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DISAGGREGAZIONE E perché I TENSIOATTIVI AUMENTANO LA

VELOCITA: caratteristica obbligatoria nei saggi della FU è la velocità di

disaggregazione tramite cestello a bagno e termostato a 37gradi, all’interno

sono poste le compresse e si simula il movimento intestinale, si controlla dopo

quanto tempo non è presente il residuo. Deve rispettare gli standard della

farmacopea: cpr non rivestite 15min, rivestite 30min, effervescenti 15min,

solubili 3min, gastroresistenti 2 ore. I tensioattivi riducono il tempo perché si

posizionano dell’interfaccia abbassando la tensione superficiale facilitando la

penetrazione del liquido, inoltre aumentano la bagnabilità del solido.

Altri eccipienti che modificano il parametro: diluenti (aumentano il volume

assorbendo liquidi), disgreganti (es amido), effervescenti.

COLLIRIO: forme farmaceutiche liquide per via oftalmica con requisiti richiesti

dalla FU di: sterilità e isotonia.

Isotonia: fa riferimento alla pressione osmotica ossia la pressione che due fluidi

a concentrazioni diverse siano della stessa concentrazione divise da una

membrana ideale tramite spostamento della soluzione più concentrata verso

quella meno concentrata. Quando i due fluidi hanno stessa concentrazione e

non ci sta il movimento tra membrana si parla di isotonia. La soluzione si dice

ipertonica quando sposta all’esterno il fluido raggrinzendo il globulo rosso

mentre ipotonica quando aumenta il volume interno del globulo rosso fino a

romperlo (emolisi). Dobbiamo rispettare l’isotonia tramite valori di riferimento

quali: l’equivalente di cloruro di sodio e delta t crioscopico.

STERILITà: abbattimento totale della carica microbica mentre la disinfezione

blocca la proliferazione, nessun metodo avrà la sterilità assoluta, il criterio e

l’efficacia del processo di sterilizzazione è chiamato LAS.

LAS: livello assicurazione sterilità, valore di riferimento 10-6 ossia 1 unità non

sterilizzata su un lotto di 1 milione, si applica al prodotto già confezionato ed è

detta sterilizzazione terminale. I metodi possono essere: fisici: tramite calore

secco (forno), umido (autoclave), incenerimento diretto, radiazioni. Tramite

filtrazione o mezzi chimici: battericidi, formaldeide ecc. si sceglie il metodo

tramite: fattore D ossia di decadimento decimale tempo espresso in min che

riduce del 90% la popolazione batterica, coefficiente di temperatura o fattore Z

ossia il n di gradi che fa variare il fattore D di 10 volte. E fattore di letalità ossia

la sterilizzazione di ogni ciclo.

LAL TEST: presenza di pirogeni test inaccettabili negli iniettabili sono prodotto

di degradazione della parete dei gram- chiamati per l’azione al livello del SNC

sulla temperatura corporea

VASELLINA COSè: idrocarburi saturi paraffinici miscelati di diversa lunghezza

di derivazione del petrolio, si distingue olio e filante in base alla consistenza,

l’olio ha basso pm, il filante alto pm.

RICETTA LIMITATIVA 3 TIPI: la prescrizione o la utilizzazione è limitata a

medici o ambienti, possono essere: farmaci utilizzati solo in ambiente

ospedaliero, farmaci vendibili al pubblico su prescrizione di ambulatori o

specialisti (dp) e infine farmaci utilizzabili solo dallo specialista.

DP: distribuzione per conto del sistema sanitario regionale, sono medicinali

non convenzionati molto costosi che per motivi economici vengono acquistati

dal SSN e ritirati in farmacia (fino a poco fa nelle asl) per facilitare l’accesso ai

pazienti. Devono essere accompagnati da un piano terapeutico valido con

l’indicazione della patologia.

FATTORE SOSTITUZIONE: quantità in grammi di eccipiente il cui volume

corrisponde al volume di un grammo di principio attivo: m=F-(fxS) dove M è

l’eccipiente per riempire un alveolo, f il fattore di sostituzione, S la quantita di

PA per una supposta.

SAGGI OBBLIGATORI SUPPOSTE: saggio uniformità di massa, saggio

uniformità di contenuto, saggio di disgregazione, saggio di rottura, saggio

purezza microbiologica.

COMPRESSIONE DIRETTA: metodo più economico per creare compresse

consiste compressione del farmaco+eccipienti tramite comprimitrici , ha il

vantaggio di evitare che il farmaco vado a contatto con calore o umidità.

COMPRESSIONE per GRANULAZIONE: a secco si miscela attivo con diluente

e agente legante/lubrificate e si procede con una prima compattazione dove

usciranno delle scaglie poi macinate e setacciate per poi la vera e propria

compressione. Ha il vantaggio di usare alti dosaggi, con attivi sensibili al calore

o umidità, gli svantaggi: cross contamination.

COMPRESSIONE per GRANULAZIONE: ad umido ci sarà una miscela

bagnata dalla soluzione e la formazione di una massa. Si passa forzatamente ai

setacci poi essiccata fino a granulazione omogenea, poi aggiunti gli eccipienti e

si comprime.

COMPRIMITRICI: funzionano tramite tre step: riempimento della matrice a

volume, compressione vera e propria ed espulsione della compressa. Sono di

due tipi: alternative e rotative ma costituite entrambe da: matrice o camera di

riempimento, punzoni superiore e inferiore e tramoggia da carico che immette

la polvere.

CROSS CONTAMINATION: contaminazione crociata dove ci potrebbe essere il

rischio di lasciare l’impianto tracce della vecchia produzione, quindi inquinare

la successiva.

COMPRESSE: forma farmaceutica solida per uso orale monodose, ottenute a

seguito di miscelazione e compressione di polveri, destinate ad essere

inghiottite, masticate, disciolte o disperse. Si ottengono tramite: miscelazione

delle polveri, granulazione eventuale, compressione. Nel caso della

miscelazione controllare: scorrevolezza, attivo omogeneo, comprimibilità. Si

classificano in: non rivestite, rivestite, effervescenti, solubili, disperdibili,

orodispersibili, rilascio modificato, gastroresistenti, da usare nella cavita

buccale. Di forme e colori diversi. Il rilascio dell’attivo può essere modificato

tramite confettatura (bassina) o rivestimento con film (letto fluido).

SAGGI COMPRESSE:

uniformita di massa e contenuto: massa: +/-10%, contenuto: +/-2%

resistenza alla rottura e friabilità: rottura: forza in newton monsanto, friabilità:

tamburi

tempo di disaggregazione: velocità di disagreggazione della compressa in min

tramite cestello

velocità di dissoluzione: tramite cestello rotante

controllo carica microbica e porosità della compressa.

SAGGIO FRIABILITà NON VALIDO: eccipienti quali stereati o olio di ricino o il

processo di compressione

VISCOSITà: è la resistenza di un fluido allo scorrimento, serve per: individuare

la spalmabilità, facilità di prelievo con la siringa, fattori come: velocità di

scorrimento (gradiente al variare della distanza al punto di applicazione) e

sforzo di taglio (pressione applicata ad una superficie ma con direzione

tangente alla superficie)

CAPSULE: forme farmaceutiche orali formate da involucro di gelatina di

consistenza rigida o molle, di dimensioni variabili, le rigide o opercolate sono

composte da due sezioni cilindriche ad incastro snap-fit riempite a volume,

nelle capsule molli il processo di riempimento e chiusura è istantaneo, il peso

all’interno della capsula dipende dal volume apparente della polvere che varia

per scorrevolezza, umidità e granulometria della polvere.

SOSPENSIONE: classe di sistemi dispersi costituiti da una fase solida

insolubile e una liquida disperdente, possono essere per uso orale, parentale,

oftalmico, auricolare o nasale, inalati. Ci sarà un passaggio in più oltre alla

soluzione che aveva solo la dissoluzione poiché viene assorbito il pa solo dopo

dissoluzione. Rispetto alle compresse avendo una area superficiale specifica

più ampia avrà migliore biodisponibilità senza dipendenza dal tempo di

svuotamento gastrico. La sedimentazione del Pa non posso impedirla ma deve

essere in rapporto favorevole alla formazione di un sedimento poroso e

facilmente ridispersibile e non un piccolo volume difficilmente disperdibile

chiamato fondello o cake. Noi dovremmo arrivare alla condizione di sedimento

flocculato.

eccipienti: agenti flocculanti (polielettroliti), viscosizzanti perché in base alla

legge si stocks aumentando la viscosità aumenta la sedimentazione, agenti

bagnanti soprattutto tween tensioattivi.

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SEDIMENTAZIONE: la viscosità del liquido

(aumentandola aumento la sedimentazione), eccipienti, volume del sedimento.

V sedimentazione=Vs/Vt

UNGUENTO: l’unguento è una preparazione liquida o semisolida monofasica di

natura lipofila o idrofila per uso esterno/topico. Spesso lipofila con miscele di

vasellina, paraffina o lanolina. Si leviga su piastra in marmo e spatola secondo

diluizione progressiva.

EMULSIONE LASSATIVA: preparazione formata da due fasi immiscibili,

formati da una fase acquosa polare e una lipofila apolare. Sono sistemi dispersi

termodinamicamente e fisicamente istabili che tenderanno a dividersi per

processi come: creamling, flocculazione e coalescenza. Per la preparazione per

uso orale useremo eccipienti quali: olio di vasellina, gomma arabica, gomma

adgregante, saccarosio e acqua. Una volta formata la soluzione edulcorata si

aggiungono le gomme che sono idrocolloidi ed aumentano la viscosità

dell’acqua. In mortaio si procede pestando e aggiungendo l’olio per creare la

sospenzione e si addiziona la soluzione edulcorata stabilizzando e agitando

energicamente per renderla stabile.

COLD CREAM: composta da cera bianca, spermaceti, olio di vasellina, sodio

borato e acqua depurata. È una preparazione bifasica per uso topico con due

fasi immiscibili (lipofila e idrofila) è una emulsione A/O quindi la fase esterna

sarà oleosa, stabilizzata dal sodio borato (tensioattivo) poiché reagisce con la

cera bianca facendo avvenire reazione di saponificazione. La fase estera è

caratterizzata da alta viscosità. Si pesano le sostanze (l’olio è pasato tramite

volume), la solizione di borace è già preparata, si procede fondendo i solidi

tramite bagnomaria in capsula di ferro, tramite bacchetta di vetro si lascia

cadere l’olio e preriscaldo la soluzione di borace per aggiungere anch’essa a

bagnomaria. Unite tutte le sostanze procedo fornendo energia meccanica per

far ingobare l’acqua all’interno della fase lipofila fino a temperatura ambiente.

ZINCO OSSIDO: preparazione monofasica di natura lipofila ad alto contenuto

di solidi con eccipienti quali vasellina olio (1:1) e filante. È una preparazione

topica, quindi, deve avere buona spalmabilità e non irritare la pelle, per questo

dopo aver pesato e fatto tramite densità volumetrica la pesata dell’olio si

tritura con pestello l’ossido di zi

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/09 Farmaceutico tecnologico applicativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulz00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche e legislazione farmaceutica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Farro Luigi.