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REDDITO OPERATIVO/RISULTATO
OPERATIVO. Gli inglesi lo chiamano
EBIT.
A -B ovvero la differenza è un
margine economico che serve per
pagare i proventi e gli oneri finanziari che rappresentano i costi dell’indebitamento bancario. Il
reddito operativo deve essere positivo e maggiore degli oneri finanziari.
➢ Abbiamo poi una macro-classe che esprime rettifiche di valori di attività e passività finanziarie
che sono investimenti o fonti di finanziamento che l’impresa ha e che sono nello stato
patrimoniale e a volte cambiano di valore e questi cambiamenti di valore vengono inseriti nel
conto economico
➢ Risultato delle imposte= si ottiene se dal risultato operativo tolgo A, B, C e D ottengo E che è il
risultato delle imposte. Le società pagano due tipi di imposte: IRES (24%) e IRAP (3,9%)
➢ Il soggetto che percepisce l’utile dell’esercizio sono i soci, che lo ottengono sul capitale che
hanno investito, la remunerazione può essere distribuita ai soci ed assumere il nome di
dividendo.
3. IL RENDICONTO FINANZIARIO è la tavola redditizia ovvero i soldi che entrano e i soldi che escono. l
principio seguito nella redazione del bilancio è quello di competenza economica, vale a dire il
momento di formazione dei valori aziendali, prescindendo dal momento dell’incasso e del
pagamento. Cioè nel conto non c’è scritto quando pago o vengo pagato.
Valore della produzione (A):
1. Fatturato, ricavi delle vendite e delle prestazioni tipiche
2. Cambiamento del valore del magazzino (composto anche da merci in corso di lavorazione) il motivo
pe cui si fa l’inventario di fine anno serve per capire la performance dell’azienda e fare il bilancio
3. Variazioni dei lavori in corso su ordinazione
4. Incrementi di immobilizzatori per lavori interni
5. Altri ricavi e proventi con separata dei contributi in conto esercizio
Costi della produzione (B):
6. Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
7. Per servizi
8. Per godimento di beni di terzi
9. Per il personale
10. Ammortamenti e svalutazioni
3 PUNTI DA TENERE A MENTE
1. Il conto economico ha uno schema rigido definito dal Codice Civile, è organizzato in forma scalare,
si tratta di una tavola di flussi di ricavo e costo, su base annuale.
2. L’analisi del conto economico fornisce indicazioni sulla reddittività e sulla composizione dei valori
positivi e negativi di reddito. La forma scalare ci permette di avere maggiori informazioni.
3. Il principio seguito nella redazione del bilancio è quello della competenza economica, vale a dire il
momento di formazione dei valori aziendali, prescindendo dal momento dell’incasso e del
pagamento. avremo il momento economico che fa si che i valori vengano considerati nel conto
economico e il momento in cui le fatture vengono pagate che è quello finanziario, esso viene letto
dal rendiconto finanziario (3° tavola).
Schema del conto economico : (slide 20)
La classificazione dei costi e dei ricavi è una classificazione per natura. Il legislatore non chiede la
destinazione dei costi. Il principio di natura indica cosa è l’acquisto, di destinazione è per cosa ho effettuato
l’acquisto. Sia in A che in B abbiamo oltre ai servizi delle variazioni delle rimanenze in magazzino e questo
rappresenta il conto economico per fare l’inventario e sapere quanti beni fisici ci sono nell’azienda che
devono essere valorizzati. Se il magazzino all’inizio dell’anno era più basso rispetto a fine anno, il magazzino
assume un segno positivo. In questo modo si dice che si è creato valore e quindi assume una connotazione
positiva al bilancio dell’anno. Questo valore posso inserirlo nel conto economico perché vale il principio di
competenza ovvero creare valore (principio di cassa tiene in considerazione il momento dell’incasso o del
pagamento di denaro). Analizzare un’impresa nel suo complesso
vuol dire non fare segmentazioni interne.
Il sistema contabile è quello obbligatorio
per le norme civilistiche e fiscali ed è
sintetizzato dal bilancio. Il giudizio di
convenienza globali è l’analisi del
rendimento dell’investimento
dell’azienda considerata nella sua
globalità.
L’analisi dell’impresa si può fare anche
attraverso il sistema gestionale che è
parziale ovvero mettere delle informazioni aggiuntive che non sono contenute nel sistema contabile,
questo sistema è gestibile a discrezione dell’imprenditore ed è flessibile. Tutte le imprese sono tenute alla
conservazione e alla registrazione dei documenti contabili e questo viene indicato nell’articolo 2114 e 2115
del C.C. È conveniente usare un tipo di sistema parziale quando ho un solo prodotto
Alla fine dell’anno il sistema contabile permette di fare bilancio per le società di capitali e per le altre
società per la dichiarazione dei redditi. Il legislatore nel bilanciamento dell’interesse pubblico e privato
obbliga alcune cose e non altre per non andare a rischiare di violare la concorrenza per esempio rivelare i
segreti di gestione.
3 TIPI DI CONTO ECONOMICO
Il civilistico è obbligatorio per legge di forma rigida, intervallo annuale, l’analisi è storica perché il bilancio
d’esercizio è un documento del passato e lo usano i soci e le assemblee dei soci.
il conto economico riclassificato è fatto dalle banche partendo
dal civilistico riaggrega i dati per tirare fuori informazioni ulteriori
in più. È flessibile, ha un intervallo discrezionale infrannuale, è
facoltativo, l’analisi è per il complesso dell’impresa e rivolta al
passato.
Il conto economico riclassificato gestionale è fatto dalle imprese
dall’interno è un documento che può essere redatto solo
dall’interno dell’impresa, perché conosco le combinazioni
economiche particolari e posso usare il principio di destinazione.
È facoltativo, la forma è flessibile, intervallo discrezionale, l’analisi è a discrezione dell’impresa e può essere
rivolta al passato ma anche rivolta al futuro.
- Strumenti ex post= rivolti al passato
- Strumenti ex ante= rivolti al futuro che servono per pianificare l’attività futura, partono dal conto
economico riclassificato gestionale. Usa strumenti di tre tipi: pianificazione dentro anno, annuale e
pluriennale, questo ultimo si chiama business plan→ documenti di aziende non nuove dove
abbiamo traduzione in numeri di una strategia di impresa.
Il riclassificato a “valore aggiunto”
è il conto economico a derivazione civilistica, ovvero sempre disponibile per il lettore esterno ma utilizzato
dal sistema bancario (spesso per la valutazione delle imprese).
L’utile prima delle imposte c’è sempre, come l’utile, ma sopra vi sono dei margini in più:
- Il risultato della gestione caratteristica
- Il valore aggiunto
- Il margine sulle materie prime
- Il margine operativo lordo
Il margine sulle materie prime
molto usato nelle imprese alimentari e agroalimentari
dato da costi di produzione – acquisto delle materie prime
Valore aggiunto= valore che l’impresa è in grado di aggiungere ai fattori esterni di produzione
Margine operativo lordo (EBITDA)= utile prima delle imposte degli ammortamenti e delle svalutazioni, è un
margine reddituale intermedio che approssima la liquidità. Di solito si analizza prendendo l’EBITDA in
percentuale del fatturato.
onto economico riclassificato a” margine di contribuzione
C ”
richiede l’abbandono del conto economico civilistico e i costi sono divisi in 2 categorie:
- Costi variabili: costi che variano al variare della produzione
- Costi fissi: che non variano al variare del volume della produzione
Ha alcune informazioni che sono disponibili solo per il lettore interno, questo approccio è diverso non si usa
né il principio di natura né quello di destinazione. È il principio fra i costi e il volume di produzione ovvero
come cambia il livello dei costi al variare del livello di produzione. Costi fissi e variabili tengono in conto
della variazione dei costi quando varia la produzione.
Questi margini non sono evidenziati in un conto economico civilistico, sono evidenziati in maniera diretta.
Questo conto economico a margine di contribuzione divide i costi fissi e variabili quindi va bene per
analizzare le imprese solo nel BREVE periodo. Perché nel lungo periodo i fissi diventano tutti variabili. Se
volessimo calcolare un dettaglio della produzione come un singolo prosciutto, oppure la struttura
economica o un punto vendita questo sistema economico va molto bene. Se si vuole decidere di modificare
la struttura ed aggiungercene un altro pezzo questo tipo di struttura non va più bene.
Controllo operativo = insieme di tutti i controlli patrimoniali, economici e finanziari che le imprese fanno
con un orizzonte di meno di un anno, in genere trimestrale, alle colte mensile. I controlli sono rivolti al
passato (ex post o controlli storici) che controllano ciò che è già successo, sono prese d’atto di dati che
l’azienda ha già generato. Guardare il mondo solo ex post crea dei problemi perché non si va a cercare di
organizzare l’azienda in funzione di quello che avverrà in futuro. Le aziende si dotano anche di un controllo
ex ante che è previsionale, diviso per orizzonti temporali, entro un anno→ controllo operativo, orizzonte
annuale→ controllo direzionale, controllo pluriennale→ pianificazione strategica detta anche business
plan.
La parte ex post è l’unica obbligatoria, ovvero la tenuta della contabilità e il bilancio, tutte le altre sono
facoltative.
Stato patrimoniale = deve analizzare la situazione patrimoniale ovvero una fotografia (uno stock) in un
determinato istante, generalmente la fine dell’anno solare, con la quale vengono evidenziate due
grandezze: - Attiva→ rappresenta gli
investimenti
- Passiva→ rappresenta le fonti di
finanziamento
Il conto economico invece è un flusso,
una sommatoria di determinate
indicazioni, mentre lo stato patrimoniale
è un solo istante ci mostra i valori a fine
anno, il legislatore obbliga a fare il conto
una volta l’anno se uno vuole farne di più
può farlo ma è a sua discrezione.
Attivo e passivo DEVONO essere uguali. Nel passivo c’è anche la macro classe A che è il patrimonio netto
ovvero i soldi che ci hanno messo i soci. Il patrimonio netto è sempre nel passivo perché l’azienda ha il
patrimonio diviso dai soci, quindi quello che avanza devo ridarlo ai soci. Una società di capitali pu