D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L'AMPIEZZA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E LA PROGETTAZIONE DELLE MANSIONI (JOB DESIGN)

Le mansioni che caratterizzano una posizione organizzativa devono essere ampie ed impegnare la persona completamente. In questo modo è possibile estrarre il meglio da ogni lavoratore, e portarlo al superamento di limiti, frutto di mancanza di stimoli.

Una mansione troppo stretta induce alla noia e alla demotivazione causata dalla ripetitività di poche attività, che limitano il potenziale del lavoratore. Ma, d'altra parte, una mansione troppo ampia rischia di non poter essere ricoperta in maniera efficace, creando disagio psicologico e scarsità di risultati realizzabili (job design).

Una progettazione delle mansioni efficace dovrà quindi essere definita partendo da obiettivi chiari, misurabili e raggiungibili con mansioni più o meno ampie, coerenti e calibrate sulle persone che se ne assumeranno la responsabilità.

Se queste condizioni verranno rispettate...

Sarà possibile raggiungere delle adeguate performance.

La progettazione delle mansioni è uno strumento fondamentale nelle mani di manager e specialisti in risorse umane per garantire all'azienda un vantaggio competitivo in termini di efficienza e di soddisfazione dei dipendenti.

Un vantaggio competitivo che, dunque, si basa su una delle ricchezze più importanti di un'impresa: l'apporto delle persone che la compongono.

Lo scopo del job design nella gestione delle risorse umane è quello di individuare i ruoli, le funzioni, i flussi operativi e le caratteristiche delle persone che dovranno ricoprire le posizioni necessarie per l'efficace operatività dell'azienda.

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DELLA "JOB DESCRIPTION" 72

I dati seguenti consentono di definire sinteticamente una posizione di lavoro in un documento contenuto in una pagina e realizzabile anche da non esperti in analisi organizzativa.

NOTE ESPLICATIVE

  1. TITOLO DELLA POSIZIONE 73

  2. POSIZIONAMENTO NELL'ORGANIGRAMMA

    Deve evidenziare la dipendenza da due livelli gerarchici superiori e l'esplosione di tutte le posizioni coordinate

  3. FINALITÀ (SCOPO): OBIETTIVI DELLA POSIZIONE

    Rappresenta la ragione dell'esistenza della posizione e i suoi scopi chiave.

    Deve prevedere una o, al massimo, poche proposizioni.

    La domanda di controllo è quali conseguenze ci sarebbero se la posizione in esame non esistesse o fosse abolita.

    In sintesi, deve essere possibile verificare se il titolare della posizione deve: vendere, acquistare, produrre e in quale fase, amministrare, elaborare dati, fornire servizi e quali, ecc.

    Ci deve essere in attività specifica alla quale corrispondono dei risultati.

  4. RESPONSABILITÀ/ATTIVITÀ

    Una rappresentazione essenziale delle responsabilità e attività connesse deve evidenziare il seguente processo:

    • input che riceve;
    • attività direttamente
Formattazione del testo

realizzate;

  • attività coordinate;
  • output che fornisce in termini di obiettive da conseguire e leve da impiegare.

5. DIMENSIONI/DATI QUANTITATIVI

Rappresentano l'impatto economico e finanziario della posizione:

  • dati di budget (volumi di fatturato e di acquisti, costi investimenti, margini, ecc.);
  • dati di organico (entità e livelli);
  • altri eventuali indicatori (numero clienti, commesse, programmi, ecc.).

6. COMPITI

Rappresentano la componente prescritta o sostanzialmente prevedibile delle attività da svolgere e si basa sui seguenti riferimenti:

  • Le operazioni fondamentali che devono essere compiute e i conseguenti standard di misurazione;
  • I vincoli o norme che devono essere rispettati.

I compiti possono essere praticamente letti in termini di comportamenti che devono essere messi in atto per la riuscita delle attività affidate alla posizione;

  • incidenti critici da evitare;
  • casistica significativa di avvenimenti da ripetere;
  • nonché
di scostamenti dalle attese sui quali intervenire.
  1. 747. RELAZIONI

Rappresentano innanzitutto la collocazione nell'organigramma aziendale della posizione (da chi dipende e chi gli dipende), ma anche con quali enti o altre posizioni entra in rapporto di scambio in termini di contributi ricevuti e forniti (tali contributi possono essere informazioni, risorse tecniche, componenti da utilizzare, pareri di conformità, servizi di assistenza, segnalazioni di fattibilità, approvazione, ecc.)

Quanto più le relazioni si presentano complesse e a doppio legame, tanto più la posizione si caratterizza integrata e articolata.

Un'ulteriore chiave di lettura in questo senso è la partecipazione a task force e a comitati (ovviamente operativi).

Le relazioni possono essere lette, oltre che in termini di articolazione, anche in termini di complessità e difficoltà crescente degli scambi che comportano.

Da questo punto di vista possono

Coinvolgimento/collaborazione o innegoziazione. Con le relazioni, infine, possono essere colti anche i dati ambientali di riferimento e il conseguente livello di turbolenza. Non vanno tralasciate le prospettive di cambiamenti futuri prevedibili per una posizione. Soprattutto se ci si trova in regimi di notevole turbolenza organizzativa a seguito di forte competizione di mercato.

Glossario

Ruolo organizzativo: attese in termini di relazioni e risultati nei confronti di una persona incaricata di svolgere una determinata attività.

Job description: Documento che descrive in termini formali le attività e le relative relazioni del titolare di una posizione organizzativa. La job description indica, normalmente, il titolo della posizione, le sue finalità, le dimensioni, la collocazione nell'organigramma, le principali relazioni con le altre posizioni organizzative, le mansioni. La descrizione di posizione può essere utilizzata anche per valutare la posizione stessa.

(attribuendole un peso relativo rispetto alle altre posizioni per differenziare i livelli retributivi e per una corretta selezione dei futuri titolari).

Il metodo di valutazione delle 4 P

1. LA VALUTAZIONE IN AZIENDA

VALUTAZIONE – determinazione del valore economico di un bene o del merito e del pregio di una persona

Perché un'organizzazione deve valutare le proprie risorse umane? Per attribuire riconoscimenti in relazione al "merito" (meritocrazia)

Che cosa può essere valutato in un collaboratore di un'organizzazione?

  • il suo valore professionale (aspetto patrimoniale) = preliminare
  • il suo apporto al raggiungimento dei risultati (contributo alla realizzazione del reddito o delle finalità organizzative) = consuntivo

La valutazione del personale, in economia aziendale, indica il sistema operativo di un'impresa avente lo scopo di far sì che per ciascun operatore venga espresso, periodicamente e in base a criteri omogenei,

un giudizio sul rendimento e sulle caratteristiche professionali che si applicano nell'esecuzione delle attività. Normalmente si fa rientrare questo sistema operativo nel più ampio sistema di gestione e sviluppo delle risorse umane. Esistono diverse forme di valutazione delle risorse umane. La prima fondamentale valutazione riguarda il ruolo ricoperto in termini di finalità, responsabilità e rilevanza ("peso"). La seconda fondamentale valutazione riguarda la prestazione fornita che può riguardare i comportamenti messi in atto e/o i risultati raggiunti. La terza fondamentale forma di valutazione riguarda la professionalità posseduta da una risorsa (competenza professionale composta di conoscenze e capacità) per decidere se inserirla in un'organizzazione oppure utilizzarla in posizioni diverse e/o più importanti. TERMINOLOGIA INGLESE APPRAISAL = stima, valutazione, perizia EVALUATION = apprezzamento.

valutazioneASSESSMENT = valutazione per decidere

MERIT = merito, pregio, valore

MERIT RETING = valutazione dell’efficienza del personale diun’organizzazione

La valutazione del personale ha diverse finalità, tra le quali:

  • Migliorare le prestazioni delle risorse umane orientandole verso il conseguimento degli obiettivi d’impresa;
  • Censire le competenze professionali (le conoscenze, e i comportamenti, cioè le capacità);
  • Le prospettive delle risorse umane in funzione dell'ottimale impiego delle stesse e del loro futuro sviluppo;
  • Individuare la consistenza quantitativa e qualitativa delle risorse umane e le necessità di incremento attraverso la formazione del personale esistente o il reclutamento di nuovo personale;
  • Fornire un input oggettivo e meritocratico al sistema premiante dell’impresa, in base al quale decidere gli interventi economici (aumenti retributivi, premi una tantum, progressioni di carriera ecc.) e le
eventualisanzioni al personale La valutazione può incentrarsi su diversi aspetti, in funzione dei quali si identificano tre metodologie comunemente note come le "3 P": 1. valutazione delle Posizioni; 2. valutazione delle Prestazioni; 3. valutazione del Potenziale. 1. La valutazione delle Posizioni (o job evaluation) concentra la sua attenzione sulle posizioni organizzative tramite: - Le caratteristiche peculiari di ciascuna posizione in termini di finalità, responsabilità, compiti e necessità di personale; - Il cosiddetto profilo, ossia le competenze richieste per ricoprire ciascuna posizione. Il profilo così delineato (profilo ideale) può essere confrontato con quello effettivamente posseduto dalle persone (profilo reale) per individuare quella più adatta a ricoprire la posizione o per pianificare adeguati interventi formativi atti a colmare le lacune riscontrate. La valutazione della posizione può essere la base (job grading)per definire il livello retributivo correlato alla posizione stessa (tramite il processo di pesatura della posizione), in modo da assicurare un'equa politica retributiva. definire il livello contrattuale nel quale inserire il titolare della posizione organizzativa e gli eventuali riconoscimenti di passaggio di carriera. 2. La valutazione delle prestazioni (o performance appraisal) si focalizza sulla prestazione dei collaboratori, intesa come il contributo fornito all'impresa impiegando le sue competenze professionali. La prestazione può essere valutata in relazione a due aspetti: - i risultati ottenuti dal collaboratore in rapporto agli obiettivi assegnati; - i comportamenti organizzativi messi in atto che possono riferirsi a vari aspetti, quali la guida dei
Dettagli
A.A. 2023-2024
321 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.sesto22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia del capitale umano d'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Cocco Gian Carlo.