Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Domande più frequenti Filosofia del diritto  Pag. 1 Domande più frequenti Filosofia del diritto  Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Domande più frequenti Filosofia del diritto  Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Domande più frequenti Filosofia del diritto  Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

E l'avvocato e l'assistito vengono legati a doppio filo proprio come il difensore e l'imputato e ciò

viene dimostrato dal termine onorario che indica ciò che è dovuto ai primi per il mandato di

assistenza difesa ricevuto dai secondi infatti è quanto spetta ai primi da parte di secondi.

Nel preambolo del codice deontologico forense l'avvocato esercita la propria attività in piena

libertà autonomia e indipendenza per tutelare indirizzi gli interessi della persona assicurando la

conoscenza delle leggi e contribuendo in tal modo all'attuazione dell'ordinamento per i fini

della giustizia; inoltre l'avvocato vigila sulla conformità delle leggi e i principi della costituzione

nel rispetto della convenzione per la salvaguardia dei diritti umani dell'ordinamento

comunitario e assicura la regolarità del giudizio e del contraddittorio. È bene ricordare che i tre

diritti della persona e quello della difesa costituisce un diritto fondamentale poiché c'è bisogno

della difesa anche di fronte alle stesse ammissioni dell'interessato: la sola confezione può

essere una prova insufficiente e c'è il bisogno della Chiesa anche di fronte all'evidenza prove di

colpevolezza perché soltanto con la sentenza definitiva è stabilita o meno la colpevolezza di un

uomo l'articolo sei del codice deontologico stabilisce che l'avvocato deve svolgere la propria

attività professionale con lealtà e correttezza.

25. Qual è il ruolo del giudice in un processo ?

Il giudice non conosce il fatto pertanto egli ascolta le parti, ascolta i testimoni, verifica i luoghi e

le cose in seguito si fa un'idea dell'accadimento degli elementi un caratterizzanti che poi

faranno sì che sia possibile la formazione di un giudizio e il giudice si predispone a giudicare la

questione di diritto prendo ben presente però che il giudice ha solo il presente ma deve con il

suo giudizio marciare nell'una e nell'altra direzione. Ma visto considerato che il diritto non

culmina nel giudizio il giudice ascolta, interroga, ispeziona, verifica, conclude l'ascolto e ogni

altra ispezione e poi statuisce la pena. E la pena deve essere inflitta.

26. Voce dell’ambiente

Il significato di ambiente va considerato in riferimento a tutti gli esseri viventi e non viventi del

nostro pianeta presenti e futuri quindi l'attenzione del rapporto ambiente-uomo si amplificato

da quando è sorta la consapevolezza che la presenza invadente dell'attività umana e ha

condotto all'attuale dissesto dell'ecosistema terrestre, e a determinato la necessità di

orientare razionalmente l'agire umano attraverso la nascita genetica ambientale e una

conseguente coscienza ecologica. Pertanto la questione ecologica si intreccia con numerosi

prospettive eterogenee interagenti: la prima e più radicale distinzione avviene sulla base della

formazione o negazione della antropocentrismo, il modello che concede uno status morale in

senso proprio al solo essere umano, in una prospettiva cosmoantropologica tradizionale,

l'uomo non aveva dov'eri diretti verso il mondo non-umano e le conseguenze delle sue azioni

nel tempo erano ritenute moralmente non imputabili; anche all'interno dell'orientamento

antropocentrico si distinguono teorie che attribuiscono alla soggettività solo ad alcuni esseri

umani dotati di precise caratteristiche e teorie che riconoscono come titolari di diritti di tutti gli

uomini in quanto tali dove il modello tradizionale nega alla natura e il riconoscimento di un

valore intrinseco e di qualsiasi titolarità di diritti.

• La sensiocentrica muove dal presupposto che i soggetti di diritto sono tutti gli esseri

senzienti, a prescindere dalla specie

• La biocentrica attribuisce valore e diritti ad ogni organismo biologicamente vivo, che

tende a conservare la propria esistenza autonomamente e che a fine in sé

• l'eccentrica a mettere lo status morale all'intera biosfera, in virtù della quale la terra

deve essere considerata come un unico superorganismo che va rispettata in sé in

quanto portatrice di interessi finalità

È bene ricordare che la salvaguardia dell'ambiente richiede un impegno internazionale

in ambito politico e giuridico che presuppone una presa di coscienza etica e una

precoce educazione ambientale sin dalla scuola

27. Voce della primogenitura

Il termine primogenitura si riferisce alla condizione di chi , tra più figli , è nato per primo e si

indicano con essi l’insieme dei diritti, dei beni e dei privilegi spettanti al primogenito.

Strettamente connesso alla primogenitura è il diritto maggiorasco : un istituto di origine

spagnola, diffusosi in Italia nel XVI secolo, e, successivamente, abolito nel 1886. La ratio di tale

istituto, che si presenta come una particolare forma di fedecommesso, è costituito dalla

necessità che la terra non venisse frammentata e suddivisa tra i figli, per questo motivo, nel

Medioevo si cominciò a considerare il feudo alla stregua di un bene unico ed indivisibile che

doveva essere trasmesso per intero al primogenito maschio.

Dal punto di vista del diritto successorio, la primogenitura non può che essere ricondotta al più

ampio istituto del fedecommesso e ,tuttavia, essa poteva essere istituita anche al di fuori del

contesto testamentario, integrando , così un “pubblico e giurato istrumento di dichiaratione e

donatione irrevocabile et atto inter vivos rogato per mano de’ notaro” .

Dal pumtyo di vista filosofico, da un lato Hobbes prospetta la primogenitura , come la

tredicesima legge di natura, da un altro lato, Burke e Hegel ,corrono ad argomentazioni diverse

rispetto a quelle del filosofo inglese; il primo infatti, ritiene che su di esse si fondino quelle

grandi famiglie della classe dominante , mentre il secondo ritiene che il diritto di primogenitura

integri una di quelle situazioni in cui la restrizione all’uguaglianza delle oppurtunità si rivela

essenziale per assicurare una classe di proprietari terrieri particolarmente adatti al dominio

politico ; Locke, invece, esprime la sua contrarietà nei confronti di quell’idea secondo la quale

si darebbe una sorta di “soggezione naturale” dei figli nei confronti dei padri. Più in particolare,

egli critica anche la stessa autorità esercitata dal padre nei confronti degli altri membri della

famiglia.

28. Parla di kelsen

Hans Kelsen (1881-1973) è stato uno dei più influenti giuristi e filosofi del diritto del XX secolo.

La sua opera principale, "Reine Rechtslehre" (Teoria pura del diritto), mira a separare il diritto

dalla morale, dalla politica e da altre scienze sociali, con la sua impostazione positivista che

cerca di analizzare il diritto come un sistema normativo autonomo, basato su norme che

regolano il comportamento umano.

La Norma Fondamentale (Grundnorm)al centro della teoria di Kelsen e quella norma da cui

derivano tutte le altre norme del sistema giuridico. La Grundnorm è una presupposizione

necessaria per dare coerenza e validità all'intero ordinamento giuridico.

Kelsen sviluppa anche una Piramide delle Norme in cui descrive il diritto come una gerarchia di

norme, dove ogni norma deriva la sua validità da una norma superiore, fino alla norma

fondamentale. Questo modello piramidale aiuta a spiegare la struttura e la coerenza interna del

sistema giuridico.

29. Parla di Schmitt

Schmitt sostiene che il diritto non può essere ridotto a semplice darmi giuridiche astratte ma

piuttosto dipende dalla decisione sovrana, dove il sovrano è colui che può decidere sullo “la

statua di eccezione” e cioè la sospensione temporanea delle leggi in in una situazione di crisi

proprio questo concetto enfatizza l'importanza della volontà e del potere decisionale nella

definizione e applicazione del diritto; schmitt critica anche il liberalismo per la sua enfasi sulla

neutralità e sulla procedura che ritiene porti alla depoliticizzazione della società e indebolisce

lo stato in quanto egli ritenga che il liberalismo con la sua preferenza per la discussione e il

compromesso sia incapace di affrontare le situazioni di emergenza che richiedono decisioni

rapide e autoritarie proprio per questo Schmitt distingue la sfera del “politico” da altre sfere

come l'economico o il morale

30. Quali sono le differenze tra Kelsen e Schmitt

Principali differenze tra kelsen e schmitt sono tre

1) Nella sovranità e stato di eccezione Schmidt il sovrano è colui che decide nello stato di

eccezione quindi quando sospende l'ordine giuridico per affrontare una crisi e pertanto

sostiene che la politica è essenzialmente basata sulla distinzione tra amico e nemico e

la sovranità si manifesta nel potere di decidere in situazioni straordinarie mentre al

contrario kelsen propone una concezione del diritto come un sistema normativo puro in

cui la sovranità è subordinata al diritto stesso e pertanto non c'è un'autorità al di sopra

del sistema giuridico e tutte le norme devono derivare non a norma fondamentale che

costituisce la base del sistema legale

2) nel decisionismo in quanto Smith è un decisionista e quindi crede che la legge dipenda

dalla decisione politica e che la legittimità risieda nelle capacità del sovrano di agire in

momenti di crisi mentre kelsen è un normatività quindi egli sostiene che il diritto

insieme di dorme che esistono indipendentemente dalle decisioni politiche contingenti

e pertanto il diritto deve essere studiato e applicato come un sistema logico e coerente

3) Nella concezione della democrazia in quanto che non dipende dalla democrazia

liberale e il parlamentarismo quindi vedendo nel processo legislativo e nella

separazione dei poteri gli strumenti per mantenere la legittimità e la legalità del sistema

giuridico mentre Smschm critica la democrazia liberale e il parlamentarismo

sostenendo che la democrazia è incompatibile con il liberalismo in quanto egli creda

che la democrazia richiede un'identità omogenea del popolo ciò è una forte sovranità

capaci di imporre decisioni

31. Voce della stregoneria

Remy, Ciao giudice di Lorena, broso circa 800 “streghe” e soleva dire che la sua giustizia era così

perfetta e tanto buona le imputate si uccidevano prima. Neppure il pentimento o la rinuncia a

manifestare le proprie convinzioni, poteva garantire alle donne streghe la salvezza e la confessione

integrava una sorta di diritto al rogo. Il Consilium “mulier striga” È il primo documento che tratta del

giudizio istruito contro una donna accusata di stregoneria e nel quale l'autore del parere, per un

verso, si appella alla chiesa perché

Dettagli
A.A. 2024-2025
14 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessia.pricoli18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Amato Agata.