sottolineando le caratteristiche comuni della
conoscenza, dei contesti di apprendimento e della tecnologia nei diversi paesi nei processi settoriali
di competizione, cooperazione, selezione e di costruzione di network.
Confronto tra Europa, Usa e Giappone
Questo confronto viene descritto nella letteratura e nel dibattito politico come competizione tra SIN.
In questa gara i paesi o sistemi nazionali perseguono diverse “strategie” tecnologiche che vanno
dall’acquisizione o mantenimento di una posizione di leadership all’inseguimento dei leader. Come
nella competizione tra imprese in questa gara vi sono paesi che riescono a sorpassare i leader
(forging ahead), altri che riducono il loro ritardo iniziale adottando strategie di imitazione (catching
up), e altri ancora che aggravano il proprio ritardo o subiscono dei processi involutivi (falling
behind). Nel dibattito economico la formazione di capacità tecnologiche rappresenta una fonte
importante di vantaggio competitivo delle imprese e dei paesi nel lungo periodo. Oltre alla teoria
schumpeteriana, anche la “nuova” teoria della crescita riconosce che per spiegare la
specializzazione internazionale dei paesi e i loro differenziali di crescita occorre tenere conto
esplicitamente dei meccanismi di formazione delle nuove conoscenze tecnologiche, sia incorporate
in nuovi beni capitali che scorporate. La produzione di queste conoscenze è una fonte importante di
indivisibilità e imperfezioni nei mercati dei beni (differenziazione dei prodotti e potere di mercato).
Misure della performance tecnologica: convergenza e diversità
L’interrogativo che guida la nostra analisi è se, e in che misura, esiste un processo di convergenza
tecnologica tra paesi leader e paesi follower dopo il secondo dopoguerra. La nostra analisi si
concentra sui paesi OCSE e in particolare su Usa, Giappone e Europa.
Diversi studi analizzano il processo di conv. tra paesi in termini di reddito pro capite e di attività
tecnologiche, misurate con le spese di R&S e con i brevetti. I dati relativi alla produttività mostrano
una forte tendenza alla conv. nel periodo compreso tra gli anni ’50 e la prima metà degli anni ’70.
La maggior parte di questa conv. viene collegata a processi di inseguimento del paese leader (Stati
Uniti) da parte dei follower. Il processo di conv. riguarda soprattutto i paesi OCSE, tranne la Gran
Bretagna che mostra segni di declino. Dalla metà degli anni ’70 il processo di conv. tra paesi OCSE
si arresta e in parte declina. I paesi emergenti dell’Asia rappresentano un’eccezione in quanto le
loro economie divergono rispetto al paese leader dell’area (Giappone) fino ai primi anni ’70 per poi
convergere. Queste tendenze sono in sintonia con l’andamento delle spese in R&S in rapporto al
PIL. Soete e Verspagen propongono un indice di conv. pari alla media ponderata degli scarti
d'intensità di R&S di ciascun paese rispetto all’intensità del paese leader (frontiera):
Dove Yif e Yti rappresentano rispettivamente l’intensità della R&S del paese leader e dei paesi
follower nell’anno t. Questo indice varia tra 0 (massima convergenza) e 1 (minima convergenza).
Similmente all’andamento del PIL pro capite, i maggiori paesi inseguitori recuperano rapidamente
terreno rispetto al paese leader durante il periodo compreso tra gli anni ’50 e la fine degli anni ’70.
Successivamente, fino alla fine degli anni ’80, la conv. tende ad arrestarsi.
L’analisi dei brevetti rilasciati dall’US Patent Office produce risultati molto simili a quelli relativi
all’intensità di R&S; a differenza di questi ultimi, però, la conv. non sembra arrestarsi dopo il 1980,