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Ecologia di popolazione

Unità funzionale dell'ecologia è l'ecosistema, l'unità funzionale dell'ecosistema e la specie, che è rappresentata nell'ecosistema reale da una subunità che noi chiamiamo popolazione. L'ecologia di popolazione ci dice che la popolazione è un'entità dinamica a cui riconosciamo diverse proprietà. La prima di queste proprietà la chiamiamo densità, cioè il numero di individui che occupano un determinato spazio in un determinato momento. Necessità di affinare questo concetto perché quando noi parliamo di spazio automaticamente siamo portati a pensare a uno bidimensionale [in questo i libri di testo ci sostengono perché l'ecologia di popolazione nasce come ecologia in ambiente continentale soprattutto relativamente all'ambiente vegetale, all'inizio della sua storia si parlava di numero di piante per ettaro] questa

distorsione che portiamo con noi nella didattica, e individualmente, perché noi stessi siamo organismi animali che abitano lo spazio bidimensionale, ma l'ecosistema planetario (ecosfera) è prevalentemente tridimensionale, per cui quando diciamo che la densità di popolazione corrisponde al numero di individui per unità di spazio, dobbiamo considerare la possibilità di uno spazio bidimensionale come anche tridimensionale. Come per eccellenza, è la massa d'acqua oceanica. Per comodità useremo vari modelli con diagramma bidimensionale. Altra difficoltà insita nella definizione è che tale definizione si riferisce a organismi a carattere individuale, forzatura che non tiene conto della miriade di specie non rappresentate da organismi individuali, bensì coloniali sotto diversi aspetti ed è anche fuorviante, perché molti organismi che non percepiamo come individuali in realtà sono parte di un unico.grande organismo, non riconoscibile nella sua interezza, che noi percepiamo come insieme di individualità, (esempio della foresta di bambù, in cui migliaia di singole canne sono in realtà, emanazioni di un unico singolo, organismo che si sviluppa in gran parte sotto il livello del suolo). Per illustrare la densità di una specie non teniamo conto solo del numero di individui che in quel momento occupano quel determinato spazio, ma necessitiamo di conoscere immediatamente dopo, come questi organismi sono distribuiti all'interno dello spazio che noi abbiamo considerato. (Altra considerazione al concetto di momento, estremamente sfuggente, perché il tempo, ammesso che esista così come noi lo intendiamo, è un insieme continuo di istanti, i nostri mezzi di misura del tempo, per quanto sofisticati essi siano, ci danno una misura discontinua. Esistono comunque intervalli discreti, quando parliamo di densità riferita allo spazio e al tempo.)

tempo, anche in questo caso stiamo commettendo un arbitrio, salvo il fatto che questo arbitrio deve essere correlato alle esigenze e alla realtà, ciò vuol dire che organismi di grandi dimensioni e lento tasso di crescita possono essere valutati in una scansione temporale piuttosto ampia, mentre per organismi a breve ciclo vitale, la nostra attenzione deve focalizzarsi su intervalli temporali sempre più piccoli. Tiene conto delle nostre necessità descrittive piuttosto che essere inerente alla realtà.) La densità è un'entità estremamente dinamica, perché anche là dove gli organismi sono intrinsecamente statici, legati al substrato, esistono delle forzanti ambientali e forzanti legate al ciclo ecologico della specie che fanno variare la loro posizione relativa nello spazio. Questo sarà quanto più vero, tanto più saranno dotati di movimento gli organismi che noi stiamo esaminando all'interno.

del concetto di densità). Dobbiamo distinguere due sottocategorie: Densità aspecifica. È un puro calcolo aritmetico che ci dice mediamente quanti individui di una determinata specie sono presenti in un determinato istante all'interno di un determinato spazio. Calcolo aritmetico che può essere fuorviante perché dipende dalla porzione di ecosistema, di habitat, di territorio. Densità specifica tiene conto della reale dell'habitat, proprio specifico della specie ed è più localizzata e ridotta. Non è dinamica solo l'entità, specie, ma anche l'habitat, l'ecosistema in cui la specie trova il suo modo di esprimersi. Esempio ecosistemi acquatici continentali, immaginiamoci un lago o uno stagno, un corpo d'acqua qualunque, abitato da popolazioni di pesci. Per comodità facciamo riferimento a una singola specie, soprattutto in regioni con cambi stagionali più marcati, come.possonoessere la stagione arida e quella delle piogge in ambiente tropicale. L'estensione del corpo d'acqua cambierà notevolmente durante i periodi di pioggia. Il corpo d'acqua sarà più ampio, mentre sarà più ristretto durante le stagioni aride, immaginiamo per nostra comodità che l'abbondanza (Il numero complessivo di pesci) in quel corpo d'acqua non cambi (forzatura necessaria alla comprensione del concetto). A fronte della stessa abbondanza di individui, la densità specifica nel periodo delle piogge sarà molto più bassa rispetto alla densità specifica nel periodo arido il numero di individuo è sempre lo stesso, ma lo spazio nel quale questi individui sono distribuiti è sostanzialmente diverso, motivo per cui la densità specifica varia. Questa differenza cosa implica nella dinamica complessiva dell'ecosistema? Implica che nella stagione arida la disponibilità dellarisorsa pesce per un predatore. Nella stagione secca sarà molto maggiore che nella stagione umida, cioè aumenta la densità specifica e aumenta la disponibilità della risorsa. Il predatore si avvantaggerà di questa maggiore densità, che implica maggiore disponibilità, per cui riuscirà a catturare la preda con maggiore facilità. Di conseguenza, l'intero ciclo vitale della specie predatore sarà organizzato in funzione di questo avvicendamento. Il predatore sincronizzerà il suo momento riproduttivo in modo da avere al momento della schiusa la massima disponibilità di alimento, determinata dalla maggiore densità specifica, una semplice proprietà nella dinamica di popolazione è legata a processi ecosistemici che, a scalare, divengono sempre più ampi. Le cose non sono realmente così semplici, perché noi abbiamo preposto che il numero di pesci non cambi i cicli vitali della

preda pesce del predatore aquila delle paludi, hanno una dinamica che si collegata in termini di rapporto predatore-preda. Ma che sisviluppa su cicli vitali diversi (insidie nel ciclo vitale proprio della specie.) Questa densità può manifestarsi attraverso e diversi tipi di distribuzione, cioè assodato, mache in un certo spazio ci sono un certo numero di individui di una determinata specie come questi individui si distribuiscono nello spazio? Una modalità di distribuzione descritta è quella regolare e geometrica e cioè gli individui sono distribuiti nello spazio in modo assolutamente regolare. Caso però piuttosto raro ed effetto di una serie di forzanti che risiedono nella biologia della specie. Esempio, l'arbusto in ambiente arido, tutte le piante sono distribuite in modo regolare per via della biologia della pianta, in un ambiente arido c'è carenza di acqua, ma anche di sali nutritivi difficilmente accessibili in ambiente.

povero di risorse, ogni individuo di una determinata specie ha necessità di accaparrarsi il più possibile le risorse disponibili, entrano in gioco dei forti processi di competizione intraspecifica nel mondo vegetale è di tipo prevalentemente chimico, ogni pianta, ogni singolo individuo emette nell'ambiente circostante degli inibitori chimici che possono essere paragonati a ormoni, inibendo la crescita degli altri individui che garantiscono che tra un individuo e l'altro ci sia uno spazio non colonizzato. Poiché ogni singolo individuo è dotato più o meno della stessa forza inibitrice, si verificherà che la distanza fra i singoli individui corrisponde al doppio dell'ampiezza del territorio che ogni pianta è in grado di controllare.

Distribuzione regolare non geometrica in cui la realtà si avvicina al valore medio, ma la distribuzione particolare degli individui non è geometrica, ma piuttosto disordinata.

Leforze in gioco sono sempre le stesse, ma agiscono con minor vigore, cioè non c'è quella assoluta parità di forze tra i vari individui competitori che delimitano in modo regolare lo spazio, distribuendo in modo regolare le risorse. Solitamente questa disposizione disordinata è dovuta a una molteplicità di fattori, una coorte, un gruppo di individui che descrivono un unico evento riproduttivo. (Esempio dei semi che arriva sul terreno ad un certo punto iniziano a germinare, per cui non tutti si sviluppano e i più forti inizieranno a controllare porzioni di territorio man mano che crescono, ma questo dipenderà anche dal punto esatto in cui sono caduti in quel momento.) Situazione rara e ancor più rara per il mondo animale:

Organismi sessili. Immobili e legati alla posizione iniziale in cui sono nati.

Organismi vaginali in grado di muoversi e complicare i nostri schemi di distribuzione della popolazione.

Distribuzione irregolare

nello spazio processo di aumentato disordine nella posizione relativa dei singoli individui, in relazione agli altri individui, prevede una serie infinita di possibilità in cui il disordine rispetto alla posizione geometrica aumenta sempre più e più. Aumenta il disordine più evidente che in cause diverse e molteplici o legate all'habitato o alla biologia della specie incidono, fino ad arrivare alla condizione limite nota come distribuzione per aggregati, quella in cui gli individui tendono a raggrupparsi in modo molto fitto, lasciando ampi spazi liberi. Tra un aggregato e l'altro, nel caso dell'ambiente vegetale le forzanti sono prevalentemente esterne, cioè tipo di substrato, quantità di luce disponibile eccetera e gioca un ruolo fondamentale non solo la composizione intraspecifica ma anche quella interspecifica e soprattutto i ruoli dei consumatori. Qui ci avviciniamo al concetto di densità specifica, questo si riscontra.

A maggior ragione nel mondo animale, con organismi dotati di mobilità e soprattutto quelle specie che hanno forti comportamenti sociali. Questa distribuzione per aggregati è molto di

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/07 Ecologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dora3. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ecologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Giacobbe Salvatore.