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Il diametro massimo dell’aggregato, che deve soddisfare alcuni
parametri:
Dmax ≤ 1/4 dimensione minima elemento strutturale
o Dmax ≤ interferro, almeno 5mm
o Dmax ≤ 1,3 spessore del copriferro
o
La progettazione del calcestruzzo richiede una serie di parametri che devono
essere presi in considerazione per garantire le prestazioni desiderate e la
durabilità del materiale. Di seguito sono riportati i principali parametri necessari
per la progettazione del calcestruzzo:
• Classe di resistenza: Questa indica la capacità del calcestruzzo di
resistere agli sforzi di compressione. La classe di resistenza è
caratterizzata dai valori caratteristici delle resistenze cubica (Rck) e
cilindrica (fck) a compressione uniassiale, misurate rispettivamente su
cubi di lato 150 mm e su cilindri di diametro 150 mm e altezza 300
mm.
• Classe di consistenza: La consistenza del calcestruzzo al momento
del getto è un altro parametro critico e viene classificata secondo una
scala che va da S1 a S5, dove ogni classe rappresenta un diverso
grado di lavorabilità del calcestruzzo fresco.
• Diametro massimo dell'aggregato (Dmax): Questo parametro
influisce sulla lavorabilità e sulla resistenza del calcestruzzo. Aggregati
di dimensioni maggiori possono migliorare la resistenza a
compressione ma ridurre la lavorabilità, mentre aggregati più piccoli
possono avere l'effetto opposto.
• Classe di esposizione ambientale: Definita dalla norma UNI EN
206:2016, questa classe tiene conto delle condizioni ambientali a cui il
calcestruzzo sarà esposto, come il gelo, l'attacco chimico,
l'esposizione ai cloruri, ecc. La classe di esposizione ambientale
determina anche i requisiti di durabilità del calcestruzzo.
• Classe di contenuto in cloruri: Necessaria nel caso di impiego di
armature di pre- o post-tensione incorporate nei getti, questa classe
specifica il contenuto massimo di cloruri ammessi per evitare la
corrosione delle armature.
• Rapporto acqua/cemento (a/c): Questo è uno dei parametri più
importanti perché influisce direttamente sulla resistenza meccanica e
sulla durabilità del calcestruzzo. Un rapporto a/c più basso
generalmente aumenta la resistenza meccanica e la durabilità, ma
può ridurre la lavorabilità.
• Tipo e classe di cemento: La scelta del tipo di cemento (ad
esempio, Portland, cemento pozzolanico, ecc.) e della sua classe di
resistenza influisce sulle proprietà finali del calcestruzzo, inclusa la
resistenza a compressione e la durabilità.
• Impiego di additivi: Additivi come superfluidificanti, ritardanti,
acceleranti e aeranti possono essere utilizzati per migliorare la
lavorabilità, controllare i tempi di presa e indurimento, e aumentare la
durabilità del calcestruzzo, riducendo il ritiro igrometrico e migliorando
la resistenza agli agenti atmosferici.
• Qualità della compattazione e della stagionatura: Una buona
compattazione è essenziale per eliminare i vuoti all'interno del
calcestruzzo, migliorando così la resistenza meccanica e la durabilità.
La stagionatura adeguata, inclusa la protezione dall'essiccazione
precoce e il controllo della temperatura, è fondamentale per
permettere al calcestruzzo di sviluppare le sue proprietà ottimali.
In sintesi, la progettazione del calcestruzzo richiede un'attenta considerazione
di vari parametri che influenzano la resistenza, la lavorabilità e la durabilità del
materiale. La corretta combinazione di questi fattori, insieme alla conformità
alle normative vigenti, è essenziale per garantire la qualità e la longevità delle
strutture in calcestruzzo.
3. Carbonatazione
La carbonatazione è uno dei principali fenomeni di degrado del calcestruzzo
armato, causando corrosione delle armature interne. È un fenomeno complesso
e potenzialmente pericoloso per la durabilità delle strutture in calcestruzzo
armato. Una buona progettazione iniziale, un'attenta esecuzione in cantiere e
una manutenzione regolare sono fondamentali per prevenire e mitigare gli
effetti della carbonatazione e garantire la longevità delle strutture.
Processo di Carbonatazione
Nell’aria è presente CO , anidride carbonica, la quale reagisce con l’idrossido di
2
calce Ca(OH) . Il prodotto è il carbonato di calce che precipita nei pori,
2
neutralizzando l’alcalinità del calcestruzzo.
Ca(OH) + CO → CaCO + H O
2 2 3 2
Il calcestruzzo avrà pH=7 neutro, quindi l’armatura non si trova più in zona di
passivazione, ma in zona di corrosione. Per la termodinamica l’armatura ha
probabilità di corrodersi, per la cinetica invece la velocità di corrosione dipende
dalla disponibilità di ossigeno e idrogeno dell’acqua. Questa reazione porta alla
riduzione del pH del calcestruzzo da valori tipicamente superiori a 12,5 (in
condizioni non carbonatate) a valori compresi tra 8 e 9 nelle zone carbonatate.
In condizioni normali, l'alto pH del calcestruzzo crea uno strato passivante di
ossidi sulla superficie delle barre d'armatura, proteggendole dalla corrosione.
Quando il pH scende al di sotto di circa 9, questo strato passivante si dissolve,
lasciando l'acciaio esposto a ossigeno e umidità, elementi che promuovono la
corrosione. Quindi non è sufficiente il diagramma di Pourbaix ma anche le curve
di caratterizzazione.