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Quando i consumatori e i produttori vogliono rispettivamente domandare e o rire, hanno bisogno
di un luogo di incontro, ossia il mercato. Sul mercato, cioè il luogo di incontro tra produttori e
consumatori, ci si mette d’accordo sulla quantità di beni e servizi da far transitare al lato
produttore al lato consumatore in cambio di qualcosa, generalmente denaro.
Eventualmente nel caso in cui si raggiungesse l’accordo tra le due parti avviene la transazione,
ossia il passaggio del bene/servizio dal produttore al consumatore in cambio di una contropartita,
se la contropartita fosse un altro bene/servizio si tratta di baratto, altrimenti si chiama
compravendita o transazione (se la contropartita sono i soldi).
I mercati possono essere sia sici che virtuali, il fatto che i mercati non siano più solo sici ma
anche virtuali ha consentito di avere dei con ni molto più grandi. Il con ne di un mercato è dato
dal bene/servizio (prodotto) che viene trattato, ma può essere anche geogra co.
Questo è ciò di cui ci occupiamo nella parte di microeconomia, e suddivideremo il programma in
tre sezioni:
1. Il comportamento del consumatore: vedremo su quale base ciascun individuo e poi ciascun
gruppo di individui decide quanto chiedere di un determinato bene/servizio guardando le
proprie necessità e guardando il prezzo di vendita;
2. Il comportamento del produttore: vedremo su quali basi ogni produttore, che sia una persona
o un’impresa, decide quali quantità di beni/servizi o rire sul mercato guardando sia il proprio
costo di realizzare quel bene/servizio sia il prezzo di vendita;
3. Le strutture dei mercati: cioè l’incontro tra consumatore e produttore, esistono moltissime
strutture di mercato ma noi analizzeremo solo concorrenza perfetta e monopolio.
Accortezze lessicali
C’è di erenza tra parlare di impresa, organizzazione e azienda:
- L’impresa è un’attività che viene messa in piedi da una o più persone (imprenditori) che hanno
un’idea imprenditoriale per decidere di portare ad altri individui un bene/servizio di cui pensano
che altri individui abbiano bisogno. Il termine viene dal verbo intraprendere, quindi mi sobbarco
i costi ma soprattutto il rischio di intraprendere una serie di azioni per arrivare ad un obiettivo e
avere quindi un guadagno, ma può essere anche un obiettivo individuale (es. scalare l’Everest).
Inoltre, l’imprenditore poiché si sobbarca il rischio dell’impresa è titolare del diritto residuale di
controllo, cioè il diritto di controllare le risorse che usa oltre ciò che è scritto nei contratti, e di
pro tto, cioè se l’attività genera un pro tto in parte andrà redistribuito per pagare le risorse (es.
un dipendente) ma oltre ciò che è stabilito dai contratti ha il diritto di tenerselo;
- L’organizzazione è il meccanismo con cui l’impresa coordina le sue risorse per poter
raggiungere l’obiettivo pre ssato (decide chi fa cosa e quando, con chi interagire, di quale
risorse fare uso, come acquisire le risorse, come comunicare, ecc…);
- L’azienda è, da de nizione del codice civile, l’insieme di tutte le risorse materiali o immateriali di
cui l’impresa fa uso (le scorte, il magazzino, i dipendenti, l’impianto di produzione, ecc…).
Altri due termini che non sono sinonimi sono industria e mercato:
- L’industria è l’insieme di tutte le imprese che realizzano lo stesso prodotto (es. l’industria
dell’automotive è l’insieme di tutte le imprese che costruiscono automobili, quindi Stellantis,
Volkswagen, BMW, e così via). L’industria può essere chiamata anche settore industriale;
fi ff fi fi ff fi fi fi fi ff ff fi fi ff fi
- Il mercato, l’abbiamo già visto, è il luogo di incontro ( sico o virtuale) dove si incontrano
produttore e consumatore per dare origine ad una transazione, ha dei con ni che possono
essere sia geogra ci che di prodotto.
Modelli
Nello studio della microeconomia e della macroeconomia, faremo un largo uso dei modelli, cioè
una rappresentazione approssimativa della realtà che serve per capire e studiare come funziona la
realtà.
Osservo un fenomeno, cerco di coglierne le parti essenziali, costruisco un modello che contenga
quelle parti essenziali e che mi aiuti a capire come queste parti essenziali interagiscono tra loro. Il
modello mi dovrebbe possibilmente dare come output qualcosa che assomigli alla realtà che ho
osservato, altrimenti il modello è sbagliato.
Sostanzialmente i modelli sono una rappresentazione sempli cata della realtà, perché la realtà è
molto più complessa, allora i modelli partono come sempli cazioni, una volta che i modelli
semplici funzionano nel replicare alcuni fenomeni li posso complicare inserendo aspetti della
realtà che inizialmente avevo tralasciato, chiaramente non potrò mai replicare la realtà
complessiva perché signi cherebbe non aver più bisogno di studiare i modelli.
modello di domanda,
Partiamo dal che cerca di capire come è fatta la domanda dei consumatori
rispetto ad un bene/servizio quando sul mercato quel bene\servizio si trova ad un certo prezzo (il
prezzo viene sempre indicato per unità di prodotto/servizio*). Il modello di domanda cerca di
capire quale sarà la quantità domandata di un bene/servizio da parte di tutti i consumatori che ci
sono sul mercato quando quel bene/servizio viene proposto ad un determinato prezzo e cosa
succede se cambia il prezzo.
Per a rontare questo modello simuliamo un caso reale:
- Studenti: gruppo di consumatori
- Professoressa: produttore
- Bene/servizio: scarpe
(attenzione! scrivere sempre i numeri dopo la virgola anche se sono zeri, almeno due decimali)
Il produttore propone un prezzo unitario (quindi a paio di scarpe*) P1=500,00€/paio
→
Indico la quantità di paia di scarpe che i consumatori chiedono dato il prezzo Q1=10 paia
→
Il produttore ha prodotto molte scarpe, ma i consumatori ne hanno domandate solo 10, allora
abbassa il prezzo P2=350,00€/paio
→
Indico la quantità di paia di scarpe che i consumatori chiedono dato il prezzo Q2=15 paia
→
Il produttore abbassa ulteriormente il prezzo P3=200,00€/paio
→
Indico la quantità di paia di scarpe che i consumatori chiedono dato il prezzo Q3=50 paia
→
Il produttore abbassa ulteriormente il prezzo P4=50,00€/paio
→
Indico la quantità di paia di scarpe che i consumatori chiedono dato il prezzo Q4=200 paia
→
Notiamo che la quantità domandata di un bene/servizio in relazione inversa con il prezzo (se il
prezzo sale la quantità domandata scende, se il prezzo scende la quantità domandata sale).
(gli economisti, mettono il prezzo in verticale e la quantità in orizzontale)
(il prezzo e la quantità domandata sono sempre maggiori o uguali a zero)
ff fi fi fi fi fi fi
La funzione di domanda (D) è un modello che approssima il comportamento dei gruppi di
consumatori, per cui se il prezzo del bene scende la quantità domandata del bene cresce.
La funzione è un luogo di punti, cioè non tutti i punti del piano sono sulla funzione, alcuni sono
sulla funzione e altri fuori.
Quindi, un luogo dei punti del piano è un insieme di tutti i punti che rispettano una determinata
proprietà. In questo caso la funzione di domanda è l’insieme di tutti e soli i punti che hanno la
caratteristica che per quel prezzo viene domandata quella quantità.
Il modello di domanda dice che la relazione fra il prezzo del bene/servizio e la quantità domandata
è inversa, quindi la funzione di domanda sul piano (P, Q) è decrescente.
Lezione 2 (parte II) - mercoledì 25 settembre
Vediamo una situazione particolare: quando il prezzo del bene/servizio è talmente elevato che il
consumatore non domanda
Essendo una funzione da un punto di vista matematico esisterebbe anche nel secondo e nel
quarto quadrante, ma dal punto di vista economico, non ha signi cato perché da un lato sarebbe
negativo il prezzo e dall’altro sarebbe negativa la quantità. Perciò esiste, per un punto di vista
economico, solo per il tratto del primo quadrante (prezzi e quantità non negativi).
Il livello di prezzo che realizza l’intersezione con l’asse verticale è il livello speci co per cui i
consumatori domandano zero (prezzo di riserva del consumatore), per prezzi sopra quel livello
continuano a chiedere zero mentre per prezzi sotto cominceranno ad essere positivi.
Il prezzo di riserva lo decide il primo che si rende disponibile ad acquistare un bene/servizio a quel
prezzo.
Esiste anche un’altra intersezione con l’asse orizzontale è la quantità massima che il mercato
chiederà per prezzo nullo, anche se il bene viene regalato.
modello di o erta
Il cerca di rappresentare quale sarà la quantità o erta dai produttori quando,
un determinato bene/servizio, viene o erto (non necessariamente venduto perché potrei non
trovare l’acquirente) ad un certo prezzo.
ff ff fi ff fi
Per a rontare questo modello simuliamo un caso reale:
- Studenti: erogati del servizio (quando si tratta di un servizio, non si chiamano produttori)
- Professoressa: consumatore
- Bene/servizio: ripetizioni scolastiche per ora
(Il tempo è un costo, ma non un costo monetario che noi vediamo, è un costo che deriva dalla
rinuncia a un’attività che mi darebbe un valore maggiore, questo costo si chiama costo
opportunità. Ogni volta che io devo scegliere sull’allocazione di una risorsa qualsiasi, non per
forza il tempo, tra due usi avrò un uso migliore e un uso peggiore, migliore e peggiore de niti in
termini di e cienza, signi ca che la tolgo al second best, cioè quello immediatamente sotto come
livello di e cienza, togliendola da lì rinuncio a quello che quell’utilizzo può produrre e la rinuncia
ad un guadagno è un costo, che però non è un esborso di denaro)
Il prezzo per l’erogazione del servizio→ P1=5,00€/ora
La quantità o erta (ore a settimana)→ Q1=(identicamente, tre lineette) 0 or3/settimana
Il prezzo per l’erogazione del servizio→ P2=10,00€/ora
La quantità o erta (ore a settimana) Q2=20 ore/settimana
→
Il prezzo per l’erogazione del servizio→ P3=30,00€/ora
La quantità o erta (ore a settimana) Q3=100 ore/settimana
→
Il prezzo per l’erogazione del servizio→ P4=50,00€/ora
La quantità o erta (ore a settimana) Q4=300 ore/settimana
→
La relazione è diretta (tra prezzo e qu