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Tassonomia dei mercati finanziari
Presenza di regolamentazione
n mercati regolamentati
¡ mercati over the counter (OTC)
¡
Stadio di vita degli strumenti finanziari
n mercati primari
¡ mercati secondari
¡
Durata degli strumenti finanziari
n mercati monetari
¡ mercati finanziari (o dei capitali)
¡
Rilevanza della forza contrattuale
n mercati diretti
¡ mercati aperti
¡
Tipologia di strumenti finanziari negoziati
n Mercati azionari, obbligazionari, dei derivati, …
¡ 20
TASSONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI:
- PRESENZA DI REGOLAMENTAZIONE: i vari mercati possiamo spacchettarli in due, guardando alla
presenza o meno di regolamentazione:
• MERCATI REGOLAMENTATI= con un basso tasso intuito e fantasia
• MERCATI OTC= OVER THE COUNTER (su un tavolo/bancone) = dovrebbe suggerirti il negozio
dove si fanno affari sul “tavolo”. Viene percepito come tutto ciò che non è regolamentato.
Nella vita reale, però, non è così: i mercati regolamentati, per legge (Testo Unico e regolamenti attuativi
consob) sono mercati che devono avere un preciso elenco di requisiti: se ce li hanno tutti, sono mercati
regolamentati, se ne manca anche solo uno, è un OTC. I mercati regolamentati sono una piccolissima lista di
mercati iscritti in un elenco, che hanno un pedigree perfetto, anche solo una piccola increspatura potrebbe
renderli un OTC. I regolamentati sono un micro-elenco, gli OTC sono migliaia. La PMI sul mercato lavora
tutto su OTC.
- STADIO DI VITA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI:
• MERCATI PRIMARI= è il mercato dei titoli nuovi= dei titoli, degli strumenti appena emessi. Quando
dico che vado sul primario, intendo dire che sto andando sul mercato della roba nuova. Questo va
interpretato bene: possono essere titoli nuovi tout court= se la società prima non esisteva e offre poi in
borsa titoli nuovi; ma se una società quotata da 50 anni e fa un aumento del capitale: ne sto emettendo
à
delle nuove. sono tutti i titoli nuovi: a volte sono nuovi davvero, cioè mai visti, a volte sono nuove
tranche di vecchie emissioni. Sul primario chi produce il titolo, chi lo emette è l’emittente e chi investe,
sottoscrive (sottoscrivere azione= sono sul mercato primario) è il sottoscrittore.
• MERCATI SECONDARI= comprare e vendere sono titoli legati al mercato secondario/ già “usato”.
È più rischioso andare ad operare sul primario o sul secondario? Il più rischioso è il primario
solitamente, perché soprattutto se il titolo è completamente nuovo (mai portato in borsa), bisogna capire se il
prezzo fatto è corretto: se vedo lo storico di quel titolo in borsa capisco fino ad oggi quanto è stato valutato dal
mercato, ma quantificare il valore di una cosa mai esistita, è sempre complicato. Il problema del primario è che
dato che non c’è mai stato un mercato per quel titolo, potrei avere una difficoltà nel capire se sto pagando la
cifra giusta.
- DURATA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI: qui si vede che il mondo è un po’ cambiato. Di solito, a
livello finanziario, si è abituati a tener d’occhio ciò che è liquido, da quello che non lo è, per calcolare il grado
di liquidità dei loro investimenti: per agevolare questa cosa anche i mercati si sono attrezzati, dichiarando se
sono mercati che negoziano strumenti di breve termine, per cui più liquidi, o se investimenti più duraturi.
Sto parlando di LIQUIDITA’ NATURALE= roba che da sola passa a liquida, cioè a denaro contante. Parlo di
strumenti prossimi alla scadenza, che stanno andando a concludersi con un rimborso in contanti (BOT/
à
obbligazioni che stanno terminando la loro esistenza) strumenti che tornano ad essere liquidi. Lo diciamo
perché potrei avere degli strumenti completamente illiquidi (azione: che non ha scadenza), ma che è
à
facilissima da negoziare titoli che non vanno a scadenza, ma se ho bisogno di soldi in qualche minuto li hai
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à
già venduti NEGOZIABILITA’/ LIQUIDITA’ ARTIFICIALE. La mia, invece, è un riferimento di titoli
che stanno per tornare contanti, stanno per rimborsare.
• MERCATI MONETARI: ti fa negoziare strumenti che entro 12 mesi scadranno, è l’ultimo anno di vita
di questi strumenti. Monetario= tornano moneta entro 12 mesi, vanno a scadenza e vengono rimborsati.
Mercato monetario= tesoreria.
Tutto il resto finisce nel:
• MERCATI FINANZIARI (O DEI CAPITALI): titoli più di lunga durata.
Mercato finanziario= mercati più duraturi.
Prestito decennale che nasce nel finanziario e ci rimane, l’ultimo anno di vita poi passa nel monetario e va a
scadenza: la maggior parte dei titoli nascono nel finanziario e poi l’ultimo anno lo trasferiscono nel monetario,
prima di andare a scadenza. BOT= sono sempre di scadenze molto brevi, quindi sono nel mercato monetario
dall’inizio.
Di base si guarda la data di scadenza ultima, che se è nei prossimi 12 mesi, si parla di mercato monetario,
indipendentemente dalle varie condizioni economiche di tasso.
- RILEVANZA DELLA FORZA CONTRATTUALE:
• MERCATI DIRETTI: la natura della controparte ha un impatto determinante sull’esito del contratto. Un
mercato in cui sapere chi è la tua controparte cambia le caratteristiche del contratto. Nel finanziario questo
accade frequentemente: i finanziamenti non sono fatti in maniera identica per tutti i clienti, ma cambiano
da cliente a cliente. I prestiti sono generalmente mercati diretti= sapere chi è la controparte è importante.
• MERCATI APERTI: sapere chi sei non ha alcun rilievo. Alcuni mercati di borsa (mercati regolamentati)
sono mercati aperti: sono scambi anonimi.
Esempio FIAT: aveva una posizione così dominante, che tutti gli anni pubblicava alle banche il TASSO
à
FIAT: diceva che avrebbe preso prestiti, per esempio, al 4,5%: se vuoi questo, va bene, altrimenti no
à
impresa faceva il tasso e la banca decideva se accettare o no l’icona della rilevanza della forza contrattuale.
- TIPOLOGIA DI STRUMENTI FINANZIARI NEGOZIATI: un altro modo per catalogare i mercati è per
à
classi merceologiche: mercati azionari, mercati derivati ecc. forma più semplice in assoluto per pensare ad
una classificazione dei mercati, perché li divido per merce selezionata. A volte ci sono suddivisioni all’interno:
mercati azioni piccole, mercati azioni più grandi ecc.
Attività finanziarie:
i rapporti giuridici sottostanti
I contratti finanziari (attività finanziarie) hanno la duplice veste di
n attività e passività finanziarie, cioè compaiono nello stato
patrimoniale dei due soggetti coinvolti
Credito: trasferimento di risorse monetarie contro l'impegno alla restituzione
¡ delle somme ricevute ad una data futura. Esempi: prestiti bancari, le
obbligazioni, i certificati di deposito ecc.;
Partecipazione al capitale di rischio: comporta l’acquisizione di diritti
¡ patrimoniali amministrativi nei confronti di una società ed espone il titolare ad
aleatorietà nella remunerazione e nel rimborso del capitale;
Assicurazione: con il versamento di somme (premi) a favore di un
¡ intermediario assicurativo, questi si assume l’obbligo di risarcimento dei danni
subiti dai soggetti assicurati al verificarsi degli eventi contrattualmente previsti;
Strumenti derivati: natura ibrida (credito + assicurazione)
¡ 21
I contratti finanziari hanno duplice veste: sono attività per chi sottoscrive e passività per chi li emette. Hanno poi
alcune differenze sostanziali che ne vanno a contraddistinguere la natura.
- CONTRATTI DI CREDITO= sono prestiti e i prestiti sono una somma che viene trasferita ad un soggetto
che si impegna a restituirla con eventualmente interessi maturati nel tempo. è un trasferimento di denaro, cui
segue l’impegno alla restituzione alle condizioni previste. Per cui generalmente con una certa scadenza e con
un certo tasso di interesse. Generalmente perché troveremo obbligazioni che non esplicitano in maniera
dichiarata il tasso, ma magari derivano da una formula che viene calcolata volta per volta e ci sono prestiti
irredimibili= prestiti senza scadenza. Di regola la natura di un prestito comprende:
• Trasferimenti di somme
• Impegno alla restituzione Pag. 23 di 100
- PARTECIPAZIONE AL CAPITALE DI RISCHIO=
qual è differenza tra prestito e partecipazione al capitale di rischio? Che differenza c’è se divento
azionista società piuttosto che se mi sottoscrivo ad una sua obbligazione?
La differenza chiave sono i rischi: perché potrei perdere tutto il capitale di rischio e la somma che mi rientra
(se mi rientra) non è definita da nessuna parte almeno contrattualmente, perché è quello che avanza. Inoltre, le
azioni non hanno un pagamento predefinito, ma dipende da come sta andando. La differenza, perciò, è brutale
e infatti si chiama partecipazione al rischio di imprese= non sapere se, quando e quanto sarò remunerato.
Questo spiega perché le azioni sono più volatili delle obbligazioni, perché i financial sottostanti quando li
valuto, si muovono, mentre l’obbligazione anche se cambia di prezzo, so quando scade e come viene
à
determinata l’eventuale cedola (pagamento periodico degli interessi) mentre l’obbligazione ha un po’ di
punti fermi, nell’azione è tutto molto più incerto.
Partecipazione al capitale di rischio= trasferimento di risorse, ma senza l’impegno alla restituzione delle
à
somme ad una certa data con un certo interesse. in realtà la remunerazione e il rimborso del capitale sono
aleatori, cio&e