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PASSIVO CONSOLIDATO
Comprende tutti i debiti dell'azienda aventi scadenza superiore ad un anno ed i fondi non
rettificativi di poste attive (fondo TFR, fondi rischi, ecc.). ‘esigibili oltre l'esercizio successivo’
Vi sono compresi i mutui e le altre forme di finanziamento a medio termine.
CAPITALE /PATRIMONIO NETTO
Al pari del debito anche il capitale netto è una fonte di finanziamento onerosa. La diHerenza
con il debito è che l’impresa non assume alcuna obbligazione riguardo alla restituzione e alla
remunerazione di tale capitale. Il capitale netto è formato da due principali componenti:
• Il capitale versato, ovvero la parte direttamente apportata dai proprietari dell’impresa
(generalmente sotto forma di liquidità ma anche attraverso apporti di beni);
• Le riserve di utili, ovvero la parte del capitale che è stata generata dalla gestione e che i
proprietari hanno deciso di reinvestire nell’impresa (piuttosto che intascarla come
dividendi).
• Utile o perdita di esercizio
MEZZI PROPRI E MEZZI DI TERZI
La somma del passivo corrente e del passivo consolidato rappresenta i mezzi di terzi. Il
capitale netto costituisce i mezzi propri. Mezzi di terzi e mezzi propri costituiscono il
complesso delle fonti di finanziamento il cui ammontare è necessariamente pari al capitale
investito.
ATTIVITA’=CAPITALE DI TERZI+ CAPITALE NETTO
CONTO ECONOMICO
È il documento contabile deputato ad evidenziare l’ammontare del reddito attribuibile al
periodo amministrativo, ed il suo processo di formazione mediante il confronto tra costi e
ricavi.
Lo schema obbligatorio di conto economico presenta la forma scalare e si articola su tre
livelli (macroclassi, voci e sottovoci). La struttura scalare permette la ricostruzione
progressiva del risultato di esercizio, attraverso l’aggregazione dei suoi componenti positivi e
negativi per aree gestionali e l’evidenziazione di risultati intermedi.
Il Conto Economico deve essere redatto secondo lo schema previsto dall’art. 2425
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LE MACRO CLASSI DEL CONTO ECONOMICO:
A. Valore della produzione
B. Costi della produzione
C. Proventi e oneri finanziari
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie
E. Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E)
o Imposte sul reddito dell’esercizio
o Utile / Perdita di esercizio
o
A. Valore della produzione:
Contiene tutti gli elementi che concorrono alla determinazione della produzione ottenuta
indipendentemente dall’eHettiva vendita del prodotto. Include i ricavi delle vendite e delle
prestazioni di servizi e altri ricavi e proventi . In questo aggregato vanno inoltre inclusi il valore
della variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti e le variazioni dei lavori in
corso su ordinazione.
1) Ricavi delle vendite
2) Variazione delle rimanenze di prodotti in lavorazione e finiti
3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio
B. Costi della produzione
Costi relativi all’attività caratteristica ed accessoria classificandoli per natura, ovvero in base
alla causa economica che li ha generati. Include i costi inerenti al valore della produzione,
quindi risultano strettamente correlati con i valori inseriti nella lettera (A).
6) Per materie prime
7) Per servizi
8) Per godimento beni di terzi
9) Per il personale
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) trattamento di fine rapporto
d) trattamenti di quiescenza e simili
e) altri costi
10) Ammortamenti e svalutazioni
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali
c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni
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d) svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità
liquide
11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie
12) Accantonamenti per rischi
13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
C. Proventi e oneri finanziari
Componenti reddituali connessi alla gestione finanziaria, ovvero costi e ricavi che si generano
in seguito a finanziamenti ottenuti (o concessi) e dalle attività finanziarie.
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie
Componenti reddituali attinenti alle attività finanziarie di origine valutativa in sede di
assestamento (svalutazioni e rivalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni, titoli)
E. Proventi e oneri straordinari
Componenti reddituali della gestione straordinaria, correlati ad eventi eccezionali,
tendenzialmente irripetibili, estranei alla gestione ordinaria.
Lezione 4- Analisi di bilancio
FINALITÀ
L’analisi di bilancio è un processo interpretativo, finalizzato alla valutazione della capacità
dell’impresa di generare valore nel tempo.
Compiere l’analisi del bilancio significa applicare un metodo di ricerca in cui l’oggetto di
indagine è scomposto ed esaminato nelle sue componenti elementari, significative per il
raggiungimento di definiti obiettivi conoscitivi.
L’analisi di bilancio consiste nell’utilizzo dei dati economico-finanziari contenuti nei
documenti di bilancio al fine di estrarre informazioni utili riguardo all’andamento economico e
alla situazione finanziaria della società.
Essa presuppone la conoscenza delle strutture di bilancio, del suo contenuto e delle modalità
con le quali sono determinate le diverse voci.
Obiettivo generale dell'analisi di bilancio è quello di acquisire informazioni sulle
caratteristiche economiche e patrimoniali di un’impresa ai fini della valutazione della sua
situazione reddituale e finanziaria in un certo periodo. Le finalità specifiche per cui tale analisi
è svolta possono essere molteplici in relazione al soggetto destinatario della stessa.
Il bilancio è destinato ad una platea variegata di interlocutori, ad esempio
• Conferenti di capitale di rischio
• Management 28
• Conferenti capitale di prestito
• Fornitori
• Prestatori di lavoro e sindacati
• Concorrenti
• Clienti
Un’importante distinzione nell’ambito dell’analisi di bilancio è quella fra soggetti interni o
esterni all’impresa.
La diHerenza fondamentale fra un analista interno ed uno esterno concerne la quantità e
qualità dei dati a disposizione per condurre l'analisi. L'analista esterno dovrà, infatti, limitarsi
alle informazioni contenute nel bilancio civilistico, mentre quello interno potrà attingere ad
altre fonti che consentono di integrare e/o rettificare i dati presenti nel bilancio pubblico.
I soggetti esterni interessati all’analisi di bilancio possono suddividersi in due principali
categorie a seconda dell’obiettivo preminente:
• Soggetti interessati all’analisi della redditività: potenziali investitori, concorrenti, soci
(società per azioni)
• Soggetti interessati all’analisi dell’equilibrio finanziario: banche, fornitori, dipendenti
L’analisi di redditività mira a verificare se l’impresa è in grado di remunerare adeguatamente i
fattori impiegati nella produzione; in particolare il capitale di rischio.
L’analisi di equilibrio finanziario mira a stabilire se l’impresa è in grado di far fronte agli
impegni di pagamento verso i creditori, nel breve e nel medio termine
METODOLOGIA
Il bilancio rappresenta uno strumento fondamentale per valutare le scelte gestionali di
un’impresa.
La sua struttura, come prevista dalla normativa, non permette di ottenere direttamente dai
prospetti pubblicati indicazioni esaurienti sulla concreta situazione reddituale, finanziaria e
patrimoniale di un’impresa.
Ciò conduce alla necessità di rielaborare le informazioni attraverso un approccio
standardizzato e rigoroso.
La metodologia di analisi qui proposta prevede un percorso basato sulle seguenti fasi:
1. La lettura del bilancio
2. La riclassificazione di Stato Patrimoniale e Conto Economico
3. Calcolo e valutazione di un sistema di indici
Riclassificazione del Bilancio. La riclassificazione del bilancio consiste nell’aggregare i
valori dello stato patrimoniale e del conto economico per classi omogenee e nell’organizzarli
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secondo schemi utili ai fini dell’analisi. La riclassificazione del bilancio ha, pertanto, due
principali obiettivi:
• Sintetizzare i dati presenti nei documenti di bilancio in modo da facilitarne la lettura
• Presentare tali dati secondo schemi che rispondono a specifiche finalità conoscitive
Nel caso dello stato patrimoniale saranno esaminati due schemi di riclassificazione:
• Lo schema finanziario
• Lo schema funzionale
Nel caso del conto economico saranno esaminati i seguenti schemi:
• A valore aggiunto
• A costo del venduto
Calcolo degl’indici. Il calcolo degli indici è una fase cruciale nell’ambito dell’analisi di
bilancio.
Gli indici sono indicatori sintetici, calcolati a partire dai valori riclassificati, che consentono di
ottenere informazioni utili sugli aspetti oggetto di analisi.
In funzione degli obiettivi conoscitivi per i quali sono calcolati, gli indici sono normalmente
suddivisi in diverse categorie:
• Indici di dimensione e sviluppo
• Indici di redditività
• Indici di solidità patrimoniale e finanziaria
INTERPRETAZIONE
La metodologia di analisi presentata ha un validità generale in termini di fasi logiche da
percorrere eppure, nell’interpretazione dell’analisi di bilancio è indispensabile adottare un
approccio “ragionato”. La standardizzazione dei modelli che adottiamo, pur permettendo di
compiere un primo giudizio, ha valore come punto di riferimento che richiederebbe
approfondimenti di natura qualitativa (analisi del contesto di riferimento, analisi su più
periodi, comparazione con altre realtà simili).
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale si pone come obiettivo di analisi la struttura
patrimoniale e finanziaria dell’impresa; non tanto in termini di valore complessivo (desumibile
dal bilancio pubblicato) ma della sua composizione. Per raggiungere tale finalità è
indispensabile stabilire un criterio attraverso il quale aggregare i singoli valori patrimoniali e
finanziari. Nella realtà operativa i criteri di maggior significatività sono:
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a) Il CRITERIO FINANZIARIO (della liquidità/esigibilità) che pone l’accento sulla
durata(scadenza) dell’investim