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COOPERATIVE DI TRASFORMAZIONE E VALORIZZAZIONE PRODOTTI AGRICOLI:
Per la normativa italiana le cooperative presentano un conto economico che nella forma è uguale
a quello delle società di capitale ma che differisce in modo rilevante nella sostanza. I soci delle
cooperative di trasformazione e valorizzazione dei prodotti agricoli (cantine, caseifici, oleifici,…)
conferiscono all'impresa cooperativa la materia prima agricola da trasformare (uva, latte, olive,…).
La remunerazione del fattore produttivo conferito dai soci avviene in 2 fasi:
• Anticipazioni: prima della chiusura del bilancio
• Saldo a chiusura: del bilancio (ripartizione dell'utile).
Per la legislazione italiana le anticipazioni devono essere riportate nella voce "acquisti materie e
servizi" del conto economico come se fossero un costo esplicito invece che parte della
remunerazione dei conferimenti (costo implicito).
CONTO ECONOMICO A COSTO E VALORE DELLA PRODUZIONE: confronto tra forme societarie
differenti e "strategie di bilancio" differenti nel caso della cooperativa.
La tabella evidenzia le conseguenze della legislazione sul conto economico della stessa impresa nel
caso sia una società di capitale o una cooperativa.
Per semplicità, si ipotizza un regime fiscale per la cooperativa uguale a quello della società di
capitale. La voce "acquisti materie e servizi" è divisa in due parti:
• Una dedicata a costo/anticipi della materia prima trasformata
• E l'altra agli acquisti di materie e servizi.
Nel caso l'impresa sia una cooperativa sono riportate 3 ipotesi.
Nella 2° ipotesi la cooperativa distribuisce ai soci come anticipi del risultato della gestione un
importo maggiore di quello che avrebbe pagato se fosse una società di capitale che acquista la
materia prima.
Questa ipotesi mira ad evidenziare che, per massimizzare il risultato della gestione da distribuire ai
soci:
• Da un lato la società di capitale cercherà di minimizzare il prezzo pagato per la materia
prima
• Dall'altro la cooperativa cercherà di massimizzare gli anticipi per massimizzare la
remunerazione complessiva della materia prima.
La 3° ipotesi mira ad evidenziare che la cooperativa massimizza la remunerazione dei conferimenti
quando il risultato della gestione prima delle imposte e l'utile sono paria a zero (50 > 45+4, 95).
La 3 ipotesi evidenziano che il reddito operativo e l'utile delle cooperative non sono una misura del
risultato della gestione di queste imprese.
La seguente tabella evidenzia che nel caso della cooperativa il ROI e il ROD non sono una misura
della redditività del capitale investito.
BILANCIO DELL'IMPRESA AGRARIA:
Ragioni del bilancio: la finalità:
• Esterne all'impresa:
o Adempimenti fiscali: il pagamento delle imposte sul reddito, per adempimenti IVA
contributivi, ecc.
Il bilancio deve essere redatto in ottemperanza ad un quadro normativo che porta
alla predisposizione del cosiddetto BILANCIO CIVILISTICO.
o Informative
o Analisi comparate
• Interne all'impresa:
o Valutazione dei risultati aziendali
Il Codice civile prevede una clausola generale: chiarezza. I documenti che debbono comporre il
bilancio:
• Stato patrimoniale
• Conto economico
• Nota integrativa
• Più altri documenti tra cui il rendiconto finanziario.
Una seconda finalità esterna, il bilancio fornisce informazioni sullo stato patrimoniale e reddituali
dell'impresa. Li fornisce a soggetti esterne che possono avviare relazioni di natura economico-
finanziaria. Sono:
• Potenziali investitori: che possono conferire capitale di rischio
• Potenziali creditori: che possono attuare dei prestiti
• Potenziali fornitori: che possono vendere beni e servizi
Gli stessi sono interessati a conoscere lo "stato di salute" dell'impresa per valutare la rischiosità o
meno delle relazioni che possono intraprendere. Anche per questa finalità, il legislatore si è
preoccupato di stabilire delle regole da seguire nella redazione del bilancio e di verificarne
l'applicazione per assicurare che le informazioni fornite a terzi siano attendibili.
Una terza ragione sono le finalità comparative. Confrontare i risultati di un'azienda (o di un gruppo
di aziende) in un certo periodo con altri risultati aziendali. Una prima dimensione è:
• Confronto intertemporale dei risultati dell'azienda nel tempo, permette di esprimere un
giudizio sugli effetti delle scelte che l'imprenditore ha realizzato.
• La stessa operazione può essere eseguita anche tra aziende diverse. Si valuta l'efficienza
tecnico-economica della nostra impresa.
Una quarta finalità è la valutazione dei risultati aziendali. È una finalità interna, ovvero se le
attività produttive abbiano comportato un utile o una perdita. 3 livelli di strutturazione:
• Prodotto
• Centro di costo
• Impresa nel suo insieme.
Cosa succede nello specifico per le aziende agricole:
Per quanto riguarda la prima delle ragioni esterne, quella fiscale, sono obbligatoriamente tenute
alla predisposizione del bilancio secondo lo schema civilistico esclusivamente le società di capitali
(escluse le s.r.l.) che svolgono attività agricole.
Tale forma d'impresa (società di capitali) versa le imposte sulla base dei risultati economici
sintetizzati nel bilancio. Le altre invece pagano le tasse sulla base dei redditi catastali. È sempre
rilevante la seconda finalità: fornire informazioni a potenziali partner economico-finanziari.
Esempi:
• Erogazioni di prestiti da parte del sistema bancario
• Valutazione del valore dell'azienda agraria, che può interessare potenziali
investitori/acquirenti.
Anche in agricoltura può essere importante la comparazione interaziendale. Tali comparazioni
possono avere orizzonti spaziali e temporali diversi. Possono articolarsi in livelli zonali: regionali,
nazionali e internazionali. Essa può essere sviluppata sulla base dei risultati produttivi aziendali
effettivi o sulla base di risultati standard (reddito lordo standard). Nel caso del settore agricolo tali
comparazioni forniscono importanti informazioni sulle esigenze e sugli effetti dell'adozione di
politiche agricole.
Rilevante in ogni caso è la finalità interna, cioè la valutazione dei risultati dell'attività produttiva.
Per tali finalità, gli elementi necessari a fornire un'informazione chiara e veritiera della situazione
patrimoniale e finanziaria, sul risultato economico dell'esercizio sono:
• Descrizione dell'impresa
• Conto economico dove è evidenziato il flusso di ricavi e costi, dai quali risulta l'utile o
perdita di gestione
• Stato patrimoniale: dove è evidenziato il fondo o stock di capitali (attivo e passivo)
• Rendiconto finanziario: che evidenzia i movimenti di liquidità
• informazione integrative
DESCRIZIONE DELL'IMPRESA:
Vengono riportati i dati anagrafici aziendali; CCIAA, SAT, SAU e OTE. Va riportata anche una
descrizione dei fattori di produzione:
• Disponibilità di lavoro: numerosità, ore di attività, ULA classificate per tipologia di addetti,
ecc.
• Capitale fondiario: descrizione dei terreni, opere fondiarie e fabbricati, ecc.
• Patrimonio zootecnico: indirizzo di attività, specie allevate, età, numero capi, modalità di
allevamento, tipo di produzione, ecc.
Se necessario vengono riportate anche altre informazioni rilevanti.
CONTO ECONOMICO:
È una rappresentazione sintetica e organizzata dei risultati dell'attività produttiva dell'impresa in
un determinato periodo di tempo.
• Sintetica: non descrive le modalità in cui vengono svolte le attività produttive (tecniche di
produzione), ma il loro effetto in termini di valore monetario sia dei beni e servizi ottenuti
che dei fattori produttivi.
• Organizzata: riordina tali voci secondo specifici criteri.
Il principale criterio è quello di distinguere tra produzione e costi sostenuti in un determinato
periodo. La produzione è data dal valore monetario attribuito ai beni e servizi prodotti, i costi sono
dati dal valore monetario dei beni e dei servizi impiegati nei processi produttivi. La differenza tra
produzione ed i costi va a costituire L'UTILE (o reddito netto).
I risultati dei processi produttivi, li possiamo riferire al passato, fatti economici effettivamente
verificatisi in una concreta realtà aziendale: si parla di BILANCIO CONSULTIVO
Oppure al futuro che si prevede potranno verificarsi: si parla di BILANCIO PREVENTIVO, il cui scopo
è di valutare preventivamente gli effetti attesi in conseguenza a specifiche scelte aziendali.
In relazione alle attività produttive considerate si parla di:
• Bilancio globale: si fa contemporaneamente riferimento a tutte le attività aziendali (caso
più frequente)
• Bilancio parziale: quando viene fatto riferimento a singole colture o attività aziendali.
Rientrano fra i bilanci parziali i conti colturali e i valori di trasformazione.
ORIZZONTE TEMPORALE:
Produzioni e costi sono flussi che si realizzano nel tempo:
• Campi: vengono arati in autunno o a fine inverno e in quei periodi si sostengono i costi
relativi, mentre i raccolti avvengono durante l'estate o in autunno, e i ricavi si realizzano
con la vendita degli stessi.
• Spese di alimentazione del bestiame: vengono sostenute ogni giorno e le produzioni
possono essere ottenute su base giornaliera o alla maturazione commerciale del bestiame
allevato.
La rendicontazione di tali flussi deve avere una data d'inizio e di chiusura. I criteri di scelta di tali
date sono:
• Tecnico: scelto nella condizione in cui tutte o gran parte delle produzioni sono state
raccolte e minime sono le anticipazioni colturali. Dipendono dall'indirizzo produttivo.
• Convenzionale: presentano strutture temporali diverse. Vengono adottate date
convenzionali di apertura e chiusura della rendicontazione. Inizio 1° gennaio e fine 31
dicembre dell'anno solare.
Specifici cicli possono avere cicli anche inferiori ai dodici mesi. È possibile realizzare più di un ciclo
produttivo (es. polli da carne). La stesura del bilancio consultivo può essere realizzata non solo per
l'intero anno, ma anche per sottoperiodi dello stesso. Ognuno corrispondente ad uno specifico
ciclo di produzione.
RICLASSIFICAZIONE DEI COSTI:
Al fine di definire l'utile aziendale, la definizione del valore della produzione non presenta
particolari problemi concettuali.
Diverso è il caso dei costi.
Ci sono costi che si riferiscono ad un so